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Autore: Goddess of Blasphemy    19/03/2011    1 recensioni
Amore. Amore in tutti i sensi, dall'amore che si rifiuta all'amore miele e sussurri. Dall'amore superficiale all'amore carnale e passionale. Dall'amore tradito all'amore sperato. Dall'amore deluso all'amore ritrovato. Dall'amore in una coppia all'amore in una famiglia. Dall'amore, al suo opposto. Tre ragazze, e la colonna sonora che le segue nelle loro vite.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Mi sveglia un pesante bussare alla porta. Mika si mette a sedere, e io, senza staccarmi dal suo corpo, volto la testa. La porta si spalanca. Jimmy, il bassista sexy, è in boxer. Michelle ha una t-shirt da uomo e un'aria profondamente soddisfatta, la cui causa si può dedurre dalle condizioni di entrambi.
-Jimmy, ti stai per sposare- osserva il cantante.
-non rompere i coglioni- ribatte, ma sorride.
-certo, come no. Michelle, ciao! Come lo chiamerete? Erroneo? Jimmy non si ricorda mai di fare nulla, è sempre preso da quella sua mania ossessiva chiamata sesso.
Michelle sorride. -prendo la pillola da una vita ormai-
-previdente-
-in qualsiasi caso, avete visto Irene?
-Michelle, ci hai appena svegliato, no che non l'abbiamo vista-
-vorrei ricordarti che se non le spieghiamo la situazione ci ucciderà per averla abbandonata-
-combatteremo. Potete andarvene? Dateci almeno il tempo di vestirci-
I due chiudono la porta lasciandoci nuovamente soli.
-cazzo, sei la mia prima groupie-
-potrei diventare un'abitudine fissa-
-non vedo perché no-
Lentamente mi alzo e cerco il mio cellulare. Chiamo Irene.
-dove sei stata?
-buongiorno anche a te. Sono la nuova groupie di Mika, e Michelle lo è di Jimmy. Per lei si deve aggiungere l'epiteto "amante".
-lo immaginavo. Non puoi sapere chi ho incontrato mentre voi due eravate ubriache!
-chi?
-Fortuné!
-Fortuné?- Mika, incuriosito dall'unica parola che ha compreso di tutto ciò che ho detto, si risveglia dalla trance nella quale era caduto fissando il mio corpo per arrivare ai miei occhi.
-Fortuné!
-cos'avete fatto?
-beh, ci siamo presentati e abbiamo parlato...poi abbiamo bevuto un po' e lui era così divertente quando rideva!
-e poi?
-e poi niente, mi sono accorta di avervi perse e Fortuné mi ha chiesto se volevo andare da lui, io ovviamente ho detto di no perché non volevo disturbare e sono tornata in albergo.
Scuoto la testa. -tu vuoi dire che avevi il fratello di Mika, che ti piace da circa 5 anni, mezzo ubriaco che ti ha invitato a stare da lui per la notte e tu ha detto di no perché non volevi disturbare?
-ho...ho sbagliato?
-si che hai sbagliato! Dio...ok, ok, va bene così. Va bene-
-ma ora mi sento in colpa...
-non devi sentirti in colpa! Dai, ci vediamo tra un'oretta, mi sistemo e arrivo in albergo-
Riattacco e comincio a vestirmi mentre riassumo in poche parole l'accaduto al cantante.
-sul serio?- dice dopo qualche minuto di silenzio.
-sul serio cosa?
-sul serio la tua amica ha rifiutato mio fratello parzialmente ubriaco? Lui beve solo quando ha bisogno del coraggio che non ha, è una cosa rara-
-allora ha perso una grande occasione-
Mika prende i primi vestiti che gli capitano sotto mano e mi segue fuori dal camerino. Sto cercando Michelle ma incontro un ragazzo alto, ricci scuri e lineamenti simili a quelli del cantante che mi tiene la mano.
-buondì- dice, facendo un cenno al fratello, che ricambia il saluto. Fa per allontanarsi ma lo blocco.
-ehi, aspetta, sei Fortuné, vero?
Lui mi guarda incuriosito. -si-
-chiedo scusa per Irene. Le piace da quando sa che esisti ma è incredibilmente stupida e educata-
-oh, ehm...chiaro. Ma ha fatto bene, sono stato io troppo impulsivo e invadente...non dovevo, l'avevo appena conosciuta-
Sospiro mentre il fratello ride.
-sai cosa ha fatto lui due ore dopo avermi conosciuto?- indico il ragazzo al mio fianco. -mi ha portata a letto. No, neanche un letto. Un divano. Ed è stato bravissimo-
Mika sembra un po' imbarazzato e mi guarda, per evitare di vedere lo sguardo attonito del fratello.
-anche tu-
Sollevo la testa per guardarlo negli occhi, posti almeno mezzo metro troppo in alto rispetto ad un comune mortale.
-grazie. Il punto è che- dico tornando a posare lo sguardo sull'altro ragazzo alto fuori misura -che se non l'avesse fatto io non sarei felice come sono ora. Hai fatto bene, è stata lei stupida-
Fortuné sospira e guarda il fratello. -possiamo parlarne...io e lei?
Mika mi guarda. -certo. Tesoro, non bere o mangiare niente offerto da lui. Potrebbe drogarti e abusare di te-
Fortuné gli dà una spinta mentre lui resta serissimo.
-chiamami ancora tesoro e saluterai la tua groupie dopo solo una notte-
Lui alza le mani in segno di resa e si allontana dopo avermi dato un bacio sulla guancia. Seguo Fortuné nel camerino dove, peraltro, ho passato la notte.
-dimmi- dico, sedendomi su un tavolo mentre lui spalanca una finestra guardando il paesaggio grigio che si vede all'esterno.
-cosa ti devo dire?
-dici che vuoi parlare da solo con me, da questo ne deduco che vuoi parlare con me. Magari ho frainteso-
-si, è vero, è che mi vergogno se mio fratello sente queste cose, lui è così...audace, e affascinante, e ha successo con chiunque-
-davvero? Ho cominciato a pensarla così solo dopo la seconda bottiglia di vino-
Lui sorride mesto. -ma lui è molto meglio di me...io sono solo uno sfigato, uno qualsiasi a cui piace la matematica-
