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Autore: UlquiorraSegundaEtapa    06/03/2011    4 recensioni
Ed eccomi qui con la mia long-fic promessa ai miei lettori
Il Fotball Frontier International è finito, la Inazuma Japan è la detentrice indiscussa del titolo mondiale. Eppure pochi mesi dopo, quando tutto sembra filare liscio, le cose cominciano a degenerare:alla Zeus, Byron riceve un misterioso invito che lo convoca al campo della Raimon. Altri giocatori si presentano lì, dove accade l'inimmaginabile. Pensavano che la Alius Accademy fosse strana, ma come si troverà la Terra ad affrontare i veri Alieni. Una nuova squadra, formata da alcuni fra i più forti giocatori della Terra, dovrà partecipare ad un torneo feroce, contro squadre fisicamente superiori, mentre vecchi dolori riaffioreranno dal passato(poi capirete di chi sto parlando)e nuovi problemi giungeranno dal presente. Una bellissima storia di amicizia, che vedrà la squadra di Mark, la Inazuma Legend, e quella di Rococo, i Last Warriors, impegnate in una disperata lotta per salvare la Terra dalla distruzione.
Dedicata alle PilatiGirls, che hanno sempre recensito le mie fic di Inazuma Eleven, e a tutti quelli che l'hanno fatto e lo faranno ancora.
Genere: Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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L'INVITO

 

 

 

Era una bellissima giornata di sole, eppure, alla Zeus Junior High, Jonas Demetrius sudava freddo. La sua classe era un'ampia aula formata da una trentina di alunni, con raffigurazioni di crateri greci sui muri.

Dei guerrieri opliti che correvano con asta e scudo erano disegnati sul muro dietro alla cattedra, mentre sul soffitto spiccava una piccola raffigurazione di Zeus, come in tutte le aule.

E come in tutte le aule, vi era una statuetta in marmo di Zeus posta vicino alla porta. E puntualmente qualche cretino, entrando, vi sbatteva la porta sopra.

Jonas Demetrius, come gia detto, sudava freddo:in piedi, vicino alla cattedra, se ne stava immobile, quasi sembrava non respirare. Se ne stava a piedi uniti e mani lungo i fianchi, la fronte madida di sudore e l'elmo greco in testa che pareva togliergli ossigendo dal cervello.

Pareva?

-Su, Jonas, non è difficile:e dire che Cronos è l'esempio per antonomasia per poter imparare la seconda declinazione greca-lo canzonò e incitò allo stesso tempo il professore.

L'insegnante era un uomo grassottello, dal viso pingue ma gentile, e due occhiali che gli davano un aria ancor più rassicurante. Indossava un chitone e una clamide. Era uno dei migliori insegnanti della Zeus.

Jonas se ne stava immobile, quasi fosse gia morto e quello fosse solo il suo corpo vuoto, che avrebbe potuto essere spazzato via con una folata di vento.

-Jonas, sei sicuro di aver studaito la seconda declinazione? -gli fece il professore con sguardo indagatore. Jonas diede segni di vita.

-Assolutamente si, signore...il fatto è che...glom:il fatto è che per oggi c'erano davvero troppi compiti, e non sono riuscito a ripassare bene!! -urlò Jonas, mettendosi le mani sull'elmo e strillando.

Il professore lo ammonì agitando tranquillamente la penna-e tracciando un quasi indistinguibile"4"nell'aria, con ovvio riferimento-e subito Jonas si calmò.

-Allora, Jonas, quindi c'erano troppi compiti:allora facciamo così, ti aiuto io. -propose il professore. Jonas si riprese:-Ah...be...si grazie, prof.

Il professore sospirò, e iniziò a rispiegarglielo:-Allora, Jonas, partiamo col presupposto che Cronos sia...

Le spiegazioni del professore giungevano come ehchi lontani alle orecchie di uno studente in ultima fila, uno studente che sapeva gia tutto di quell'argomento.

Byron love, capitano della Zeus e, per tutto il tempo delle qualificazioni al torneo, attaccante della nazionale Coreana, i Fire Dragons.

Se ne stava con gli occhi chiusi, ad ascoltare il fruscio delle foglie fuori dalla classe, mentre venivano sbatutte leggermente dal vento. Jonas riuscì finalmente a declinare la seconda declinazione, e il prof. fece un sospiro di sollievo:-Zeus sia ringraziato-dise guardando il soffitto e congiungendo le mani.

-Molto bene, Jonas. E ora passiamo al plurale.

Demetrius, che si stava godendo quell'attimo di felicità, sprofondò nuovamente nell'oblio. -Ehm...come scusi?

-Abbiamo fatto il singolare, ora passiamo al plurale-illustrò tranquillamente il professore.

Jonas cercò una via di fuga. -Ehm...e se invece le dicessi prima il duale?

-Nah...il duale è troppo semplice:tralasciamolo-fece il professore, con un sorrisetto sulle labbra. Jonas deglutì.

Byron sospirò e scosse la testa:quante volte gli aveva consigliato di mettersi a studiare?

Sentì che qualcuno lo chiamava:-Pss...Byron!

L'angelo si voltò:a chiamarlo era stato un suo compagno di classe, dai capelli castani e occhi neri. Il solito Panis, pensò Byron.

-Che c'è? -gli chiese il capitano. -Byron...-si guardò intorno per controllare che il professore non lo fissasse, poi proseguì. -Ce l'hai la roba?

Byron sgranò gli occhi. -Perchè, adesso...secondo te...io mi sarei messo a spacciare, vero? -gli fece lui. Panis parve pensarci un attimo, poi scosse la testa e gli fece un cenno di diniego con la mano:-No, ma cosa hai capito:io parlo del nettare. Hai il Nettare degli Dei?

