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Autore: Kiki Stewart    06/03/2011    1 recensioni
Questo è Twilight raccontato dal mio punto di vista.
Come reagireste se Bella fosse la sorella di Jasper?
La storia d'amore con Edward sarà sempre la stessa?
In una piovosa Forks, venite a scoprire come ho vissuto io Twilight!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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CAPITOLO 3:


Scesi giù in cucina, per fare colazione.
La casa era stranamente silenziosa e vagando per la moltitudine di stanze, mi resi conto che non c'era nessuno.
Dov'erano andati tutti, pensai, sta a vedere che sono andati a fare il giro per la città senza di me, mi stavo arrabbiando!
Poi mentre mi dirigevo in cucina, sentii degli schiamazzi che provenivano da fuori.
Eccoli, Jasper ed Emmett erano in giardino, se così vogliamo chiamare quella distesa sconfinata di erba, alberi e fiori. Stavano giocando a basket e Rose era sdraiata a leggere.
Charlie invece sapevo che era già andato a lavorare, il suo primo giorno, chissà com'era elettrizzato!
Mi preparai la colazione velocemente e poi andai fuori da loro.
"Oh principessina si è svegliata? Ha dormito bene? Vuole tornare a riposarsi ancora un po' o pensa che le siano bastate tutte queste ore?" mi disse Emmett, inchinandosi al mio cospetto.
"Maddai Emmett, chissà che ora sarà!" mentre dicevo questo, mi venne il dubbio che in effetti non stesse scherzando.
"Cara principessina, sono già le 10.30. Faremo la nostra scampagnata in giro per la città nel pomeriggio, visto che lei era così stanca!" disse ridendo e facendo ridere tutti.
Sinceramente mi sentii un po' imbarazzata, ma poi iniziai a ridere pure io, era veramente simpatico questo ragazzo.
Ma a quel punto dissi "Sapete miei sudditi, potreste comunque accompagnare la vostra principessa a fargli conoscere la città."
Emmett rise continuando a prendermi in giro, inchinandosi e inginocchiandosi.
A quel punto però Rosalie intervenne " Beh ragazzi in effetti ha ragione, potremmo andare ora e fermarci a mangiare da qualche parte....hanno aperto un nuovo ristorantino di cucina tipica e mi piacerebbe farci un salto! Che ne dite?"
In coro rispondemmo entusiasti "Io ci sto!" e per festeggiare nel suo modo molto tranquillo,  Emmett la prese in braccio urlando "Evviva la mia regina, evviva la mia regina!" che ragazzone dolce.
Ci preparammo, Emmett volle a tutti costi prendere la sua macchina, una mostruosa jeep, era proprio della sua taglia.
In macchina Rosalie mi chiese "Bella, sai non so ancora come si chiama l'azienda per cui è venuto a lavorare tuo padre, tu lo sai?"
"Certo Rose, l'ho scoperto su internet, vediamo vediamo..... Ecco si chiama Cullen Face Lift, se mi ricordo bene!" risposi
Emmett inchiodò in mezzo alla strada e si voltò verso di me "Come hai detto? Cullen Face Lift? Ma è l'azienda di mia madre, non posso crederci, era proprio destino, vero Rose?"
"Ma che bello, allora sono sicura che si troverà benissimo, Esme, la madre di Emmett è fantastica, molto professionale e simpatica, ha un gusto molto particolare e raffinato, io l'adoro!" mi disse Rose
Io e Jasper rimanemmo senza parole, che coincidenza "Se lo dici tu mi fido assolutamente" dissi
Ma Emmett mi fermò "Ragazzi, allora devo assolutamente farvi conoscere la mia famiglia, mio padre è il primario all'ospedale di Vancouver, ho due fratelli più piccoli. Anzi ora che ci penso hanno proprio la vostra stessa età, si chiamano Edward ed Alice e anche loro hanno un rapporto esclusivo, non sono gemelli come voi, ma sono comunque in estrema sintonia.
