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Autore: Saeko_chan    15/03/2011    1 recensioni
Chiedo venia se ho cancellato la precedente "La storia dei nuovi sennin: II parte", ma avevo problemi di fantasia xD
Adesso ci riprovo, ok? xD
Comunque, Saeko ormai è pronta a tradire per poter, così, ottenere più potere e potersi, quindi, vendicare della morte del padre, ma andrà tutto bene nell' Akatsuki? Visto che si unirà a loro...
[Non so se alzerò mai il rating, il quale, però, non supererà mai l'arancione e se non metto "Akatsuki" fra i personaggi c'è un motivo ben preciso, cioè, i membri dell' Aka sono tutti quanti dei personaggi nuovi, inventati dalla sottoscritta, non c'e nè nessuno di quelli vecchi xD]
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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- Questa storia fa parte della serie 'La saga dei nuovi Sannin'
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2 anni dopo.

 

Erano passati ormai due anni da quando c'era stato l'esame chunin e da quando perso mio padre una volta per tutte, ma non mi fui certo lasciata prendere dalla depressione, ero una kunoichi o no?

Anche mia madre andò avanti, non poteva fare altrimenti, dopo tutto aveva ancora due figli da crescere, visto che io potevo considerarmi ormai autonoma.

Comunque, io stavo tornando da una missione di livello C che avevo eseguito con una facilità pazzesca e tutt'ora mi chiedo perché il team sette non fu ufficialmente sciolto quando il sensei morì.

Dopo tutto eravamo tutti e tre chunin e Kakashi-sensei era morto da ormai due anni!

Ma comunque sia il team non era ancora sciolto, anche se succedeva molto spesso che ci affididassero missioni in solitaria, come quella che avevano affidato a me e che avevo terminato in pochissimo tempo, circa un paio di giorni.

Adesso mi trovavo nei pressi del nostro ex-campo, posto dove oramai nessuno ci andava più.

Dopo tutto quasi mai io, Minato e Sakumo ci allenavamo insieme e Sakumo sarebbe stato solo male nel campo d'allenamento dove un tempo allenava il padre e quindi, alla fine, avevamo deciso di abbandonare quel luogo.

Mi ritrovavo dentro il campo e lo osservavo, abbozzando un mezzo sorriso.

I ricordi riaffiorarono nella mia mente, la prova dei campanelli mi riportò alla memoria la prima volta in cui utilizzai seriamente lo sharingan ed una certa malinconia nacque dentro di me.

Poi, però, improvvisamente, ricordai l'esame di due anni prima e strinsi una mano a pugno.

Nel mio clan non c'è mai stato un solo pacifista, se non mio zio, quindi, perché non avrei dovuto richiedere la mia vendetta?

Ok, Sakumo non c'entrava nulla in tutto questo e se vogliamo fare i pignoli la colpa è di Kakashi-sensei che ha sigillato il demone a undici code dentro il figlio, ma ormai l'unico modo che avevo per potermi vendicare era quello di uccidere Sakumo, no?

A quel punto sentii la presenza di qualcuno ed impugnai un kunai per poi guardarmi attorno con circospezione.

Un uomo sui quarant'anni uscì dalla boscaglia e mi guardò con freddezza.

I suoi capelli erano neri ed i suoi occhi pure, se non fossi stata sicura di non avere altri parenti oltre mia madre ed i miei fratellini avrei quasi creduto che lui sia un mio parente, visto che mi era incredibilmente simile, era quasi identico a me.

I miei occhi diventarono improvvisamente freddi ed attenti a tutto, attivai persino lo sharingan, visto che quell''uomo m'incuteva un certo timore.

-Chi sei?- Domandai, preparandomi a tutto e stando attenta ad ogni suo minimo spostamento.

Lui sorrise sarcastico e solo all'ora notai una cosa: la sua tunica.

La tunica era completamente nera e con delle nuvolette rosse... ma la famigerata Akatsuki non era stata distrutta tantissimi anni fa!?

-La mia tunica non ti dice nulla? Credevo che a Konoha tutti conoscessero Akatsuki, anche se nessuno sa che quell'organizzazione non è mai andata distrutta, anzi, è rinata dalle ceneri ed io ne sono il capo... Kaito, piacere.- Non capii, un nukekin diceva tutte queste cose proprio a me, una kunoichi di Konoha!?

