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Autore: Botan    22/01/2006    7 recensioni
Uno strano sogno farà capolino nella vita di Kouji Minamoto, un tempo guerriero della luce. Cosa si nasconde dietro tutto ciò? Il destino dovrà compiersi nuovamente? I ragazzi si ritroveranno a riprendere una partita conclusa cinque anni fa in un mondo a loro caro. Ora tocca a te inserire una moneta. Che abbia inizio il gioco!
Genere: Romantico, Dark, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Takuya Kanbara | Coppie: Izumi Orimoto/Zoe, Junpei Shibayama/JP, Kouichi Kimura/Koichi, Kouji Minamoto/Koji, Tomoki Himi/Tommy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kouji arrestò di colpo

                                                             Capitolo 12

________________________________________________

 

 

 

 

Kouji arrestò di colpo.

Corrugò le palpebre, sgranandole.

La stanza era vuota.

Saettò lo sguardo in più direzioni.

Quattro pareti, un pavimento, un grande lampadario. Solo questo.

Nemmeno un indizio, nemmeno una traccia, e soprattutto nemmeno un po’ di luce.

 

- Ti aspettavo.

 

 Pronunciò una voce, tuonando alle sue spalle. Si girò di guizzo.

 

Un possente Digimon dalla corazza metallica sostava d’innanzi a lui.

La massiccia creatura,  una delle tante guardie del palazzo, era fissa sulla soglia della porta.

Dalla mano destra, una lunga lancia spiccava in alto, terminando con una punta acuminata.

Dalla mano sinistra, penzolavano a testa in giù, i piccoli Bokomon e Neemon, tenuti stretti per le gambe.  

 

- Ciò che cerchi non è più qui.-scandì l’essere con tono acuto e soffocato- Ho l’ordine di portarti dal mio padrone, sei pregato di seguirmi. – Metalridermon voltò di spalle, uscendo al di fuori.

 

Senza parlare, Kouji lo seguì immediatamente.

Scesero la lunga scalinata, arrivando all’aperto.

Il cavaliere lasciò cadere le due creature sul duro terreno non appena furono fuori.

 

- Che delicatezza!- mugugnò Bokomon, alzandosi. In seguito, afferrò i pantaloni di Neemon, tirandolo su.

 

Il guardiano di metallo si portò sul lato sinistro dell’entrata, poggiò una mano sul capo della statua raffigurante il pipistrello e, il suolo accanto ad essa cominciò a tremare, aprendosi.

Una larga cavità spiccò di netto, mostrando al suo interno una lunga serie di scalini.

 

- Per di qua. – proferì il Digimon scendendo al di sotto.

 

Ancora una volta, il guerriero della luce rimase in assoluto silenzio.

Discese nella buca facendo attenzione ai logori gradini.

 

Per alcuni minuti, solo il rumore dei passi, scandì i trepidanti momenti d’attesa che dominavano in quell’attimo.

Poi…

 

- Questo passaggio collega il punto sovrastante al “Tempio della Settima Torre”… quella rampa di scale là in fondo conduce in superficie - disse Metalridermon indicando il punto con l’asta affilata.

 

Kouji rivolse lo sguardo alla scura concavità , con il cuore in gola.

Cercò di controllarsi, ma una piccola goccia di sudore gli solcò la guancia, finendo giù per il mento.

Portò l’indice destro su essa, schiacciandola con il polpastrello.

Quel tunnel cupo gli tranciava il respiro, il forte potere oscuro proveniente dall’uscita, gli rendeva il passo pressato e ossessivo, fino a bloccargli il respiro.

Essendo creatura della luce, fu l’unico a percepire quell’opprimente forza negativa che ripercuoteva sul suo animo  amplificandogli i sensi.     

 

L’essere di metallo salì lungo la gradinata, i tre la seguirono poco distanti, tenendo le mani appoggiate alle rugose pareti di umida pietra.

L’arto superiore del Digimon impugnò un pomello di ferro arrugginito e lo tirò a sé.

Un sottile fascio di luce illuminò la galleria e sbatté sui muri.

Le pupille di Kouji si contrassero a causa del brusco passaggio tra la sfavillante luce e la cupezza di quel condotto.

Portandosi un braccio agli occhi, si coprì metà volto, fin quando la porta non si aprì del tutto lasciando passare un caldo venticello.

 

Il giovane Minamoto abbassò rapidamente la mano, percependo un forte odore di incenso.

 

Metalridermon lo spinse al di fuori, buttando al seguito i due amici digitali, Bokomon e Neemon.

 

Uno scoccante applauso di mani imperversò nell’area, rumoreggiando in sala all’arrivo del ragazzo che alzò lo sguardo, sussultando.

Un grande ambiente, pieno di ornamenti vari e due statue dalle dimensioni smisurate, figuravano d’innanzi a lui.

Centinaia di candele, poggiate sul prezioso pavimento fatto di marmo, accerchiavano il centro della sala. Altre, invece, posate su lunghi doppieri dorati, si trovavano ai lati della porta che conduceva alla galleria.

 

Deglutì a fatica, guardando una ventina di Metalridermon sostare a spalle ritte, muniti di aste dalle finiture cromate. 

Una voce improvvisa lo destò da quel luccichio argenteo.   

 

- Bene… a quanto vedo hai superato le prove… non c’è che dire, sei bravino!- tuonò Icedevimon affiancato da una pila di guardie.

Poco distante da lui, seduta sua una colonna di marmo, Ladydevimon osservava in silenzio, con gambe accavallate.

 

- Ho fatto ciò che mi hai detto! Adesso tocca a te mantenere la promessa!- gli urlò Kouji indirizzando una breve occhiata al demone femmina. Successivamente, si slacciò l’orologio dal polso, lanciandolo in direzione del mostro bianco.

 

- Ottima mira!- esclamò Icedevimon afferrandolo al volo. Guardò i pochissimi secondi ancora rimasti, retrocedere sul display, finché il contatore non scese a zero.- Tempo scaduto!- disse frantumando l’oggetto.- Sei stato bravo, e per questo ti accontenterò.- Con uno schiocco di dita, la pila di Metalridermon si aprì in due, dal retro dei loro dorsi un grande portone color porpora  e con fregi dorati, si spalancò ai suoi occhi.

 

Altri quattro Metalridermon entrarono nella grande sala portando sulle robuste spalle un grosso oggetto quadrato, coperto da un panno.

Lo posarono quasi al centro del tempio, fuori dal cerchio di candele rosse.

 

- A te l’onore, Ladydevimon!- dichiarò Icedevimon invitandola a togliere il drappo di velluto violastro.

 

Da parte sua, come segno di indifferenza, la lady nera voltò il capo in un’altra direzione.

 

- Le donne… sempre stanche!- Ninzokumon, sbucato all’improvviso dalla schiena dei quattro Digimon cavalieri, con un salto atterrò sul misterioso cubo. – Vorrà dire che l’onore sarà tutto mio! Et voilà!!- esclamò il ninja afferrando un pezzo di tessuto e sfilandolo via.

Il manto quadrato volteggiò in aria, adagiandosi al suo suolo sotto gli occhi sbarrati del moretto dai capelli lunghi.

Vide una gabbia.

Dentro di essa, dopo tanta fatica, rivide i suoi compagni.

 

- K-KOUJI!?!?!?- strabuzzò Takuya con le mani strette sulle sbarre di ferro.

Tutti gli altri si accalcarono su di lui, urlando a gran voce il nome del ragazzo.

 

- Sei arrivato!!! – esclamò Tomoki con occhi lucidi.

 

- Sei in ritardo!!!- puntualizzò Junpei con tono seccato. Tomoki gli tirò una gomitata, e ben presto la sua espressione cambiò in una smorfia di dolore.

 

Kouichi si limitò a guardare, i gemelli Minamoto si rivolsero uno sguardo fraterno, regalandosi un sorriso.

 

- Ragazzi!!- strepitarono Bokomon e Neemon agitandosi a gran voce.

 

Il padrone della luce mosse un passo in avanti, ma prontamente, la lancia di un Metalridermon gli tagliò la strada.

 

- Quanta fretta ragazzo… ho detto che hai superato le prove, ma non ho precisato se puoi ritirare il premio… o perlomeno se puoi farlo adesso…- fece Icedevimon avanzando verso la gabbia.

