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Autore: Nikkina Cullen    21/03/2011    0 recensioni
E se i licantropi avessero scoperto da dove proviene il loro potere? Questa fan-fiction infatti fa entrare nelle vite di licantropi e vampiri un nuovo personaggio ...
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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 Non vedevo l'ora.
Non vedevo il motivo per non presentarmi.
Certo sarebbero stati incavolati  con me per un bel po’ e non solo lui ma potevo veramente fare la differenza.
Ero fuori, l'aria mi chiama a se. Il prato mi chiama a se.
Non potevo più aspettare.
In un attimo mi volatilizzai. Bene, ora mi avrebbero anche sentito.
Certo avrei dovuto resistere, non mi piaceva trasformarmi in una di loro ma sarebbe successo, era la mia autodifesa nei loro riguardi. Era l'aria a portarmi da loro, il loro odore naturale, un pensiero mi trapasso erano tanti, molto di più rispetto  a ciò che mi aspettavo, poiché mi trasformai molto velocemente. La mia pelle divenne roccia in un attimo di secondo non appena mi fossi direzionata verso di loro.
Un motivo in più per essere dalla parte giusta.
Come ogni disguido era nato da una incomprensione e io non volevo che finisse male per i miei per una ingiustizia.
Volevo proteggerli.
Solo a me la guardia nemica avrebbe dato ascolto.
Sapevo l'influenza che provocavo nello sguardo del loro capo e sapevo che questo poteva solo essere un mio vantaggio.
Le altre probabilmente si erano già accorte della mia assenza.
Ma me lo si leggeva negli occhi che avrei disobbedito agli ordini datemi, io non potevo eseguire gli ordini. Io ero l'ordine della natura. Era illogico proteggere me quando io avrei dovuto proteggere loro. Loro erano il mio ordine e io dovevo assicurarmi che rimanessero tale. Difficile trattenermi, naturalmente.
Ma in metà avevano ragione, come in metà avevo ragione io.
Dalle sensazioni che percepivo se non fossi arrivata entro tre secondi sarebbe stato troppo tardi per il mio gruppo.
Sentivo che stavano usando i loro poteri ma uno scudo probabilmente dalla parte del mio gruppo gli stava tenendo testa, quella fu una sorpresa.
Per quanto avrebbe funzionato e poi sentivo che lo avrei potuto trapassare semplicemente anche essendo umana.
Decretai che forse era meglio non darlo a vedere ai loro nemici cosi subito e preferii entrare dai lati in modo che non lo notassero.
Fu semplice un albero si aprì davanti a me, facendomi entrare nella distesa di prato dove tutti si stavano posizionando.
La sorpresa e la paura si sovrapposero tra i due gruppi. Il mio gruppo era quello che aveva paura, ma ero già una roccia, come più della metà di loro che potevo passare per uno di loro se non fosse stato per i miei occhi che non erano uguali a loro.
Occhi chiari: amici e stringi loro le mani. Occhi rossi: scappa, scappa scappa. Era la filastrocca che mio nonno mi aveva imparato a proposito dei freddi.
Di loro.
Mio nonno credeva molto nelle leggende della sua terra. Il motivo non mi era molto chiaro e non le trattava come leggende ma come fatti realmente accaduti.
Era questa la mia sensazione, come se lui ne fosse stato parte.
Quando avevo recuperato la mia memoria, tutto era stato più semplice da ricordare. Io mi sentivo completa, anche se quella parte che volevo e rimossi mi aveva causato solo un infinito dolore.
Ma era metà della mia natura e non potevo rinnegarlo ancora, non stando ancora là.
Il mio sguardo nella radura si posò su Carlisle, il vampiro dagli occhi chiari al quale avrei dovuto stringerli la mani, ma  il mio sguardo dopo si sposto anche su Aro, il vampiro dagli occhi rossi dal quale avrei dovuto scappare. Vedevo negli occhi di Carlisle disapprovazione e vedevo negli occhi di Aro meraviglia per la mia presenza.
Alcuni rumorosi ululati erano d’accordo con Carlisle. Per Marcus la situazione si fece più interessante.
" Aro quale buon vento ti porta nelle mie terre? " naturalmente la domanda era sarcastica e retorica.
" Sei meravigliosa!"mi rispose "Grazie ma non hai risposto alle mie domande!" decisa io.
"Avrei dovuto chiedere il tuo permesso stupenda creatura della Natura? Concedimi le mie scuse a priori ma dovevo verificare una situazione molto incresciosa per la nostra esistenza"
"la situazione incresciosa non si è verificata Aro, a quanto vedo e io stessa l'ho constatato con i miei occhi. Non è un immortale come hai creduto tu, Aro lo hai visto dalla limpida mente di Edward, quindi, quale altro problema ti affligge amico mio?"
Naturalmente l'ultima affermazione di amicizia mi usci riluttante dalle labbra e Maggie lo sapeva, lei sapeva chi diceva la verità e chi non la diceva. Anche, il branco dietro di loro fu riluttante quanto me a quelle parole.
