Anime & Manga > Tengen Toppa Gurren Lagann
Segui la storia  |       
Autore: Rota    23/03/2011    1 recensioni
Lavoro socialmente utile: a quella maniera spacciavano il sudore della fronte sua e degli altri quattordici detenuti che gli facevano compagnia in quei bellissimi pomeriggi di piena estate, con una temperatura che sfiorava i trenta cinque gradi e un sole che spaccava le pietre - si poteva vedere, se solo ci si faceva attenzione, l'acqua evaporare dal cemento della strada, così da rendere la vista incerta e cadenzosa.
Viral, con la visiera rigida del berretto calata sugli occhi, sbuffava sonoramente ogni tre per due, pensando forse di infilzare davvero qualcosa - o qualcuno - d'altro mentre affondava la punta metallica del proprio bastone in una cartaccia nefasta tra l'erba.

*Per la ViralSimon week - Auguri, Comandante in capo (L)*
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Simon, Viral
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
*Autore: margherota
*Titolo: Parlami di te
*Fandom: Tengen Toppa Gurren Lagann
*Personaggi: Viral, Simon
*Genere: Introspettivo, Angst, Fluff
*Avvertimenti: AU, Shonen ai, What if...?
*Capitolo: 2/3
*Rating: Giallo
*Parole: 1110
*Note: Tri-shot ViralSimon, in onore del Week <3 
Ovviamente i miei programmi sono stati stravolti e mi ritrovo oggi, il 23, a postare il secondo capitolo. Me ne scuso, sinceramente. Non doveva andare a finire così.
Ciononostante, spero di aver scritto qualcosa di gradevole <3 Buona lettura <3



Viral constatò come, nel tempo, Simon non avesse mai rinunciato al proprio obiettivo. Con la pazienza degna di chi ha fiducia estrema nelle proprie capacità di riuscita, con la tenacia di chi tiene in alta considerazione la meta prefissata, il ragazzo gli era stato accanto, integrandosi nella sua vita come probabilmente non era riuscito a fare nessuno. Neppure suo padre, Genome, era riuscito a penetrare nel suo animo a quella profondità.
Eppure era tutto lì, in un sorriso sincero così palesato sul volto pulito e candido.
Eppure era tutto lì, in una gentilezza che non voleva tornaconti di alcun tipo ma si accontentava di venir accettata per quella che era.
Eppure era tutto lì, e Simon glielo mostrava giorno dopo giorno - rubandogli pezzo del suo animo senza che potesse fare nulla per trattenerli.
Il progetto per la pulizia delle strade finì ben presto, all'incirca dopo qualche mese dal suo inizio, ma i due ebbero modo di incontrarsi diverse volte in diversi contesti.
Ormai facente parte dei volontari fissi in prigione, Simon era entrato nel programma di parecchi progetti. 
Come quello presso l'asilo nido, entro cui Viral era entrato per un motivo che sfuggiva a molte persone - nessuno si sarebbe mai aspettato una così grande partecipazione emotiva, da parte della Bestia, ritenuta in grado di fare ben poche cose, e sicuramente non provare alcun istinto paterno. Si erano scoperti, anche in quel contesto, dove la pazienza e il tatto diventavano fondamentali per una buona riuscita. Si erano avvicinati, in qualche modo, scoprendosi vicendevolmente per qualcosa che non credevano. Si erano, inaspettatamente, anche divertiti parecchio.
O come il progetto del teatro, entro cui Viral era stato praticamente costretto per un numero esiguo di partecipanti. E data la sua scarsissima attitudine artistica, lo avevano riservato per le parti di contorno e indolori, quali gli alberi e gli oggetti animati di fondo. In quel caso la Bestia non si era divertito affatto, e aveva potuto constatare quanto invece Simon si divertisse alle sue spalle alla prima occasione. In effetti, in quello assomigliava incredibilmente tanto a suo fratello.