-lo sei, ma tu piaci alla mia amica. Le piaci davvero, nel bene e nel male-
-ma non è possibile, lei è così bella...non può volere me. So come fanno le ragazze così, vogliono solo arrivare a mio fratello-
-vorrei fermarti un attimo nel tuo insensato ragionamento perché c'è un piccolo pezzo che non va al suo posto, nella tua contorta teoria. Io ho fatto sesso con tuo fratello stanotte. E lei lo sa. Ed è felice per me. Ed è felice per sé stessa, perché ti ha conosciuto.
-oh. Ma io...
-stai cercando scuse per non stare con lei? Non ti piace? Se è così, dimmelo, le risparmierei un po' di fatica, anche se dovrebbe ipotecare la casa per pagare uno psicologo che le faccia superare il trauma.
-no, lei mi piace davvero, ma...
-fermo un attimo. Se lei avesse accettato di venire da te, ieri sera, tu cos'avresti fatto?
-beh, probabilmente avrei cambiato le lenzuola del mio letto, avrei preso un cuscino e una coperta per me da mettere nel divano, poi le avrei chiesto di guardare un film, e credo che l'avrei guardata durante tutto il film finché non mi avrebbe detto "ehi, ora vado a letto, buonanotte" e io mi sarei messo a dormire sul divano.
-e basta?- lo guardo incredula.
-magari avrei fatto dei popcorn! Cosa ne so!
Sorrido. -siete decisamente due stupidi. Dovreste smetterla di vivere nel mondo di Jane Austen, dai-
-no, preferisco Charlotte Brontë, sai, è più...
-DIO SANTO!
Lui si zittisce improvvisamente.
-quale. Cazzo. È. Il. Problema. Con. Te.
-io non...- sospira. -niente. Non c'è niente che non va-
-Fortuné-
-non ho mai avuto una ragazza, ok? E non so neanche perché te lo sto dicendo, perché so solo che sei andata a letto con mio fratello e non so nemmeno come ti chiami!
-stai urlando come una donna- commento, serafica. Poi rielaboro tutto quello che mi ha detto. -mai? Mai avuto una ragazza?
-no! No, ok? E...e ho paura di non saper baciare. E di sbagliare tutto. E di farla incazzare e...uff-
Respiro lentamente e afferro le punte dei miei capelli, guardandolo scenograficamente.
-allora. Un problema per volta. Hai paura di non saper baciare.- mi blocco trattenendo un sorriso. -mai...mai baciato una ragazza? Mai?
Lui sbuffa. -non...non dirlo, ok? A nessuno.
-si, certo, certo. Vieni qua- dico scendendo dal tavolo e facendo sedere lui. Mi avvicino a lui, che però mi scansa.
-cosa...cosa stai facendo?
-faccio la spesa, guarda. Cosa vuoi che faccia? Vuoi rischiare di non saper baciare quando avrai lei di fronte?
Lui sembra finalmente capire ma non sembra più propenso di poco fa. Fregandomene di chissà quali paranoie si stia facendo, lo bacio ma mi stacco subito.
-e questo cos'è?
-cos'è cosa?
-burrocacao.
-beh, certo, le labbra mi si screpolano con una facilità che...
-non mi interessa. Lo metti di notte il burrocacao, se proprio devi metterlo-
Prendo un fazzoletto da un mobile sotto al grande specchio e glielo lancio.
-toglitelo-
Lui obbedisce, poi si mette il fazzoletto in tasca. Mi riavvicino a lui e torno a baciarlo. Mi stacco sospirando.
-devo aprirtela con delle tenaglie, quella bocca?
-no, io...ok-
Per l'ennesima volta, lo bacio. Lui finalmente dischiude le labbra, ma le sue braccia giacciono mollemente ai lati del suo corpo, le mani nervosamente chiuse a pugno. Gli afferro i polsi e li poso sui miei fianchi. Lui non sembra a proprio agio, ma grazie a Dio ha le labbra impegnate e non può lamentarsi. Mi stacco, e lui respira nervoso.
-allora?
-sì, non sei male. Ma la tua prima volta a letto non sarà con me, quella o va o la spacca-
Lui si alza imbarazzato.
-ehm...grazie mille, comunque. Grazie...com'è che ti chiami?
-non pensare a me, pensa a Irene- dico uscendo teatralmente dal camerino e trovando Mika lì fuori ad aspettarmi.
-ancora viva?
-perché così protettivo? Cos'è, stiamo insieme?
Lui sorride. -volevo vedere se davvero una ragazza poteva sopportare di stare da sola con lui-
-sono forte e audace-
-vero. Ah, Michelle ti cercava, dice che stava andando in albergo-
-grazie. Io ora la raggiungo, per te va bene?
-mi stai chiedendo il permesso? Cos'è, stiamo insieme?- mi fa il verso sorridendo.
-che cosa strana, è vero. Ciao, grazie per stanotte, ci vediamo alla prossima. Ah, bel concerto- faccio allontanandomi, ma mi prende per la spalla.
-ehi, mi saluti così? Ci rivediamo?
-te l'ho detto, al prossimo concerto- dico dandogli un rapido bacio sulle labbra.
-aspetta, ti do il mio numero- dice prendendomi il cellulare dalla tasca e telefonando al proprio numero.
-pensi che lo userò?
-so che non mi resisti. Me l'hai detto stanotte circa trecento volte-
-è vero. Ma non voglio illudermi, tu hai la tua vita e non credo di esserci dentro-
-questo è da vedere- dice mentre mi sto allontanando facendogli un cenno con la mano.
Torno in albergo a piedi, e trovo in camera Irene e Michelle intente a parlare della serata appena passata. Irene, con una passione e un'emozione nella voce che solo lei può avere anche nelle cose più semplici. Potrebbe fare la metereologa e prevedere sole in Sicilia e cielo coperto in Trentino Alto Adige come se fosse una notizia fantastica, una coincidenza impossibile che si è avverata. Sarebbe un successo, arriverebbero a proporsi gli sponsor per il meteo di una televisione di provincia. Michelle sorride e tace, perché non vuole farla sentire ulteriormente in colpa per aver perso un'occasione con il ragazzo che le piace.