 

- Che vuoi dire!? Spiegati meglio!!- lo esortò Kouji con un forte senso di impazienza.

 

- Ad Icedevimon piace fare il misterioso… ti sta dicendo che le analisi non sono ancora terminate! – tra i due intervenne Ninzokumon, sedendosi su un pilastro di pietra poco distante da Ladydevimon.

 

- Sei uno sporco bugiardo! Non avevi parlato di tutto questo!!  Avanti, cosa vuoi che faccia ancora per te?! Che devo fare?!- urlò ancora Kouji carico di energia.

 

- No… ti sbagli… non tu…- la gelida creatura scosse il capo al giovane guerriero della luce, poi, protese un dito in avanti, in direzione della gabbia, fissando Takuya.

I suoi occhi coloro porpora si sovrapposero a quelli del guerriero del fuoco che agguantò le sbarre di ferro con impeto furente.

 

- Dov’è Izumi?!! Che le hai fatto?!!- urlò lui con sguardo rabbioso.

 

Fu allora che Kouji notò l’assenza della ragazza.

 

- Vuoi rivederla? Non temere, arriverà tra poco. Liberatelo!- ordinò il bianco Digimon voltando di spalle.

 

Una guardia indirizzò verso la gabbia, aprendo il cancello.

Afferrò per un braccio il padrone del fuoco, buttandolo fuori, dopodichè, ancor prima che Junpei potesse avvicinarsi all’uscita, sbatté la grata, richiudendola.

 

Kouji, approfittando del trambusto, afferrò il suo D-Scan pronto a Digievolvere ma, un pipistrello dai denti aguzzi, veloce come un lampo, gli sfilò dalle mani il prezioso oggetto, portandolo in quelle della sua padrona. Ladydevimon.

Il ragazzo e la demone nera si rivolsero uno sguardo, dopodichè, Kouji fu richiamato “gentilmente” dalla lancia del Metalridermon, a prestare attenzione.

 

- Cosa vuoi da me?!- gridò Takuya cercando di avanzare, ma due cavalieri lo bloccarono.

 

Nemmeno il tempo di scrollarsi dalle possenti prese che, uno strano suono, somigliante allo stridio acuto emesso dalle nottole, si udì nel tempio, estendendosi sull’altissimo soffitto.

Dal cerchio fatto di lumi, si levò un intenso fumo biancastro, che si dissipò in pochi attimi velando la sagoma di qualcuno.

 

Takuya raggrinzò le palpebre, aguzzando la vista.

Una volta evaporata la grigia foschia, tutto apparve chiaro.         

 

- IZUMIIIII!!!!!- gridò a pieni polmoni il ragazzo del fuoco.

La giovane amica, risiedeva a terra, priva di sensi, con i capelli sparsi sul lucido pavimento.

Takuya cercò di scuotersi dalle strette, ma non ci riuscì.

Sotto ordine di Icedevimon, i due Metalridermon mollarono la presa, permettendogli di andare.

Corse verso il centro del salone, scavalcando con un balzo il recinto di ceri.

Buttò le ginocchia a terra, chinando il capo verso la compagna.

 

- Izumi!!! Svegliati!!! Che ti è successo?!!- esortò Takuya cercando di farla rinvenire- Che le hai fatto maledetto!?! – si sgolò poi con sprezzo nei confronti di Icedevimon, che da parte sua limitò semplicemente a sorridergli.- Ti ho detto che le hai fatto?!! Rispondimi  malede…det-to… - il suono della sua voce s’interruppe. Una forte presa al collo, gli impedì di continuare. Alzò gli occhi, e riflesse la causa. Impallidì. Lo seguirono a ruota gli altri ragazzi, rimanendo anche loro interdetti.

Izumi, con occhi aperti e braccia tese, stringeva fortemente la gola del suo compagna di squadra. Con i polpastrelli ben piantati in quella carnagione lievemente abbronzata che a poco si colorava di viola per la mancanza di flusso, e le pupille spente, si accanì su quel collo .   

Kouji cercò di intervenire, ma la lancia affilata del Digimon corazzato, si appoggiò sulla sua schiena, arrivandolo a pungere lievemente.

 

- Che sta succedendo?! Perché fa così?!- pronunciò Tomoki, confuso. Nessuno seppe rispondere.

 

- Izumi-chaaaaaaan!!!!!- strepitò Junpei cercando di attirare la sua attenzione. Ma i suoi gridi furono vani.

La ragazza apparve priva di volontà, con guance pallide, fredde come il ghiaccio.

 

Takuya portò le mani sulle sue braccia, cercando di tirarle giù.

 

- I-zu-mi…- sussurrò appena con respiro strozzato.

Il collo diventò più acceso, di un rosso violaceo.

I polmoni protestavano aria a gran voce, ma quelle dita non accennavano a schiudersi.

Gli occhi lentamente gli si abbassarono, privi di forza.

La vista si annebbiò.

Stava soffocando.

 

Uno schiocco di dita da parte di Icedevimon interruppe la presa.

Izumi lasciò il collo del ragazzo, che cadde sul pavimento, ansimando.

 

Finalmente riprese a respirare.

I polmoni si riempirono d’aria, e poco alla volta, la vista riacquistò nitidezza.

 

Massaggiandosi il collo, sollevò il capo ritrovandosi ai piedi della sua giovane amica.

 

- Ch-e… che le… ha-i fatto…?- si rivolse poi dopo ad Icedevimon, con voce ancora arrochita.

 

- Nulla di particolare…il gelo delle mie labbra riesce a raffreddare qualsiasi cuore, anche il più caldo e puro!- replicò lui.

 

- L’hai baciata?!!- esclamò Takuya, tremante- Hai osato toccarla con le tue sporche mani?!? BASTARDO!!!- urlò lasciandosi andare in uno scoppio di rabbia improvvisa.

 

- E’ così che mi definisci? Un bastardo? Questa è la sola cattiveria che ti viene in mente? - chiese l’essere in tono beffardo- Mi piacciono le bamboline bionde e adesso ne ho una tutta per me! O forse…la volevi tu? È per questo che sei così furente verso di me? Vuoi forse uccidermi solo perché l’ho conquistata prima di te?! - continuò poi piegandosi in un riso diabolico così gracchiante da fargli scostare lo sguardo dal giovane guerriero che a sua volta, serrò fortemente le palpebre sollevandosi da terra e corse a perdifiato nella sua direzione.

 

- BASTARDO!!- urlò tuonando con una voce astiosa mentre accecato dall’ira, si scagliò sul riprovevole Digimon con furente disprezzo, e lo atterrò con un’unico pugno.

 

Tutti trasalirono.  

 

Ninzokumon spalancò la bocca, al contrario di Ladydevimon, che apparve impassibile alla scena.

 

- Fagliela pagare onii-chan!!!- incitò Tomoki agitando le braccia.

 

- Spaccagli la faccia!!!- si aggregò Junpei, schiamazzando.

 

- Non fare lo stupido Takuya!! Non puoi farcela!!- disse Kouji richiamando l’attenzione dell’amico.

Senza però l’esito di farlo smettere.

 

- Riporta Izumi come prima, capito?!- ordinò sfacciatamente Takuya. Strinse la mano pronto a tirare un nuovo pugno ma, Icedevimon lo fermò all’istante con un’agghiacciante stretta.

 

- Cosa credi di fare, moscerino? Non puoi competere con me, sono a un livello superiore…!- il glaciale essere lo scagliò a terra muovendo velocemente il lungo arto rinsecchito.

 

Takuya cercò di alzarsi, però il sottile braccio nemico si allungò verso di lui, e lo recinse al suolo.

 

- Potrei strapparti il cuore da petto per la tua insolenza, tu che dici?- chiese il Digimon aumentando la presa.

 

- Smettila con questa pagliacciata, e arriva al dunque… mi sto stufando.- la voce di Ladydevimon risuonò coprendo quella del alleato.

 

- Sei pregata di non intrometterti, ho il permesso del padrone! E poi adesso tocca a me divertirmi, tu lo hai fatto già prima!  – le rispose a tono, fulminandola con lo sguardo.

 

- Fa come vuoi, basta che non tiri per le lunghe…- replicò la nera figura, senza proseguire.

  

Le alte dita di Icedevimon agguantarono la felpa del prescelto, tirandolo nella sua direzione.

