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Autore: Eve Ell    24/02/2011    1 recensioni
Giorgia. 17 anni. Quarto liceo, immerso in una piccola città. I capelli rosso fuoco, la matita nera, gli skinny stretti nerissimi e la maglietta della sua band preferita. Lei e i suoi amici, gli "alternativi", nel loro mondo speciale, dove lei si può rifugiare sempre, fra una canzone malinconia, una risata aspettando l'auto e un amore che sembra impossibile, ma che magari può invece avverarsi. Questa storia, lontana dal narrare di ragazzi definibili "adolescenti comuni", immersa in un organizzazione sociale con norme e valori "particolari" per chi guarda da fuori, ma normalissimi per chi c'è dentro, vi parlerà della quotidianità adolescenziale, dei pensieri di un anima sensibile, e di una vita che sempre più spesso e con maggiore facilità sfiora la tragedia.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3: The Truth

 

Il momento in cui i nostri occhi si incrociarono ancora lo ricordo come se fosse passato solo un' attimo. Probabilmente in quel momento il mio cuore perse qualche battito, ma io non sono una di quelle ragazze sdolcinate che si mette a fare soliloqui circa l'amore, anche perché per me l'amore non ha mai avuto riscontri positivi.

Comunque, prima di continuare a parlare di ciò che accadde quel 10 Gennaio, ho deciso che metterò in chiaro cosa è accaduto fra me e Davide, e il perché di tutta quell'agitazione.

Diciamo che è una storia lunga e incasinata, quindi cercherò di riassumerla nei momenti più importanti.

Iniziò tutto il 13 settembre 2007, il mio primo giorno di scuola delle superiori. Oddio, in realtà, dovrei guardare ancora più in dietro nel tempo, e per farlo dovrò parlarvi un po' di me.

Come ho detto mi chiamo Giorgia, e frequento il liceo linguistico M.&.F. di una cittadina vicino Roma, che si chiama V.

Purtroppo però non vivo lì, ma vengo da fuori, da un paese piccolissimo, mentalmente ristretto e che io odio con tutto il mio cuore, che purtroppo dista mezz’ora da V.

Sono sempre stata una ragazzina molto strana, e con una mentalità molto diversa da quella paesana dei miei amici, non ho mai provato interesse per la vita di paese, che mi annoiava e spesso mi intristiva, avrei volto vivere in città fin da piccola, ma così non è mai stato. Fatto sta che in 3a media delle mie amiche che si erano trasferite a Roma qualche anno prima, Federica e Francesca,  mi parlarono di uno stile che era appena nato fra i ragazzi e le ragazze di Roma: l'Emo. Mi innamorai subito di questo stile, ma avevo sempre 13 anni, e non era fra le mie priorità in quel momento cambiare look.

Nell'estate 2007 confermai l'iscrizione al liceo linguistico con la gioia nel cuore, finalmente sarei uscita da quell'odiato paese, e avrei conosciuto ragazze provenienti da città vicino Roma che sicuramente erano più aperte e con idee come le mie.

Così fu. Nessuno pensava che venivo da fuori, da un paesino, e feci subito amicizia con una ragazza, Emy. Lei, a quel tempo si interessava all'Emo, ed era decisa ad entrare nel gruppo di alternativi della zona. Fra di loro c'èra Davide.

Ricordo ancora la prima volta che lo vidi a scuola. Ero al bar, e quando sei del primo se ti passano davanti e ti spintonano nessuno accenna minimamente a chiederti scusa, e come sempre quella volta avevano scavalcato la fila 6 o 7 persone, così avevo quasi perso le speranze di comprare la merenda. Mentre stavo per andare via, stufa di quel macello sentì una voce che chiamava la barista "Francesca questa ragazza sta aspettando di essere servita da 10 minuti!" disse, e poi mi guardò. Rimasi a bocca aperta. Era un ragazzo bellissimo, i capelli neri tinti di blu, e vestito tutto di nero. Un' Emo di certo. Il primo Emo che avessi mai visto dal vivo. Adesso detto così può sembrare patetico, ma parlando di quasi 5 anni fa, non era così comune vederne uno.

Così alla fine la barista mi servi, io gli sussurrai un grazie e scappai.