Sì sì, che ne dite se oggi chiamo anche loro e ci incontriamo per pranzare insieme?"
"Io credo sia un' ottima idea, credo che si troveranno bene anche con loro, sono fantastici anche i tuoi fratelli. Allora che ne dite ragazzi?" ci chiese Rosalie.
Io e Jasper ci lanciammo un' occhiata e senza pensarci due volte risposi "Sarebbe fantastico, così conosceremo qualcun' altro. Jasper, avremo più amici che a Phoenix se continuiamo così" e mi misi a ridere di gusto, alla mia risata si unirono subito anche tutti gli altri.
Finalmente dopo miliardi di giri in balia della pazzia di Emmett arrivò l'ora di mangiare, non vedevo l'ora.
"I miei fratelli dovrebbero essere qua da qualche parte" disse guardandosi intorno "......eccoli....ciao ragazzi!!" urlò sbracciandosi.
Loro ricambiarono da lontano, avevano appena parcheggiato la macchina e si avviarono verso di noi!
La scena che si disegnò davanti ai miei occhi fu questa: una piccola bambina accompagnata dal padre.
Infatti da lontano la sorella di Emmett sembrava proprio una bimba, mentre il fratello, altissimo in confronto a lei, sembrava il papà.
"Ragazzi ecco Edward ed Alice" disse Emmett guardandoci tutto entusiasta "Che ne pensate?" ci chiese
"Tesoro, dagli il tempo di vederli da vicino e conoscerli, prima di chiedergli cosa ne pensano" disse Rose sorridendo.
"Ciao Emmett, Rose. Questi devono essere gli splendidi gemelli in completa simbiosi. Testuali parole di mio fratello. Piacere io sono Edward" disse appena arrivò di fronte a noi.
Io e Jasper ci sorprendevamo sempre di come Emmett descriveva le persone.
"Sì siamo noi" dissi "Piacere io mi chiamo Bella e lui è mio fratello Jasper" dissi guardandolo negli occhi sorridendo.
"Wow, il piacere è tutto mio, io sono Alice" disse sbucando da dietro il fratello.
Cavolo se da lontano sembrava una bimba, da vicino sembrava tutt'altro.
Aveva un fisico esile, era piccola, ma aveva la grazia di una fata, i capelli erano neri corvini, occhi neri profondi e intensi. Ci si poteva perdere nei suoi occhi.
Un viso stupendo, anche lei di pelle molto chiara. La sua voce sembrava quella di una sirena, insomma sembrava una creatura magica, venuta da un'altra dimensione.
Edward era un bellissimo ragazzo, come tutti i fratelli era pallidissimo, i suoi capelli erano di un colore indefinito sembravano castani, ma in realtà avevano riflessi bronzei.
Occhi neri, come quelli della sorella, ma a differenza di Alice, oltre che profondi, sembrava che celassero qualcosa dietro. Erano cupi, tristi e impenetrabili.
Era alto, slanciato, e muscoloso, solo che non era evidente come per Emmett.
A quel punto mi accorsi che Jasper non aveva ancora parlato, ma sentivo che stava succedendo qualcosa.
Mi girai verso di lui e lo trovai imbambolato a guardare Alice, era stregato da lei, la guardava come se fosse l'unica donna del mondo, come se fosse la sua musa, la sua regina, il suo angelo.
Non avevo mai visto Jasper con quello sguardo, lo lasciai fare, mi sarebbe dispiaciuto interrompere quegli sguardi che si lanciavano fra loro, così decisi di concedere loro qualche momento per presentarsi personalmente.
Presi Rose sottobraccio e entrammo nel ristorante, gli altri due ci seguirono senza fiatare.
Ovviamente per ordinare li aspettammo, ma intanto come sempre chiacchieravamo.