 

- Hai sentito? Devo sbrigarmi! – gli bisbigliò nell’orecchio.

 

- E tu, hai sentito ciò che ho detto? Riporta Izumi come prima, non sei nessuno per impadronirti della vita altrui!- lo sguardo di Takuya divento più forte. I suoi occhi, di un castano intenso, esternavano ripudio e disprezzo, rendendo fissa l’immagine del demone riflessa come uno specchio nell’iride lucente.   

 

- Lo vuoi davvero?- gli chiese a tono basso. Il ragazzo annuì con decisione. - Bene… allora, eccoti il tuo prossimo avversario!- Annunciò con un sorriso ritto come il suo braccio che presto sollevò in avanti.

Takuya voltò di spalle seguendo la linea dell’ossuto arto.  

 

- Cosa…?!?- pronunciò con confusione mentre i suoi occhi s’incontrarono con la sagoma di Izumi.

   

- Non capisci? Ricordi la prova? Dopo quelle di Kouji è giunta finalmente anche la tua…bella come lei e soprattutto difficile, perché tu sei forte e sarai in grado di superare ogni ostacolo, non è vero Takuya Kanbara? – fece Icedevimon osservando il profilo del giovane, teso e tremante.

 

- No…lei no…!-esclamò Takuya.

 

- SEI PAZZO!!!- sbraitò immediatamente Junpei.

 

- Ti si è freddato il cervello?!- ribadì Tomoki picchiettando l’indice sulla fronte. 

 

- Che c’è, volevi forse qualcosa di meglio? Non sottovalutarla…Izumi è molto forte…sotto quel suo aspetto gentile e dolce, si nasconde un’aura tenace e combattiva. Una fatina niente male e soprattutto addestrata per eliminarti!! Vero, piccola biondina? Ah già, dimenticavo che non puoi parlare perché ti ho privato della parola…un vero peccato non sentirti più cantare…-Icedevimon sparì all’improvviso apparendo magicamente alle spalle della ragazza. Le accarezzò la gola lentamente, scostandole i capelli. Avvicinò il capo verso quella carnagione pallida con l’intento di schioccarle il collo con un bacio, ma venne presto fermato.    

 

- Ho detto di non toccarla!! Lei non ti appartiene!!- tuonò Takuya serrando i pugni.

 

- Se vuoi riavere la tua cara amichetta, dovrai batterti con lei, dopodichè eliminerò l’incantesimo che l’ha resa mia schiava! Non m’importa se vinci o perdi, voglio solo un combattimento, tutto qui. Allora, accetti?

 

Il Digiprescelto del fuoco scosse la testa.

- Io non…non combatterò! Non con lei!

 

- Dunque… è questo ciò che vuoi veramente? Peccato… Beh, in questo caso…vorrà dire che la mia collezione di bambole si fregerà di un pezzo unico e raro! Fagli ciao ciao, Izumi, perché non vi vedrete più!- Icedevimon ghermì tra le sue braccia la ragazza, ghignando silenziosamente.   

 

- NO!!! ASPETTA! Io…- la voce del Digiprescelto calò di colpo, con occhi tremanti fissò la compagna, non poteva lasciarla nelle mani di un pazzo, pensò con il cuore colmo di rabbia-  Lei non è la tua bambola!! Non è un giocattolo o un oggetto che puoi usare a tuo piacimento!

 

- Uff-sbuffò seccante Icedevimon- Devo ripeterti il regolamento? Le mie condizioni le conosci… se accetti, bene… altrimenti, è inutile che continui a strillare, non otterrai nulla da me. Prendere o lasciare.

 

- Tic-Tac Tic-Tac Tic-Tac il tempo passa! Puoi decidere di combattere contro di lei con la consapevolezza che uno dei due morirà, oppure lasciarla schiava del mio socio che amplierà la sua collezione! Se fossi in te veramente non saprei decidermi! Brrr che situazione!- esclamò Ninzokumon strofinando le mani sulle braccia.   

 

- Se questo è l’unico mezzo…-replicò Takuya traendo un sospiro- Allora preferisco combattere contro di lei e farmi uccidere, purché sia libera da questo tuo folle incantesimo!

 

- TAKUYA!!!-esclamarono in coro Junpei e Tomoki restando sconcertati.

 

- Non fare l’eroe!- rispose Kouji sperando di fermare l’amico nella sua decisione.

 

- Se io rinuncio, lei resterà per sempre prigioniera, privata della sua volontà, sarà come un uccellino in gabbia con ali tarpate! Ed io non posso permetterlo! Non permetterò che la sua vita s’interrompa in questo modo, anche se ciò dovesse costarmi la vita, non ha importanza, non potrei vivere sapendola nelle mani di un folle!  

 

- Hai finito di predicare, ragazzo?- lo interruppe Icedevimon- Vogliamo cominciare? Prendi! – con un rapido movimento del braccio, l’essere di ghiaccio scagliò un’oggetto colorato verso Takuya, che lo afferrò.- Ti consiglio di non usarlo per distruggere il tempio, altrimenti la tua amichetta, proprio come una bambola, la potrei anche rompere…!- disse facendo riferimento al D-Scan che aveva appena lanciato.

 

- Questo posto è l’ultima cosa che distruggerei…prima…ci sei tu!- Disse il prescelto puntando il dito verso di lui.

 

- VA’ IZUMI!- ordinò con nervosismo Icedevimon.  

Izumi sguainò in alto il suo D-Scan dai colori pastello. Con la mano avvolta in un cerchio luminoso, il Digicodice le salì rapidamente abbracciandole l’esile corpo.

Nel bozzolo brillante, una miriade di scintille ricoprì la giovane facendole mutare aspetto. Meravigliosamente, una lunga chioma violetta spiccò fuori dal bozzolo, ondeggiando in una danza.

Un paio d’ali, leggere e trasparenti, la seguirono.

Il fascio di luce scomparve sfumando verso il basso, e un nuovo essere apparve al suo ritiro.

 

- FAIRYMON!!!!! – pronunciò la splendida creatura con un leggero vortice di vento che le sollevava la chioma. 

 

Per un attimo il cuore di Takuya trabalzò, come rapito.   

Sapeva bene ciò che rischiava, ma non poteva ferire una delle persone più importanti della sua vita.

 

Gli altri ragazzi ammutolirono per brevi istanti, poi fu Tomoki a intervenire per primo, gridando:  

 

- Takuya non farlo!!

 

- Se questo è ciò che vuole, allora accontentalo! E’ l’unico modo che abbiamo per porre fine a questa ridicola buffonata.-disse Kouichi  incrociando le braccia lentamente mentre osservava i due prossimi combattenti.  

 

Junpei si scosse, indirizzando l’attenzione verso di lui.

- Così finirà male! Se non lo fermiamo rischia davvero di farsi male!- disse rivolto a Kouchi.

 

Il prescelto non diede replica mettendo fine alla discussione ancor prima di farla nascere.

 

Il Digivice di Takuya spiccò in alto sorretto dalla sua mano, rivolse uno sguardo, afflitto, alla padrona del vento e alzò gli occhi al soffitto dicendo a gran voce:

 

-  SPIRIT EVOLUTION!!!!! – la spirale del Digicodice lo accerchiò salendo rapidamente, un intensa luce azzurrina avvolse il suo corpo e in un attimo la figura leggendaria del padrone del fuoco si manifestò al calar del fascio.

Con la Rossa armatura rifinita di emblemi dorati, l’alto cinturone in vita raffigurante il simbolo del fuoco, il drago delle fiamme tuonò il suo nome.

               

- AGNIMON!!!!!  

 

- Fairymon e Agnimon!! – esclamò Bokomon con occhi estasiati ma preoccupati al tempo stesso.

 

- Finalmente, ho il piacere di conoscere la leggenda di fuoco! – dichiarò Icedevimon, squadrandolo per intero.

 

- Poche ciance, e combatti!- echeggiò l’impavido guerriero scagliandosi verso il glaciale nemico.

 

- Non sono io il tuo avversario, ma lei! Buon divertimento!- esclamò Icedevimon, mentre Agnimon fu colpito da un ponderoso calcio lanciato da Fairymon.

