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Autore: NiNieL82    09/01/2006    51 recensioni
Canterbury. In una casa risuonano le risate e il vociare di tante persone. Orlando è tornato a casa dopo un lungo periodo di lavoro fuori casa. Una lunga fila di persone conosciute o no lo accolgono a braccia aperte. Lui sembra poco interessato. Sta raccogliendo i cocci dopo la fine della sua storia con Kate e spera in uno scossone. Che non tarderà ad arrivare quando qualcuno busserà alla porta di casa. Qualcuno con cui non parla da tanto, troppo tempo: la sua 'migliore amica' Erika.
Da quel momento, per entrambi, le cose cambieranno in una sequela di avvenimenti che segnerà le loro vite, quelle delle loro famiglie e dei loro amici
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Così comincia la nuova storia su Orlando

Così comincia la nuova storia su Orlando. A più capitoli stavolta. Un regalo per chi come Paddina e Loribi me l’hanno chiesta.
Ed eccola qua. Un po’ difficile da scrivere. Ma tutta per voi. 

IMPORTANTE: la storia che vi apprestate a leggere è solo il frutto della mia fantasia (piuttosto malata). Qualunque cosa che riguardi i personaggi che citerò è puramente inventata. Non conosco Orlando Bloom e tanto meno so se ha mai vissuto la situazione, abbastanza banale, lo ammetto, che gli faccio vivere nella storia. Inoltre, la protagonista della storia è inventata, Erika è una mia invenzione, così come i nomi delle sorelle e della famiglia.
Questa è la mia storia. Che, spero con tutto il cuore non offenda nessuno. Orlando Bloom per primo.

Che dirvi allora. Pronte? Io si. 
Buona lettura allora. Un bacio Niniel.



Un amico particolarmente importante

Capitolo 1: LA FESTA (PARTE I): Un incontro dopo cinque anni.

La macchina si bloccò davanti alla casa. Egle sorrise e disse:
“Dai andiamo” e si voltò verso il sedile posteriore.
Dietro stava una ragazza di circa venticinque anni, seduta, col le braccia incrociate al petto e un viso imbronciato come quello di una bambina. E con voce bassa rispose alla proposta fattale dalla sorella, sibilando un secco:
“No!”
“Dai! Non sarai ancora arrabbiata con lui?” rise Nina, l’altra sorella, slegando la cintura di sicurezza.
“Si” borbottò ancora la ragazza con la solita espressione imbronciata.
“Dai! Smettila. Siete da più di due anni che non vi vedete. E da cinque che non vi dite nemmeno ciao… Non fare la sciocca. Scendi da questa cazzo di macchina o vuoi che ti tolga a calci?” disse Egle sistemando la sciarpa, cominciandosi a innervosirsi.
La ragazza si voltò e guardò dal finestrino la strada.
Il panorama autunnale di Canterbury era molto, davvero troppo affascinante. Nonostante abitasse a Londra da ormai molti anni, la ragazza amava ancora la sua città natale, dove aveva vissuto momenti meravigliosi e un’infanzia altrettanto felice, assieme alle sorelle e assieme a lui…
Lui. Perché avevano litigato? Oh, si! Certo. Ora lo ricordava… Una cosa decisamente superflua. Ma che allora era stata importante. Importantissima come ilo segreto dalla quale era scaturita.
“Allora? Non rimani qui in macchina, intanto. Scendi e muovi il tuo enorme culo da quel sedile” disse Egle sicura.
La ragazza sospirò, sistemò la sciarpa e movendo i capelli con la mano, tolse un ciuffo ribelle da davanti agli occhi e disse, guardando le sorelle:
“Andiamo?”
Egle diede un pacco sorridendo alla sorella minore e sorridendo piano, disse:
“Vai prima tu. Infondo stiamo parlando della festa di ‘Welcome home’ del tuo migliore amico”
“Ex migliore amico…” puntualizzò la ragazza.
“See.. Ex migliore amico…” risposero le sorelle in coro, prendendola in giro. “Tanto non ci crediamo” continuò Nina.
“Fate come volete. Prima me ne vado da qui, meglio è. E spero che apra Sammy. Non sopporterei l’idea di vedere quella faccia di cartone” disse la ragazza scotendo il pacco mentre a passo svelto si avvicinava alla casa.
Arrivò davanti alla porta. Pregò fino all’ultimo la litania: -Fa che apra Sammy. Fa che apra Sammy. Fa che apra Sammy.-.
Sentì la serratura schioccare e la porta lentamente aprirsi. Occhi scuri, capelli neri, bocca sottile e ciglia lunghissime. Viso squadrato, sempre troppo alto in confronto a lei. E sempre troppo magro.
Era lui. il suo migliore amico.
“Erika!” disse sorpreso il ragazzo accogliendola..
“Orlando!” rispose lei senza troppe cerimonie.