Così scoprii che sarei andata nella stessa scuola di Edward e Alice, ascoltavo attentamente quello che diceva Emmett, era l'unico che parlava.
Edward mi guardava e basta, non fiatava, sembrava diventato una statua e non capivo perché.
Non mi piacciono per niente le persone che mi fissano e così decisi di interrompere Emmett e il suo monologo "Scusa Emmett, ma avevo una curiosità" dissi fissando Edward "Volevo chiedere cosa ci sia di così interessante da continuare a fissarmi? Non voglio essere scortese, ma non mi piacciono proprio le persone che mi osservano così insistentemente." e con questo il suo sguardo si fece improvvisamente cattivo, si alzò da tavolo e se ne andò lasciandoci tutti letteralmente senza parole e a bocca aperta.
Anche suo fratello rimase di stucco. Infatti si scusò per il fratello e per l'atteggiamento poco gentile, ma disse che non era mai successo che si comportasse così.
Che cosa avevo detto di così brutto da farlo arrabbiare, pensai.
Dopo pochi minuti entrarono Alice e Jasper chiedendoci cosa fosse successo.
"Edward è uscito arrabbiatissimo, sembrava posseduto. Non ci ha neanche salutato è salito in macchina ed è partito a tutta velocità" disse Alice.
"Cos'hai combinato Bella? Sei una persona limpida e sincera, ma alcune volte esageri" disse mio fratello accusandomi.
"Bella non c'entra" disse Emmett ancora un po' scioccato "Edward si è comportato male, ha iniziato a fissarla dal momento in cui ci siamo seduti e giustamente Bella gli ha fatto notare che non le piaceva tutta questa attenzione e lui è scappato incavolato come una bestia"
Pranzammo in silenzio.
Non riuscivo a capacitarmi della sua reazione, a detta di tutti esagerata e inconsueta.
Alice ci invitò a casa loro per passare la serata insieme. Jasper accettò subito la proposta, non aspettava altro.
Io invece non me la sentivo dopo quella sfuriata di Edward del pomeriggio, così con una scusa dissi che non mi andava, che ero stanca. Rose decise di rimanere con me a farmi compagnia, mi fece immensamente piacere.
Iniziammo a preparare la cena, mentre Charlie, appena tornato dalla prima giornata lavorativa, ci raccontava quello che era successo allegro e sereno.
"Ah ragazze, ho scoperto che il mio capo, Esme, è la madre di Emmett, non lo sapevo!"disse guardandoci sorpreso. "A parte questo la giornata è andata molto bene è stata tranquilla.
Esme mi ha accompagnato a vedere tutti i loro lavori, mi ha fatto vedere tutti i progetti dei lavori futuri.
Abbiamo pranzato insieme e mi ha fatto conoscere anche tutti gli altri ragazzi che fanno parte della squadra.
Mi piace come lavora quella donna, è piena di energia, di belle idee. A dirla tutta è un vulcano di idee.
E' molto intelligente e arguta. Dolce e sensibile."fece una piccola pausa, si vedeva che era pieno di ammirazione per quella donna.
"Sai Bella, mi ha chiesto di te e ha detto che probabilmente andrai nella stessa scuola dei suoi figli più piccoli. Se mi ricordo bene si chiamano Edward e Alice. Sei contenta che conoscerai nuove persone? Nuovi ragazzi della tua età?" disse guardandomi sinceramente contento e sollevato.
Io abbassai lo sguardo, ripensando alla scena di oggi con Edward. "Papà, proprio oggi ho conosciuto i fratelli di Emmett, sono molto carini e simpatici. Ci troveremo sicuramente bene!" mentii perché non volevo dargli preoccupazioni per il mio inserimento, proprio in quel momento in cui era così felice.
"Benissimo e Jasper cosa ne pensa? Credi si troverà bene?"
"Beh diciamo che è già un Cullen, stasera è andato a casa loro. Starebbe in continuazione insieme ad Emmett, si sono proprio trovati quei due. Poi oggi è rimasto stregato da Alice, dunque ha un motivo in più per stare sempre con loro!" dissi sorridendo.
