Libri > La Setta dei Vampiri
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Autore: diariers91    18/02/2011    1 recensioni
Cosa sarà successo dopo che Ash è andato via? Basta leggere per scoprirlo.
Genere: Dark, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti ringrazio ancora per la recensione. Spero davvero che sia come dici tu sugli altri. 
Riguardo Ash lo scoprirai solo vivendo ahha ... scherzo basta leggere perché questo capitolo è dedicato interamente a lui. 
Rinnovo i ringraziamenti con la speranza che ti piaccia anche questo anche se secondo me non è un granchè
PS: vedrò di leggere qualche tua fanfiction e riacambiarti il favore. 
 
3. "Since the last time that I saw your pretty face" — "Dall'ultima volta che ho visto il grazioso viso" — Here Without You, 3 Doors Down
Il sole era alto e cocente nel cielo. Una gran seccatura per i vampiri, qualunque fosse la loro razza, dal momento che indeboliva i loro "poteri" e li faceva sentire come affaticati e non esattamente in forma, nonostante fossero ancora di gran lunga più forti di un semplice essere umano. In passato Ash aveva considerato quegli esseri fragili come la sua scorta personale di sangue da sfruttare ogni qualvolta ne aveva bisogno, senza alcuno scrupolo sul fatto che fossero dei poveretti con la sfortuna di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. In fondo era nella sua natura comportarsi in quel modo, era stato cresciuto con l'idea che gli umani non servissero ad altro che a quello. E ad altro, scoprì ben presto Ash. All'immediata occorrenza il vampiro non faceva distinzioni di sesso, ma le donne erano le sue prede preferite. Riusciva a renderle accondiscendenti usando il potere della mente col minimo sforzo, era una sorta di calamita attira-donne. Ma quello era il passato.
Da quando aveva conosciuto Mary-Lynnette tutto aveva preso una piega diversa, le cose erano cambiate, lui era cambiato. Lasciata Briar Creek con la promessa di rimediare se non a tutti, ma almeno alla maggior parte dei suoi torti passati, solo per essere visto con occhi migliori dalla sua M'Lynn, era diventato tutt'altra persona anche se soltanto in teoria. Davanti ai suoi genitori, Quinn e tutti gli altri avvoltoi del Mondo delle Tenebre, doveva comportarsi come il vecchio, insensibile cuore-di-ghiaccio Ash, quello sconsiderato che andava alle feste e rincasava molto tardi, o di mattina presto, come dir si voglia, quello imperturbabile che beveva sangue umano (anche se con più riguardo). Non poteva essere altrimenti: chiunque avesse intuito che c'era qualcosa di strano in lui, avrebbe iniziato ad insospettirsi e le conseguenze sarebbero ricadute soltanto su Mary-Lynnette se l'avessero scoperto e lui non poteva permettere che le accadesse nulla di male. Per questo motivo era stato costretto dalle circostanze ad essere sempre attento a ciò che faceva, diceva e addirittura pensava se nei paraggi c'era Quinn con le sue doti telepatiche. Doveva ammettere però che le cose erano migliorate lievemente quando Quinn trovò la sua anima gemella, una Buffy l'ammazza vampiri in piena regola, e quindi era dalla parte di Ash. Molte volte entrambi si erano ritrovati a discutere di come proprio loro due avessero trovato la persona della loro vita e che entrambe fossero umane. Una situazione da ridere! 
Una di quelle conversazioni era finita circa cinque minuti prima. Ash e Quinn erano in auto, sfrecciando alla velocità della luce sull'autostrada fiancheggiata da campi verdi su entrambi i lati, diretti verso la piccola cittadina di Briar Creek. Neanche tre ore prima Ash era a Los Angeles cercando di convincere invano il padre che le sorelle erano rimaste nell'Oregon per controllare che nella zona nessuna regola venisse infranta, e soprattutto che né lui né Jade l'avevano fatto per primi. Ash non sapeva come aveva fatto il padre a scoprirlo né se era stato per un suo errore o di Quinn, tutto quello di cui era certo era che doveva andare lì ad avvisare le sorelle, proteggere Mary-Lynnette in tutti i modi possibili anche a costo della sua stessa vita. 
Erano circa le undici e mezza e mancavano pochissimi chilometri per addentrarsi nella città. Pochi minuti dopo la lamia vide prima la fattoria Burdock dove vivevano le sorelle e poi la casa di Mary-Lynnette, ma riferì a Quinn di non fermarsi alla prima poiché aveva la certezza assoluta che il ventitre giugno fosse il giorno della consegna dei diplomi, grazie a Rowan che gli aveva chiesto circa due mesi prima di tornare almeno per un giorno e fare una sorpresa alla sua anima gemella. Aveva rifiutato categoricamente l'offerta della sorella perché non era sicuro che avrebbe avuto la stessa fermezza di andarsene come aveva fatto nove mesi prima. Era certo che se avesse avuto l'opportunità di passare un minuto con Mary-Lynnette anche solo guardandola, non avrebbe resistito alla tentazione di rimanere e mandare al diavolo qualunque proposito si era fissato illo tempore. 
