Eccoci al
secondo capitolo della raccolta. Spero vi piaccia. Buona lettura.
Lista
delle cose da fare della settimana di Francia:
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Andare a trovare Angleterre.
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Baciare Angleterre almeno una volta questa
settimana.
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Comprare molte rose.
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Mandare un mazzo di rose ad Angleterre.
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Mandarglielo di nuovo perché sarà rispedito indietro.
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Uscire con Gilbert per trovare il regalo di compleanno ad Antonio.
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Uscire con Antonio per trovare il regalo di compleanno a Gilbert.
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Declinare l’invito di Antonio di partecipare alla “battaglia dei
pomodori”.
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Amare. Sempre.
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Insegnare ad amare.
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Chiamare Polonia.
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Scoprire se Italia ha combinato guai durante l’ultima settimana.
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Andare a trovare Seychelles.
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Comprare prima un regalo da portare a Seychelles.
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Farsi venire in mente un regalo da comprare a Seychelles.
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Se non trovo un regalo per Seychelles ci andrò con il mio amore.
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Ignorare l’ultima nota, trovare un accidentaccio di regalo da comprare a
Seychelles!
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Andare a cena da Gilbert e sorbirsi anche Ludwig.
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Abbracciare più persone possibili.
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Comprare nuovo balsamo per i capelli.
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Comprare di nuovo rose che entro la prima metà della settimana saranno
finite.
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Non farsi trovare in casa da America.
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Fare lo stesso con Russia.
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Cantare una serenata sotto la finestra di Angleterre.
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Schivare i piatti lanciati da Angleterre, segno del
suo amore.
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Comprare altro vino e offrirlo ad Angleterre, con
sicuri ottimi esiti.
“What the hell?!”
sbraitò Inghilterra, fuori di sé “Ma che diavolo di impegni
ha quel maledetto vinofilo pervertito?!” In un gesto di stizza lanciò sul tavolo il
quadernetto azzurro, decorato con delle rose rosse. Sbuffò, irritato.
Come si permetteva di… inserirlo nelle sue note?! Non sapeva nemmeno lui perché la cosa gli
dava fastidio, dato che in quasi tutte le annotazioni,
il francese si proponeva di fare qualcosa di carino per lui, prevedendo anche
le reazioni che l’inglese avrebbe avuto. Guardò l’agenda con
odio, mentre proprio in quel momento Francis entrava in soggiorno con la maglia
che qualche giorno prima il britannico si era dimenticato a casa sua. Non gli
ci volle che qualche secondo per comprendere l’accaduto, spostando lo
sguardo da un Inghilterra col
broncio, all’agendina gettata sul tavolo accanto a lui. Non riuscì a trattenere un sorriso divertito. Non gli
dava fastidio il fatto che l’altro avesse letto i suoi appunti, anzi, gli
faceva piacere, dato che involontariamente Arthur aveva mostrato di
interessarsi minimamente a ciò che l’altro faceva. Che prova d’amore!
“Ecco il tuo maglione.” gli disse, porgendogli
l’indumento e continuando a osservarlo con curiosità.
L’altro glielo strappò dalle mani in un gesto brusco, senza
nemmeno ringraziare. Si fermò di
botto, portò il vestito al naso e strillò “Sa di rose!
L’hai anche lavato!” come se fosse
un’accusa. Il francese si limitò a sorridere
più dolcemente di prima e a passargli una mano fra i corti capelli
biondi “Così ti ricorderai di me quando lo
indosserai…” mormorò. Arthur a quel gesto divenne bordeaux e si scansò dalle carezze. “Beh…
io… devo andare ora…” borbottò impacciato, tentando di
sembrare burbero e arrabbiato. Si voltò e si diresse verso la porta il
più velocemente possibile.
“Vuoi forse un’altra scusa per venirmi a
trovare?” sentì l’accento francese dell’altro
richiamarlo. Si girò, confuso e vide che Francis teneva in mano la sua
giacca “Se vuoi puoi far finta di dimenticare
anche questa…” lo prese in giro dolcemente il francese. Inghilterra
sbuffò seccato, sentendo il viso andare a fuoco. Si avvicinò a
passi rapidi verso Francia e allungò una mano per prendere
l’indumento. In quel preciso istante, Francis spostò il braccio
che teneva la giacca all’indietro e contemporaneamente fece un passo in
direzione dell’inglese, che andò a
scontrarsi con le labbra su quelle del francese. Non seppe per quanto tempo durò il bacio, ma quando realizzò
che effettivamente si stavano baciando, le labbra morbide della Francia si
staccarono da quelle sottili dell’Inghilterra, lasciandolo confuso e
interdetto. Gli occhi azzurri del francese osservarono divertiti quelli verde
scuro dell’inglese, che cercava ancora di riordinare le idee. Francis gli
porse la giacca, che l’altro prese quasi senza accorgersene. Quando
finalmente Arthur tornò cosciente, cominciò a spolmonarsi in una
serie di improperi in inglese contro
Di nuovo solo, Francis tornò al tavolo
dove c’era ancora la sua agendina. La raccolse e la osservò
per un attimo, prima di aprirla e procurarsi una penna. Con un sorriso e con
immensa soddisfazione, tracciò una linea sottile a barrare la frase “Baciare Angleterre
almeno una volta questa settimana.”