 

- Sei uno sporco vigliacco! Affrontami!! – scandì l’ibrido di fuoco, tenendosi l’addome dolorante mentre cercò di raggiungerlo ingaggiano una rapida corsa che invece destinò a finire per mano della fata.

 

- BREZZA PETALO!!!

 

Una raffica di vento lo attraversò in pieno da farlo sbattere contro una robusta colonna situata a poco più di dieci metri.

Grazie alla sua agilità, il guerriero riuscì ad attutire l’impatto, ma finì ugualmente a terra.

 

- Svegliati Izumi!!! Sei sotto l’influsso di Icedevimon, ritorna in te!- disse il padrone del fuoco rialzandosi.

Ciò nonostante, un nuovo attacco da parte della combattente lo rovesciò nuovamente a terra, ferendolo a una spalla.  

 

L’ibrido di vento si levò in volo, aspettando ordini.

 

Agnimon si teneva il braccio, dolorante. Cercò di muoverlo, ma ogni tentativo andava a vuoto. Tuttavia si rialzò.

- Apri gli occhi… tu non sei malvagia… non appartieni al loro mondo…! - replicò massaggiandosi la parte lesa.

 

- Fiato sprecato! Lei non ti sente! E’ sotto il mio totale controllo! Non puoi fare nulla, solo combattere!- vociò Icedevimon esortandolo alla lotta.

 

- Sono convinto che lì da qualche parte tu puoi sentirmi, devi solo trovare la forza di emergere, e tu di forza ne hai da vendere! Non voglio farti del male, e non te ne farò, so che puoi farcela, so che puoi contrastare il potere che ti occupa la mente!

Le parole della leggenda di fuoco crearono un’improvviso scatto di collera nei riguardi del Digimon di ghiaccio che, sguainando i denti, urlò spietatamente.

 

- ATTACCALO!!!

 

L’ordine lanciato varcò la mente di Fairymon, che drizzò le ali, stendendole.

 

- TORNADO GAMBA!!! – enunciò turbinando su se stessa, mentre si scagliò con gran rapidità in direzione dell’ avversario che rimase lì, immobile, mentre i ragazzi gridavano il suo nome.

 

- Agnimon!! Agnimon!!- lo chiamava Kouji.

 

L’impatto fu scontato. I calci della fata lo colpirono ripetutamente, provocando grande frastuono.  

 

- TAKUYA!!!!!!! – gridarono in coro i prescelti. 

 

Le gambe della piccola farfalla, cessarono di volteggiare. Un’ultimo calcio centrò il Digimon in pieno petto, e prima di finire a terra, Agnimon batté violentemente la schiena su una scultura di pietra che si frantumò al forte impatto.         

 

I pezzi di pietrisco saltarono via a toni alti così come le urla dei suoi amici, angosciati perchè incapaci di aiutare il proprio compagno.

L’ibrido di fuoco sembrava svenuto, privo di sensi. La striscia luminosa del suo Digicodice, apparve all’istante, roteando attorno ad esso. Le voci e le urla cessarono dopo due lunghi minuti. Tomoki con lacrime agli occhi fissava il Digimon dalla rossa armatura, il giovane si lasciò sfuggire un singhiozzo strozzato, mentre Junpei piegò il capo in avanti.

 

- Takuya…!-sussurrò Kouji con sguardo vacillante.- No…!- fece scuotendo il capo.

 

- Pensavo resistesse di più…almeno un altro paio di attacchi…puah - frusciò Icedevimon- Che delusione. Avanti, Fairymon, completa il tuo compito, strappagli il suo Digicodice e consegnamelo! 

 

Fairymon annuì. Avanzò a passo lento verso il suo unico obbiettivo.

Il sordo rumore provocato dai suoi passi, scandì i pochi secondi d’attesa.

 

Tomoki scoppiò in un pianto, battendo a pugni sulle sbarre della gabbia.

Junpei gridò a squarciagola tentando di buttare giù a spallate quella prigione di ferro.

 

- Farai del male soltanto a te stesso.- affermò un Metalridermon, beffeggiandolo.

 

- Takuya Kanbara, i perdenti pagano e in questo caso pagherà per te la tua cara amichetta che avrà l’onore di restare al mio fianco, per sempre!- Annunciò il freddo essere, compiaciuto dell’accaduto.

 

- Non credo.- gli sussurrò una voce. Agnimon riaprì gli occhi.

   

- Che!?!- Icedevimon sobbalzò, tremante. Una goccia di sudore varcò la sua pallida pelle. Deglutì osservando la spirale composta dal Digicodice, rientrare nel corpo del suo odiato nemico.

 

- Agnimon Agnimon!!- strepitò Tomoki ricacciando indentro le lacrime.

 

Kouji arcuò le sopracciglia, incredulo, Junpei sorrise con uno scoppio di sole sul volto mentre si massaggiava la spalla un po’ indolenzita per aver cercato di abbattere la gabbia di ferro.

 

 – Maledizione…!- sibilò il glaciale antagonista- Sei testardo! Non vuoi opporti? Allora non mi resta una sola cosa da  fare… UCCIDILO!!!- sentenziò crudelmente, il demone di ghiaccio.

 

Fairymon drizzò ancora una volta le sue grandi ali, muovendosi con un passo dopo l’altro.  

 

- Reagisci!!!- strillò il guerriero della luce indurendo i pugni.- Agnimon reagisci!! 

 

Il guardiano del fuoco rispose scuotendo la testa orizzontalmente. Respirando a fatica, sollevò il capo mentre vide venirsi incontro l’ibrido di vento.

La mascherina che ricopriva gli occhi di Fairymon, era di un metallo lucido che, fievoli sprazzi di luce ne venivano riflessi ad ogni suo passo.

Agnimon osservò quel volto incorniciato da ciuffi violetti, mentre dondolavano lievemente come petali di un fiore. Proprio un piccolo e delicato fiore. Aguzzò la vista, mentre un flashback improvviso gli riaccese la speranza.

Doveva tentare un’ultima volta. Doveva almeno provarci. E lo fece.   

 

- Almeno ricordi… l’anemone bianco…?- chiese alla fata. L’ibrido di vento arrestò senza che nessun ordine gli dicesse di farlo. Chinando il capo, osservò il guerriero. Agnimon ricambiò lo sguardo, mentre le sue labbra ripreso a muoversi - Ho fatto una promessa… devo portarti nel posto in cui l’ho raccolto e… lo farò! – sussurrò ancora. Dopo queste parole, scivolò il silenzio. Tempestivamente però, interrotto. 

 

- FAIRYMON CHE C’E’?!? AVANTI UCCIDILO!!- tuonò Icedevimon.

 

La fata sobbalzò.

 

Rimase immobile.

 

- UCCIDILO!!- continuò con insistenza.

 

Il ripetersi incessante di quella cruda parola, come una nenia, affollò la mente della piccola guerriera che si tappò le orecchie con forte pressione. Si sentì il collo gelare, come se qualcosa di freddo lo stesse sfiorando. Dopodichè fu la volta delle gambe, che vennero meno, cedendo. Il tonfo delle ginocchia, schioccò sordo tra le mura del tempio. Fairymon scosse il capo ripetutamente.

 

- NO!! NO!! BASTA BASTA!!! - emise gridando. Poi, ricadde in silenzio.

Abbassò le braccia lentamente scoprendosi le orecchie, e sollevò la testa alzandosi dal suolo.

Fissò Agnimon e poi… preparò l’ultimo colpo.

 

Dei cerchi d’aria avvolsero le sue mani vorticosamente crescendo sempre più di spessore .

 

- BREZZA PETALO!!- Fairymon proiettò la forte brezza in avanti, il turbine di vento girò velocemente separandosi dalle sue dita. Tomoki serrò gli occhi, tremante, Junpei fissò il suo sguardo sull’ibrido di fuoco, così come Kouji e suo fratello. Agnimon deglutì preparandosi a ricevere la possente onda d‘urto che preferì non evitare per mettere fine a quell’assurdo combattimento. Come potenti getti d’acqua, quei nastri di soffio si lanciarono spediti sul loro obbiettivo ma, quando il destino sembrò oramai scritto, le strisce d’aria taglienti deviarono improvvisamente rivoltandosi contro il perfido demone bianco.

 

- Se tiri troppo la corda, alla fine si spezzerà...- parlò sottovoce Ladydevimon, con una punta di compiacimento mentre fissava il socio travolto dall’attacco.

