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Autore: PenRAAAINBOW    02/03/2011    2 recensioni
Un'altra fan fiction sul rapporto fra Germania e Italia del Nord♥
"Fra storie, intrighi e tradimenti" [cit. Xena]~
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eppure accadde
Capitolo II


Il tedesco vagava per la città. Ormai la rabbia era svanita da un bel pezzo - non riusciva ad arrabbiarsi troppo a lungo con quel.. bambino. Ma ora era anche peggio, perché se la rabbia lo aveva portato ad "abbandonare" l'italiano, il risentimento e la tristezza che stava provando il biondo, lo stava a dir poco consumando.
L'aveva tradito. Feliciano, il suo unico amore, l'aveva tradito.
Le lacrime gli bagnavano il volto, non aveva mai pianto cos'ì. E neanche Feliciano stava meglio.
«Uffa.. Certo che sei pesante eh! Non serve a niente piangere per quel bastardo, è lui lo stupido che non capisce niente!» continua a ripetere il fratello maggiore, ricevendo però in risposta solo altri singhiozzi.
«Andiamo, Feli...» improvvisamente il suo tono di voce si addolcì, riuscendo a far parlare l'altro.
«...L-Lovì... è che...»  una lacrima, l'ennesima, gli accarezzò il volto, scivolando sulla guancia e fermandosi all'angolo della bocca «Niente... Non capiresti.»
A quel punto, stanco, Lovino si alzò in piedi spingendo indietro la sedia e riprendendo ad urlare.
«E che cazzo, Feliciano! Smettila di fare così, è da oreche piangi per niente, se quell'idiota bastardo ha pensato che... Se ha frainteso non è di certo colpa mia!»
«Certo Romano, non è colpa tua, quando mai ho detto che è stata colpa tua? Fatto è che adesso Doitsu non è qui anzi, non so proprio dove sia! E.. » singhiozzò «E' che Doitsu forse non tornerà! Tante volte si arrabbiava e usciva senza dirmi niente, ma dopo pochi minuti -al massimo un quarto d'ora- eravamo già a letto abbracciati e..»
«Ho capito, non m'interessano i particolari.» sbuffò, portandosi una mano al ciuffo che gli cadeva sui capelli per nascondere il lieve imbarazzo «...Feli, mi devi un anno di pasta per questo.»
Il fratello lo guardò curioso.
«Andiamo. Ti aiuto a cercarlo.» continuò il maggiore, distogliendo lo sguardo ovviamente imbarazzato.
Finalmente un sorriso si dipinse sul volto di Feliciano; non era ancora il suo solito sorriso luminoso e convinto, ma era già un inizio. Prese la mano del fratello, trascinandolo fuori dalla porta e cercando di non guardare le valigie del tedesco per non far ripartire le lacrime.
Però, la ricerca durò molto più a lungo del previsto.
Come prima cosa, fecero visita al bar in cui era solito andare il tedesco per bere la sua amata birra, ma nessuno l'aveva visto. Passarono anche per il mercato della piazza, e niente. Trovarono addirittura Gilbert per strada, ma lui non si ricordava neanche quando era partito per la riunione, figurarsi se sapeva dove si trovava ora!
L'italiano, sconsolato, si sedette su una panchina. Era veramente abbattuto, ma non piangeva, l'aveva promesso al fratello durante il tragitto, però...

«Cazzo Feli! Avevi detto che non avresti più pianto! Finiscila, quel bastardo non merita le tua lacrime e poi sai che non ti sopporto quando fai così!»
Feliciano, colpito da quelle parole, prese a piangere più forte, sembrava un fiume in piena, ora urlava, fra un singhiozzo e l'altro, il nome dell'amato. Perchè sono stato così stupido da non spiegargli tutto fin dall'inizio? Perchè?
«Doitsu!... E' colpa mia... D-Doitsu!... Non volevo...»
«Sta' calmo. Sono qui.» rispose una voce più profonda, abbracciando il corpicino esile del rossiccio da dietro e affondando il viso sui suoi capelli; «Italia... Non so cosa sia successo, ma non riesco a starti lontano. Tsk, devo essere proprio debole per non riuscire a dimenticarti neanche per qualche secondo...»
«E infatti lo sei.», ribattè Lovino, «Debole, brutto, cretino e bastardo. Un bastardo trangugiatore di patate, e-»
«Taci.» lo bloccò il fratello, asciugando una lacrima del tedesco. Era così strano, i ruoli si erano invertiti.
Il tedesco sorrise, baciando le labbra del più piccolo e, porgendogli la mano dove c'era la fede ben in mostra, lo invitò a tornare a casa.
«Però appena arriviamo mi raccontate tutta la verità.»
«Certo Doitsu, ma non preoccuparti di niente!» lo abbracciò poggiando la testa sul suo forte braccio, voltandosi indietro non sentendo i passi di Lovino che, intanto, era ancora fermo alla panchina con qualcosa simile ad un sorriso. Gli fece cenno di andare, lui sarebbe tornato a casa dallo spagnolo. E, vedendoli allontanare, pensò che forse il tedesco non era così male come pensava e che era davvero innamorato del fratello.

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Tocca a me!~
Allora.. Ecco il secondo capitolo! L'ho voluto scrivere velocemente, ci stavo male anch'io per quei due çOç' Nel prossimo capitolo troverete la spiegazione a quello che è successo, ma chissà... Dopotutto erano sempre in mutande no? èwè
Ho poco tempo, domani agiornerò con i ringraziamenti♥

Pen
   
 
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