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Autore: Mizar    25/02/2011    5 recensioni
Dopo aver visto una pubblicità babbana Argus Gazza ha deciso di prendere il diploma di mago. Vuole istruirsi per poter finalmente riportare la disciplina in quella scuola di mollaccioni scansafatiche. Riuscirà il Magonò più feroce dell'intero Mondo Magico a riportare il decoro a Hogwarts???
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Remus/Sirius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Fight club





Poche ore dopo, mentre spolverava con lena il mezzobusto di Mago Godrino l’Inflessibile, situato alla biforcazione con il corridoio dei sotterranei, Gazza non poté esimersi dallo sfoggiare la sua nuova bacchetta e, con un gesto solenne, la impugnò.
Dopo aver consultato il manuale d'istruzioni, schiacciò il pulsante ON ed esclamò:
"Tergeo".
La statua, che negli anni aveva assunto una triste patina di sporcizia, brillò come appena scolpita e Mago Godrino si congratulò con il novello Stregone.
“Signor Gazza, i miei complimenti. Per anni l'ho erroneamente creduta un Magonò, ma ora mi devo ricredere”.
“Purtroppo non solo lei aveva sbagliato a valutarmi”, mormorò offeso il bidello.
“Pensi che quell’incapace di Olivander non mi ha mai trovato la bacchetta giusta! Per quel motivo, nonostante i miei nobili natali, non ho mai potuto frequentare la scuola e diplomarmi, ma adesso tutto cambierà!”
“Ottimo, figliolo, veramente una splendida idea quella d’elevare il suo spirito studiando”, approvò il mezzobusto.
“Grazie, messere. Appena terminati gli studi cambierò lavoro. Vorrei tanto andare a lavorare ad Azkaban, come secondino” sospirò Gazza con aria sognante, sfregandosi le mani.
“M’hanno detto che là le punizioni corporali sono ancora in uso”.
Mago Godrino approvò di nuovo; le idee di quel bidello gli piacevano assai!
Stava per manifestare il suo entusiasmo quando due voci concitate risuonarono nel corridoio deserto.
Malfoy e Piton stavano arrivando e il biondissimo Purosangue, ignaro d’essere ascoltato da orecchie indiscrete, esternava -con sospiri e molto pathos- i suoi dispiaceri amorosi all’amico del cuore.
“Severus, ho letteralmente perso la testa per lei; è così sexy con quell’aria da professoressa impeccabile e poi quel suo sedere spettacolare e quelle gambe lunghe e snelle… Insomma quando la guardo sento nascere in me desideri osceni e così, invece di seguire la lezione, mi ritrovo a sognare di fornicare con lei in ogni sala del castello”.
“Lucius, ammetto che Minerva McGranitt è una gran donna, ma rimane pur sempre la nostra insegnante! Conoscendo la sua rettitudine morale non credo avrai molte possibilità d’instaurarci una relazione”.
“Non essere così pessimista”, lo redarguì nervosamente Malfoy, “siamo dei maghi, dopotutto, e tu sei il genio delle pozioni. Potresti darmi un aiutino, naturalmente sotto lauto compenso. ”
“Orrore e ribrezzo! Cosa non si fa per il vil denaro”, mormorò Gazza sgomento squadrando con fiero cipiglio i due studenti.
Tutti a Hogwarts conoscevano l’avidità di Piton, sempre disponibile a guadagnar galeoni vendendo compiti e infusi magici illeciti ai compagni meno studiosi.
“Piccoli screanzati, quella donna potrebbe essere vostra madre”, ringhiò, sbattendosi sul palmo il piumino da spolverare.
“Signor Gazza approvo il suo sgomento. La gioventù moderna è scostumata e cupida. Una volta, per un comportamento simile, noi insegnanti avremmo frustato il fornicatore e trasformato in uno Snaso il suo avido complice prima d’espellerli per sempre dalla scuola, ma quelli erano i bei tempi del Fight Club”.
“Fight Club?” domandò curioso il bidello.
“ Sì, ovvero l’arma segreta di noi professori inflessibili. L’idea di creare questo circolo era venuta al preside Durden Tyler per rimediare alle storture dilaganti tra gli studenti: maleducazione, perversione, immoralità, avidità” sussurrò la statua arricciando il naso.
