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Autore: IsaMarie    28/02/2011    24 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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cap. 75 Buongiorno e buon inizio settimana!
Abbiamo visto con piacere che il precedente capitolo vi è piaciuto molto!
Qualcuno ha criticato Bella per aver subito attaccato Edward, altre, invece, se la sono presa con Edward per non aver  detto la verità a Bella sulle avance ricevute.
Purtroppo i piccioncini sono ancora all'inizio del loro rapporto. Devono imparare a conoscersi meglio, ad approfondire il loro legame e a scoprire anche i difetti uno dell'altro, che finora sono rimasti bene nascosti, come succede sempre i primi tempi che si sta insieme.
Ma voi non dovete mai disperare durante un litigio, perchè il loro rapporto è destinato a crescere.
Ora vi lasciamo al chappy ma vi preghiamo di leggere senza puntare per forza il dito contro Bella. Vi ricordiamo che se ci fate fuori la protagonista la storia finirà subito e quindi per il vostro bene, vi consigliamo di deporre le armi a fine chappy! XD!
Grazie a tutte quelle che ci seguono e siamo felicissime di comunicarvi che la scorsa settimana abbiamo superato le 1000 recensioni!!!
Non possiamo ancora credere di avere tante lettrici così fedeli e appassionate e che ogni volta hanno voglia di farci sapere cosa pensano di quello che le nostre menti tirano fuori!
GRAZIE!!!
Ora non ci resta che augurarvi BUONA LETTURA dalle vostre MANU E SARA!