 

Il burrascoso uragano mandò su un denso polverone non appena Icedevimon si scontrò su una colonna di roccia calcarea che alla collisione, si  sbriciolò.

 

Kouji, approfittando dell’attimo, calciò con foga la lancia del Metalridermon che lo teneva bloccato, e scappò via.

Arrivato alla gabbia dei suoi compagni, prese un grosso frammento di marmo, e lo picchiettò sulle sbarre.

Riuscì ad allentare i perni della porta, mentre Junpei, con una vigorosa spallata, buttò giù la cancellata.

 

- Grande Kouji!!- esclamò il guerriero del tuono, battendo il cinque con il compagno.  

In poche mosse, lui e Tomoki furono all'esterno, saltellando di gioia.

 

- Kouichi! Vieni fuori, sbrigati!- disse il guerriero della luce vedendo suo fratello immobile nel reticolato metallico. Tutto quello che ottenne però, fu solo un leggero sorriso come risposta.

 

- … Che hai?- pronunciò appena il ragazzo con la bandana. 

 

- FAIRYMON!!!- Agnimon urlò, attirando l’attenzione dei compagni. 

 

- Mi…dispiace…- disse con flebile voce la combattente del vento prima di cadere a terra priva di sensi.

La luminosa spirale del Digicodice, come un bozzolo ricoprì il corpo del Digimon, riportando Izumi al suo aspetto.

Agnimon si precipitò verso di lei, e la raccolse tra le sue braccia.

 

- IZUMI!! IZUMI!! – gridò Takuya riprendendo le sue sembianze.

 

La nebbiolina di pietrisco che prima ricopriva una gran parte del grande tempio, si diradò. Per ordine di Ninzokumon, una pila di Metalridermon accerchiarono il gruppo di prescelti, confinandoli fra le pareti della sala.

Takuya, lentamente, tentò di retrocedere prima che la rete di Digimon si chiudesse, ma d’improvviso le sue spalle urtarono una fredda superficie.

 

- Co-cosa…?- articolò appena. Il  tempo di voltarsi.

 

- Lo ammetto, ho perso il controllo della bambolina… sono cose che capitano anche a uno come me!- proferì altisonante la voce di Icedevimon intento a pulirsi la spalla dalla polvere farinosa.

Takuya strinse Izumi più forte, scostandosi dall’essere.

 

Junpei, oramai perso il controllo, accorse in loro aiuto.

 

- Va via spaventapasseri di Babbo Natale!!

 

- Bella questa! Mi è piaciuta! Un po’ meno forse al mio socio…- disse Ninzokumon, ridendo a più riprese. In seguito, invitò Junpei a retrocedere.- Indietro, o diventerai tu uno spauracchio!- concluse ringhiando.

 

- Junpei!!- Tomoki corse incontro al compagno mentre la fila di Metalridermon si chiuse definitivamente.

 

L’aitante Shibayama, digrignò i denti, facendo arretrare il giovane amico.   

 

Intanto Kouji, confuso dall’ atteggiamento del fratello, entrò nella gabbia deciso a portarlo fuori.

 

-Vieni!!- disse afferrandolo per mano. Tentò di strattonarlo senza riuscirci. – Che ti prende Kouichi?! Perché non ti muovi?!! Coraggio!!- incalzò ancora una volta, senza ottenere risultati.- Sei forse ferito?-domandò poi, osservandolo.

 

Con un brusco movimento, il braccio del gemello dai capelli corti, si staccò dalla presa.

 

Un Metalridermon, arrivando di soppiatto, agguantò Kouji per le spalle, allontanandolo.

 

- KOUICHI!!!- vociò il giovane dimenandosi.

 

Il guerriero delle tenebre, stiracchiandosi la manica della maglia, raggrinzita dalla stretta di prima, tossicchiò appena come se le urla del fratello non lo toccassero nemmeno.  

- Hai finito di fare il buffone?- disse poi voltando il capo nei confronti di Icedevimon, che sobbalzò quasi tremante.- In questi ultimi quindici minuti, non mi è piaciuto molto il tuo modo di fare…hai forse dimenticato chi comanda? Vuoi che te lo ricordi io?

 

- N-no! Pe-Perdonatemi! Avete ragione! Imploro clemenza mio signore!- replicò senza indugio, reclinandosi verso il suolo. Il suo corpo iniziò a sussultare senza sosta, mentre dalla mano di Kouchi si levò una piccola sfera oscura.

 

Kouji sussultò. Si scosse.

Takuya restò fisso ad osservare il ragazzo, con confusione.

Tomoki e Junpei si guardarono a vicenda, perplessi da quanto stavano vedendo.  

 

Come mai dalla mano di Kouichi era apparsa quella sfera d’energia? E poi quel “signore”? Un appellativo decisamente strano, detto da una creatura che improvvisamente era diventata come un piccolo agnellino, mansueto e timoroso.      

 

Mille domande riempirono le menti dei quattro prescelti, soprattutto quella di Kouji, che non esitò a chiedere spiegazioni.

 

- Che sta succedendo?! Icedevimon è un altro dei tuoi stupidi trucchi?!- disse sperando in una risposta positiva.

 

Ladydevimon incalzò prima ancora che il suo compagno di squadra potesse replicare.

 

- Ucciderlo non è una buona idea, almeno non in questo momento! – disse rivolgendosi a Kouichi- Tutti noi possiamo commettere degli errori! Ha esagerato, non lo nego, ma sono pronta ad assicurarle che non accadrà più. Accettate le sue scuse, e non ve ne pentirete.   

 

L’umano guardò silenziosamente l’oscura lady e agguantò la sfera d’energia che sparì all’istante nel pugno della sua mano.

- Concesso. – disse con tono calmo e indifferente.- Ma che non si ripeta più.- replicò poi su Icedevimon.

 

- Senz’altro padrone! Sarà così, vedrete!- ribatté prontamente l’essere di ghiaccio.

 

- KOUICHI!!

 

Kouichi si sentì chiamare a gran voce. Girò il capo e vide il volto di suo fratello intriso di confusione, che lo fissava.

Lui sorrise a denti stretti, ricambiando l’attenzione. In seguito, aprì le braccia, spalancandole.

- Che c’è, fratellino? – disse quasi ironicamente.       

Con scattò, divaricò le palpebre.  

Anche nel suo sguardo c’era qualcosa di diverso qualcosa di… inquietante.

Kouji deglutì mentre i battiti del suo cuore cominciarono ad aumentare.

 

- Allora? Sto aspettando…ti ho sentito pronunciare il mio nome…oppure no? Eh? Ho capito, non vuoi parlare…Mmh…- le labbra di Kouichi si mossero appena. Con il capo rivolto all’insù, storse leggermente la bocca, sbuffando. – Avete rotto un bel po’ di roba… mi costerà notevolmente la riparazione delle statue… dovreste risarcirmi il danno, ma siccome sono un gentiluomo, non vi chiederò nessun indennizzo!- concluse sarcasticamente.

 

- Kouichi, tutto ok?- chiese Takuya con un filo di preoccupazione.        

 

- Eh? Dici a me?- rispose voltandosi verso Takuya- Vedi qualche problema? Forse… sei tu ad averne…- man mano che parlava, il suono della sua voce diventava sempre più amaro, aspro e pungente da farlo sembrare irriconoscibile.        

 

- Tutto questo non…non è da te…non ti riconosco più! Lo sento! – affermò il moretto dai capelli lunghi, incapace di giustificare quell’anomalo comportamento. 

 

-EEH EEH EEHHH!!!- il giovane Kimura scoppiò a ridere fortemente spalancando la bocca - Divertente!! Davvero divertente!!- poi, quel fragoroso rumore si affievolì- Se come dici tu, hai il “potere” di percepire i miei stati d’animo, allora, come mai continui ancora a non capire?!    

 

- Capire?! Cos’è che dovrei capire?!- replicò senza indugio il guerriero della luce fissando intensamente suo fratello.

 

Cos’è che non riusciva a capire?

 

- Lo vedi? Ho ragione io a dire che sei un povero ingenuo…

 

- Si può sapere che diavolo ti prende?! Non hai mai trattato Kouji in questo modo! Sei forse nervoso? Beh, hai scelto il momento meno adatto per esserlo…!- asserì Junpei piuttosto irritato.