Passarono 4 mesi, i cui lo vidi varie volte, all'uscita da scuola e a ricreazione, ma non ci feci troppo caso.

A gennaio iniziai un corso di giornalismo e legai moltissimo con una ragazza, Elisa, anche lei sulla strada dell'Emo. Diventammo amiche per la pelle, pur frequentando un'altra classe, e una sera mentre eravamo al telefono (passavamo una due ore a parlare) lei mi rivelò che era innamorata di Davide. Allora le promisi che avrei fatto di tutto per aiutarla. A marzo 2008 aderì ad un gemellaggio con l’ Olanda, e partendo salutai Elisa chiedendole di informarmi su qualsiasi novità. Così a metà della settimana Elisa mi mandò un messaggio dicendomi che si erano conosciuti. Di ritorno dall'Olanda, Elisa mi disse che si erano messi insieme. Fui felice per loro, e da lì iniziò la nostra vita tutti e tre insieme. Come avevamo un momento libero stavamo insieme, a ricreazione ero sempre con loro due, il sabato uscivamo insieme, e anche durante educazione fisica (che facevo con la classe di Elisa) trovavamo un modo per farlo uscire dalla classe e stare con noi. Arrivò l'estate. I rapporti con entrambi si interruppero, perché io partì.

A settembre del 2° appresi che durante l'estate si erano lasciati: da quel giorno niente fu mai più come prima. Davide non mi salutò ne parlò più, e chiesi ad una sua amica il perché. Pare che non voleva avere più nulla a che fare ne con Elisa ne con le sue amiche.

Allora parlai con Elisa, per capire cosa era successo. Mi resi conto allora che Elisa non c'èra più: la ragazza che conoscevo in 1° era sparita, e mi trovai a parlare con un estranea: mi disse che aveva rotto tutti i rapporti con i vecchi amici e amiche perché era diventata VIP a piazza del Popolo a Roma, e perciò usciva più con la gente che non fosse “alla sua altezza”. E mi disse che aveva lasciato Davide, perché lo riteneva troppo noioso per una come lei.

Capì allora la reazione di Davide, e riflettei molto su questa cosa. Lo vidi giorno dopo giorno rovinarsi: iniziò a fumare e a dormire sempre meno, dimagrì tantissimo, e stava sempre dietro ai suoi amici senza però partecipare mai alle conversazioni. E dentro mi me riaffiorarono i ricordi dei momenti passati insieme: la dolcezza con cui lui trattava Elisa, la sua gentilezza, il suo sorriso dolcissimo, il fatto che a ricreazione la andava a prendere in classe e la ascoltava anche sei lei non faceva che lamentarsi, il modo in cui le apriva la merenda, il modo in cui la guardava, indescrivibile...

Elisa aveva buttato al vento qualcosa di inestimabile, e in realtà io non capì mai perché l'aveva fatto. Alla fine un giorno ritrovai il diario del primo, e mi resi conto che mi mancava la sua compagnia, rileggendo le pagine che avevo scritto su di lui.

Quando capì che me ne ero innamorata fu troppo tardi...

Il 15 dicembre 2008 andai da Federico, un suo amico, e gli dissi di dirgli che mi piaceva, e che potevamo ricominciare da capo. Scoprì poco dopo però che stava conoscendo una ragazza Scene di Roma, e perciò gettai la spugna.

Arrivò giugno, e le scuole chiusero, passò l'estate ma il pensiero di Davide non se ne andava. Scoprì da delle amiche che aveva lasciato la Scene di Roma, per mettersi con un'altra ragazza, che però anche lei lo mollò in modo terribile alla fine dell'estate.

Arrivò settembre 2009 e iniziai la 3a liceo. Fra settembre e ottobre mi riavvicinai casualmente a Elisa, che era diventata PR del Durex, una festa alternativa in cui solo Punk, Dark, Metallari, Lolite, Scene king e queen, Emo, visual, e gli alternativi in genere potevano partecipare. Inizialmente ero preoccupata e indecisa sull'andarci o meno, dato che non correvano buone voci su quelle feste, ma alla fine optai per andarci e il 3 ottobre 2009 io, Emy e Reb partecipammo alla prima festa invernale. Ci divertimmo un sacco, e per di più lì incontrai anche lui, si a quello di ottobre che di novembre, con una scene di Roma, che però lo mollò dopo poco. Alla fine non venne più nemmeno a quelle feste, e così indagando scoprì che aveva perduto a poco a poco tutti gli amici di Piazza del Popolo e che non sarebbe venuto più a quei tipi di eventi. Nel mentre però io avevo conosciuto anche altre persone sia fra i ragazzi di Roma, che fra le amiche di Elisa, per esempio sua cugina e una sua bellissima amica: Arianna. Questo mi distrasse abbastanza da come si mettevano le cose, ma non del tutto.