-Parlami di te, Simon...-
Lo aveva sorpreso. Simon dovette ammettere a sé stesso che Viral lo aveva sorpreso.
In una pausa, ritrovandosi entrambi davanti a un panino ricolmo e un bicchiere di bibita gasata - riposandosi dal lavoro faticoso di vigilante urbano per le scuole elementari del posto - la Bestia lo aveva colto in fragrante, usando le sue stesse identiche, letali armi. Il ragazzo sorrise, addentando senza remore il proprio pranzo. Una goccia di ketchup cadde sul tavolo di legno, sporcandolo di rosso cupo.
-A che proposito, Viral?-
Anche nei gusti, Simon era uguale a Kamina. Ketchup, maionese - assieme, cosa che faceva vibrare di orrore il povero uomo - funghi a volontà, lattuga e una generosa dose di carne. Sembrava in effetti la copia sputata di quello che il fratello riusciva a trangugiare, davanti alla sua faccia schifata, neanche stesse celebrando un pranzo di matrimonio. Lui era uno di quelli che si accontentava di un toast con prosciutto e formaggio, senza aggiungere altro.
Il fatto stesso, però, di aver notato il fatto come prima cosa, aveva decisamente messo in allarme Viral. Per questo, in qualche modo, ora aveva bisogno di scacciare quelle dannate ombre dal suo sguardo e guardare ciò che davvero gli stava davanti.
Alla fine, Simon aveva quel briciolo di grazia in più che gli faceva pulire la bocca quando questa era totalmente sporca.
Viral lo guardò un poco storto, assolutamente certo che l'altro stesse cercando di tergiversare. Infatti, la sua risposta era stata chiaramente eversiva - e questo lo fece irritare parecchio.
-A proposito di te, della tua persona! Stupida scimmia!-
Anche quello, in effetti, dava a che pensare a Viral. In realtà, quell'appellativo era sempre stato riservato solo a una persona - una persona che, in effetti, assomigliava tantissimo a una scimmia. Era estraniante usarlo anche per qualcun altro, quasi disturbante.
E in quel preciso momento Viral comprese che anche Simon provava le medesime sue sensazioni a riguardo.
Infatti lo vide pensieroso, a lungo, come se stesse cercando in tutti i modi di ricordare qualcosa impresso nella sua memoria ma lontano. Alla fine, il ragazzo ghignò e gli fece un verso strano.
-Non penso che ti parlerò di me, Viral...-
Sorridendo, tornarono entrambi a mangiare.

Non erano residui nostalgici di suo fratello quello che Simon cercava in lui. Viral lo comprese col tempo, con la pazienza che, scoprì, aveva immensa - altrimenti quella stupida scimmia nuda avrebbe dovuto subire un attacco omicida praticamente ogni cinque minuti, quasi ogni volta che apriva la sua dannatissima boccaccia maledetta.
Era altro che il ragazzo, tenacemente, ricercava, qualcosa la Bestia continuava a non afferrare. E lo comprese dal fatto che, era evidente, Simon non si comportava minimamente con lui come sempre si era comportato con Kamina.
Diverso, in qualche modo - come se si sentisse in dovere di dimostrargli sempre qualcosa, di essere sempre al suo pari, come in un paradosso incredibile e gigantesco, assurdo nella sua stessa concezione originaria.
Lo vedeva pronto e scattante al suo fianco, capace di tenergli testa anche quando Viral ce la metteva tutta per risultare pesante e insopportabile.
Non comprendeva, la Bestia, quali assurde ragioni spingessero l'altro a comportarsi a quella maniera.
Ma era certo - o lo divenne col lo scorrere del tempo - che, questo, non gli dispiaceva affatto e che, sempre questo, avrebbe avuto un suo perché.

L'aveva colto in fragrante a sua volta, un giorno. E dopo avergli sorriso, chiedendogli con una tacita domanda il motivo di quel gesto inconsueto, non aveva visto la minima vergogna sul suo volto. Lui non era un bambino, e come tale non si comportava, nel momento in cui le azioni richiedevano una certa serietà di fondo.
Simon aveva già sentito - spesse volte - lo sguardo di Viral sulla propria persona, ma non per questo si era preoccupato né aveva indagato presso l'altro. Trovarlo così, intento a fissarlo, però gli aveva fatto nascere dentro una certa curiosità.
Era come se, dopo tanto tempo, Viral lo guardasse veramente.
Non che ne fosse scontento o scocciato, ma si chiedeva solamente da cosa nascesse questo improvviso interesse. E mentre l'altro, ghignando come suo solito, era tornato alle sue faccende, senza più degnarlo di un solo sguardo, queste domande gli si affollavano in testa, lasciandolo con l'amaro in bocca.
Per anni, la Bestia gli era sempre stata irraggiungibile. Per anni, gli era sempre sembrato di essere solamente un fantasma, ombra di un fratello troppo grande e troppo brillante, con la capacità intrinseca di farlo sparire.
Se solo Viral avesse saputo quanto avesse sempre desiderato, in fondo al suo cuore, di ricevere lo stesso sguardo pieno che rivolgeva sempre a Kamina, allora le cose forse si sarebbero risolte e non ci sarebbe più stato bisogno di quella farsa e di tutta quell'agitazione impropria.
Ma la Bestia tardava ad arrivare - non comprendeva e forse non voleva neanche farlo, troppo chiusa nelle sue convinzioni.
Così, al ragazzo, non restava altro che aspettare paziente.

Fu un pomeriggio - il collasso totale.
Pioveva, e loro erano sotto una grondaia. Viral mandava maledizioni al cielo, reo di aver rubato loro un pomeriggio di divertimenti con i bambini dell'oratorio, mentre Simon aveva uno sguardo strano, distante.
Pioveva, e faceva più freddo del dovuto, mentre l'umidità entrava nelle ossa.
I ragazzini stavano già ruzzando nel fango, e loro due avrebbero dovuto raggiungerli.
Se solo Simon non avesse inchiodato Viral alla parete della baracca e non l'avesse lì baciato.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tengen Toppa Gurren Lagann / Vai alla pagina dell'autore: Rota