CAPITOLO 75

Un piano machiavellico


Pov Bella


Avevamo appena raggiunto gli altri in salone e Jasper e Rosalie stavano spiegando ad Alice ed Emmett quanto fosse splendida la festa a cui avremmo partecipato quella sera. Ormai era diventata una ricorrenza che aspettavamo con ansia tutti gli anni: Billy era uno degli anziani Quileute, e quindi il suo compleanno si trasformava in una festa che coinvolgeva tutta La Push! Innanzitutto si mangiava fino a scoppiare! Una montagna di cibo veniva arrostita su dei fantastici barbecue, mentre le donne della riserva preparavano ogni tipo di stuzzichini, torte, dolci e salate… poi ci sedevamo intorno ad un enorme falò in grado di riscaldare anche un intero paese e Billy raccontava per tutta la sera vecchie leggende della tribù. Noi ragazzi, a un certo punto della serata, ci eclissavamo, sgattaiolavamo via e andavamo a prepararci per la gara di moto che ogni anno si teneva tra le stradine di La Push. Era l’ultimissima della stagione ed era la più emozionante di tutto l’anno, perché la più pericolosa! La strada ghiacciata, in questo periodo quasi sempre una lastra scivolosa a causa delle temperature rigide, faceva schizzare l’adrenalina alle stelle e ti dava una carica immensa… già mi pregustavo i preparativi… chissà se avrebbe gareggiato anche Edward? Avrebbe senz’altro preteso la rivincita, dato che l’avevo stracciato…
-Mi spiace sorellina… te la perderai quest’anno…- esordì Jazz, lasciandomi allibita.
-Eh?! Come, scusa? Perché dovrei perdermela?- esclamai, palesemente confusa. Tutti mi guardarono perplessi, come se fossi diventata matta tutto a un tratto… in un attimo capii il perché dessero per scontato che non sarei andata alla riserva: la laringite dei giorni passati… passati appunto!
Sorrisi scuotendo vigorosamente la testa.
-Pensi veramente di venire a prendere tutto quel freddo?! Papà non te lo permetterà mai!- dichiarò mio fratello, assolutamente convinto.
-No, no, Jazz! Te lo scordi che io mi perda la festa! E’ da ieri che non ho più la febbre e la gola non mi pizzica neppure un po’… la voce, come puoi ben sentire, mi è tornata chiara e stentorea e quindi non esiste al mondo nessun motivo perché io debba restarmene rintanata a casa!- mi impuntai, con le braccia incrociate al petto e un broncio degno di una bambina dell’asilo.
La voce di mio padre mi fece sussultare: era appena rientrato a casa ed aveva indubbiamente ascoltato le mie accorate rimostranze.
-E invece tu te ne resterai a casa, signorinella! E non intendo discutere su questo! Fuori ci sono due gradi e se per caso restassi tutta la sera seduta all’aperto con questa temperatura, avresti sicuramente una notevole ricaduta!- si infervorò. Feci per ribattere pronta, ma mi precedette e continuò con la sua strampalata ramanzina.
-E prima che tu possa affermare che sono il solito esagerato, sappi che ho appena chiamato il dottor Sullivan…- dichiarò compiaciuto. Iniziai a subodorare il pericolo…
-E lui mi ha categoricamente vietato di lasciarti andare alla festa: corri il rischio di beccarti una broncopolmonite! E con questo, dichiaro fallito ogni tuo tentativo di persuasione! Chiaro?!- dichiarò troppo sicuro e convinto, perché potessi anche solo minimamente smuoverlo dal suo divieto. Ormai lo conoscevo troppo bene, era inutile insistere con lui, cocciuto com’era. Lo fissai truce, e lui, completamente indifferente ai miei sguardi carichi di odiosa rabbia, si diresse al piano di sopra, mentre pensieri omicidi si stavano impadronendo della mia mente. Odiavo quando si imponeva così sulla mia esistenza! Ma perché non riusciva a capire che ormai stavo bene? Non ero mica una bambina piccola… mi sarei coperta abbondantemente e mi sarei tenuta al caldo, molto vicina al fuoco… bè, almeno fino al momento della gara!
-Cosa ti avevo detto? Mi spiace Bells, ma se anche il dottore gli ha dato ragione, papà non ti darà mai il permesso di venire- mormorò triste mio fratello, venendo ad abbracciarmi come vano tentativo di consolazione. Sapeva quanto ci tenessi ma in quel momento mi sentii l’unica vittima di una colossale ingiustizia! Percepii gli occhi inumidirsi, istigati da ira e frustrazione; entro breve sarei esplosa...
Intanto le ragazze ed Emmett salirono per prepararsi.
-Amore, non preoccuparti… passeremo una bella seratina io e te… soli e tranquilli…- intervenne Edward con il suo mitico sorriso, abbracciandomi da dietro e cercando di risollevarmi il morale. In un’altra occasione probabilmente sarei stata molto felice di avere la possibilità di godermi la casa insieme ad Edward; ma in quel momento ero troppo arrabbiata, afflitta e delusa… sentivo lacrime di amaro sconforto pungermi gli occhi, ma non mi lasciai prendere dalla disperazione: la mia mente era in fermento, alla disperata ricerca di una brillante soluzione per aggirare lo stupido divieto paterno e per riuscire almeno a partecipare al mio unico obiettivo: la gara delle gare!
Con quell’esclusivo fine in testa, in modo brusco mi staccai dalle braccia del mio ragazzo e mi voltai verso di lui puntandogli un dito contro il petto.
