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Autore: telesette    10/03/2011    6 recensioni
Una fanfic simpatica e divertente, che ha per protagonisti Minato Namikaze & Kushina Uzumaki, dedicata alla mia amica pinkpunk e al suo amore per la coppia in questione!
Che dire... quando due ingredienti "piccanti" si mettono sullo stesso piatto, il risultato è garantito, no ?!?
^__^
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kushina Uzumaki | Coppie: Minato/Kushina
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dal giorno del loro incontro, Minato e Kushina si rividero spesso. Ad essere sinceri però la cosa faceva piacere solamente al biondo, visto che la ragazza cercava sempre di ignorarlo. Passano i giorni, i mesi, le stagioni… un ragazzo e una ragazza fanno presto a cambiare fisicamente, ma è difficile che cambi anche il carattere. Kushina aveva sempre lo stesso faccino angelico e le mani da maschiaccio; Minato invece era diventato un bel giovanotto, forte e sicuro di sé, primo fra tutti i suoi compagni dell’Accademia. Ora entrambi avevano quasi diciassette anni, ed erano piuttosto popolari tra i loro coetanei: Minato era corteggiato dalla maggior parte delle kunoichi, “ipnotizzate” dai suoi occhi azzurri e dalla sua criniera color dell’oro; mentre Kushina… Beh, anche lei attirava decisamente l’interesse maschile tuttavia, dato che il suo modo di reagire alle attenzioni NON gradite era pressoché lo stesso di qualche anno prima, si era guadagnata un soprannome piuttosto particolare.

 

- Ehi, hai visto che schianto quella ? - fece un giovanotto moro, rivolto al suo compagno. - Io quasi quasi ci provo…

- Suicida - rispose l’altro sottovoce. - Non dirmi che non l’hai riconosciuta, quella è Habanero Rosso !!!

- Cosa ?!?

 

Al moro mancò poco che gli venisse un accidente, nel momento in cui realizzò il rischio che aveva corso. Mentre proseguiva lungo la strada, Kushina si ritrovò davanti a tre energumeni giganteschi che le rivolsero dei sorrisetti volgari.

 

- Ehi, bella - disse quello che sembrava essere il capo. - Ti va di divertirti un po’ con noi ?

 

Kushina non si scompose minimamente, tuttavia la sua espressione gelida era inequivocabile.

 

- Ehi, ma tu guarda che smorfiosetta - fece subito un altro.

- Oh-oh fa la “sostenuta”, quelle così sono notoriamente le più zoccole…

 

La ragazza abbassò il capo, facendo scrocchiare nervosamente le nocche, tuttavia nessuno dei tre si accorse del pericolo.

 

- Allora - insisté il primo, afferrandole il mento per costringerla a guardarlo negli occhi.

- Adesso ne ho abbastanza!

 

***

 

NOTA: dal momento che la scena seguente si svolge in un lasso di tempo talmente breve da NON poter essere percepito dall’occhio umano, per comodità proveremo a descriverla al “rallenting”…

L'Autore

 

***

 

Kushina afferrò il polso del gigante che le aveva appena sollevato il mento, torcendoglielo fino a spezzarlo; dopodiché un pugno micidiale si abbatté sul volto del malcapitato, rovesciando a terra circa una ventina dei suoi denti. Il secondo fu in un certo senso più fortunato; visto che la gomitata al basso ventre lo aveva completamente tramortito, impedendogli di sentire altro mentre veniva scaraventato contro la parete alle sue spalle. In quanto al terzo, dopo essere stato utilizzato come “clava” per abbattere il primo, Kushina fu sufficientemente magnanima da risparmiargli gli organi vitali. Tuttavia ci sarebbero volute tre settimane perché le loro facce riacquistassero qualcosa di umano nei lineamenti…

 

- Ah… Uh… Eh…

- Ma cofa è… fucceffo ?!?