“Alla guida dell’intero corpo docente, come un fiero capitano, Tyler ci aveva trasformati da professoruccoli ministeriali mal pagati in fieri giustizieri e, grazie ai suoi insegnamenti, eravamo in grado d’impartire le punizioni più terribili a quei ribaldi”.
“Durden Tyler ha detto? Ma io conosco quel mago! Ho trovato la sua biografia su uno dei fascicoli CEPU: lo chiamavano Tyler la Belva. Grande uomo!”
Gli occhi di Gazza sfavillavano come stelle, al pensiero di quanto dovesse essere stato bello lavorare ad Hogwarts a quei tempi.
“Sì, Durden Tyler era un grandissimo uomo e un ottimo pedagogista, a differenza del preside di oggi ”, confermò acido Godrino con una smorfia.
“Lui sapeva dosare bene frusta e maledizioni proibite per mantenere l’ordine scolastico, perchè fare gli insegnanti non è questione di parole, ma di guerra e tutti sanno che in guerra e in amore tutto è permesso!”
“Sante parole, mio caro Godrino, anzi, sa cosa le dico, siccome il nostro attuale preside è un mollaccione che basa i programmi scolastici sui metodi montessoriani” e qui il bidello sputò la parola come fosse una bestemmia, “toccherà a noi mantenere l’ordine qui dentro. Da questo momento io mi dichiaro novello adepto di Tyler e riporterò le regole e la disciplina nella scuola”, asserì sguainando la bacchetta tarocca.
“Ottimo”, applaudì la statua.
“ Io l’aiuterò.
Per cominciare cacci via il manuale di magia CEPU e prenda quello che troverà sotto il mio piedistallo. E’ roba forte, ma sento che nelle sue mani sarà al sicuro".
“Subito”, mormorò il bidello, frugando sotto il piedistallo ed estraendone un puzzolente ammasso di ragnatele che si scoprì essere una scatola contenente un libro.
“E’ lui, lo riconosco”, esultò Godrino, dopo che Argus lo ebbe spolverato a dovere.
“Il vero, unico, inimitabile Manuale di Magia Punitiva, scritto da Tyler in persona!”
Gazza sgranò gli occhi e poi, con il dovuto rispetto, cominciò a sfogliare il manualetto muffito.
“Pagina 74, presto, prima che i due depravati ci sfuggano", lo incitò Godrino e il bidello subito cercò il segno.
“Snaso snasorum”, proferì impettito, puntando il braccio verso Piton e pigiando il tasto On sul manico della bacchetta. Un sottile raggio di luce scaturì dalla punta ma, per colmo di sfortuna, Mrs Purr scelse proprio quel momento per strusciarsi contro le sue gambe.
Il fiotto luminoso deviò e invece di Severus colpì Malfoy, proprio nel cavallo dei pantaloni.
Subito l’inguine del Purosangue cominciò a fremere e a impennarsi, mentre Lucius veniva letteralmente trascinato dalla sua virilità, che pareva decisissima a gettarsi su Piton, che aveva l’abitudine di nascondere i risparmi nelle mutande.
“Lulù, io non sono Minerva”, boccheggiò questi, cercando di proteggersi il sedere con le mani, ma lo Snaso che s’era impossessato delle parti basse del nobile non accennava a fermarsi.
Il povero pozionista, ormai schiacciato contro il muro, travisando le intenzioni dell’amico si mise in posizione.
“Banzai” gridò, sferrando un terribile colpo di Karatè al biondo aggressore , poi cominciò a correre per i corridoi invocando soccorso, inseguito da Lucius che non riusciva a domare i suoi “istinti”.
Godrino alla vista di tale spettacolo sfoderò un sorrisone a trentasei denti.
“Ottimo, ragazzo mio, very, very, very good!!! Con un colpo da maestro li hai sistemati entrambi. Erano anni che non assistevo a una così bella punizione. Penso che la scuola ora sia in ottime mani e, finalmente, il mio spirito potrà riposare tranquillo”.
“Grazie maestro,”s’inchinò Gazza con falsa modestia.
Così, in una tranquilla mattina di novembre, cominciarono le spedizioni punitive del rinato Educational Fight Club e in poco tempo l’intera Hogwarts fu messa a ferro e fuoco.

   
 
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