"allora non sono di Edward, sono i tuoi?"
"beh sai più di quello che devi sapere dalla mente di Edward quindi risponderei ad una domanda di cui tu sai già la risposta … fanno parte della natura ne miei e ne di Edward"
"Tu sei la natura, mia creatura meravigliosa" alla parola mia travisai detto da lui era un possesso ignobile, il branco si innervosì molto come se seguiva la mia dinamica interiore.
"Non sono tua Aro. " mi affrettai a confermare.
"Ne sono cosciente, purtroppo."
"Bene non mi hai ancora dichiarato il tuo dubbio, però?" 
Osservavo Jane e Alec che stavano già cercando di usare invano i loro poteri e lo confermai con uno sguardo compiaciuto a Carlisle.
Anche lui l'aveva notato, senza darsi una spiegazione precisa.
"Scudo" Dissi nella mia mente ma mi sentì solo Edward il quale era in dubbio come Carlisle ma molto meno  dubbioso, sapeva da chi partiva "Bella" mi raggiunse il suo pensiero. Bene le lezioni erano state molto istruttrici per lei.
Salutai Jane ed Alec alzando la mia mano e Felix mi rispose come se fosse stato coinvolto anche lui.
Non capivo cosa stessero aspettando! "Il via di Aro che è ancora in dubbio sul come attaccarci, ma tu lo hai messo alle strette."
Poi Aro parlò "Non posso sapere però cosa diventerà questa bambina nel futuro e se sarà un pericolo Edward. Sai qual è la nostra priorità e non sappiamo se lei sarà cosi forte da difendere il nostro segreto!" ecco qual era la prossima scusa il futuro ma Edward sicuro gli rispose: "Aro il tuo dubbio è quello e allora aspetta che te lo esaudisca Alice". Alice! Era lei allora che sentii venire da nord e sorpassare il branco gli altri e giungere a noi? No, lo scudo! La guardia ora era a conoscenza del segreto di poterci attaccare fisicamente.
Certo io ero uno bello svantaggio per loro e non so se Aro avrebbe continuato con il suo proposito.
Alice non era sola e presentò la sua compagnia ad Aro dopo la femmina vampira prese parola il vampiro giovane. Aveva centocinquanta anni. Incredibile! Ed era metà umano ecco perché sentivo il suo cuore battere ad unisono con il mio.
Raccontò la sua storia ad Aro e anche il dubbio del futuro fu chiarito a tutti a noi. In particolare ad Edward e Bella che erano cosi afflitti del futuro della loro piccola, che sarebbero comunque andati a sud se non ci fosse stata l'urgenza Volturi prima.
Alice, però non aveva perso tempo e con la sua finta fuga, aveva continuato i progetti Callen, prima della sua visione.
Era insieme a Nahuel, la risposta dei Cullen ai loro dubbi e non solo anche a quelli fittizi di Aro.
Sentivo la tensione lasciare posto alla tranquillità. Non potevano più attaccarci. Ogni minima scusa di Aro era stata smantellata. Se ci avessero attaccato non avrebbero potuto usare l'onore come scusa. Era finita.
E non finita nel senso dello scontro ma nel senso della tranquilla.
Aro quindi pronunciò il suo verdetto: " qui non abbiamo alcuna giustizia da salvare amici per oggi, dobbiamo andare a sud, con il vostro permesso " e prima che Aro pronunciasse le sue parole, la sua guardia ci dava già le spalle. Aro si scusò con Carlisle e con me io non aprii bocca il branco era troppo teso. Carlisle, invece, fece capire che sperava che una cosa del genere non succedesse più. Poi raggiunse la sua guardia e ci lasciarono da soli nella radura.
Io avevo temporeggiato l'arrivo di Alice disse Edward, anche se loro stavano già iniziando ad attaccare con Jane ed Alec, ma la mia presenza li aveva fatti calmare.
Edward la definì una mossa molto azzardata ma efficace. Sam mi ringhio pensierosamente contro "Ti avevo detto di starne fuori"  ma lo ignorai era il momento della vittoria. La mia parte del gruppo era sana, a parte Irina della quale mi condogliavo  con la sua famiglia. Ma eravamo salvi e sani. Io avevo protetto la mia parte.
Anche se il resto mi guardava strano, sapevano che avevo influenzato Aro con la mia presenza e poi la mia pelle roccia come la loro stava scomparendo al sapore della gioia.
Carlisle ringraziò  prima Bella, poi me e infine Alice. Bella aveva salvato la sua famiglia e i suoi amici. Io avevo protetto la parte della verità, arrivando nel momento cruciale del primo attacco avevo distratto Aro con la mia presenza e Alice aveva salvato il futuro per noi incerto di Reneesme, proprio lei che non lo poteva vedere chiaramente.
Carlisle ringraziò anche il branco prima che si dileguassero, anche loro avevano protetto le parti umane nel gioco e Reneesme, l'oggetto dell'imprinting di mio cugino.
Ognuno poteva tornare alla sua esistenza. E cosi in meno di un secondo i club tornarono alle loro terre.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  

   
 
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