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Autore: Bethan Flynn    08/03/2011    4 recensioni
Ci sono connessioni che rimangono latenti per molto tempo, finchè un fatto apparentemente irrilevante non giunge a risvegliarle.
Ci sono connessioni che si risvegliano nel tentativo di sganciarsi.
Una connessione non è mai completamente spezzata.
[LinkAllen] [LaviYu]
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Allen Walker, Link | Coppie: Rabi/Kanda
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Kanda credeva di non aver mai fatto con Lavi un viaggio così teso e silenzioso.
Il rosso non aveva smesso un attimo quella faccia da funerale, e si era limitato a dire lo stretto indispensabile riguardo alla missione. Adesso era seduto scomposto, con una gamba ripiegata e il mento appoggiato al ginocchio, l’unico occhio chiuso.
Sembrava che dormisse, ma Kanda sapeva che era perfettamente sveglio. La piega rigida della bocca non accennava ad andarsene, così come la ruga in mezzo alle sopracciglia.
Sospirò impercettibilmente, scocciato.
Cosa credeva, che sarebbe corso fra le sue braccia dopo che gli aveva fatto vedere quella… scena? Fece un verso secco con la mano al ricordo dei corpi intrecciati della mammoletta e dell’ispettore.
Beh, buon per loro, cosa avrebbe dovuto dire?
Non gli importava un accidente di quello che facevano.

“Pensavo che avrebbe potuto farti capire che non sei solo”.

Le parole di Lavi gli tornarono in mente di botto, provocandogli l’ennesimo sospiro nervoso.
Quell’idiota di un coniglio pensava che lui avesse paura.
Era davvero un cretino, non valeva nemmeno la pena di perdere tempo dietro a un elemento simile, pensò. Che bollisse nel suo brodo, prima o poi gli sarebbe passata.
Continuò a guardare fuori dal finestrino per tutto il tempo del viaggio, sbirciando occasionalmente verso il rosso, immobile come una statua.
Gli piaceva, si, era inutile negarlo a se stesso, constatò dopo averlo fissato per una diecina di minuti buoni, gettando alle ortiche ogni ritegno e prendendo per buona la speranza che l’ostinazione di Lavi non gli facesse riaprire gli occhi cogliendolo in flagrante.
Ma non avrebbe funzionato mai, soli o in compagnia, quindi perché dovevano farsi del male? Anche se ci avessero provato, avrebbero aggiunto solo dolore al dolore.
Forse si, forse aveva paura. Ma non l'avrebbe mai ammesso.
Tornò a guardare il paesaggio innevato, appoggiando la fronte al vetro gelido. Rabbrividì: detestava la neve, detestava il freddo, lo faceva diventare ancor più irritabile.
Poco dopo chiuse gli occhi e si assopì.

-Dobbiamo scendere. Siamo arrivati- la voce di Lavi, gelida quanto la tormenta che imperversava fuori dal treno, ebbe quasi l’effetto di farlo sobbalzare. Il rosso uscì dalla carrozza senza degnarlo di uno sguardo, dandogli le spalle.
Suo malgrado, quella vista gli fece male.
Kanda si alzò di scatto, afferrò mugen e lo seguì fuori dal treno.
La stazione era deserta, spazzata dal vento e piena di cumuli giganteschi di neve ammucchiati dove le folate provocavano mulinelli. Secondo il rapporto, quella nevicata durava da mesi, e verosimilmente era collegata alla presenza di innocence.
-Muoviamoci, forza- Kanda iniziò a camminare a testa alta verso l’uscita. Se Lavi aveva deciso di non considerarlo, sarebbe stato un problema di cui si sarebbe occupato più tardi. Adesso voleva solo trovare l’innocence, far fuori gli akuma e sfuggire a quel gelo terrificante che gli entrava nelle ossa.
Percorsero in silenzio la via centrale del paese, che sembrava abbandonato da ogni forma di vita. Si udiva solo il rumore del vento e delle raffiche, ogni tanto qualche cigolio di una persiana chiusa male, lo sbattere di una porta scardinata, ma nessun suono che ricordasse la presenza di esseri viventi.
Kanda camminava a passo spedito, i nervi a fior di pelle.
Ad un tratto sentì Lavi fermarsi.
-Che c’è?- sussurrò bruscamente. Il rosso si limitò a indicargli una grossa costruzione semidistrutta, e il giapponese si mise in ascolto.

Un suono, ritmico, come di metalli che cozzano l’uno contro l’altro, proveniva dall’interno.
Poi una risata innaturale, mostruosa.
I due si scambiarono un’occhiata d’intesa, la prima volta che si guardavano seriamente, in quella giornata, ed entrarono nell’edificio.

