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Autore: Mameofan    09/03/2011    11 recensioni
Questo è il seguito di "Il mio destino". Tornano quasi tutti i personaggi Francesca, Irene, Paola, Valentina e altri del mio primo racconto e ce ne saranno di nuovi strada facendo.
Si parte 4 mesi dopo la fine della prima parte....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Shoujo-ai, Slash, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il mio destino'
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Eccomi tornata dopo gli esami universitari che sono andati benissimo per fortuna. Prima di tutto saluto tutte le mie lettrici e, lo metto, mi sono mancate moltissimo in questi 2 mesi le vostre recensioni e sono contentissima di continuare. Allora ho una mezza idea per questa seconda parte e spero di approfondirla al meglio e che non diventi troppo scontata e noiosa. Siete liberi di bloccarmi in qualsiasi momento se questo accadesse. L'aggiornamento dei capitoli, almeno all'inizio, non sarà così costante come il primo racconto ma cercherò comunque di rispettare le scadenze. In fondo al capitolo metterò sempre la data probabile della pubblicazione del capitolo successivo. Vi lascio allora al capitolo. Per chi volesse lasciare due righe di recensione (anche negativa) sarebbe molto gradita, giusto per capire se la direzione che prenderà il racconto è buona o meno. A presto, buona lettura.



Metà settembre: 4 mesi dopo.

 

- Buongiorno Torino, sono le 7.00 in punto del mattino e sta per iniziare una nuova giornata sotto un cielo nuvoloso che non preannuncia niente di buono. Per allietare il vostro risveglio ecco a voi l’ultimo successo dei Modà ed Emma, “Arriverà”…-

 

Le prime note della canzone escono dalla radiosveglia appoggiata sul comodino di fianco ad un letto matrimoniale.

Non è il mio di letto, ed è una delle rare volte che non mi sveglio a casa mia. Ultimamente, diciamo negli ultimi 4 mesi, capita veramente spesso, soprattutto quelle sere in cui proprio non ho voglia di staccarmi da lei…anche se dovrei essere al lavoro alle 9; anche se per arrivarci devo attraversare tutta la città proprio nell’ora di punta.

Per lei, per la pittrice che sta dipingendo con tinte forti la mia vita, sarei capace di fare qualsiasi cosa.

Ho sperimentato che solo chi non è mai stato innamorato sul serio, non può capire quanto è vero che l’amore non abbia confini e regole e, più tu cerchi di razionalizzarlo, più ti porta a compiere gesti che non ti appartengono.

Ho imparato ad aspettare, io che ho sempre voluto tutto e subito quando potevo prendermelo, a vivere alla giornata come se ogni secondo con lei, fosse un attimo di paradiso rubato.

Si, sono anche diventata dannatamente smielosa, all’inverosimile, roba che Valentina non perde un’occasione per farmelo notare e prendermi in giro. La mia risposta è la stessa tutte le volte e ha sempre lo stesso effetto di zittire la mia migliore amica: “Quando ti innamorerai davvero ne riparliamo…”

Nel mio processo di cambiamento, in positivo azzarderei, non voglio dimenticare che sto passando dalla fase “assatanata di sesso occasionale o meglio con ragazza fissa”, musica e parole sempre della mia dolce Valentina, alla fase “aspetterò fino a quando non sarai pronta”.

Quindi i miei 4 mesi da quella mattina al batticuore sono stati pieni di baci, di coccole ma mai più sotto dell’ombelico, e di passeggiate mano nella mano a notte fonda per le strade quasi deserte della città.

Per ora mi basta questo, anche se Valentina crede che sia matta e che da un momento all’altro mi stuferò della situazione. Balle. Ho l’arroganza di conoscermi così bene da non aver nessun dubbio nonostante le sue parole.

E poi come potrei rinunciare a questi momenti quando, zittita la radiosveglia, posso starmene nel letto di Irene, con lei fra le mie braccia ancora addormentata, a bearmi del tepore e della dolcezza del suo corpo contro il mio.