-L’opzione “stare a casa” non è contemplata stasera! Scordatelo!- gli sibilai; poi mi voltai di nuovo verso Jazz, che mi guardava esasperato, già intuendo che non mi sarei arresa facilmente.
-Ti ricordo che stasera si tiene la gara più bella della stagione ed io sono esattamente due anni che non la perdo! Non lascerò il campo libero ai maschi, perdendo il mio fantastico, imbattuto record!- mi impuntai con uno scatto di puro orgoglio.
In meno di un istante mi ritrovai la statuaria figura di Edward di fronte a me: gambe divaricate, braccia rigide lungo i fianchi, sguardo torvo, labbra tirate, pugni serrati...oddio, era incavolato nero!
-Anche se fossimo andati alla festa, tu non avresti di certo gareggiato, te lo garantisco!- affermò, improvvisamente minaccioso e infuriato. Cosa?! Non gli era ancora entrato in testa che non si doveva permettere di darmi degli ordini? Non volevo litigare di nuovo con lui, nel pomeriggio mi era bastato e avanzato… ma se avesse perseverato con questo suo tono dispotico, ci saremmo ritrovati sulla strada giusta per una incazzatura solenne!
-Tu sei pazzo!- lo schernii, dandogli di nuovo le spalle e tentando il possibile per ignorarlo. Volevo a tutti i costi avere una mano da Jazz per cercare un modo di svignarmela alla chetichella, ma Edward, invece di assecondarmi, con i suoi discorsi assurdi mi stava intralciando, facendomi perdere del tempo prezioso in inutili discussioni!
Ma a quel punto mi sentii afferrare per un braccio e scuotere leggermente. Fissai la mano di Edward con occhi sbalorditi e poi il suo viso con uno sguardo inceneritore… probabilmente si rese conto del suo gesto inconsulto e lentamente lasciò la presa. Ma il suo volto rimase cupo e severo.
-Tu non guiderai la moto stasera! Le strade sono ancora ghiacciate, l’aderenza è quasi inesistente… sarebbe già pericoloso tenere la moto su una strada, figuriamoci in una gara! Chiaro il concetto?- sibilò a pochi centimetri dal mio viso, mentre i suoi occhi mi lanciavano lampi furiosi.
Chiusi gli occhi, respirai a fondo e iniziai a contare, per cercare di riprendere un minimo controllo su me stessa e non sbottare come invece mi veniva istintivo fare… anche perché non potevo mettermi a urlare, con il rischio che mio padre riuscisse ad ascoltare i miei fuggiaschi propositi…
-Senti, Edward… io ci sono nata in questo posto… cosa pensi? Che per tutto l’inverno non condurrò più la mia piccolina? E’ da quando avevo quattordici anni che guido la moto su ogni stradina di Forks, quindi ben prima di prendere la patente! E come hai potuto constatare quando ti ho stracciato, sono anche più brava di te! Chiaro il concetto?- ghignai strafottente, riprendendo la sua antipatica espressione. Forse avevo un tantino esagerato, perché lui in risposta assottigliò lo sguardo e serrò i pugni, mentre una vena iniziò a pulsargli ritmicamente sul collo: era furibondo! Accidenti alla mia linguaccia! Dovevo cercare di rimediare al più presto…
-Senti… posso comprendere che tu ti preoccupi per me… ma se non vogliamo litigare di brutto, ti consiglio di cambiare il tuo atteggiamento! E cerca di non lasciarti di nuovo prendere dal tuo istinto che, chissà per quale arcano motivo, ti porta a credere che tu possa darmi degli ordini!- sentenziai, scandendo bene le ultime parole, sperando che rivedesse il suo comportamento. Sospirò anche lui a fondo, per cercare di calmarsi. Si stava sforzando per non esplodere, e apprezzai.
-Ok, ok… è inutile discuterne ora o litigare per questo motivo, perché tanto Charlie non ti darà mai il permesso di uscire! Quindi… perché non cerchi di vedere i lati positivi della situazione?- mi spiegò con voce bassa e impostata… lo vedevo e sentivo chiaramente che stava faticando per trattenersi… ormai lo conoscevo abbastanza bene da capire che sotto sotto ribollisse ancora di furia repressa.
Mi spiaceva veramente, perché stava compiendo uno sforzo titanico per non inveirmi contro; ma non aveva ancora capito che se mi mettevo in testa una cosa in un modo o nell’altro dovevo farla?
E non sarebbe di certo bastato lui (un centauro newyorkese perfettino, abituato solo a circolare su strade di velluto!), a impedirmi di partecipare alla gara più mozzafiato dell’anno! Era proprio il pericolo che conteneva a renderla così entusiasmante; e poi, essendo l’ultima fino alla stagione seguente, perdermela sarebbe stata pura eresia!
Improvvisamente mi venne in mente una trovata per potervi partecipare, ma rimaneva il problema di Edward: avrebbe fatto di tutto per impedirmelo! Dovevo escogitare assolutamente un modo per evitare che mi controllasse a vista…
Rimanemmo qualche minuto in silenzio, mentre stavo notando lo sguardo pensieroso e concentrato di mio fratello su di me… aveva capito in che modo il mio cervello stesse lavorando per trovare una soluzione, mi conosceva troppo bene: ero un libro aperto per lui!