"Fantastico. Ora sono pronto per rifocillarmi, che cos'hanno preparato le mie donne di buono?"
Mangiammo in completo relax o per lo meno era quello che davo a vedere.
Dopo cena Charlie si mise a guardare un po' di sport in tv, così io e Rose decidemmo di farci una bella serata fra donne.
Ci chiudemmo in camera sua.
Così presi coraggio "Rose, è da ieri che voglio farti una domanda." dissi guardandola speranzosa.
"Dimmi cara, non farti problemi."
"Ecco, come va la tua vita? Sei contenta?" le chiesi.
Rose non si aspettava questa domanda, abbassò lo sguardo e il suo umore cambiò repentinamente.
"Che domanda complicata che mi fai Bella" disse senza guardarmi
"Scusa, non volevo essere impicciona, ma ieri mi hanno colpito i tuoi occhi. Sono tristi, spenti. So che non siamo molto intime, però dimmi, cosa ti succede?" speravo che trovasse il coraggio di rispondermi, in questo non era cambiata, era sempre stata riservata.
"Vedi Bella, dopo che sono morti i miei genitori 5 anni fa, la mia vita è cambiata. Qui ero sola, non avevo parenti e così ho deciso di rimanere nella loro casa invece di venderla come mi avevano consigliato molti. E' stato difficile cambiare tutte le mie abitudini, vivere da soli comporta un sacco di responsabilità.
Non sono più riuscita a vivere una vita tipica di una ragazza della mia età.
Ho interrotto gli studi e mi sono messa a lavorare. Mi è dispiaciuto da morire, ma non potevo fare altro. Il lavoro che ho ora, non è niente di che, ma mi piace e mi sento a casa quando vado al negozio.
Per fortuna che c'era Emmett in quel periodo della mia vita, mi ha sostenuto, fatto sorridere, mi ha fatto sentire amata. Io non potrei vivere senza di lui, è stato la mia famiglia dopo la scomparsa dei miei e senza di lui, non ne sarei venuta fuori.
I miei occhi sono tristi, come dici tu, perché non mi sento realizzata, sento di aver perso un pezzo della mia vita, quella di divertimenti, di adolescenza,di sgridate da parte dei genitori perché non rispettavi le regole." si fermò un attimo, si girò verso di me. Aveva le lacrime a gli occhi.
"Non sono realizzata perché non potrò mai fare il lavoro per cui avevo deciso di studiare. Queste sono cose che nessuno mi potrà più ridare indietro, è troppo tardi. Emmett ce la mette tutta, ma sa che una parte di me se ne è andata insieme ai miei. Farebbe di tutto per farmi stare bene e rendermi felice, ci riesce sempre. Solo che purtroppo non sono più quella ragazzina spensierata e sempre allegra. Sono cambiata nell'anima e nessuno può farci niente."
Piangeva disperata, io mi avvicinai a lei e l'abbracciai forte. "Noi non possiamo ridarti più indietro quello che hai perso, ma d'ora in avanti ricordati che ci saremo anche noi. Sempre e per sempre!"
Al suono di queste parole, Rose si sciolse completamente.
Quando si riprese, mi ringraziò per quella chiacchierata "Mi ha fatto bene parlare con un'altra donna, anche tu hai vissuto momenti difficili e sai come ci si sente e come mi sento. Grazie mille tesoro. Sei già una donna e sei bellissima e intelligente, sei stupenda!
Ti dico anche un'altra cosa, per Edward non preoccuparti, gli passerà e imparerai a conoscerlo, te lo assicuro"
Con quelle parole ci demmo la buonanotte, ci abbracciamo di nuovo e poi io andai nella mia camera molto più tranquilla, dopo quella chiacchierata. Ero felice di aver ritrovato una sorella per me!

   
 
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