In lontananza era visibile la scuola avvolta in una nuvola di palloncini e festoni blu e bianchi, perfino il parcheggio era colorato. 
I due vampiri parcheggiarono l'auto di Quinn il più vicino possibile all'entrata del campo da football, rimasero al di là della rete di protezione e attesero. 
Ash era in preda all'agitazione, non riusciva a stare fermo: si dondolava spostando il peso da un piede all'altro, guardava fisso davanti a sé, talvolta voltandosi alla sua destra o alla sua sinistra, apparentemente alla ricerca di qualcuno. In principio Quinn pensò che stesse cercando Mary-Lynnette o le sue sorelle, poi i pensieri del vampiro accanto a sé gli furono chiari come se l'altro li avesse espressi a parole. Non stava cercando nessuno e continuava a cambiare direzione dello sguardo proprio per non incontrare quello di nessuno, o meglio quello della ragazza. 
Per tutti quei mesi Ash aveva immaginato il momento in cui si sarebbero ricongiunti, formulando varie ipotesi. La più accreditata era quella in cui né lui né lei avevano avuto il coraggio di avvicinarsi per primo all'altro e iniziare un imbarazzante conversazione fatta di giri di parole fino a quando qualcuno non li avesse interrotti; nella seconda più probabile, entrambi erano così desiderosi l'uno dell'altro che non avrebbero resistito un minuto di più a quella lontananza forzata. Entrambe gli piacevano perché avevano una sola conclusione: loro due insieme. Ma mai, neppure nelle fantasie più strambe e stravaganti, avrebbe immaginato di voler tornare indietro. E probabilmente se il padre fosse stato ancora ignaro di tutto e Mary-Lynnette non fosse stata in pericolo di vita, non avrebbe esitato a fare dietrofront col pedale a tavoletta per tornarsene a casa con la coda tra le gambe come un codardo. Perché? 
Semplicissimo: aveva paura. Ash Redfern aveva paura. Anzi, era terrorizzato all'idea di incontrare la sua anima gemella e sentirsi dire che poteva ritornarsene da dove era venuto, che in tutti quei mesi non aveva affatto sentito la sua mancanza, che poteva fare benissimo a meno di lui così come lo aveva fatto per diciotto anni prima di incontrarlo. Aveva il timore addirittura che gli dicesse di aver capito quale pericolo correva a "stare" (se così poteva essere chiamata la loro relazione) con un vampiro, che non ne valeva la pena rischiare la morte quando avrebbe potuto avere una vita felice con un qualunque essere umano normale senza dover stare in guardia a ogni piccolo problema legato alle leggi del Mondo delle Tenebre. Bastava reprimere il sentimento che il principio dell'anima gemella aveva creato e il gioco era fatto: lui era fuori dagli schemi e lei sarebbe stata al sicuro per il resto della sua vita senza avere nulla a che vedere con lui. 
Ash ci pensò. Il suo obiettivo era l'incolumità di Mary-Lynnette, per quel motivo aveva infranto la promessa di non ritornare prima di un anno e l'unica possibilità che aveva di salvarla era non stando con lei, farle proseguire la sua vita senza che lui interferisse. Si era ripromesso che l'avrebbe salvata anche a costo della vita e, nonostante quella fosse una punizione peggiore della morte, così avrebbe fatto. Era deciso quindi: dopo averla salvata da suo padre e il resto del Mondo delle Tenebre l'avrebbe lasciata andare per la sua strada in modo da risolvere tutto per il meglio. Un piano semplice e conciso. Finse di non vedere Quinn scuotere la testa, bassa rivolta verso il suolo. 
Un boato di urla riportò Ash coi piedi per terra. Spostò lo sguardo dagli spalti colmi di persone al gruppo di umani sbraitanti che lanciavano per aria tutti insieme il loro cappellino da diplomanti. Uno volò in ritardo. 
Sospirò e prese a cercare tra la folla i volti familiari delle sue sorelle. Un'impresa ardua con tutte quelle persone che si spogliavano delle loro toghe e i bambini che si davano alla pazza gioia rincorrendosi come dei forsennati. Poi vide colei che voleva evitare almeno in un primo momento per non affrontarla subito e rimanere deluso, forse, dalle sue parole. 
Mary-Lynnette.
Era uguale a come l'aveva lasciata, con i capelli un po' più lunghi e forse leggermente più alta, ma era ancora la sua Mary-Lynnette. La prima e l'ultima ragazza che avesse e avrebbe mai amato, la prima e anche l'unica che aveva osato prenderlo a calci negli stinchi senza dover subire una qualunque reazione spietata, e ancora l'unica che era stata in grado di tenergli testa nonostante fosse una semplice umana e lui un vampiro. Era stata in grado di cambiarlo in meno di una settimana e a far crollare tutte quelle certezze sull'onore della famiglia e la superiorità dei vampiri nei confronti degli umani, senza che se ne accorgesse, semplicemente essendo sé stessa, mentre lo prendeva per un pallone da calcio, mentre gli faceva osservare la Nebulosa Trifide o Andromeda, mentre lo salvava da un licantropo impazzito. Era la sua M'Lynn. 
Non per molto, si disse. Anche se il piano sembrava di difficile attuazione.
  
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