Ad un tratto il mio viso si illuminò e… bingo! Jazz socchiuse gli occhi a due fessure mentre mi osservava attento. Avevo trovato la soluzione! Ok, era una cosa vile e meschina… e molto anche… ma dovevo assolutamente metterla in pratica, se volevo poter gareggiare veramente... l’unica via di uscita era trovare una scusa per litigare solamente un po’ con Edward, di modo che mi lasciasse in pace per tutta la sera!
Mi voltai verso di lui: aveva i pugni stretti e si vedeva chiaramente che era ancora molto teso e con i nervi a fior di pelle. Non era complicato provocargli una rispostaccia, in modo che, incavolato, se ne andasse con gli altri alla riserva; tanto entro breve l’avrei raggiunto!
-Edward, non hai capito proprio niente! L’unico lato positivo è uscire da questa dannata prigione! Io ci tengo tantissimo a questa gara e tu non mi stai aiutando per niente!- sbottai, guardandolo in maniera truce. Vidi Jazz alzare gli occhi al cielo, esasperato.
-Senti Bella… ti avviso che mi girano parecchio, ma veramente non voglio litigare con te! Tanto non puoi uscire… non vorrai disubbidire, no?- mi sfidò, sollevando un sopracciglio con fare borioso e strafottente. Dio, quant’era arrogante il tipo!
Ah, io dovevo sottostare alle regole che facevano comodo solo a lui?! Mentre lui, invece, se ne poteva sbattere l’anima tranquillamente, per quello che più gli aggradava? Bè, mi avrebbe reso il compito della pseudo litigata ancora più facile, perché alle sue parole, mi incendiai come un cerino!
-Ah, ora dovrei fare la brava bimba, perché il divieto di Charlie collima perfettamente con quello che desideri tu?! E io? Dovrei ubbidire senza replicare?! Invece quando si tratta di misure restrittive che a te non quadrano, come “niente sesso in casa”, allora si può anche fare uno strappo alla regola, vero Edward?!- lo provocai; -Ti avevo già avvertito che non mi piacciono proprio i “due pesi e due misure”, ma vedo che il concetto non riesce a entrarti in quella zucca vuota! Voglio che tu capisca una volta per tutte che comunque questa non sarà né la prima né l’ultima volta che salirò in moto! Non sarà certo un damerino senza palle di New York, che ha paura di un po’ di ghiaccio sull’asfalto, a farmi cambiare le mie abitudini! Io sono un asso!- esclamai, con tono volutamente derisorio e cattivo.
-Cosa?! Come cazzo mi hai chiamato, scusa?! Pensi davvero quello… quello che hai detto?!- sibilò gelido. Dentro di me tremai per il suo impassibile tono di voce… Diamine, avevo esagerato… l’avevo ferito… ma la mia bocca quando ero così arrabbiata si dotava di vita propria… e poi, comunque, non sopportavo quando mi dava degli ordini, o cercava di aggirare l’ostacolo senza confrontarsi con me… facendomi pure passare per una bambina piccola che fa perennemente i capricci… quando mi parlava con quel tono così accondiscendente mi faceva saltare i nervi!
-Sei tu che me lo fai credere!- gli risposi impassibile.
-Bells!- mi ammonì mio fratello, con un tono di rimprovero, sapendo che mi ero addentrata in un terreno minato e che, prima o poi, la bomba sarebbe scoppiata; ma ormai non ragionavo più e me la presi anche con lui, che, invece, avrebbe dovuto essere un mio alleato.
-Oh al diavolo anche tu, Jazz! Divertitevi tanto alla festa! Ah! E pure tu Edward! Puoi anche andare con loro, tanto l’ultima cosa che vorrei stasera è passare il mio tempo con te!- esclamai, arrabbiata, mentre mi dirigevo verso la rampa di scale.
-Oh, non preoccuparti Miss Acidume! Ho proprio intenzione di andarci e di divertirmi un casino alla festa! Almeno ci saranno ragazze che mi sanno apprezzare e che non mi considerano di certo un “damerino senza palle”! Tranquilla, una che mi consoli la rimedio senz’altro!- mi urlò con ira e astio, mentre avevo iniziato a salire le scale. Mi irrigidii immediatamente alle sue parole e le mie dita strinsero con forza il corrimano per non cadere. Come poteva dirmi una perfidia del genere, dopo quello che era successo nel pomeriggio? Dopo che mi ero aperta con lui e gli avevo rivelato tutte le mie tremende insicurezze? Che stronzo!
Ok, d’accordo, me l’ero indubbiamente cercata! Avevo iniziato io e ci ero andata giù pesante… ma la lite era tra noi due… io non mi sarei mai sognata di dirgli che andavo da altri ragazzi che magari mi avrebbero apprezzato di più e mi avrebbero consolato… invece lui non aveva perso occasione di ricordarmi quanto fosse desiderato dalle donne. Che tracotante! Mi sentivo offesa, mortificata e umiliata!
Mi fiondai in camera mia, sbattendo impetuosamente la porta e chiudendomi a chiave. Come una cretina avevo avuto la brillante trovata di deviare il problema con un banale bisticcio, solo per convincerlo ad andare alla festa e poter raggiungerlo poi anche io… invece… invece ora stavo soffrendo da morire per le insolenti parole di Edward… e se fosse stato tanto furibondo con me da gettarsi veramente tra le braccia di una ragazza? Oddio, no! Al solo pensiero mi sentii morire…
Afferrai il telefono di casa e composi il numero dell’unica persona che avevo voglia di sentire e che sapevo mi avrebbe consolata e aiutata. Sempre!

