Serie TV > Queer as Folk
Segui la storia  |       
Autore: Lifelossleaving    23/02/2011    2 recensioni
Quando Justin torna a casa dopo più di un anno in occasione del matrimonio della sorella, alcune cose sono cambiate, altre appaiono immutate. Come reagirà nel rivedere Brian? E' davvero solo tempo o c'è molto di più a separare i due amanti?
(mai stata brava con i riassunti..xD) Fatemi sapere che ne pensate =)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brian Kinney, Justin Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
CAPITOLO 8.
 
Brian’s pov.
 
<>
Tutto qua?
Per quanto lui stesso non volesse ammetterlo, il cuore sembrava aver ripreso a battere nel preciso momento in cui Justin aveva pronunciato quelle parole.
L’amore..qualcosa in cui Brian si era sempre rifiutato di credere, un po’ per principio, un po’ per convenienza. È più facile tenere a distanza chiunque se metti in chiaro quali sono le regole e dopo qualche anno, tutti ormai sapevano come funzionava con lui: una scopata, niente di più, niente di meno. Non c’erano bis, non c’erano coinvolgimenti.
Non aveva in mente niente di diverso la notte in cui conobbe Justin.
Da lontano vide un bel ragazzo biondo, senza dubbio più giovane di lui, ma cosa importava? A Brian Kinney nessuno chiedeva mai l’età, nessuno chiedeva mai niente.
Era un ragazzo visibilmente spaventato, fuori contesto. “Deve essere la prima volta che vieni qua”, aveva pensato vedendolo.
E adesso?
Era lui a essere spaventato.
Le parole che gli aveva detto Justin, la sicurezza e la tranquillità che gli aveva dimostrato aprendogli il suo cuore così, sapendo chi aveva di fronte. Era stato coraggioso.
Perché amare significava questo, essere coraggiosi, fregarsene del pericolo e dirlo lo stesso, urlarlo se necessario.
Anche se va male, anche se FA male.
E lui? Cosa provava lui? Lo amava? Lo desiderava? Lo aveva mai amato?
Troppe domande e le risposte scarseggiavano.
Aveva bisogno di capire, di guardarsi dentro, ma come fare? 
Quando Justin era partito per NY era stato difficile gestirne la mancanza, accettare che dopo tutto quel tempo, quello sforzo, dopo essersi finalmente aperto, aver rischiato per amore, aveva perso. E contro se stesso.
Non avrebbe sopportato di soffrire di nuovo in quel modo.
 
Brian prese il telefono e compose il numero del suo migliore amico: aveva bisogno di aiuto e faceva troppo male per fare l’orgoglioso.
 
Justin’s pov.
 
I chilometri percorsi aumentavano, tanto quanto quelli che lo allontanavano da quella casa, da lui.
Ci sarebbe mai tornato? Cosa sarebbe successo?
Justin aveva temuto il momento in cui avrebbe dovuto affrontare i propri sentimenti e affrontare Brian ma guidando verso Pittsburgh si rese conto che aveva sbagliato a esserne spaventato: ora si sentiva meglio. Aveva aperto il suo cuore, aveva tirato fuori tutto quello che c’era da dire e adesso si sentiva libero. Certo, si era anche reso vulnerabile agli occhi di Brian, spiattellando lì tutto quello che lo feriva, ma in fondo, cosa aveva da perdere?
NY era sempre lì ad aspettarlo e dopotutto non aveva mai pensato di restare a Pittsburgh, almeno non prima di aver saputo della “nuova” residenza di Brian.
 E cosa sarebbe successo adesso?
Justin non sapeva come comportarsi, sapeva solo quello che in fondo aveva sempre saputo: voleva lui. Lui e nessun altro. E avrebbe lottato.
 
Prese la strada per Pittsburgh e pensò di tornare da Debbi: lei avrebbe capito come si sentiva e sarebbe stata capace di aiutarlo.
 
 
Brian’s pov.
 
<< Lo sapevo! Sapevo che non era venuto solo per vedere la casa! Certo.. >> Michael andava avanti e indietro attorno al tavolo della cucina in casa del suo migliore amico << Certo, forse non sapeva che tu vivessi qui fino a quando non gliel’ho detto io ma- >>
 
<< Ah, grazie per questo Mickey. Grazie un cazzo! >> Brian sbatté la porta del frigorifero con una bottiglia di birra ghiacciata tra le mani.
Come se non bastasse adesso le cose si erano complicate ancora di più. << … E smettila di fare la drag queen, non è successo niente, non so cosa gli sia preso. >>
 
<< Andiamo, Brian. Gli è preso che è innamorato di te, questa non è una novità! >>  Mickey lo guardava dritto negli occhi e con lui le bugie non reggevano mai, lo conosceva troppo bene, da troppo tempo. 
Prese uno sgabello e si sedette proprio di fronte al suo migliore amico, cercando di farsi ascoltare sul serio. << Brian, so che è stato difficile per te rivederlo, non dirmi che non è vero, non puoi mentire a me. Hai passato quasi tutto il tempo dopo la partenza di Justin a casa mia e so quanto Ben ti stia sulle palle. >>
 
Vero: Brian aveva passato un periodo molto difficile dopo la partenza del suo biondo, aveva iniziato a odiare quel loft dove tutto era iniziato..e finito.  Non voleva starci, voleva solo stare lontano dai ricordi. Troppo era successo in quella casa, troppi giorni e, ancora peggio, troppe notti. 
Eppure aveva deciso di tornare a ‘Britin’, aveva deciso di rimettere piede in quel palazzo che aveva comprato per il suo principe. Un brivido gli percorse la schiena quando ricordò l’espressione sul volto di Justin dopo che gli aveva confessato di chi fosse quel palazzo. Per chi fosse e cosa significasse.
<>
 
<< Brian! Terra chiama Kinney.  Hai sentito quello che ho detto? Per la festa di Emmet! Che pensi di fare? >> Michael muoveva le braccia per farsi notare.
 