Il rumore del vento si attenuò leggermente, sostituito da quel battere incessante e da imprecazioni discontinue.
Akuma, senza dubbio, pensò Kanda sfoderando mugen.
Girato un angolo se li trovarono di fronte, sei, che inveivano contro una barriera che avvolgeva un vaso, presumibilmente antico, da cui proveniva una luce azzurrina.
L’innocence.
Kanda scattò velocissimo e uccise il primo akuma, afferrando l’anfora e distanziandola dagli altri.
Con sommo orrore vide Lavi roteare il martello, divenuto gigantesco, pronto a scagliare il timbro di fuoco nel bel mezzo di quella catapecchia.
-Lavi, no, fermati!- gridò, ma era troppo tardi. L’attacco partì, gli akuma furono avvolti dalle fiamme, ma il tetto della costruzione cedette sotto le vibrazioni dell’arma anti-akuma del rosso.
Kanda non ci pensò neppure un secondo. Mollò l’innocence a terra e si slanciò verso Lavi, evitandogli di venire schiacciato da un’enorme lastra di cemento che si era appena staccata da sopra di lui.
Il rumore del crollo, assordante, durò alcuni secondi che parvero infiniti. Entrambi non attendevano che lo schianto che li avrebbe uccisi, ma quello schianto non venne.
Kanda si sollevò bruscamente dal corpo di Lavi, cui aveva fatto da scudo, e vide ciò che temeva: la lastra di cemento da cui aveva salvato il rosso non si era spezzata, ma aveva creato una sorta di nicchia, proteggendoli dai detriti ma intrappolandoli senza via di scampo.
-Dannazione, siamo bloccati qui dentro- imprecò, ma un’esclamazione di dolore soffocata lo fece girare di scatto.
Lavi perdeva copiosamente sangue da una spalla, evidentemente qualcosa doveva averlo colpito.
Il moro sospirò: ma perché quella giornata si opponeva strenuamente alla sua razionalità?
Mosse due passi e si accucciò accanto a Lavi, tirando un lembo della propria casacca fino a strapparlo. Evitò lo sguardo stupito del rosso.
-Dammi qua. Stai perdendo troppo sangue, non voglio essere costretto a trascinarti all’Ordine come un peso morto- disse secco. L’altro obbedì, chinando la testa e mordendosi le labbra mano a mano che Kanda stringeva la benda bruscamente e senza troppa delicatezza.
Quando ebbe finito, il giapponese andò a sedersi in un angolo, rannicchiando le ginocchia contro il petto, cercando di contrastare il freddo.
Lavi continuava a non dire niente, e il suo silenzio aiutava il gelo ad entrare non solo nel corpo, ma anche nel cuore dell’altro.

Passarono delle ore senza che nessuno dei due dicesse niente. Il rumore del vento era cessato, segno che l’innocence era rientrata sotto controllo, ma il freddo rimaneva tale e quale a prima, e Kanda non lo sopportava più. Non riusciva a capire quanto di quel gelo provenisse dalla temperatura esterna e quanto dalla situazione. Gli sembrava di impazzire, gli occhi che continuavano a sgusciare contro la sua volontà verso la figura di Lavi, immobile poco distante.

-Lavi- lo chiamò con un bisbiglio. Con ogni probabilità sarebbero morti lì dentro, e nonostante si fosse sforzato per una vita di reprimere ogni emotività, Kanda non poteva più reggere quel silenzio che gli artigliava corpo e cuore con le sue unghie ghiacciate.

Lavi si girò verso di lui e quasi si spaventò.
Gli occhi del giapponese erano spalancati, quasi fosse terrorizzato, e vide che cercava di controllare i tremiti del corpo.
Si alzò di corsa e si sedette di fianco a lui, circondandogli cautamente le spalle con un braccio, aspettandosi un pugno che non arrivò. Il moro, invece, chinò la testa.