Pov Edward

Fissavo ancora le scale che Bella aveva appena finito di salire. Avevo chiaramente visto la sua reazione angosciosa alle mie stupide parole furiose… si erano librate nell’aria prima ancora che me ne rendessi conto! Mi ero immediatamente pentito di averle pronunciate e ora più che mai!
Ma non potevo correre da lei a implorare perdono… avevo il mio orgoglio, dannazione! Che lei aveva calpestato in modo ignobile, accusandomi di essere un “damerino senza palle”! Cristo, era veramente così che mi vedeva? Come un ragazzino di città ricco, viziato e abituato alla bella vita? O lo aveva detto solo per rabbia, perché volevo impedirle di gareggiare?
Ma perché avevo proprio dovuto tirare in ballo le altre ragazze? Sapevo quanto ci stava male e dopo la tremenda litigata del pomeriggio, avevo capito ancora di più quanto soffrisse di quella situazione!
Ed io, anziché allontanare i motivi che originavano e causavano le sue insicurezze, cosa avevo fatto? Avevo rigirato il coltello nella piaga e lo avevo anche spinto ben bene in fondo! In quel preciso istante la rabbia era stata talmente intensa che volevo ferirla… come lei aveva ferito me… Dio che coglione!
Tirai un calcio fortissimo al divano, tanto che vidi chiaramente Jasper guardarmi stupito! Senz’altro avrebbe voluto ammazzarmi per quello che avevo appena detto. Avrei voluto spaccare tutto, sfogarmi in qualsiasi modo! Ma soprattutto avrei voluto riavvolgere il tempo fino a qualche minuto prima ed evitare di comportarmi come uno stronzo colossale! Io non ero più quel genere di ragazzo… ed era stata proprio lei a cambiarmi così radicalmente! Merda, merda, merda!
Mi buttai sul divano a peso morto, con la testa tra le mani, artigliandomi i capelli tra le dita e mordendomi le labbra per non urlare. Che testa di cazzo!
-Lo sai, vero, che non avresti dovuto infierire così con lei e che l’hai ferita profondamente con le tue parole?- esordì Jasper, che mi si era seduto accanto e mi aveva appoggiato una mano sulla spalla in segno di conforto. Come faceva ad essere ancora così gentile con me?!
-Lo so, Jazz, lo so! Sono un coglione! E’ che… il mio stupido orgoglio… quando mi ha inveito contro non ci ho visto più!- mi giustificai. La sonora risata di Jasper mi fece sobbalzare e lo guardai perplesso. Non mi sembrava ci fosse qualcosa di divertente in tutto quel casino! Cazzo, avevamo appena fatto pace! E io, dopo una settimana orrenda, non vedevo l’ora che finalmente arrivasse il tanto sospirato weekend… che giornata di merda!
-Tu non hai ancora la più pallida idea di chi hai davanti! Vedi… la mia sorellina è una ragazza dolcissima, ma devi capire che è cresciuta con due selvaggi come me e Jake!- esclamò, sorridendo. Lo guardai storto: continuavo a non afferrare il nesso.
-Sveglia, Edward! Lei ha dovuto imparare a difendersi presto, con le unghie e con i denti… e quindi si è fatta furba! Ha pronunciato quelle parole non per ferirti, ma di proposito, per farti arrabbiare un pochino… in modo che tu uscissi con noi e non ci fosse nessuno a controllarla stasera…- rivelò. Accidenti, che piano da agente segreto! Possibile che possedesse una così diabolica testolina?
-Vedi… in questo modo pensava di riuscire a sgattaiolare fuori indisturbata per raggiungerci alla riserva e gareggiare ugualmente! Solo che poi… bé, la situazione le è sfuggita di mano e avete litigato veramente!- mi spiegò, mentre sul mio viso si dipingeva un’espressione completamente allibita. Avevo persino la bocca spalancata come un cretino. Nel frattempo Jasper continuava a sghignazzare. No, non era possibile che Bella avesse architettato tutto ciò! Era un piano machiavellico!
-No, Jazz! Bella avrà anche dei difetti, ma non è una bugiarda: lei è una persona sincera e diretta…- cercai di difenderla, certo che lei non mi avesse mentito.
-E infatti! Non ti ha mica detto bugie! Anzi… ripensa bene alle sue parole, Edward… ti ha detto molto chiaramente che lei questa sera avrebbe gareggiato e che non avrebbe rinunciato per nulla al mondo… quando ti avrebbe mentito?- mi fece ragionare Jasper. Effettivamente… ripensandoci… era vero…
-Bè, allora… secondo il tuo ragionamento quel simpatico epiteto che mi ha affibbiato, lo pensa sul serio!- dichiarai. Jasper sorrise ancora e scosse la testa.
-Ah sì? Perché, la tua brillante battuta sulla ragazza che ti consolerà stasera era vera, o l’hai pronunciata solo per farla arrabbiare?- mi spiegò ancora. Cazzo! Aveva perfettamente ragione! E ora come diavolo rimediavo a tutto quel gigantesco casino?