 Brian continuava a pensare, ma l’ultimo ricordo gli uscì ad alta voce <<  Per il mio principe. >>
 
La reazione di Michael fu tra la sorpresa e lo sgomento.  << Il tuo cosa? Emmet? Il tuo principe? >>
 
<< Cosa? >> 
Lo aveva detto o lo aveva solo pensato? L’espressione sul volto di Michael fu la prova del piccolo errore di confusione. Brian si odiò profondamente per essersi fatto scappare quel ricordo ad alta voce.
<< Che principe, Mickey? Hai fumato? Vai a casa, che è meglio! >>
 
Michael sorrise.  Un sorriso compiaciuto.
No, non se l’era bevuta e forse aveva persino capito. 
Senza dire una parola,  si avviò verso l’ingresso e senza voltarsi << Ciao Brian. Ti chiamerà Ben per il libro. >>prese il cappotto dalla poltrona e aperta la porta, si voltò anche se Brian gli dava le spalle << Lo so io e lo sai tu. Ammettilo, almeno a te stesso. NON è troppo tardi. >>
 
Brian sentì la porta chiudersi lentamente e solo quando fu certo di essere solo, si lasciò scivolare a terra, con la schiena appoggiata all’isola al centro della cucina.
‘’ cosa faccio adesso? “
 
Justin’s pov.
 
<< E quindi gli ho detto che l’amavo ma lui non mi ha risposto niente.. >> Justin era seduto su uno sgabello al Diner, Debbi di fronte che ascoltava attentamente, ignorando le lamentele dei clienti che chiedevano di essere serviti.
<< ..però.. >> aggiunse << è anche vero che non gli ho permesso di dire niente, gli ho detto che non doveva rispondermi subito e che, anzi, ero io a non voler sentire.. >> Justin si portò le dita tra i capelli biondi << ..che ho combinato? >>
 
<< di certo non hai perso tempo, raggio di sole! >> Debbi cercava di sdrammatizzare ma, visto lo scarso risultato, tornò subito seria. << Tesoro.. lui come ci è rimasto? >>
 
<< Non credo abbia capito molto…Deb, non lo so! In un attimo sembrava non fosse passato nemmeno un giorno e poi quando ho aperto la mia maledetta boccaccia.. dannazione! Non capisco che diav- >>
 
Prima che potesse concludere la frase, il suo cellulare squillò.
<< Sì..pronto….Ah, mamma, ciao….sì sono ancora da Deb, certo…. No, no..no, no. No, non ho visto Craig….No, No ..No, non ci vado…Senti mamma, adesso vengo a casa, ok? Ne parliamo da vicino. Sì…sì, te la saluto. Baci, ciao. >> Click.
 
<< Devi andare, tesoro? >>
<< Sì..mamma insiste che vada da Craig, vuole che cerchi di capirne di più sul matrimonio di Molly ma..non so se sia il caso. >>
<< E’ tua sorella, Justin. Forse dovresti. >>
<< Si, forse dovrei. >>
 
Justin si alzò e, dopo aver salutato Debbi, uscì dal locale.
 
“ Deb ha ragione, devo capirci qualcosa. Non può davvero volersi sposare a quell’età!! ”
Sposarsi. Un passo importante, un passo che lui stesso avrebbe fatto poco più di un anno prima e senza pensarci troppo.
Sì, lo avrebbe sposato e Brian avrebbe sposato lui. Come sarebbero andate le cose se non si fossero entrambi tirati indietro? Vivrebbero ancora insieme, magari in quella reggia? O magari, le cose sarebbero durate pochissimo, neanche il tempo del vero trasloco..
Justin guardò l’orologio: era tardi, andare adesso da Craig era fuori discussione, avrebbe rimandato la cosa al giorno dopo. Per ora, meglio tornare da sua madre. Aveva bisogno di riflettere..su tante, troppe cose.
 
Brian’s pov.
 
< Non abbiamo bisogno di voti o promesse per dimostrare che ci amiamo. Lo sappiamo già. >
 
Brian stringeva nella mani la scatoletta con gli anelli, le fedi nuziali, ancora non restituite.
 
“ Forse…o forse no. Forse il matrimonio ci serviva.”
Lui stesso non poteva credere ai suoi pensieri,  alle cose che diceva. Il matrimonio? Lui?
In ogni caso, erano ormai finiti da tempo i giorni in cui Brian Kinney potesse essere quello di un tempo, nemmeno se lo ricordava più. Justin gli aveva fatto dire, pensare e provare “cose strane” troppe volte: preoccupazione, gelosia..amore. sì, anche quello, soprattutto quello. Brian lo aveva amato e lo sapeva. Quello che non sapeva era cosa provava adesso.
 
< Io ti amo, Brian Kinney. >
Perché lo aveva detto? Come faceva a saperlo?
 
“ Che cazzo mi prende di nuovo? Pensavo di aver superato questa malattia..” Brian strinse più forte la scatoletta, come per romperla, come per cancellare quella promessa, quel voto che non era tanto lontano come doveva.
Era arrabbiato. Era incazzato nero perché costretto di nuovo sentire quei sentimenti, quella paura, quell’angoscia. L’ansia che diventa più forte quando hai quello che desideri e hai paura di perderlo.
Doveva pensare, riflettere, fare chiarezza..ma ormai, non poté fare niente se non accettare quello che ogni muscolo, organo, strato del suo essere gridava:
“ Voglio rivederlo.”
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Queer as Folk / Vai alla pagina dell'autore: Lifelossleaving