 

- Impertinente di un umano…! Tu non sai con chi stai parlando!! Chiedi immediatamente scusa prima che ti punisca severamente per la tua dabbenaggine!!- ordinò Icedevimon sguainando i suoi affilati artigli.

 

- COSA?!? Chiedere scusa?? A chi?!! Ma fammi il piacere razza di demone candeggiato!

 

- Junpei calma, lascialo stare, non serve sprecare fiato con uno che ha manie di grandezza… Lascialo cuocere nel suo brodo, magari si scioglie!- scherzò duramente Takuya, fulminando l’essere con lo sguardo.

 

- Misero omuncolo, come ti permetti?! Quando porterò via quella ragazza, non avrai così tanta voglia di scherzare, te lo posso giurare, fosse l’ultima cosa che faccio!- replicò il mostro puntando il dito in direzione di Izumi.  

 

- Tu provaci solamente, e non vedrai più la luce del nuovo giorno!- reagì l’umano con accento forte e sprezzante. Strinse a sé  la Digiprescelta del vento quasi respingendo Icedevimon con il forte castano dei suoi occhi.       

 

- Prova ancora una volta a ripetere ciò che hai detto!! Provaci se hai fegato per farlo!! Sei un…   

 

- Basta così, Icedevimon! Non c’è bisogno di continuare.- la voce di Kouichi interruppe la frase del bianco Digimon che ammutolendo, obbedì all’istante, lanciando in seguito una smorfia nei confronti di Takuya.

 

- Non commettere altri falli… non ti coprirò più questa volta.- sibilò Ladydevimon verso il freddo compagno. 

 

- Basta giocare! E’ arrivato il momento.- con un rapido movimento del braccio, Kouichi avvolse l’intreccio metallico nel quale si trovava, con un denso fuoco oscuro che andò a dissolvere le sbarre di ferro in pochi secondi.

I ragazzi, esterrefatti, osservarono silenziosamente il gelido metallo, liquefarsi avvoltolato dalle nere fiamme.      

 

Allo schioccare delle sue dita, la folta schiera di Metalridermon avanzò simultaneamente verso il gruppetto, circondandoli.

 

Un cavaliere di metallo, consegnò Kouji nelle mani di Ladydevimon che immobilizzò il giovine con un nastro di energia oscura.   

 

- Non temere… tra un po’ sarà tutto finito.- disse la demone, trascinandolo.

 

Kouji imputò i piedi al suolo, ma ben presto dovette arrendersi alla forte striscia che lo privò di una parte d’energia, sufficiente a farlo cedere.

 

- Che… che mi succede…- mugugnò con voce strozzata.

 

- Il potere maligno della fascia ha assorbito una parte della tua forza vitale… tranquillo, ho tolto solo quel poco che serviva a farti venire la voglia di scappare.- rispose la demone portandolo poi via.       

 

- Ko-Kouichi!! KOUICHI!!!- strillò lui voltando il capo in più direzioni. Suo fratello era scomparso. Di lui, nessuna traccia. Cercò di stanare i suoi compagni, ma le larghe schiene dei Metalridermon, coprivano tutto.

 

- Kouji!!! Kouji!!!- gridò Takuya mentre la punta affilata di una lancia, gli si stagliò contro, richiamandolo a calmarsi.

 

- Siete come tanti topolini in trappola! Toh! La stessa frase che ho detto alla biondina poco prima che svenisse… che fortuita coincidenza…!- espresse Icedevimon parlando dall’alto della sala.

 

Takuya sollevò il capo, ancora una volta con lo stesso sguardo carico di rabbia.

     

- Smettila di innervosirci! Sei solo un codardo! Voli via al primo accenno di pericolo! Vieni giù se ne hai il coraggio!- Junpei aggrottò le sopracciglia, agitandosi furentemente, ma Tomoki, cercò di farlo smettere.

 

- Calmati JP! In questo momento non siamo nella situazione più favorevole per litigare… vuoi che ci infilzino come tanti spiedini?!

 

- Non posso digievolvere ma… prendere a pugni si! - Junpei serrò le mani a pugno deciso a picchiare uno di quei grossi Digimon ma, improvvisamente il cerchio compresso di Metalridermon si aprì permettendo loro di vedere.

 

Kouji era disteso al centro del recinto fatto di candele rosse.

Il nastro nero che prima gli circondava il corpo, era svanito.

Nonostante tutto, quel tondo con centinaia di candelotti gli impediva di compiere qualsiasi movimento come fosse un potente sortilegio.

 

Girò lo sguardo verso i suoi compagni, vide i loro visi pieni di rancore.

Voleva andare via da quel posto, e soprattutto, voleva capire.

Cos’era successo a suo fratello?

Le domande gli vennero meno quando una mano calda dalla pelle morbida, gli si poggiò sulla guancia.

Alzò gli occhi, oscillando.

                          

- Povero il mio fratellino… sei confuso? Lo immagino… vuoi che ti spieghi?- Kouichi, accovacciatosi accanto a lui, lo fissava con occhi bui e intensi.

Occhi privi di luce, diversi dal solito.

Occhi quasi… estranei.  

 

- Perché ti comporti così? Non sembri…nemmeno tu…- pronunciò con un filo di voce il moretto dai capelli lunghi.

 

- Davvero? Come dovrei comportarmi secondo te?- fece storcendo le labbra-  Stai prendendo un granchio fratellino caro… guardami bene, mi vedi diverso?!- le mani del giovane Kimura  pressarono il mento del ragazzo, obbligandolo a sollevare il capo verso di lui.

 

I due gemelli rimasero in silenzio, fermandosi con gli occhi.

Ci fu un breve attimo di agitazione.

Kouji trattenne il respiro, percependo un forte potere oscuro, diverso dal solito. Un potere freddo e privo di calore.

Poi sobbalzò, con labbra tremanti.

- Tu… tu non sei mio fratello!!- disse appena, con voce spezzata.  

 

Takuya e gli altri trabalzarono per un’attimo.  

Non poteva trattarsi di un clone, Ninzokumon era da escludere, se ne stava lì su una colonna di pietra con le gambe incrociate, gustandosi la scena come fosse in un cinema.

Forse… un altro Digimon con la stessa capacità di mutare aspetto?

Mille ipotesi, ma nessuna risposta concreta, fin quando Kouichi

 

- Mi deludi Koujimmmno no… non ci siamo…- pronunciò scuotendo il capo- Ti sbagli perchè… sono proprio io, tuo fratello, non dirmi che non mi riconosci più? Che fregatura, ti facevo più acuto, più attento più “lungimirante”, se vogliamo usare parole importanti… eh eh!- sorridendo beffardamente, fece leva sulle sottili gambe, discostandosi da terra.

 

- Padrone, è ora.- asserì Ladydevimon restando fuori dall’anello di candele.

 

- Accipicchia come passa il tempo… beh, mi spiace, sono desolato ma l’ora dei giochi è finita… non temere, non dovresti provare un grande dolore… almeno per me non è stato così…      

 

- Che-che significa… che mi succede…- Kouji cercò di parlare, ma un forte bruciore al petto lo privò del respiro. Come se tutto ciò non bastasse, il caos più totale regnava ancora nei suoi pensieri, rendendogli quegli attimi insostenibili.   

 

Il gemello sorrise di poco, voltando di spalle.

Mosse un passo, ma qualcosa gli ostacolò i movimenti.

 

- Dov’è mio fratello… che… gli hai fatto..?- il prescelto della luce afferrò la gamba del giovane, e la strinse a sé.

 

Con aria alquanto sbalordita, Kouichi restò stizzito ma sorpreso.

 

- Però! – esclamò senza accennò di rabbia-  Devo ammettere che hai energie da vendere… nonostante il cerchio impedisca di muoverti, hai trovato il modo, anche se in minima parte, di ostacolarmi… bravo, mi complimento per il tuo impegno. Peccato solo che non ti servirà a granché… al contrario, mi costringi ad aumentare la potenza della barriera a discapito tuo…

Un semplice schioccò delle dita amplificò le fiammelle che scaturivano dai candelotti rossi. Il fuoco si colorò di nero, e una scarica elettrica, accerchiò quel posto.

 

- AAAAAHHH!!!!!!!!!!!- urlò Kouji incollato al suolo.