-Ehi ragazzi, che succede?- esclamò preoccupata mia sorella, che ci aveva appena raggiunti; -Volevo salutare Bella, ma ha chiuso la porta a chiave e non mi ha voluto aprire… è molto arrabbiata… ma non penso che sia solo perché non può venire alla festa… C’entri per caso anche tu, fratellone? Sono rimasta un po’ lì davanti alla porta, sperando che cambiasse idea, ma non c’è stato verso… mi sembrava che parlasse al telefono con qualcuno…- ci spiegò.
-E’ tutta colpa mia! E’ arrabbiata con me! Abbiamo appena litigato di nuovo e mi è uscita una frase infelice… molto infelice… da perfetto stronzo…- mi rattristai. Alice alzò gli occhi al cielo, esasperata.
-Edward! Ma sei incorreggibile! Possibile che devi sempre dare fiato alla bocca?! Non ti è bastato ‘sto pomeriggio?!- mi rimproverò. Jasper la prese tra le braccia e dandole un dolcissimo bacio sulla punta del naso, esclamò, schernendola: -Ecco da chi hai preso, lingua lunga!-. Mia sorella anziché offendersi, come immaginavo stesse per fare, scoppiò in una risata argentina e si avventò sulle sue labbra, costringendomi a coprirmi il viso con le mani… non potevo assolutamente assistere a certi slanci da parte sua!
-Scusate voi! Potremmo riportare l’attenzione sul mio problemino? Come cazzo mi ci tiro fuori stavolta dal casino che ho combinato?! Per non parlare poi del fatto che lei ha tutte le intenzioni di uscire comunque stasera- domandai, cercando disperatamente un aiuto.
-Aspetta, aspetta… amore, tu sei sicura che fosse al telefono, poco fa?- chiese Jasper a mia sorella.
-Direi di sì… a meno che non abbia iniziato a blaterare da sola ad alta voce!- sogghignò.
-Allora deve aver chiamato col telefono di casa, visto che il qui presente supermacho Cullen le ha distrutto il cellulare- mi schernì, divertito Jasper. Scrollai la testa, amareggiato.
-Non me lo ricordare, per favore!- mi lamentai. Vidi Jazz afferrare il cordless di casa, schiacciare il tasto che faceva partire l’ultima chiamata effettuata e poi mise in viva voce… aspettammo qualche squillo, e la voce profonda di Jake mi fece sobbalzare.
-Ehi, Bells, hai dimenticato qualcosa, baby?- rispose immediatamente, vedendo probabilmente di nuovo il numero di casa Swan.
-Beccato!- esclamò Jasper, facendomi sorridere.
-Jazz?!- chiese, sorpreso.
-Sì… ed Edward e Alice. Sei in viva voce, amico!- gli spiegò.
-Wow! A cosa devo cotanto onore?- domandò, con voce falsamente tranquilla. Jasper mi sorrise, rassicurante.
-Dovresti dirmelo tu, personaggio… o sbaglio?- continuò sicuro Jazz. Ci fu un attimo di silenzio e poi un enorme sospiro di Jake, mi fece capire che lui c’entrava qualcosa nella fuga di Bella. Eccome se c’entrava!
-Non posso, Jazz… lo sai che se la tradisco… Bells mi ammazza!- cercò di difendersi con un perfetto tono da cospiratore.
-Jacob, senti… ti ha raccontato proprio tutto tutto?- intervenni io, incapace di trattenermi. Volevo sapere se era rimasta ferita dalle mie colleriche parole… e quanto.
-Sì, Edward… e… sinceramente potevi anche risparmiartela, vista la discussione del pomeriggio… Non credo che quello che le hai detto sia vero, ma sai come la pensa lei! Le hai fatto male!- mi rimproverò, con tono duro. Cazzo! Era peggio di quello che pensassi! Mi buttai con la schiena sul divano, sprofondando il più possibile, attendendo una meritata punizione divina sotto forma di un fulmine inceneritore…
-Jake, fatti i cazzi tuoi! Ok, lei si è confidata con te, ma nessuno ti dà il diritto di intrometterti tra loro! E poi io ero presente alla discussione, e la conosci bene anche tu quella tipetta! Quando ci si mette te le tira fuori con le pinze! Credimi… Edward ha cercato di prenderla con le buone; ma la signorina Swan, nossignore, ha pensato bene di farlo incazzare apposta, in modo da farlo allontanare da casa per riuscire a sgattaiolare e per poter gareggiare! Quindi a ognuno le sue colpe, e tu stanne fuori!- sbottò Jasper, difendendomi. Gliene fui grato, anche se comunque il senso di colpa per la mia cazzata era ancora molto intenso… perché una folgore non mi aveva ancora carbonizzato un po’?
-Scusami, Ed! Non volevo… è che quando la sento piangere, il mio istinto di protezione non mi fa più ragionare lucidamente!- si giustificò. Ecco! Di bene in meglio: l’avevo pure fatta piangere! Maledizione!
-Non ti preoccupare, Jake… ti capisco… il coglione sono solo io, che mi potevo morsicare la lingua in quel momento…- affermai.
