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Autore: Ale HP    10/03/2011    3 recensioni
ed eccomi qui a cimentarmi in questa nuova storia a cpitoli... anche se n eho già una in corso, ma questa la tenevo pronta da secoli, ma non avevo mai il coraggio per pubblicarla.. Devo solo a xXxVeleno IpnoticoxXx se oggi ho trovato il coraggio per pubblicarla... Spero ti piaccia, e che piaccia a tutti voi... Parla della storia d'amore di Fred e Angelina... e poi di come si sono innamorati George e Angelina... e inizia dalla morte di Fred...
Credo di aver dato un orribile spiegazione, ma non ne ero in grado...
Spero che vi piaccia, e che la recensiate!!
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George e Fred Weasley, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Angelina era super eccitata, le mancavano solo poche ore, e sarebbe diventata la signora Weasley.
Continuava a camminare freneticamente per la stanza, senza fermarsi, essendo troppo eccitata per stare ferma.
-Angelina, fermati! Finirai col strappare il vestito!- esclamò Alicia, mentre era intenta a truccarsi.
La ragazza sbuffò, e si lasciò cadere, attentamente, su una poltrona.
-Perché è ancora così presto? Perché non vengono le quattro?- chiese eccitata.
-Oh, non la fare lunga! Manca solo un’ora e mezza!- disse l’amica alzandosi.
Angelina passò quell’ora e mezza in completo silenzio, pensando a George, il suo futuro marito, pensando a tutta la vita che avrebbero passato assieme, ai figli che un giorno, forse, avrebbero avuto.
Poi, dopo quella che le sembrò un’eternità, l’orologio segnò le quattro meno cinque, George già doveva stare sull’altare.
Angelina sorrise al pensiero. Non ce lo vedeva George in smoking, e per di più non riusciva a vederlo serio, nemmeno in quell’occasione!
Poi, dopo pochi minuti il padre la venne a prendere, e iniziarono a camminare assieme lungo il tappeto della piccola chiesetta.
Giunta all’altare guardò un momento il volto del quasi-marito e sorrise vedendolo rosso quanto i suoi capelli.
-Sei bellissima.- disse un po’ soffocato il ragazzo.

-Anche tu.- disse lei sorridente.
La cerimonia iniziò, ma Angelina non ascoltò veramente le parole del sacerdote, guardava il volto rosso di George e sorrideva.
-Vuoitu George Weasley prendere come tua legittima sposa la qui presente Angelina Jonhson, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi ?- chiese il sacerdote riportando Angelina alla realtà.
I due si guardarono, poi George sussurrò:
-Si! lo voglio-
A questo punto, il sacerdote continuò la cerimonia, chiedendolo ad Angelina:
-E tu Angelina Jonhson, vuoi prendere come tuo legittimo sposo il qui presente George Weasley, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi ?-
-Sì, lo voglio!- esclamò più convinta che mai la ragazza.
-Per il potere conferitomi dalla Chiesa vi dichiaro marito e moglie! Puoi baciare la sposa!- esclamò il sacerdote.
I due obbedirono all’istante, si baciarono dolcemente, per quella che sembro un eternità.
Quando si staccarono una lacrima scese lungo la guancia di Angelina, e George la ascigò dolcemente.
-Ti amo.- sussurrò.
La ragazza sorrise, dolcemente.
Poi, quando si accorsero che nessuno più era rimasto nella chiesa, se non loro, uscirono mano nella mano.
Alla loro uscita si trovarono sommersi da riso.
Angelina non ne capiva l’utilità, era solo uno spreco di riso, ma in quel momento nulla le importava se non era George.
Dopo essersi liberati di tutto il riso, andarono tutti al ristorante, anche se, fino all’ultimo minuto, Molly aveva insistito per fare il ricevimento alla Tana.
Fu la giornata più bella della vita di Angelina, niente poteva competere ocn essa, era perfetta.
-George, mi riveli una cosa?- chiese la ragazza a fine giornata.
-Dici!- disse lui sorridente.
-Perché sei tutto rosso da una giornata intera? Sei talmente emozionato?
-Angelina Weasley, mi fai così sopravvalutato? Stamattina ho testato un nuovo prodotto Weasley, e non è ancora perfetto!- esclamò George.
-Non cambi mai!- disse divertita.
-Che ci vuoi fare! Non sarà di certo un’Angelina Weasley a cambiarmi!
-Angelina Weasley.- disse la ragazza pensierosa.- Suona bene!
-Lo so!- disse prima di baciarlo.
-I due piccioncini ci degnano della loro presenza per un minuto?- chiesero in coro Harry e Ginny.
-Prego!- disse Angelina.
-Prima di tutto congratulazioni! E, Angie, stai attenta con questo qua, puoi aspettarti di tutto.- inizio Ginny.
-Correrò il rischio!
-Secondo: ecco il nostro regalo!- esclamò Harry.
I due presero la busta che porgeva il ragazzo occhialuto, e l’aprirono.
Dentro ci trovarono un foglio con una prenotazione di un albergo.
-Sapete, visto che non avevate prenotato per la vacanza di nozze, avevamo pensato che fosse il regalo perfetto!- disse Ginny.
-Ragazzi, è un’isola stupenda, Cefalonia, forse un po’ troppo silenziosa, ma è molto bella, e c’è anche una città di maghi, dove alloggerete! Si trova vicino alla capitale!- spiegò Harry.
-Oh, grazie mille!- esclamò eccitata Angelina. –George! Ci credi? Noi, al mare, solo io e te!- disse, poi, rivolta al suo nuovo marito.
-Grazie sorellina!- disse George.
 