Le poso delicatamente un bacio sulla tempia, spostandole con cura i capelli dietro l’orecchio.

- Buongiorno Nene..- le sussurro.

La sento muovere mentre le mie mani le accarezzano i fianchi.

- Giorno… mmmh- mi risponde stirandosi e girandosi verso di me.

Le nostre labbra si toccano appena dandosi il primo bacio della giornata.

- Hai dormito bene?- le chiedo premurosa.

- Si.- mi risponde semplicemente arrossendo quel tanto che basta per colorarle le guancie.

Poi lei chiude gli occhi rituffandosi fra le mie braccia con il viso comodamente appoggiato sul mio seno.

- Tesoro, non fare così.. se no chi riesce più ad alzarsi?- le dico sorridendo mentre i suoi piccoli movimenti contro il mio corpo, lo stanno facendo scaldare.

- Ancora 5 minuti…-

- Penso che non li abbiamo 5 minuti- le rispondo con un sussurro cercando di mascherare l’eccitazione.

Chiudo gli occhi cercando di resistere alla tentazione di lasciarmi andare completamente.. questo ancora non me lo posso permettere.

Anche questo succede abbastanza spesso, cioè che lei mi provochi senza accorgersi fino in fondo dell’effetto che mi fa averla a pochi millimetri.

A volte, come adesso, mi sento come un affamato che ha un piatto piano di succulento cibo davanti ma sa che deve resistere e che per ora non può mangiarlo.

Ecco, l’esempio calza a pennello e rende l’idea di quanto il mio amore verso questo donna meravigliosa sia puro e vero.

- Sei una pelandrona e mi farai fare tardi al lavoro questa mattina… di nuovo!- le dico riuscendo di malavoglia fuori dal letto.

Mi metto la t-shirt che indossavo la sera prima e prendo l’occorrente per andare in bagno a farmi una doccia e prepararmi per un nuovo massacrante turno all’ospedale.

Nel corridoio che porta al bagno incontro Paola che è appena rientrata a casa con Puck dal loro solito giro mattutino.

Con Paola si è creato un rapporto indecifrabile: in alcuni momenti sembriamo amiche da una vita, in altri proprio non ci sopportiamo. Direi che ci stiamo ancora “annusando” per trovare un vero punto di equilibrio.

E’ comunque la prima volta, escludendo Vale, che ci tengo davvero ad andare d’accordo con un’altra persona, un po’ per Irene e poi perché Paola non è così male ed, in fondo, non siamo così tanto diverse.

Entro nel bagno chiudendo a chiave la porta, evitando così qualche incursione della mia fidanzata che sarebbe graditissima, ovviamente, ma il mio autocontrollo con lei vicino, magari nuda, è vicino allo zero.

Apro l’acqua fredda, non troppo gelata, e mi ci tuffo dentro. L’impatto con il getto è un po’ traumatico ma direi inevitabile per calmare i bollenti spiriti.

Venti minuti dopo riemergo dal bagno, pronta per affrontare il traffico della città nell’ora di punta.

Mi siedo solo qualche minuto a tavola per fare colazione e per scambiare qualche battuta con le padrone di casa:

- A che ora finisci stasera?- mi chiede lei.

- Penso di potermi liberare per le 7. Ho un paio di interventi programmati più tutte le routine…-

- Allora possiamo uscire insieme!- Sul mio viso e su quello di Paola compare la stessa espressione enigmatica.

- Cosa intendi esattamente per “uscire insieme”?- le chiedo.

- Intendo quel uscire insieme. Non lo so un cinema, una cena…- gli occhi di Irene fissano i miei prima di aggiungere – con la mia ragazza.-

Rimango qualche secondo ad osservarla con una fetta biscottata in mano rimasta sospesa nell’aria per la sorpresa.

Era la prima volta che la vedevo così convinta nell’uscire in mezzo alla gente non come due semplici amiche ma come fidanzate. In realtà stavo iniziando a perdere le speranze che una cosa del genere sarebbe mai potuta succedere.

