È la lista delle
cose da fare nella settimana di Russia. Spero vi piaccia. Buona lettura.
Lista
delle cose da fare di Russia durante la settimana:
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Comprare girasoli.
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Se i girasoli non sono arrivati, persuadere il fioraio a farli arrivare il prima possibile.
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Mandare Lituania a ritirare la sciarpa in lavanderia.
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Picchiare Lituania.
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Fare il finto amorevole dopo aver picchiato Lituania.
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Costringere Cina a diventare una cosa sola con Russia.
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Oliare il rubinetto.
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Provare il rubinetto oliato su Lettonia.
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Pulire il rubinetto dal sangue di Lettonia.
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Cercare di avere un dialogo degno di tale nome con Ucraina senza che scappi
piangendo.
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Depistare Bielorussia dalle mie tracce.
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Se la nota precedente non funziona, trovare un nascondiglio per sfuggire a
Bielorussia o scappare.
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Eliminare tutto ciò che Bielorussia mi regalerà durante la settimana.
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Comprare altra vodka.
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Far ubriacare Lituania, Lettonia ed Estonia per poi divertirmi.
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Costringere Cina a bere vodka per vedere cosa succede.
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Lanciare qualcuno nello spazio per dar fastidio ad America.
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Cacciare America che verrà a farmi visita.
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Fare paura.
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Sorridere. Sempre.
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Picchiare pesantemente Polonia se prova ad avvicinarsi a Lituania.
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Costringere Polonia a diventare una cosa sola con Russia.
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Insegnare a quell’incompetente di Lituania a cucinare un rassol’nik* decente.
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Fare un pupazzo di neve. Poi distruggerlo.
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Ringraziare Generale Inverno.
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Minacciare – chiunque.
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Vedere quanto resiste Lituania seppellito sotto la neve.
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Fare lo stesso con Lettonia.
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Fare lo stesso con Estonia.
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Creare una collana con i girasoli. Poi distruggerla.
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Ignorare l’ultima frase della nota precedente e lasciare intera la
collana.
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Risolvere ribellioni e tensioni interne con la violenza.
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Non lasciar trasparire alcuna emozione. Mai.
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Riposarsi bevendo vodka, picchiando Estonia e usando la sciarpa come cuscino.
Lituania si accorse di
aver smesso di respirare. Sentì la testa cominciare a pulsare ed
espirò tutto d’un fiato. Teneva ancora in
mano la piccola agenda grigia, priva di qualsiasi decorazione. Non riusciva a
muovere nemmeno un muscolo. La mandibola bloccata, le labbra secche e
nell’altra mano reggeva la scopa ancora a
mezz’aria. Era entrato nello studio di Russia per spazzare la polvere,
approfittando del fatto che Ivan era fuori casa per qualche
ora e passando il piumino sopra la scrivania aveva gettato a terra una pila di
fogli, assieme al piccolo quadernetto grigio. Imprecando mentalmente e
raccogliendo febbrilmente le carte, tentava disperatamente di rimettere in
ordine i documenti, quando lo sguardo gli cadde sull’agenda. La raccolse,
incuriosito, dimenticando il guaio che aveva combinato. Cominciando a sfogliarla, il terrore si impadronì di lui. Era
l’agenda di Russia. Stava toccando l’agenda di Ivan. La stava
leggendo! Il cervello cominciò a mandare segnali di allarme, ma i
muscoli non si degnavano di ubbidire e gli occhi non riuscivano a staccarsi da
quella scrittura pulita ma infantile. Così, aveva cominciato a leggere
la lista di cose da fare di Ivan di quella settimana.
Alla fine di essa era caduto nel panico più
totale. Lui non aveva il permesso di leggere nulla di personale di Russia. Ora era a conoscenza dei suoi piani per quella
settimana, di ciò che aveva intenzione di fare. In un attimo di follia,
gli passò per la mente che avrebbe potuto ricattarlo, minacciando di
dire a Cina o ad America ciò che voleva fare contro di loro, ma il
pensiero fu cacciato dalla sua mente con ribrezzo. Sarebbe stato impossibile
ricattare Russia. O meglio, sarebbe stata un’idea totalmente folle, un
suicidio. Rabbrividì, impaurito. Cominciò a tremare senza
accorgersene. Scosse il capo. No. La cosa migliore era fingere di non sapere
nulla, anzi dimenticare. Sì, doveva dimenticare, dimenticare
ogni parola che aveva letto, non dire nulla a nessuno, convincersi di non aver
mai letto niente, fingere di…
“Lituania!” la
voce infantile e fintamente dolce di Russia lo riscosse dai suoi pensieri.
Sobbalzò, atterrito. “Ar-arrivo!”
balbettò, ricominciando alla velocità della luce a riordinare i
fogli sparpagliati a terra, ben sapendo che se Russia avesse scoperto che i
suoi documenti fossero stati messi in disordini avrebbe punito lui, Lettonia ed
Estonia, per essere sicuro di dare una lezione anche al colpevole. Rimise
l’agenda esattamente dov’era prima che cadesse a terra ed uscì dalla stanza, quasi di corsa, rispondendo ai
richiami di Ivan con un “Eccomi, sto arrivando!”
* Rassol’nik: zuppa russa composta da
cetrioli salati, salamoia di cetrioli e se si vuole patate, vari tipi di grano
ed erbe aromatiche.