-Ok, tagliamo corto, prima che scenda lo sceriffo… ormai sarà quasi pronto- ci interruppe Jazz; -A che ora devi venire a prenderla?- gli chiese a bruciapelo. Eh?! Possibile che conoscesse così bene la sorella da aver immaginato e anticipato le sue mosse? Evidentemente sì!
Infatti Jacob gli rispose immediatamente che sarebbe dovuto venire alle 21.30.
-Bene… allora facciamo così: tu non ti muovi da La Push e a Bella ci penserà Edward- gli ordinò Jazz; -Spiace anche a me che stasera non possa gareggiare, ma il dottore le ha assolutamente vietato di uscire con questo freddo! ! Rischia una polmonite!- gli spiegò.
-Brutta imbrogliona… impostora e faccia di bronzo che non è altro! Le darò buca molto volentieri! Le ho chiesto se era sicura di poter uscire e lei ha sostenuto convinta che Charlie esagerava come al solito e che ormai si era completamente ripresa! Non ha nemmeno fatto un minimo cenno al divieto del dottore!- si alterò. Jasper scoppiò a ridere.
-Bè, puoi anche ringraziare te stesso! Sei tu, visto che lei non era capace a dire bugie e ci faceva beccare sempre tutti quanti, che hai deciso di insegnarle tante piccole astuzie per non mentire in maniera vera e propria, ma solo ad omettere insignificanti particolari!- lo rimproverò bonariamente Jasper, facendolo scoppiare a ridere.
-Ah, ah! Sono un grande, lo so! E lei è la mia pupilla! Ha gabbato persino il maestro! E brava la mia Bells!- continuò, ridendo come un matto e contagiando anche noi. Il rumore degli altri che ci raggiungevano ci fece porre fine alla conversazione; perciò dopo avermi raccomandato di farmi perdonare in qualsiasi modo e di prostrarmi ai suoi piedi se fosse stato necessario, ci salutò.
-Ragazzi come mai Bella è chiusa a chiave in camera sua e non vuole nemmeno salutarci?- ci chiese sospettosa Rosalie.
Raccontammo loro tutta la storia, il che mi procurò uno scappellotto in testa da mio fratello Emmett. Cavoli, se aveva la mano pesante!
-Sei un troglodita rimbecillito! Sai benissimo che non ti considera veramente un “damerino senza palle”… quella ragazza è innamorata persa di te… ha solo tante insicurezze e sta cercando pian piano di superarle… e tu che fai?! Infierisci in che modo, genio?! Dicendole che dovunque sei circondato da gnocche che ti sbavano dietro! Bè, lasciatelo dire col cuore fratello: sei proprio un cazzone avariato!- mi sgridò, veramente accalorato. Avevo intuito che il rapporto tra Emmett e Bella si stesse approfondendo di giorno in giorno e che lui le era molto affezionato, ma non pensavo che fosse così… così attaccato a lei!
-Va bene, ora che tutti noi lo abbiamo insultato a dovere, cerchiamo di fare il punto della situazione prima che arrivino gli adulti- ci interruppe Jasper, sempre molto pratico; -Allora, Edward, non possiamo far sapere a Bella del tradimento di Jake, perché altrimenti questa volta lo castra! Senz’altro, conoscendo mia sorella, lei non scenderà nemmeno a cenare, o se lo farà, poi se ne tornerà in camera sua non rivolgendoti neppure la parola. Tu non devi assolutamente fare nulla per riavvicinarti. Falle credere che anche tu sei ancora incazzato con lei… poi verso le nove andrai a bussare alla sua porta e le darai la buonanotte, facendo finta di andartene in camera tua. Invece scenderai e attenderai nell’ ingresso che lei cerchi di sgattaiolare fuori. In quel momento la palla passerà a te! Vedrai tu come comportarti! Il mio spassionato consiglio è di rassicurarla in tutti i modi sulla tua infelice uscita di prima, facendole capire che lei è l’unica per te… e tale rimarrà!- mi spiegò il piano Jazz, infilandoci un ammonimento alla fine. Giusto per rimarcare quanto stronzo fossi stato!
-Pronti ragazzi?- esclamò la mamma, appena entrata in salone con Charlie. Gli altri si infilarono le giacche e mi salutarono, avviandosi in garage.
-Mi raccomando!- mi ammonì Charlie; -Ho provato a salutarla, ma non mi ha nemmeno risposto… ho sentito le vostra urla dal piano di sopra prima… se però fate pace, cerca di mettere una buona parola anche per me, Edward… non sopporto quando mi tiene il muso duro… mi fa stare troppo male!- mi pregò accoratamente.
-Ci proverò Charlie, ma sarà già tanto se non mi tirerà un attizzatoio dietro…- gli spiegai, facendolo ridacchiare. -Buona serata, ragazzi!- mi salutò sarcastico; la mamma mi diede un bacio.
-Tesoro, vi ho lasciato dei tramezzini pronti in cucina… cerca di far mangiare qualcosa anche a Bella, ok?- si preoccupò. Annuii e dopo aver salutato, decisi di andare a farmi una bella doccia bollente… magari mi avrebbe disteso un po’ i nervi! Li avevo ancora a fior di pelle!


