Appena
abbandonammo l’esterno della vecchia fabbrica in cui mi
avevano portato, il
ragazzo si fermò, scese dal furgone, mi venne ad aprire e mi
fece sedere al
posto del passeggero.
Accennai un grazie
con un filo di voce, lui non rispose.
Si rimise alla
guida e di tutta fretta partì, in alcuni minuti arrivammo
all’esterno di un
condominio intonacato di un giallo un po’ sbiadito, le
finestre erano verdi e
all’esterno c’era un fazzoletto di giardino, il
giusto per fare crescere un po’
di erba.
Il ragazzo mi fece
salire nel suo appartamento, artistico, potrei dire…
Le dimensioni
erano veramente piccole, un salotto, una cucinetta e un
bagno…non notai la
stanza da letto, che strano! Il ragazzo andò in cucina, ed
io lo seguì, prese
un bicchiere d’acqua e ne sorseggiò un poco. Poi
mi fece sedere e mi offrì un
bicchiere d’acqua ma io non la volevo…
Il mio unico
desiderio era conoscere il perché del mio sequestro ma quel
ragazzo non
sembrava umano, troppo controllato nei movimenti, troppo pallido,
troppo magro.
Ovviamente era solo un pensiero…non osavo parlare!
Finì di
sorseggiare quelle poche dita d’acqua e mi rivolse un cenno
con la testa come
per dire: “Su…Parla!” ma io non volevo
parlare…no, non volevo parlare affatto!
Era quasi
mezzanotte, forse l’ora di dormire…forse.
Ero stanchissima,
volevo dormire!
Il ragazzo mi si
avvicinò e mi accarezzò la guancia…poi
la sua mano scivolò giù per il collo e
poi nella nuca.
Mi chiedevo cosa
volesse fare, ma poi lo compresi quando piano, piano mi
avvicinò a lui e mi
prese il viso fra le mani...
In silenzio, incomincio a baciarmi delicatamente su tutto il volto.
Incorniciato fra
le sue mani.
Sentivo il mio
cuore accelerare i battiti.
Volavo.
Le nostre labbra
finalmente sì sfiorarono.
Occhi chiusi.
Bocca socchiusa.
Il nostro alito
divenne uno solo.
Le labbra
s'incollarono, l'uno all'altra.
Lui me le accarezzava dolcemente con la sua lingua.
Finche il bacio
divenne più profondo, passionale.
Non so cosa mi
capitasse, non avevo mai baciato uno sconosciuto, ma questa situazione
di
libertà mi dava un frenesia addosso che non me ne sarei per
nessuna ragione al
mondo privata.
I nostri corpi si
allacciarono e gli misi le braccia intorno al collo.
Lui mi stringeva
la vita.
Sentivo il mio
desiderio premere contro il suo corpo.
Strani brividi
percorrevano tutto il mio essere.
Lui si sentiva
come un fiume in piena.
Il suo desiderio
cresceva a dismisura.
Nelle nostre bocche
incomincio una dolce battaglia di lingue.
Sì
sfioravano.
Sì
allacciavano.
Sì
attorcigliavano.
Un gioco che procurava
sensazioni mai sentite.
Il desiderio ci
avvolgeva come una coperta.
La sua
mano ad un tratto mi sfioro il seno.
Fiamme di
desiderio.
Fiamme di
desiderio incendiavano i nostri corpi.
Le nostre menti.
Sempre come
avvolti in un alone di magia intensa.
La sua mano.
Con un braccio mi
cingeva la vita.
E con l'altra mano
mi accarezzava.
Continuava a
baciarmi.
La mano scese un
po', sul mio petto.
Sbottonò il primo e il secondo bottone.
E insinuo con
molta dolcezza la mano dentro il mio reggiseno.
La sua mano era
dolce e calda.
Mi piaceva questa
situazione.
Volevo fare
l’amore con lui.
Ma non sapevo il
perché.
Il contatto del
mio seno.
Lo mandò in
estasi.
Riempì la
sua mano
della mia dolcezza.
Mi palpava
dolcemente, senza fretta.
Questo mi piaceva
molto.
Il mio seno non
era molto voluminoso però sembrava fatto apposta per la sua
mano.
La sua bocca scese
verso il mio collo.
Anche i baci si
spostarono verso quella direzione.
Sempre più
giù.
Sentii il suo
alito sui miei seni.
Poi la sua bocca.
Il mio cuore
batteva all'impazzata.
Ondate di piacere
sconvolgevano la mia mente.
Le mie mani
istintivamente si infilarono sotto la sua camicia.
Senti una pelle
calda.
Un calore.
Un odore di
desiderio.
Quello del mio
uomo.
Le mie mani erano
calde, bollenti.
Mani vogliose di
carezze.
Sotto la sua
camicia, andavano su e giù sulla sua schiena, sulla sua
pancia.
Mani innamorate,
impazienti, vagabonde.
Nervosamente
mentre lo continuavo a baciare mi slacciò la cintura del
pantalone.
Non completamente,
solo per avere lo spazio d'infilarsi.
I nostri corpi
fremevano all'unisono.
Le nostre bocche
sembravano
incollate con il silicone.
Le nostre mani
scambiavano carezze sempre più audaci.
Nella nostri menti
ormai regnava solo il desiderio di fonderci uno nell'altra!
Con uno sforzo
immane lui si stacco e mi disse: Vieni, andiamo di là, in
camera!
Appena varcata la
soglia di quella porta, iniziò la notte di passione..