-Yu?-
-Parlami, Lavi, ti prego. Ho freddo- le parole del giapponese erano appena un sussurro, il rosso sentì le sue spalle tremare.
Sospirando, prese le gambe del moro e le mise sopra le proprie, circondandolo con entrambe le braccia. La testa di Kanda finì nell’incavo del suo collo, facendolo rabbrividire.
Era congelato.
-Va tutto bene, Yu. Usciremo di qui- mormorò, ma non ne era affatto così sicuro, e il fatto che Kanda fosse in quelle condizioni di certo non aiutava.
Possibile che l’acido, freddo, gelido Kanda si fosse fatto toccare dal suo silenzio?
Sentiva il respiro del moro irregolare contro la sua pelle. Tremava.
-Yu, di’ qualcosa, per favore- sussurrò, stringendolo ancora di più. La paura del giapponese, qualsiasi cosa temesse, stava contagiando anche lui; non si sarebbe mai aspettato di vederlo così fragile.
-Ho freddo- furono le uniche due parole che Lavi riuscì a sentire, e fu allora che decise di fregarsene bellamente di tutto quanto.
Afferrò i polsi di Yu con decisione e gli tolse la giacca dell’uniforme di dosso, lasciandolo solo con la casacca senza maniche, strappata.
-Che cavolo fai? Ti ho detto che sto congelando, maledetto idiota!- il rimbrotto stizzito del moro non ebbe alcun effetto. Lavi si spogliò a metà, incurante delle maledizioni del compagno e in parte rincuorato da esse, poi si rimise a sedere e lo strinse di nuovo a sé, coprendolo con i suoi vestiti.
Piano piano sentì il volto di Kanda scaldarsi contro il suo petto nudo, e le mani del moro salirono a circondargli la vita.
-Le giacche di pelle sono una disgrazia contro il freddo- mormorò abbracciandolo –va meglio adesso?- lo sentì annuire.
Seguì il contorno delle sue spalle con le dita, fino al collo, poi si spostò sotto l’orecchio. Sentiva il suo corpo sforzarsi per non scattare a ogni suo movimento.
Appoggiò piano le labbra sui suoi capelli, rimanendo immobile.

Se le circostanze fossero state diverse, a Kanda non sarebbe rimasta altra scelta che farlo volare via con un calcio.
Ma stavano per morire, la situazione era quella.
Sentiva le dita di Lavi spostarsi sul suo corpo, accarezzandolo nei punti più sensibili, sui fianchi, sul collo, sul petto. Ogni carezza era come una scossa elettrica.
Ad un tratto lo sentì starnutire, e si rese conto che la schiena su cui poggiava le mani era gelida.
-Lavi, stai congelando- uscì dal bozzolo di vestiti e lo guardò in viso: era pallido, anche se si sforzava di non dar a vedere che aveva freddo. Infatti sorrise, facendo un gesto di noncuranza con la mano, ma Kanda afferrò deciso la propria uniforme e la stese a terra, poi diede uno spintone a Lavi che, non senza un’esclamazione sorpresa, ci cadde sopra come un sacco di patate.
-Yu, ma che…- le parole del rosso furono bloccate da quello che Kanda fece dopo, che lasciò entrambi di stucco. Il moro si sfilò lentamente la casacca, rimanendo a petto nudo come Lavi, poi si appoggiò nuovamente a lui, tirandosi dietro il resto dei vestiti a coprirli.
Sentì il cuore dell’altro battere velocissimo, più o meno quanto il suo quando avvertì di nuovo le mani del rosso cominciare a giocare con la sua pelle.
Non sapeva che fare. Non si sarebbe mai immaginato di finire in una situazione del genere, era contro tutto ciò che aveva sempre pensato e fatto.

In quel momento quella vicinanza era la più atroce delle torture.
C’era ancora un velo fra di loro, una sottile barriera che doveva infrangere, oppure sarebbe impazzito in quel luogo, oltre che, probabilmente, morirci.
Passò deciso una mano sul viso del giapponese, costringendolo a sollevarsi e a portarsi di fronte a lui, vicinissimo.
I capelli neri scesero dalle sue spalle in ciocche sottili, sfiorando il petto di Lavi.
Infilò deciso le dita in quella cascata buia, tirandolo verso di sé.
Non lo sentì opporre resistenza, e la cosa quasi lo rattristò. Si stava lasciando andare solo perché sarebbero morti lì entrambi, Lavi lo sapeva bene. In altre circostanze, Kanda non avrebbe mai permesso un contatto simile.
Le labbra del giapponese si impadronirono improvvisamente delle sue, bollenti a discapito del freddo, stranamente delicate, ma decise.
Sentì il respiro di Kanda aumentare d’intensità mano a mano che il bacio e il contatto fra loro si faceva più profondo. Era convinto che quel rumore spezzato, che rompeva il silenzio ghiacciato attorno a loro, l’avrebbe mandato fuori di testa.
Si staccò bruscamente e lo abbracciò, facendo sprofondare il viso fra i suoi capelli, stringendolo con tutta la forza che aveva.
Non voleva lasciarlo andare.
Non voleva che morissero lì.
Non voleva che tutto finisse, una volta usciti da quel posto.
Non voleva, eppure non poteva dirgli niente, perché rinunciare a quel contatto in quel momento sarebbe stato impensabile.