- Sei…sei sicura?-

- Si.- mi risponde Irene dandomi un bacio sulla tempia.

Rispondo affermativamente, finendo la colazione e , alle 8 in punto, esco di casa, salutando Irene sull’uscio.

- Ci vediamo stasera, quindi.- le dico.

- Si, si. Sei felice, almeno?-

- Nene…e me lo chiedi? Sono la donna più felice del mondo- le rispondo baciandola a fior di labbra.

- Ok. Allora.. non ti dispiace se viene anche Paola. Mi sentirei più sicura….Perchè non lo dici anche a Valentina?-

Ecco… lo sapevo che c’era il trucco:

- Va bene. Passo a prendervi per le 9.- Irene annuisce e ci scambiamo un ultimo bacio prima che mi allontani da lei.

- Fai la brava in ospedale..- mi grida dal pianerottolo.

- E tu a scuola… - le rispondo mentre sto già scendendo le scale.

E già perché c’era un’altra grossa novità nella nostra vita! All’inizio dell’estate Irene aveva ricevuto la comunicazione dal ministero dell’istruzione che le era stata assegnata una cattedra in una delle scuole superiori della città come insegnante di filosofia.

Finalmente poteva svolgere il lavoro che amava cioè insegnare ai ragazzi. Le avevano dato 4 classi, praticamente il biennio di due sezioni.

Intanto fuori la temperatura cominciava a raffreddarsi e faceva un po’ freddino in maniche corte alle 8e10 del mattino.

Salgo in macchina, diretta verso l’ospedale, mentre il cellulare suona. Chi non poteva essere se non quella rompiscatole della mia migliore amica?

- Ma non lo sai che a quest’ora le persone potrebbero dormire ancora?- esordisco sarcastica.

- Buongiorno a te, simpaticona.-

Scoppiamo a ridere entrambe come due sceme prima di continuare la nostra conversazione:

- Stai lavorando?-

- No, sono in macchina. Comincio fra meno di un’ora… sempre che non arrivo di ritardo.-

- Allora eri a dormire a casa sua-

- Si, era tardi e lei ha insistito perché rimanessi…-

- Certo certo. E sei finalmente riuscita a…-

- Vale!- le grido al telefono.

- Che c’è.. stavo solo chiedendo se eri riuscita a prendere sonno!- prova a difendersi.

- Sai che stai diventando una pettegola?- rimango zitta qualche secondo poi aggiungo – comunque no.-

- Ancora! Mi stai mica diventando suora e non ne so nulla??-

- Smettila di dire scemenze. E’ una cosa importante, te l’ho già spiegato un sacco di volte, e voglio aspettare finchè lei non sia sicura al 110% di quello che sta facendo-

- Vabbè, contenta te.-

- Senti, stasera hai da fare?-

- Avrei del lavoro in arretrato…-

- Quindi sei libera. Ci vediamo alle 7e mezza sotto casa mia.

- Dove andiamo?-

- Usciamo io, te, Irene e Paola.-

- Ma..-

- Non dire nulla. A dopo. Buona giornata pettegola.-

Chiudo la chiamata con il sorriso sulle labbra immaginandomi il viso contrariato di Vale che proprio non riusciva a sopportare Paola.

Nonostante la mia migliore amica fosse diventata un po’ troppo invadente nella mia vita privata, mi faceva piacere che finalmente stava ritrovando se stessa dopo la storia con quel delinquente di Andrea.

Vale si meritava davvero di trovare l’uomo giusto, di essere felice perché un po’ mi dispiaceva vivere la mia storia con Irene sotto il suo naso e, in fondo in fondo, sapevo che un pochino ci stava male.

Sono le 9.06 ed entro nel parcheggio. In ritardo, come al solito, mentre sul palmare mi arriva un messaggio di Vale:

“ A stasera. Ma sappi che mi devi una spiegazione ed un favore!” .




Prox capitolo: Martedì 15 marzo
  
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