ANTEPRIMA CAPITOLO 76

Scossi la testa per riprendermi da quella superba visione e il mio viso ritornò cupo e minaccioso… accidenti, non avrei dovuto farmi distrarre dalla sua mise come un pivello…, ma in ogni caso lei non sarebbe uscita di casa!
-Ora che hai finito con la tua radiografia, dottor Cullen, spostati da lì, che mi aspettano!- esclamò, con tono freddo e distaccato.
-Non ti sta aspettando proprio nessuno, signorina Swan! Appena ho sentito il rumore di un auto, sono uscito e ho intimato Jake di tornarsene subito a La Push, perché intanto tu non avresti messo piede fuori di casa, mia cara!- le mentii, per non mettere in mezzo il nostro amico. I suoi occhi si sgranarono in una chiara espressione d’ira stupefatta e poi li socchiuse, fissandomi con una rabbia inaudita.
-Come diavolo ti sei permesso! Stronzo! Tu non puoi impedirmi di uscire!- gridò, al colmo della stizza.
-Scommettiamo?!- le risposi, con tono volutamente sarcastico, inarcando le sopracciglia e incrociando le braccia al petto. Il mio stupido orgoglio gridava vendetta: per ripicca, a causa del suo comportamento subdolo e infantile di prima, all’improvviso l’unica cosa che avevo voglia di fare era di provocarla intenzionalmente!



V
i ricordiamo l'altra nostra fiction Segreti e Inganni
e il nostro blog Le fan fiction di Manu e Sara


Volevamo segnalarvi un nuovo forum aperto da  due scrittrici molto brave: Yara89 e essebi! 
Andate a fare una visitina, ne vale la pena!
E&Y'world: il mondo delle fanfiction

Ecco alcuni blog di bravissime autrici che meritano una visita!


Il sorriso in una pagina
Mad about you
yara's mind
Nel mondo di Elisa e Yara
Les mots de Chloè
L'anima delle stelle
silviettafanfiction
A casa di Lisa
USADDICTED
L'angolo creativo
Lalayasha

Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!


the dark side of the moon di barbara_f
Solo per un week-end di Isabella v (sara_g)
Rock my life  di Isabella v (sara_g)
Testa o Cuore? di Isabella v (sara_g)
My Pretty Woman di pensiera
Lightning in my life di elisa1975
NASTY GAME di elisa1975
UNA SERA, PER CASO ... di endif
Un'altra opportunità  di eli777
Farfalle colorate di Stupid Lamb
A volte, il destino... ti sorprende di yara89
La principessa dei mari di  bellsmarie80
Il Guardiano del Faro di  Lele Cullen
Il precettore di porporina
L'altra metà del cuore di sara_g
Due anime legate ad un destino di loulou72
Red Dazzling Passion di Miss Simy Pattinson

Relazioni nascoste di Aleuname
La duchessa di essebi
Day by day... but? di _Betty_
La Donna del Re Supremo di Lalayasha

Ricominciare da zero di  yara89
Sogni Proibiti di  
Lele Cullen 
The Masquerade di Shona
   
 
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