Passò anche il primo trimestre del 2009, in cui passai tutte le ricreazioni a guardarlo da lontano, e alla fine arrivarono le vacanze di Natale. Durante le vacanze di Natale uscì con moltissimi ragazzi, e anche dopo, da gennaio fino a marzo frequentai un metallaro, che però si rivelò un imbecille.

Purtroppo nessun ragazzo era degno ai miei occhi, perché quello più dolce e gentile del mondo mi aveva fatto emozionare mille e mille volte.

Passarono marzo, aprile, maggio, giugno, e finì anche la 3a liceo, con la notizia che la C sarebbe andata in succursale l'anno dopo. Rimasi sconvolta, non lo avrei visto mai più. E così alla fine decisi di rinunciare a lui per sempre.

Lo vidi l'ultima volta in 25 giugno, casualmente venne a mangiare con due suoi amici (una coppia di scene king e queen che veniva da Roma) nel locale in cui io avevo prenotato la sala per il mio 17° compleanno, e anche per quello di Reb, dato che siamo nate solo con un giorno di differenza.

Anche l'estate 2010 passò così, a pensare a lui, anche se conoscevo molti ragazzi, fra i cosplayer di Romics, e i ragazzi che incontravo al mare, lui era sempre nel mio cuore.

Iniziò la 4a liceo, e ogni giorno fu più apatico dell'altro, senza di lui le mie giornate erano vuote, e ogni cosa non aveva più senso. Il trimestre lo chiusi tutto sommato bene. Solo il debito scritto e orale a matematica, e un 5 orale in francese. Durante le vacanze di Natale mi divertì, e mi svagai molto. Alla fine arrivò il 10 gennaio 2011. Non rivedevo Davide dal 25 giugno. E non immaginavo che fosse cambiato in quel modo.

Più o meno questa a larghissime linee è la storia, anche se ho dimenticato di raccontare che per lui feci delle cose assurde: il dolore che provavo mi portò all'autolesionismo, e andò avanti per molto molto tempo, durante tutto l'arco del 2° smisi di studiare, e riuscì a passare l'anno per miracolo, e i miei genitori vedendomi sempre depressa, a letto, a piangere mi fecero fare anche 3 mesi di sedute dallo psicologo. Ringrazio sempre il cielo che le mie amiche e i miei amici ci sono, e che posso contare su di loro. E devo ringraziare anche Elisa, perché, pure essendo diventata una persona pessima a mio parere, e pur sapendo che amavo Davide e cercando di intralciarmi in qualsiasi modo, mi ha reso ciò che oggi sono.

Ero, ai miei esordi qui, una ragazzina bassa e mal vestita, senza un briciolo di cultura underground e musicale. Adesso sono una ragazza più fiduciosa in se stessa, con una vera personalità e dei valori in cui credo. Adesso sono qualcuno, perché lei e la mia voglia di rivalsa mi hanno aiutato a tirare fuori la mia vera identità.

Ma soprattutto lui, più di ogni altra persona, è il motivo per cui oggi sono quel che sono: i miei capelli li ho tinti così per lui, i dilatatori, i tatuaggi, lo stile alternative, ho fatto tutto per lui. E la me stessa di oggi mi piace molto di più anche se viene fuori per far contento qualcun’altro. Spero di avervi raccontato la storia in modo chiaro e coerente, e adesso sapete più o meno tutto dall'inizio fino al 10 gennaio, quando i nostri occhi si incrociarono ancora una volta, fra fumo di sigarette e l’aria ghiacciata dell’inverno che imperversava.

Adesso voglio tornare a raccontarvi questa storia, dal momento in cui rividi Davide.

 

   
 
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