Byron si diede una manata in fronte. -Oh Zeus, ancora con questo nettare. Sarà un anno che non prendo quella roba!

-C'è qualche problema, signor. Love-lo richiamò il professore. Byron si voltò:-No signore, solo uno:Panis Wirlda.

Lui fece cenno di aver capito. -Mmm, Panis:ancora alle prese con questo Nettare degli Dei, vero?

-Assolutamente no, signore! -si schermì lui, agitando le braccia. -D'altronde, non conosciamo nessuno in questa scuola che faccia uso di queste sostanze, vero?

Si rivolse a tutta la classe, che scosse la testa. Solo Jonas-stranamente e non per effetto dell'interrogazione-aveva incominciato ad allontanarsi dalla cattedra.

-Jonas, allora dicevamo di questo plurale. -riprese il professore, e in un batter di ciglia, Jonas fu di nuovo al fianco della cattedra.

-Be...ecco, signore...io:oh, diamine. Io il plurale non lo so, porca Era!! -imprecò, sbattendo un pugno sulla cattedra. Hera Tadashi, altro studente, che si era appisolato, si riscosse:-Eh...cosa, chi mi chiama?!

-Ehm...no, non stavo parlando di te, Hera-gli disse Jonas, scusandosi. Hera si riappisolò, mentre il professore tirò un lungo sospiro.

-Daccordo Jonas, vai a posto:comunque ti meriti un sei meno visto che, in un modo o in un altro, gli argomenti li sapevi.

Jonas esultò:-Si, viva Zeus!!

-Bene, con questa affermazione il tuo voto sale a sei-commentò tranquillo il professore. Che giornata.

Dopo la fine delle lezioni, la Zeus raggiunse il campo di allenamento. Si allenavano sulle tecniche speciali.

-Certo, Jonas, che te la sei cavata davvero per il rotto della cuffia-commentò Hera, rivolgendosi all'amico, mentre raggiungevano insieme il campo d'allenamento della Zeus Junior High, molto simile a quello in cui si svolgevano le Olimpiadi.

-Nah, e che t'importa:sei è un gran bel voto, paragonato alle mie capacità-commentò Jonas.

-Ti è andata bene che il prof. è un tipo gentile.

-Pensala come ti pare.

Entrarono nel campo di addestramento della Zeus, dove la loro squadra si stava gia allenando. -Ehi, Jonas, hai fatto davvero schifo nell'interrogazione di oggi! -gli gridò Byron, mentre contemporaneamente dribblava un avversario.

Jonas digrignò i denti:perchè tutti dovevano farglielo notare?

Jonas si sedette in panchina, insieme ad Hera:non avevano voglia di giocare, quel giorno, preferivano stare ad osservare Byron e il resto della squadra.

-Avanti Byron, voglio vedere quant'è potente il colpo che hai imparato nei Fire Dragons! -lo incitò il loro portiere, mettendosi in posizione.

-Come vuoi-fu la risposta di Byron Love. L'angelo passò in mezzo al campo senza difficoltà, superando i difensori posti di fronte alla porta. Nessuno riusciva a fermarlo ,e quando qualcuno provava a toccare palla, Byron era gia pronto al contrattacco.

Dribblò gli ultimi due avversari, sollevando in aria di tacco il pallone, in modo che superasse le loro teste e lo ricevesse dopo averli mancati. Ora, si trovava da solo di fronte al portiere.

-Coraggio! -lo incitò lui, battendo le mani. Byron sorrise:si piegò in avanti, congiungendo le mani sul petto, mentre due angeliche ali dorate si aprivano sulla sua schiena.

Byron ritornò alla forma originale, allargando le braccia, i palmi rivolti verso l'alto, e il pallone s'innalzò, liberando una tempeste di piume dorate, mentre si trasformava in una sfera di luce.

Byron s'innalzò con un movimento a spirale, abbattendo il tallone sulla palla e gridando:-ARIETE DIVINO!!

Jonas ed Hera spalancarono le bocche e gli occhi. Il portiere intervenne prontamente, abbattendo le mani aperte sul terreno:-BARRIERA D'ACQUA!!

Un muro d'acqua s'innalzò a difesa della porta. L'Ariete Divino lo trapassò con facilità estrema, travolgendo il portiere e la porta, che si staccò dal suolo e fu scaraventata due metri più indietro.

Tutti i membri della Zeus erano attoniti:il portiere era seduto a terra, tremante, le mani appoggiate per sostenersi, e fissava con terrore il pallone alla sua destra.

-Questo...qu-questo è molto più potente del Colpo Supremo...-commentò. Byron si posò leggiadramente, fissando l'opera compiaciuto, mentre veniva acclamato da tutti i membri della Zeus.

-Sei un grande, Capitano!!! -gridarono in coro. Byron sorrise:era felice.

Rientrò negli spogliatoi prima dei suoi compagni, che invece rimaserò a giocare:era stanco, aveva una gran voglia di andare a dormire. Aprì il suo armadietto, ma vi trovò qualcosa d'inaspettato:sopra alle sue scarpe, riposta e piazzata con cura, c'era una lettera.

-Chi può averla messa qui? -si chiese il capitano, mentre la prendeva in mano. Sembrava emanare una strana energia.

La scartò con cautela, e vi lesse il contenuto:

Byron Love

presentati

al campo di calcio

della Raimon Junior High

domani a mezzogiorno.

Sapraì là quello che devi sapere.

Byron era perplesso:che razza d'invito è, si chiese.

Ciò che non sapeva, è che non era stato il solo a ricevere quello strano biglietto, e cosa più importante, non aveva idea del caos che ben presto si sarebbe scatenato sulla Terra.

Quel pezzetto di carta, era solo l'inizio.

  
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