 

- KOUJIII!!!!- strillarono i suoi compagni vedendo lo scintillio di schegge elettriche, schioccare sul pavimento.           

 

- Prova a muoverti ora…se riesci! – annunciò Kouichi osservando il ragazzo riverso a terra.

 

La mano che prima gli teneva la gamba, si allentò a poco a poco, sbattendo senza forze sul lucido rivestimento. 

Sembrava svenuto, ma ancora una volta, le sue labbra trovarono la forza di muoversi ancora.

 

- Tu… tu…restituiscimi mio fratello…

 

- Cosa?!!- tuonò il prescelto delle tenebre- Fai il leone anche adesso che sei solo una misera formica?! Sei penoso!- reso furioso da quelle parole, Kouichi alzò la gamba sbattendo violentemente la suola di gomma della sua scarpa da ginnastica, sulla testa del prescelto - Non credere che solo il fatto di essere mio fratello, ti dia il diritto di mancarmi di rispetto! Non mi importa se sei sangue del mio sangue, per me tu rappresenti solo un’involucro contenente quello che per troppo tempo ho atteso e che adesso sarà mio!! - Chinò la schiena, puntando gli occhi in avanti, afferrò Kouji per il bavero.

Delle massicce funi emersero dal nulla, quasi create dall’aria e avvolsero le braccia del giovane Minamoto, sostenendo il suo corpo. 

 

- Che vuoi fargli?!! – vociò all’istante Takuya.    

  

- Taci! Non hai diritto ad intrometterti! – replicò Icedevimon, con aggressività. 

 

- Mmm… rimane un altro po’ di tempo prima che la barriera del tuo corpo s’infranga… allora fratellino… vuoi che risponda ai tuoi quesiti? Vero? Te lo si legge negli occhi… dopotutto…sono lo specchio dell’anima, ricordi?

 

- Tu…come fai a…

 

- Sccc…non parlare…- fece poggiandosi un dito sulla bocca- Ma ascolta.- concluse battendosi lo stesso dito sull’orecchio.    

 

Chiuse gli occhi, inspirando lentamente. - Tutto è cominciato quando voi, cinque anni fa, riportaste la pace su Digiworld… ricordi? Beh, come puoi non farlo… Tornaste a casa, apprendendo che il tempo nel mondo reale si era fermato nel momento in cui voi vi eravate allontanati dalle vostre abitazioni.

Io ero salvo…dopo il trauma dovuto alla caduta, mi ripresi subito grazie al vostro “amore”. Rammento ancora quando mi svegliai nella sala di quell’ospedale, vedendo i vostri volti. Eravate tutti così felici, con le lacrime agli occhi! E così… gli anni passarono… tu avevi instaurato un buon rapporto con mia… cioè, nostra madre, e io viceversa, con papà. Eravamo felici, allegri, ridavamo, scherzavamo stavamo insieme… puah.. che disgusto… tutte cose che non ho mai sopportato… o meglio…che l’altra parte di me stesso non ha mai digerito…ma…- le labbra del giovane Kimura, si fermarono.

 

Kouji restò in silenzio, ascoltando a lungo quelle parole. Che voleva dire con “l’altra parte di me stesso”?           

 

Kouichi continuò.

 

- Un’anno fa… esattamente un’anno fa… una forte sensazione mi svegliò in piena notte.. sentii un suono strano, come una nenia, provenire da sotto il letto… scattai in piedi cercando di accendere la luce, senza esito, però. Allora mi avventai sul pomello della porta, e cominciai a tirare. Invano anche questa volta. Capii che qualcosa non andava, la mamma non poteva avermi chiuso dall’esterno, la chiave della mia camera era solo in mio possesso e per giunta non riuscivo nemmeno a trovarla! La confusione mi assalì presto, ma cercai di mantenere la calma. La camera rimase al buio. Tutti i bambini hanno paura del buio. E tutti i bambini, hanno paura di ciò che può nascondersi al di sotto del proprio letto… che sciocchi… se io non avessi guardato, a quest’ora sarei rimasto ancora l’insignificante ragazzo dai modi gentili ed educati… a quest’ora non avrei mai risvegliato l’altra parte di me stesso, la parte più forte, la parte più potente, la parte più… vera! Quella che mi appartiene, quella che mi permetterà di risvegliare la creatura più potente di questo mondo, e di unirmi a lui, diventando un solo unico essere che conquisterà questo e il vostro misero mondo!! Compresi naturalmente i suoi patetici abitanti!!!!! La sentenza è questa, aprite bene le orecchie Digiprescelti – scandì a voce altisonante divaricando le braccia al cielo-  Lucemon rinascerà in me, e per voi non ci sarà scampo!!!!! Obbedire sarà l’unica salvezza!!!!!!!!! Io sarò Lucemon!!!!!!! Iiiiiahhhhhahahahahahahaahahah!!!!!!!!!- Con una folle risata decretò la fine delle sue parole.

 

Il cuore di Kouji si fermò.

Takuya, Tomoki, Junpei, i piccoli Bokomon e Neemon, restarono pietrificati. Con un’espressione avvolta dallo sgomento.

Lucemon sarebbe ritornato per mano di Kouichi? Il pacato e garbato Kouichi?

“No, assurdo!”

“Non può essere così!” Pensarono all’unisono i ragazzi. “Impossibile!!”

   

- …Non può essere……. Tu non…… - sussurrò il flebile tono gettato dalla voce di Kouji. Scosse la testa più volte, non poteva credere a quanto detto. Sperò di svegliarsi, sperò ancora una volta che si trattasse di un sogno, uno dei suoi tanti incubi che lo accompagnavano la notte ma, fu in quel momento, che suo fratello gettò via quelle piccole speranze, facendolo sprofondare nello sconforto.          

 

- Che c’è, sei sorpreso di sapere che il tuo amato fratellino è assetato di potere ? Ti sembra strano, che io, Kouichi Kimura, possa riemergere dal guscio dell’anonimità, diventando padrone di due mondi? Rispondi!!- disse con fare imperioso, agguantandolo per la maglia.

Minamoto non aprì bocca. Continuò a scuotere il capo serrando fortemente gli occhi.

Non poteva trattarsi della realtà, era tutta finzione, un gioco che doveva terminare con un lieto fine, come spesso accade. Ma questo, sembrava non averne. - Ti sembra strano che uno debole come me, un bel momento diventi il signore supremo dell’intero universo? Ti sembra così strano?! Pensavi me ne sarei stato in disparte, vivendo come l’ombra di te stesso, mentre TU continuavi ad emergere? Tanta popolarità, tanta serenità, adesso non ti serviranno a nulla, perché sono io che detto le regole del gioco!! Adesso sono IO che verrò acclamato e lodato da tutti!! Tu sarai il mio povero e miserabile fratellino, che tutti metteranno da parte, sarai solo un cagnolino… si, diventerai il mio cagnolino personale!! Sarà divertente vedrai!! Sei contento? Eh?! PARLA!- tuonò con sguardo folle- Sei contento?!! Scommetto che muori dalla voglia di uccidermi, vero?!! Rispondi quando ti parlo!!!- esclamò picchiandolo inaspettatamente al volto, con un violento pugno.

 

Dal labbro inferiore di Kouji spuntò una sottile striscia di sangue che finì giù per il collo, arrestando sulla maglietta smanicata.

Con respirò tremante, cercò la forza di fissare suo fratello negli occhi, e trovò coraggio per farlo.   

- Non mi importa ciò che dici…tu sei…mio fratello…

 

- Idiozie!! Che cosa vuoi che mi interessi… si, siamo molto identici, questo è vero, ma nell’animo, c’è una grande differenza. Tu sei debole, io no! Tu sei una nullità, io no! Tu finirai nel dimenticatoio, IO NO!! Puoi provare affetto per me, non te lo nego, dopotutto sotto quella tua espressione da duro, si nasconde una persona dai candidi sentimenti… perché mi guardi con quegli occhi svigoriti? Non puoi odiarmi?- fece il gemello con tremenda ironia osservando quel viso spento e abbattuto-  Ho spezzato il tuo piccolo e tenero cuoricino? Vero? Me ne frego!! Amami, rispettami, piangi pure per me, ma sappi che da questo momento in poi, tuo fratello non esiste più!!!