Quella festa era proprio assurda. C’erano persone che non vedeva da quando era bambino. Era proprio vera la frase: “Quando diventi famoso, tutti diventano tuoi amici. Anche chi ti odiava, un tempo..”
Non poté far altro che accettare le mille attenzioni che gli rivolgevano odiose zie e ragazze fino ad allora sconosciute. Come quella ragazza bionda col quale parlava da un paio di minuti e che sosteneva di essere una sua compagna d’asilo: Kelly.
“Ciao Orlie…” cinguettò lei con la sua vocetta impostata ai toni massimi.
-Orlie.. Ma è mai possibile che la gente non lo abbia ancora capito? Non mi piace essere chiamato Orlie da chi non mi conosce…”
“Ciao..?”
“Kelly. Ma come non ti ricordi? Ero una tua compagna d’asilo. Non dirmi che non ti ricordi di me?” fece la ragazza mettendo il broncio.
-Eccerto che mi ricordo di una come te. Chissà se quando avevo tre anni mi venivi dietro agghindata così…- pensò il ragazzo per poi piazzare il suo migliore sorriso e dire: “Ma come posso dimenticarmi della bambina più bella di tutta la classe?”
In realtà la topolona piaceva al giovane attore che, da quando aveva detto addio alla Bosworth, aveva davvero il bisogno di scaricarsi. E magari quella era una di quelle occasioni ghiotte che da quando era Canterbury aveva avuto meno.
“MA come sei bravo ad adulare una ragazza..” sorrise maliziosa.
Orlando stava per chiederle se casa sua era libera, quando qualcuno suonò il campanello.
Il ragazzo sollevò gli occhi e si guardò intorno, aspettando che la madre o la sorella andassero ad aprire. Ma si accorse che erano troppo occupate per farlo e sorridendo alla ragazza, disse:
“Scusa. Devo andare ad aprire. Torno subito..”
Kelly sorrise e annuì con piccolo gesto della testa, allontanandosi.
Orlando corse ad aprire la porta.
-Ed ecco a voi un’altra zia arrivata da chissà dove, pregna di profumo, dispensatrice di sorrisi e con tanta voglia di baciare le mie giovani guanciotte. Giuro. Se oggi ne vedo un’altra impazzisco. Giuro..- pensò il ragazzo aprendo la porta.
Ma quando l’uscio fu aperto, la persona che si vide di fronte era un’altra.
Una cuffia bianca che copriva parte dei riccioli biondi e ribelli e una sciarpa dello stesso colore del berretto legata al collo. Portava una giacca di velluto nera e un paio di jeans. La bocca piccola e ben segnata, carnosa e invitante, laccata da un lucidalabbra trasparente. Se non avesse saputo chi fosse, avrebbe avuto lo straordinario impulso di baciarla.
Gli occhi dell’attore indugiarono un attimo in quelli della ragazza, verdi con qualche pagliuzza dorata, qua e la. 
Era lei. La sua migliore amica. Non una qualsiasi. La ragazza che per più di vent’anni gli era stata vicino.
Sorrise guardando l’enorme pacco che aveva tra le mani. E sentì la felicità invaderlo. E con occhi luminosi, guardò l’amica ritrovata.
Quanto le era mancata quando era in Nuova Zelanda. Voleva abbracciarla. Ma l’unica cosa che riuscì a fare fu quella di sorridere sorpreso e dire:
“Erika!”
E quando la voce di lei pronunciò il suo nome i ricordi lo trasportarono via.
Esattamente a cinque anni prima…



Ed ecco la mia storia su Orlando. Ogni promessa è debito, dice il detto. Ed eccomi qui. La dedico a chi mi ha chiesto di farla e a chi mi segue e a chiunque la leggerà e lascerà una recensione (che fa sempre piacere riceverne).
Dopo tre one-shot ecco la mia seconda storia lunga. 
Sarà diverso per questa. Non sarà come “Una seconda opportunità”. Per vari motivi non credo che potrò aggiornare spesso. Mi scuso già da adesso. In realtà, se “Una seconda opportunità” era finita, scritta su un quadernino quando ho deciso di pubblicarla, questa è ancora in via di produzione, diciamo. Il suo finale lo sto ancora pensando. Vedrò dove andranno i due protagonisti. Fatemi sapere se vi piace. Ci tengo. E magari ditemi che cosa vi viene in mente pensando a Orlando ed Erika. Un bacio a tutte Niniel.
Alla prossima.


   
 
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