- Ahiahiahi

 

I tre gemettero per alcuni minuti, prima di sprofondare nel buio dell’incoscienza. Kushina non li degnò neanche di uno sguardo, semplicemente tirò dritto lungo la strada come se niente fosse.

 

- Ciao - esclamò una voce alle sue spalle.

 

Kushina riconobbe immediatamente quel tono insopportabile, dell’ancora più insopportabile spaccone di Minato.

 

- Hmpf - sbuffò lei senza voltarsi.

- Ehi, dico - fece lui, fingendosi risentito. - Non si usa più salutare ?

- Strano - commentò la ragazza acida. - Non è ancora estate, eppure le “zanzare” si fanno già sentire…

- Grazie, anch’io sono molto felice di vederti - scherzò Minato. - E’ un piacere… Come stai ? Bla.. bla… bla…

- Hai finito di dire scemenze, o devi andare avanti ancora a lungo ?

- Dipende - rispose Minato, senza smettere di sorridere. - Certo se “qualcuno” salutasse come si deve…

- Scordatelo - ribatté lei in tono secco. - Io con te NON ci parlo, ficcatelo in testa!

- Perdonami se te lo faccio notare ma, lo stai facendo adesso!

- Grrr!

 

Era insopportabile, sotto tutti i punti di vista, e ancora di più quando voleva avere ragione a tutti i costi. Perché mai, di tutti i rompiscatole di Konoha, doveva avere a che fare proprio con quello ?!?

 

- Posso offrirti qualcosa ?

- No!

- Devi andare lontano ?

- Noo!

- Beh, lascia che ti accompagni almeno…

- NO !!!

 

Al terzo no scattò inevitabilmente il pugno, tuttavia Minato lo bloccò distrattamente col palmo.

 

- Tzk tzk tzk - fece lui, scuotendo la testa. - Sei diventata prevedibile, lo sai ?

- Razza di…

- Certe volte non ti capisco proprio - continuò lui calmissimo, come se niente fosse. - Sei sempre così nervosa, agitata… Perché non sorridi un po’, ogni tanto ?

- E tu perché non ti fai gli affaracci tuoi ?!?

 

Così dicendo, Kushina pestò i piedi a terra per la rabbia e proseguì lungo la strada.

 

- Ciao Uzumaki - gridò lui, agitando la mano. - Ci vediamo più tardi!

 

Kushina non poté fare a meno di schiumare di rabbia. Una delle cose che proprio non sopportava era il fatto che, fra tutti i compagni dell’Accademia, Minato era L’UNICO che si rivolgeva a lei chiamandola per nome… Per tutti gli altri era Habanero Rosso o “Mostro Sanguinario”, e la cosa le dava ancora più sui nervi. Perché l’unico a rispettarla doveva essere proprio il più insopportabile cafone e sfacciato maschio della terra ?

 

***

 

- Avete visto Minato ?

- Mamma mia, è bello come il sole…

- Minato, yu-uuuh !!!

 

Ogni volta che Minato passava davanti all’Accademia, c’era sempre un nugolo di ragazze che si radunavano lì apposta per ammirarlo.

 

- Salve - rispondeva lui gentilmente, pur continuando dritto per la sua strada.

- Ooohhh - sospiravano quelle, con gli occhioni a forma di cuore.

 

Purtroppo vi era anche il rovescio della medaglia: se da un lato le ragazze non avevano occhi che per lui, i ragazzi lo detestavano forse addirittura più di quanto lo detestasse Kushina.

 

- Eccolo lì, quel bamboccio smidollato di Namikaze - esclamò uno.

- Che rabbia - fece eco un altro. - Sai cosa darei per levargli quel sorriso dalla faccia!

- Aspettate solo che mi capiti a tiro, poi…

 

In quella Minato attraversò la strada e si parò dinnanzi al gruppetto di chunin che bisbigliavano qualcosa tra loro.

 

- Buongiorno - li salutò lui cordialmente. - Accidenti, che facce scure… E’ successo qualcosa ?

- Non ancora - rispose uno di loro, sputando a terra con disprezzo. - Ma succederà adesso!