I just wanna have fun
I don't wanna be told to grow up
and I don't wanna change
[Grow up, Simple Plan]




Pranziamo rapidamente e andiamo a fare un giro per una stranamente assolata Londra, che ormai conosciamo bene. L'albergo è prenotato per ancora qualche giorno, quindi non abbiamo fretta. Il mio cellulare vibra mentre camminiamo per vie piene di negozi da ricchi strafottenti, sentendoci piacevolmente fuori luogo e provando un certo gusto a farci guardare male da anziane ed elegantissime signore. Rispondo senza neanche guardare chi sta chiamando.
-si?
-belle scarpe- dice una voce in inglese.
Rallento il passo. La voce del mio cantante preferito sceglie queste due stupidissime parole per commentare un paio di comunissime All Star, e non dice nient'altro per qualche secondo, facendomi credere che sia caduta la linea.
-grazie- dico quando capisco che non ha intenzione di dire altro.
-non c'è di che-
-che cosa teatralmente splendida parlarmi al cellulare portandomi a voltarmi e sconvolgermi perché tu- concludo chiudendo la telefonata e voltandomi -sei dietro di me-
Lui sorride e mette il cellulare in tasca. Jimmy, al suo fianco, va verso Michelle e la bacia con istinti decisamente poco casti.
-un giorno riuscirò a sorprenderti-
-aspetto con ansia quel giorno-
-arriverà presto. In qualsiasi caso, sono qui per invitarvi fuori a cena, tutte e tre-
-getti le fondamenta di un harem?
-più o meno. Stasera, vi passo a prendere io. Ci state?
-abbiamo scelta?
-potete accettare, oppure potete accettare. Come volete-
Non considero neanche Michelle, dal momento che sembra incapace di intendere e di volere.
-Ire, per te? Cosa si fa?
-dai, non fare sempre la stronza. Certo che veniamo, grazie mille. Per che ora?
-alle sette?
-e così sia-
-allora a stasera. Arrivederci, ragazze-
Gli facciamo un cenno di saluto e trascino via Michelle staccandola a forza dal bassista, che ride mentre ci allontaniamo.

Obladi oblada life goes on bra
Lala how the life goes on
Obladi Oblada life goes on bra
Lala how the life goes on.
[Obladi Oblada, the Beatles]




 

≈Eccomi al capitolo 2. Beh, non ho note finali stavolta. Ringrazio sempre la_Dì per aver trovato le canzoni anche per questo capitolo, anche se così facendo sembro una sfegatata fan dei Simple Plan che, non me ne vogliano, mi stanno simpatici ma non conosco più di tre canzoni.
PS. MCR è l'acronimo di Modena City Ramblers. Non di My Chemical Romance.

Goddess
  
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