-Lavi- sentiva il corpo del ragazzo stretto addosso al suo, rigido, ma non per il freddo.
Non per il freddo materiale.
-Yu, mi dispiace, non ce la faccio- il sussurro strozzato di Lavi gli arrivò sottilissimo. Lo fece sdraiare, appoggiandosi a lui, senza sciogliere l’abbraccio.
-Non voglio…- la frase del rosso si interruppe a metà, ma Kanda intuì perfettamente cosa voleva dire.
No, nemmeno lui avrebbe voluto che finisse.
Ma cosa avrebbero dovuto fare? Lui poteva cambiare, sentiva di essere già cambiato da tempo, ma Lavi… Lavi era il futuro Bookman.
Non era solo la sua freddezza ad essere un ostacolo.
Appoggiò le labbra sul collo del ragazzo, lasciandosi andare a quello che l’istinto gli suggeriva. Il freddo che l’aveva assalito durante tutta quella missione era come scomparso, ma adesso rischiava di prendersi Lavi.
E lui non gliel’avrebbe lasciato fare.
Lo sentì mormorare il suo nome un’infinità di volte, mentre la sua bocca si impadroniva avidamente di ogni lembo di pelle libera dall’orecchio alla spalla, al petto.
Si ritrovò a chiamarlo lui stesso, mentre le dita ben più esperte delle sue li liberavano dai pochi vestiti che ancora gli rimanevano addosso.
Il freddo era rimasto all’esterno. Quella nicchia si era trasformata in un rifugio in cui le fiamme di Lavi erano state in grado di riscaldare ogni asperità ghiacciata.
Non ci furono più parole eccetto i loro nomi sussurrati fra i respiri sempre più affannati, caldi e perduti.




Note dell'Autrice:

Scusate il ritardo T.T devo veramente fare i salti mortali in questo periodo per aggiornare! >_>
Dunque, ecco a voi come si risolve la situazione fra Lavi e Yu! Spero vi sia piaciuto questo capitolo, personalmente non riesco a dare un'opinione coerente perchè la fanfiction era nata come una LinkAllen... Il fatto che ci siano finiti anche loro due è perchè detesto lasciare qualcosa in sospeso!
Il prossimo capitolo vi anticipo già che sarà l'ultimo, non so quanto mi ci vorrà a pubblicarlo perchè la conclusione che ora come ora ho abbozzato fa leggermente pena... cercherò di fare più in fretta possibile!!! >_>

Rispondiamo ai commenti ^__^

Love_in_idleness: mantenere l'OOC non è mai stato il mio forte, lo ammetto. Sarà perchè quando entrano in gioco i sentimenti non riesco a mantenere un personaggio gelido di natura freddo e rigido come uno stoccafisso! ^^'' La fanfiction è piuttosto corta, volevo solo scrivere qualcosa su questi pairing che mi piacciono da un po' di tempo... ma per il bene di voi lettori è meglio che le mie yaoi non abbiano un numero di capitoli molto alto XD dopo un po' inizio a ripetermi .__. cerherò di dare un senso organico al tutto nella conclusione, comunque, perchè so che adesso la cosa sembra decisamente spezzata a metà. Speriamo in bene!! >.<

Sherly: eccoti i miei diletti, anche se ad essere sincera preferisco lo scorso capitolo X°D fammi sapere che ne pensi!!! Un bacione!

Rebychan: sono contenta che ti sia piaciuto ^__^ preferisco di norma scrivere scene erotiche evitando le descrizioni troppo minuziose, non perchè non mi piacciano ma perchè proprio non sono il mio forte =_= dal momento che poi non volevo scrivere una storia lunga, ho dovuto fare in modo che le cose si chiarissero alla svelta ^^''
Quello che pensa Yu... credo che neppure questo capitolo sia riuscito a chiarirlo granchè. Cioè, nell'essenziale si, però ho preferito farlo pensare tanto più che parlare, per una volta!

XShadeShinra: lo ammetto, quando ho scritto quel capitolo la percentuale di zucchero che avevo nel sangue era tipo del 100% XD la passione per il loro rapporto è una cosa recente, ma non riesco proprio ad immaginarmeli freddi... secondo me Allen e Link sono due personaggi su cui la timidezza calza a pennello. Spero che ti sia piaciuto anche lo sviluppo fra Lavi e Yu comunque X'D

Claws: ^_^ a me Allen e Link mettono una tenerezza infinita... piccoli *__* (ok, mi riprendo, dopo un po' inizio a dare di matto XD) anche per questo non volevo scrivere dettagliatamente una scena erotica, perchè in una coppia così preferisco descrivere i sentimenti e lasciare spazio all'immaginazione sul resto...

Ermellino: si lo ammetto, è un po' intricata ^^'' in pratica, all'inizio della storia fra Kanda e Lavi non c'è ANCORA niente... diciamo che sono tutti e due consapevoli di provare qualcosa l'uno per l'altro, ma dal momento che non potevo fare un Kanda senza paranoie mentali al seguito il nostro giapponese non vuole lasciarsi andare a Lavi... almeno fino a questo capitolo XDXD spero ti piaccia!! ^_^

Grazie a tutti per i complimenti e grazie ovviamente a tutti quelli che leggono e che seguono quello che scrivo!!

Un bacio! ^__^

Bethan

   
 
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