 

L’attacco fu veloce e inaspettato, tuttavia Minato era in grado di avvertire il sopraggiungere dei colpi da un semplice spostamento d’aria.

 

- Questa poi - esclamò stupito, mentre un pugno gli passò a un centimetro dal volto.

- Addosso, tutti insieme!

 

Cinque ragazzi si buttarono addosso a Minato, il quale si limitò semplicemente a scansare i colpi con la stessa facilità con cui un adulto eviterebbe l’attacco goffo di un bambino.

 

- Non ne sono sicuro - mormorò il biondo, sfregandosi la narice con la punta del dito. - Ma… non è che ce l’avete con me, per caso ?

- Hai finito di fare lo sbruffone!

- Dannato bastardo…

 

Subito Minato ingaggiò con loro una specie di gioco: limitando al minimo i movimenti, gli era sufficiente spostarsi per evitare di essere colpito; il numero degli avversari era irrilevante, nessuno era mai riuscito ad impensierirlo in allenamento, figuriamoci in una disputa così assurda…

 

- Però, ne avete di energie da buttare…

- Ma questo ci prende in giro, o cosa ?

- Tenetelo fermo!

 

All’improvviso però suonò l’inconfodibile rintocco della campana che annunciava l’inizio delle lezioni.

 

- Aaahhh - si lasciò sfuggire Minato. - Scusatemi adesso, ne riparleremo un’altra volta!

- Ehi, ma…

 

Con un salto, il biondo sfuggì al cerchio degli assalitori con grazia felina. Questi lo osservarono girarsi vorticosamente in aria, per poi atterrare a piedi uniti e correre come un fulmine verso l’ingresso della scuola.

 

- Ci vediamo più tardi - gridò con un sorriso. - Tanto, non ho neanche capito cosa volevate dirmi… Alla prossima!

- Ma come cavolo ha fatto ?

- Non ne ho idea…

 

Minato attraversò la porta, sollevando un’enorme scia di polvere al suo passaggio.

 

- Pistaaa - urlò.

 

In quella però qualcuno si ritrovò a passare nel bel mezzo del corridoio. L’ultima cosa che Minato riconobbe, prima di “schiantarcisi” addosso, furono i capelli color rosso vivo di Kushina.

 

- Ohiohi - gemette il biondo. - Che botta…

- Grrr - ruggì la ragazza in tono minaccioso, facendo scrocchiare le nocche.

- Oh, Uzumaki - fece subito lui, cercando velocemente di scusarsi. - Mi dispiace davvero, scusami! Il fatto è che sono già in ritardo, e allora…

- QUESTA E’ L’ULTIMA GOCCIA !!!

 

Le mani della ragazza afferrarono solamente l’aria, dove un istante prima c’era Minato. Questi si dileguò velocemente, preoccupato più che altro del ritardo che della follia omicida della ragazza.

 

- Fermati - urlò Kushina. - Fermati maledetto, fermati!

- Mi dispiace, non posso - rispose lui, ricominciando a correre come un disperato. - Andiamo Uzumaki, non l’ho fatto apposta, cerca di ragionare…

- Ti ho detto di fermarti, disgraziato!

 

Dal momento che Kushina non intendeva mollarlo, Minato non poté fare a meno di sorridere.

 

- Sai che c’è di nuovo - esclamò, continuando a correre. - Questa è la prima volta che sei tu a corrermi dietro e NON viceversa…

- Quant’è vero l’Hokage,  questa volta GIURO-CHE-TI-AMMAZZO !!!

 

( continua )

 

 

 

Nota dell’Autore:

XD chiedo scusa anzitutto alla mia amica pinkpunk per il COLOSSALE ritardo di questo aggiornamento ( ci avviciniamo al suo compleanno, perciò conto di concluderla prima possibile come regalo dovuto )… Ciao Simo, scusa se ti ho fatto aspettare tanto, ti voglio bene!

Con Affetto

^__^

 

DADO

   
 
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