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Autore: Padme Undomiel    05/03/2011    7 recensioni
A volte, la memoria è come un portafoto, capace di immortalare fugaci frammenti di vita e immagini indelebili.
Raccolta slegata di flash-fic a tema libero, protagonisti i Digiprescelti e il loro rapporto con se stessi, con gli altri e con Digiworld.
Dall'ottavo capitolo: Invece che rasserenarsi, Ken nascose il viso nella tovaglietta con la quale si stava detergendo il sudore. “Non posso farcela”, si lamentò miseramente.
“Sì che puoi!” Daisuke gli passò in fretta una bottiglietta d’acqua, un occhio alle tribune: i loro amici si stavano avvicinando in fretta, tutti chiacchiere e sorrisi. “Se davvero vuoi parlare con Miyako devi scioglierti un po’, e fare come ti ho detto. Fai finta di essere me, ok? Io ci parlo sempre, con lei!”
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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You Can't Exist Without Me
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You can’t exist without me (Digimon Kaiser/Ichijouji Ken)




Perenne presenza, ovunque tu sia.
Nella tua fortezza, sotto il sontuoso trono che ti sei costruito, tra le pieghe del tuo ampio mantello sulle tue spalle, sul tuo volto nascosto dietro spessi occhiali.
Nelle Dark Towers che costruisci, nel potere dei tuoi Evil Rings o Spirals.
Cammini per le strade del tuo mondo, e sono con te.
Ridi, soddisfatto, sicuro, autoritario, e sono nella gelida voce da cui proviene quel suono.
Colpisci, impietoso, con la tua frusta da sovrano indiscusso, e sono nella soddisfazione perversa che ti invade quando osservi quei patetici esseri inferiori piegarsi, soffrire, gemere.
Senti di dominare, finalmente, i territori che hai designato come tuoi, e sono nel crudele sorriso che quasi ti deforma il viso.
Ti senti capo.
E non capisci.
Nulla può scalfire il tuo animo arrogante, certo della vittoria, sprezzante: nemmeno la luce del sole.
Perché sono nella tua mente, nel tuo animo. In ogni parte di te.
Sinuosa, striscio nei pensieri del tuo passato. Letale, come un serpente, affondo i miei denti avvelenati nelle ferite che ti hanno colpito più profondamente.
E sibilo al tuo orecchio, perennemente.
Sono io a dirti quanto nessuno abbia mai compreso il tuo genio, il tuo potenziale. Sono io a farti notare con quali esseri infimi tu abbia dovuto trascorrere l’intera esistenza.
Sono io a ricordarti che ti hanno limitato, umiliato, reso una nullità senza ritegno, riguardo, rispetto o giustizia alcuna.
E ti mostro l’allettante, soddisfacente via della vendetta. Ti guido davanti ad un sentiero asfaltato, facile, veloce, in cui non ci sarà posto per quegli insetti che tanto ti hanno ostacolato. E ti sorrido, malevola, certa che mi ascolterai.
Quanto più ripensi a quanto hai passato, tanto più io mi rafforzo. Quanto più vieni ostacolato, tanto più io ti mostro il viso di quel fratello morto, che tanto ti ha fatto soffrire inutilmente, ingiustamente, e ti sprono alla rivincita. Alla crudeltà senza confini.
Nel tetro buio della tua sala del trono, nel silenzio della notte, sono io a farti compagnia.
Amante, seduttrice, unica tua compagna, unico tuo sostegno.
Ti sfioro con le attraenti arti della rabbia, dell’impulsività, e tu ti abbandoni a me, come un bambino disperato alla cieca, furiosa, insostenibile ricerca della tua giustizia.
E so di averti in pugno.
Sono io ad averti creato, Digimon Kaiser. Sono io ad averti plasmato dal nulla, ad averti trovato sanguinante al suolo, incatenato da una limitata, patetica idea di bontà, di luce.
Io ho fatto nascere dal corpo inutile di Ichijouji Ken quello che ora sei.
E puoi illuderti. Credi pure di essere l’imperatore. Credi pure di aver ottenuto il potere supremo, di aver vinto le tue battaglie contro i digimon che tentano di opporsi a te, di aver colpito definitivamente quella banda di stupidi che ti dichiara guerra, che non vuole lasciarti vincere ed essere il legittimo sovrano di tutte quelle terre.
Ridi pure dei tuoi successi, se vuoi. Spera di essere imbattibile, di essere superiore, di comandare.
Ma sappi che c’è qualcuno più grande di te.
Io sono l’oscurità. E, laddove ti sembrerò strumento di vittoria, sarò padrona indiscussa.
Tu mi appartieni, Digimon Kaiser. E non sei altro che una marionetta.
Sono io a dominarti.
E nulla potrà mai cambiare questa verità.


Ho sempre provato un grande interesse verso il Digimon Kaiser (Imperatore Digimon), anche se inizialmente l'interesse era più rivolto alla stravaganza del suo look e alle sue manie di protagonismo xD solo ultimamente l'ho considerato sotto un'altra ottica. E' un personaggio davvero triste, pensandoci bene. La sua estrema insicurezza lo porta a cercare con tutto se stesso il dominio, il potere decisionale su qualcosa che lo riguarda, quando in realtà finisce solo per arrampicarsi sugli specchi, e cercare di gestire qualcosa troppo più grande di lui. Come l'oscurità, per l'appunto :) in qualunque modo vogliate considerarla in questa flash-fic, dove l'ho personificata!
Un grazie doveroso a chi ha letto, commentato e messo tra seguite/preferite questa raccolta ;) a risentirci!
Padme Undomiel

   
 
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