E poi, perché non aveva detto pure il suo cognome!? Per caso mi stava nascondendo qualcosa...?

-Perché hai detto tutto ciò proprio a me? Che stai cercando da me?- Lui sorrise di nuovo, un sorriso sarcastico... non lo sopportavo proprio quello qui!

-Secondo te perchè? Ti sto chiedendo semplicemente una cosa: unisciti a noi, io so che tu vorresti vendicarti della morte di tuo padre, del fatto che Konoha non ha fatto nulla per impedire tale disgrazia, del fatto che il copy-ninja avrebbe potuto intervenire prima e non aspettare la morte di tuo padre, sigillando il demone dentro di sé e non dentro il figlio, la colpa è di Konoha, io sono l'unico che può farti migliorare sempre di più in modo da renderti inbattivile e pronta per la tua vendetta.- Conclude, per poi aspettare una mia risposta al suo discorso.

Lui, quindi, poteva aiutarmi? Poteva placare tutta la mia confusione interiore?

Beh, forse, era davvero l'unico modo...

-A che ora? Quando ci ritroviamo, dico...- Lui non battè ciglio e mi guardò con più decisione di prima, forse aveva capito che il mio era un sì.

-Alle ventuno, vedi di farti trovare a tre kilometri a est di Konoha, io ti troverò tranquillamente, a quel punto partiremo.- Io annuiii e lui scomparve in una nuvola di fumo.

A quel punto dovevo tornare a casa e far finta che non fosse successo nulla, se no avrebbero capito che qualcosa non andava ed io non potevo permettermi di fallire!

Subito mi avviai verso casa e per strada incontaio Sakumo.

Ci trovavamo per una delle vie principali di Konoha ed io abbassai lo sguardo, non riuscivo neppure a guardarlo negli occhi.

-Saeko, come stai?- Strinsi una mano a pugno e sospirai appena, avevo le idee molto confuse, quando stavo con lui mi sentivo bene, in qualche modo riuscivo a calmarmi, ma nel frattempo ucciderlo era l'unico modo che avevo per avere la mia vendetta.

Che cosa doveva avere la meglio?

La mia vendetta o i miei sentimenti nei suoi confronti?

No, ormai avevo deciso, no?

La mia strada era quella della vendetta, ma io non mi sarei mai e poi mai pentita della mia scelta, al contrario di mio padre.

-Bene, ma devo andare, ciao.- Lo liquidai freddamente per poi avviarmi verso casa e raggiungerla dopo non molto.

Salii i gradini che mi condussero in giardino e lì vidi Jin intento ad allenarsi nella palla di fuoco suprema.

Non ci riusciva.

Io sospirai e gli sorrisi, avvicinandomi a lui e facendogli vedere come si creava una vera palla di fuoco suprema.

-Dai, allenati sempre di più, devi migliorare...- Gli dissi, per poi rincasare e lasciare Jin ai suoi allenamenti.

Ormai Haku aveva quasi un anno e mia madre aveva quasi dovuto abbandonare del tutto il suo lavoro come medico presso l'ospedale di Konoha in quanto aveva un altro bambino piccolo da allevare, oltre a Jin.

-Ciao...- La salutai con freddezza e me ne andai al piano di sopra, in camera mia, o almeno, nella camera dove per tredici anni avevo dormito.

Quella sera avrei tradito e sarei scappata alle diciassette.

 

Angolo autrice:

Ok, dopo quasi un anno ho deciso di riprovare a fare il seguito de “La storia dei nuovi sennin” e mi sto dando della scema da un bel po' xD

Cioè, lascio la storia anno scorso che stavo in seconda media e quindi non avevo da studiare un tubo e ricomincio adesso, che sto in terza e c'ho l'esame? XD

Bah...

Comunque, visto che rifaccio la storia ed ho perso i dati precedenti cambierò un po' di cosette dal primo tentativo del secondo pezzo della mia trilogia, spero che non vi dispiaccia xD

Comunque che ve ne pare?^^

   
 
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