2. Occhi azzurri
La velocità rende i contorni sfocati. Vede solo un paio di occhi azzurri che lo fissano in quella massa di studenti ansiosi. E’ un mare di divise nere. Qua e là luccicano macchie verde-argento. Lei è circondata da un fuoco rosso-oro.
Concentrati,
Regulus.
La voce del commentatore gli giunge da lontano. Parole sconnesse, sospiri ansiosi, punteggi e numeri. Hogwarts trattiene il respiro, grida di gioia, sbuffa, come un’unica entità. Il Boccino, con il suo sfarfallio dorato, non deve essere lontano.
Dove
diamine
sarà?
La
squadra si muove rapida,
veloce. Un bolide gli sfreccia davanti, sibilante. E se non riesce a
chiudere
in tempo le sue lunghe dita sul freddo metallo del Boccino?
Ce la
farò.
Sicuro, saetta verso gli anelli della porta avversaria. I suoi occhi lo seguono, timorosi.
Non
pensare a lei:
è una Mezzosangue.
Le sue iridi, dannatamente azzurre, si sovrappongo al dorato della pallina alata. Le sue mani sono a pochi centimetri dalla vittoria, da 150 punti essenziali. Si stringono intorno a quella piccola ancora di salvezza.
Ho vinto.
Ancora.
Tutta la casa di Serpeverde è in festa. Abbracci, risate, occhiate furiose da parte dei perdenti... Sono sensazioni, attimi ed immagini. E tra quei visi, spicca il suo. Per una volta, il sangue non conta. Afferra il sorriso amaro della ragazza dopo la sconfitta. Ricambia, prima di voltarsi altrove. E’ solo una sporca Mezzosangue. E lui un Black.