 
Così, il giorno dopo stesso, i due coniugi Weasley si smaterializzarono direttamente alla città di cui aveva parlato Harry il giorno prima.
 Passarono delle vacanze stupende. Harry aveva proprio ragione, Cefalonia era un’isola bellissima.
Un intero mese nelle acque più cristalline che avessero mai visto.
-Sai, George, non mi hai più spiegato con chi parlavi al matrimonio di Harry.- disse un giorno Angelina.
George aveva temuto quel giorno, e soprattutto temeva la reazione di Angelina, che, a volte, sapeva essere persino peggio di una Molly Weasley furiosa.
-Mi prometti che non ti arrabbierai?. Chiese.
-Certo.- disse lei.
-Parlavo per Fred. Non mi prendere per pazzo, ti spiegherò tutto, ma ti prego, credimi e non ti arrabbiare.- disse, poi continuò dopo una breve pausa, per assicurarsi che Angelina lo seguisse.
-Vedi, è successa una cosa strana, due anni fa. Mi trovai all’improvviso Fred davanti agli occhi. Quando lo vidi non dissi niente, pensai che stavo sognando, come era già capitato molte volte. Poi, mi spiegò che lui era un fantasma, e che potevo vederlo solo io, perché siamo gemelli. È una cosa stranissima, lo so, e io ancora lo devo capire, sul serio. Vorrei spiegartelo meglio, ma è tutto così strano che ancora non l’ho capito nemmeno io.
-E tu per due anni non me hai parlato.- disse calma Angelina.
Non era una domanda, semplicemente una constatazione.
-Sì.- disse.
-Bene.- sussurrò Angelina, poi si alzò e si recò in camera.
George si maledisse milioni di volte. Poteva essere stato così stupido?
La risposta era sì.
Era stupido, idiota, e per di più stava perdendo la donna che più amava al mondo.
-Ehi, amico!- lo chiamò qualcuno dal balcone accanto, era Vaghelis, il proprietario dell’albergo.
-Vaghelis!- salutò lui.
-Che hai, amico?- chiese.
-Sono uno stupido.- disse.
-Chi non lo è?- chiese con fare filosofico.
I due sospirarono.
-Angelina?- chiese ancora.
-Sì.
-Vai da lei, non perderla.
Geroge annuì, e corse nella loro camera, dove si era rifugiata Angelina.
-Non sono arrabbiata con te.- disse quando lo sentì entrare. –Davvero. Avrei solo voluto saperlo, anche se non lo potevo vedere. Volevo solo saperlo, niente di più.
-Mi perdoni?- chiese.
-Non vedo il motivo, George. Ti ho detto che non sono arrabbiata con te. Ma con lui. Scusa, ora ho davvero bisogno di farmi una dormita.
George uscì dalla stanza e si recò in giro per la città di maghi dove alloggiava: era proprio bella, come città.
Piena di vita, tutti si volevano bene e si conoscevano. I piccoli negozietti pullulavano di oggetti stravaganti, dai quali, George, prese spunto per alcuni suoi nuovi prodotti.
Cercava di scacciare la “chiacchierata” con Angelina camminando, ma non ci riusciva.
Non poteva pensare a quanto era stato idiota, e le risposte di Angelina non avevano senso.
Perché aveva detto “Non sono arrabbiata con te. Ma con lui”, perché?
Lui che centrava.
-George?- chiese una voce dietro di sé.
Pensava quasi che era il fratello, era solito comparire nel momento in cui si poneva i suoi soliti perché, ma non era così.
Si trovò davanti Angelina.
-Avevi detto che volevi dormire.- sussurrò.
-Scusa. - disse lei, non ascoltando il marito.
-No, scusami tu.- disse l’altro.
-Sembriamo due idioti.- sussurrò.
-Non sembriamo, noi siamo due idioti.- disse prima di baciare Angelina.
 
I due trascorsero quel che restava della vacanza senza più parlare di quel giorno, senza pensare a Fred, che però rimaneva sempre nei loro cuori.





Buon pomeriggio lettori!
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo, più lungo (tre pagine di word *-*) e che, forse, è l'ultimo. Starà a voi decidere e è l'ultimo, perchè io volevo scrvere anche di quando nasce il piccolo Fred, ma non so, perchè questo mi sembrava perfetto come finale, e non vorrei rovinare nulla! 
Be', ringrazio tutti coloro che mi hanno seguito, e specialmente Veleno Ipnotico, anche se ha smesso di seguirmi, o almeno di recensire, da un po', perchè è stato solo e unicamente grazie a lei che sono riuscita a ostare iquesta storia, e ringrazio Chia, che con le sue rensioni mi sprona per andare avanti. E ringrazio chi ha letto in silenzio, chi ha recensito oltre a le due che ho nominato.
Grazie!
Un bacio, Ale HP

P.S. Prima avevo combinato un enorme pasticcio... avevo mancato un pezzetto nel matrimonio, non so come sia potuto succedere! che testa! pero mi perdoniate xD
   
 
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