Le dure parole di Kouichi, riecheggiarono come possenti colpi, largendo allo sguardo di Kouji un velo fitto di dolore.

 

No. Non era un sogno.

Fu allora che il ragazzo serio e taciturno dal carattere scontroso ma al tempo stesso premuroso, lo capì.

Ritornò in se.

Rimase intontito, con il cuore carico di dolore.   

In questi cinque anni, lui e Kouichi erano riusciti a recuperare quei dodici di lontananza, saldando un fortissimo legame.

Nel loro rapporto, piccoli screzi avevano portato i due a non parlarsi per diversi giorni, finché poi non era Kouichi stesso a fare il primo passo per rimettere a posto le cose.  

Ma…ora…

      

 

Il tempo impiega tanto a costruire un rapporto, e un cuore saturo di crudeltà si serve di poco per distruggerlo.

         

 

Questa è la storia di due gemelli separati dalla nascita che si ritrovano grazie all’esperienza più assurda tanto quanto incredibile che possa accadere nella vita di ben pochi individui.

Componendo la famiglia, aiutandosi a vicenda, lavorando spalla a spalla, insegnando ai propri genitori il modo giusto della vita, facendogli capire i propri errori, dando loro un grande insegnamento.

 

Si dice che l’adulto insegni al piccolo la maniera retta di crescere.

In alcuni casi però, l’età diventa solo un semplice gioco anagrafico.  

La mente, è ciò che ha importanza. La grandezza d’animo, non di anni.  

Una mente saggia racchiusa nel corpo da bambino.

Così come una mente ingenua racchiusa nel corpo di un uomo.

 

Fratelli che si allacciano, legami che si saldano, eppure… in quei brevi attimi…  

Tutto si frantuma, divenendo cenere.

 

 

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Messaggi da parte dell’autrice:

 

Dopo una lunga, interminabile assenza, finalmente riesco ad aggiornare!!!!!!!!!!!!!!!!!

Quasi non ci speravo più…!!!!!!!!!!!!!!!

Vi sarete sicuramente chiesti che fine ho fatto…ebbene ecco…c’è stata una piccola cosa che ha rivoluzionato completamente la mia vita. In poche parole, ho iniziato a lavorare !

Tra corso d’inglese che ho cominciato ad Ottobre, e lavoro, posso ampiamente affermare che non ho più nemmeno uno straccio di tempo per seguire le mie passioni!! ;___; 

Il giorno registro i cartoni che mi piacciono, e poi li rivedo di notte (unico momento libero) facendo però fatica ad alzarmi la mattina… un macello!!! La cosa più buffa poi, è che lavorando in un negozio di videogames e anime, ci sto a contatto tutto il giorno ma non posso permettermi distrazioni!! Nemmeno giocare alla play!! Tranne qualche rara occasione che mi concedono i bravissimi titolari che ormai sono diventati la mia seconda famiglia! 

OOOH!!!  Con tutta onestà, mi siete mancati!!

E mi sono mancate anche le mie fanfic! Ritornare a scrivere per me è stata una bella cosa. Poi dopo questa lunghissima assenza,  sono tornata più carica di prima! Tanto da iniziare una nuova storia dedicata al videogame della Capcom, Resident Evil. E poi ho intenzione di fare anche una nuova fanfic sui Digimon, naturalmente! Prima però, devo impegnarmi a finire questa qui, che col tempo per me è diventata assai importante.

Spero tanto che molti di voi ritornino a leggere questa mia fic, accompagnandola fino alla fine, con il vostro incredibile supporto e smisurato affetto! ^___^

Detto tutto ciò, passo a raccontare questo dodicesimo capitolo! 

 

La “rivelazione”, anche se in parte, del contorto groviglio di questa storia, la trovate proprio qui dentro!

Allora…premetto che inizialmente l’idea di Kouichi come “tramite” o “portale” delle forze del male, mi sembrava un tantino scontata…però poi…analizzando alcuni fattori, il personaggio mi ha permesso di creare intrecci e punti piuttosto interessanti per continuare il racconto, senza calcolare ciò che poi avverrà in seguito. In parte ancora un po’ confuso e non del tutto delineato ( quando penso di aver trovato una buona continuazione, ecco che ne spunta un’altra più interessante che la sostituisce…), ma cercherò di dare il massimo per una storia che vorrei diventasse ben costruita ma soprattutto emozionante e coinvolgente. Forse chiedo troppo da me stessa, ma ci proverò ugualmente perché molti di voi mi danno la carica e la spinta per continuare a migliorare! ^___^

Poi, passo finalmente a rispondervi!!!

Lo so, faccio ampiamente schifo…6 mesi di ritardo!! >.< 

Obbrobrio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!  

 

Per Justice Gundam: tantissime grazie per la tua recensione!! Mi ha fatto moltissimo piacere leggerla! Sei sempre così clemente e forse troppo buono nei miei confronti… sinceramente non lo meriterei -_-“ non ho più risposto alla tua mail e in più non ho trovato il modo per leggere la tua fic!!!!! Obbrobrio anche questo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Non appena mi organizzo un pochino meglio, mi metto subito a scriverti e spero che mi perdonerai per non averlo fatto prima… in questo periodo mi sembro una trottolina… O_o

Riguardo le Digievoluzioni degli altri, ci saranno, eccome se ci saranno! Ma non saranno le sole…tempo 6/7 capitoli e vedrai! A presto Just! Domo arigatou!

 

Per mel’91: le risposte sul sogno di Kouji le troverai nei prossimi capitoli dove finalmente sarà svelata l’identità di quella oscura figura! Grazie per la recensione e scusa se ti ho fatto aspettare per questo nuovo chap…spero ti piaccia!

 

Per Kaho_chan: Kaho-Kaho-Kaho!!! Perchè mi sei così simpatica?! Oserei definirti grandiosa nelle tue recensioni! Sai come far felice gli altri e lo fai con il cuore e con amore per ciò che ti piace! Questo ti fa onore! Sono doppiamente commossa di averti conosciuta, e questo mi carica di allegria e contentezza! *^_^* 

Eccoti il 12 che sgarbuglia le cose ma le ingarbuglia di nuovo…! Poi poi…per Taki e Izumi…credo proprio che i capitoli dal n°14 in avanti, ti saranno piuttosto graditi! ^___- Cucio la bocca e non dico più nulla ^x^ a buon intenditor…! Un grosso bacione Kaho-chan!

P.S. Acc! Scordavo… Izumi è stata la prima a raggiungere Digiworld perché…odio dirtelo ma…lo conoscerai tra qualche chap!

 

Per Driger: benvenuta anche a te! Sono felice di sapere che un’altra persona si sia unita al formidabile gruppetto di altrettanti ragazzi/e che leggono questa mia storia! Spero di non deluderti e grazie per aver lasciato un commento graditissimo e assai prezioso!

 

Per Francesca Akira89: Allora…ti ho fornito abbastanza risposte con questo chap? Spero di sì…ma temo che tra non molto rispunteranno nuovi quesiti… riguardo Ice, ha voluto Izumi per servirsene in seguito, come hai visto. Ma alla fine…il bene, questa volta, ha trionfato! Chissà se sarà sempre così…! ^^”

 

Ringrazio come sempre tutte le nuove persone che hanno deciso di leggere questa mia fanfiction!

 

Prima di salutarvi, vorrei dire qualcosa riguardo i prossimi aggiornamenti.

Pregherei tutti voi di portare un po’ di pazienza, in questo momento non riesco a prevedere quando mi sarà possibile aggiornare la storia con un nuovo capitolo. Questa è una cosa assai seccante, sia per me che soprattutto per voi.  Una storia letta a rilento rischia di sgranarsi poco alla volta.

Una cosa è certa, non passeranno atri 6 mesi!!

Forse una quindicina di giorni, massimo un mesetto…purtroppo non riesco a fare di meglio, lo vorrei tanto, credetemi! È una cosa che farei con tutto il cuore, ma in questo momento non mi è proprio possibile…Mi dispiace moltissimo, vi chiedo scusa. Davvero, scusate.

A tutti quanti, auguro un Buon 2006!

 

Sempre con un sorriso

  

 

 

                                                                                                              Botan  

 

 

 

   

 

 

 

 

 

 

  

    

 

           

 

 

 

   

 

 

 

         

                                                                               

 

     

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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