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Autore: Alison_95    24/03/2011    8 recensioni
La storia prende luogo sempre dopo la fine della quinta serie. Sembra che la pace regni sovrana, ma vengono percepite delle onde di energia negativa dalla Tv Galaxy che porteranno al ritorno dei Three Lights e a conseguenze disastrose per Bunny. Cosa succederebbe se lei divenisse una persona completamente diversa?
Buona lettura ^^
P.s. la nota OOC è rivolta al solo personaggio di Bunny :)
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Seiya, Un po' tutti, Usagi/Bunny
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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 Capitolo XIII: Reality is not a dream
 
Era mattina. Bunny si alzò. I suoi occhi erano gonfi, sembrava che qualcuno le avesse tirato un forte pugno proprio sulle palpebre, era spettinata e il sangue ormai si era coagulato sulla mano, formando una grossa chiazza incrostata che andava solo lavata.
Dire che si sentiva uno straccio sembrerebbe una cosa positiva rispetto alle sensazioni che le attraversavano il corpo, sentiva un intorpidimento dei muscoli, sentiva un dolore lancinante sul lato sinistro del petto e le era passato l’appetito.
Aprì l’armadio, scelse l’abito da indossare e fece degli altri vestiti una massa informe che infilò in un borsone grande abbastanza per contenere tutte le sue cose. Indossò il suo abito viola con i tacchi e nella fretta non si era neanche accorta che Luna era sparita. Dove si era cacciata?
Mandò un messaggio tramite il cercapersone alla sua micetta e dopo di sedette sul letto. Prese un libro di scuola. L’annoiava a morte ma almeno fare disequazioni, per quanto fossero noiose secondo lei, le permetteva di tenere la mente impegnata.
“37+x+4 > 98”
98, 98, 98… Il risultato del test di matematica di Seiya. Entrambi avevano preso un’insufficienza, lui perché era troppo concentrato sul musical e sul fatto che non gli venisse bene la coreografia, nonostante fosse bravissimo, lei era sempre il solito somaro che non sapeva neanche fare una semplice addizione. Poi lui aveva recuperato brillantemente, lei ovviamente no, ma era felice lo stesso perché sapeva che prendere ogni giornata col sorriso l’avrebbe aiutata. Dov’era finita quella Bunny? E dove erano quei momenti trascorsi con Seiya?
 
Nel frattempo il ragazzo si svegliava dopo aver trascorso una notte quasi insonne a pensare alla sua Testolina Buffa, alla sua bellezza, all’amore che provava e al modo in cui l’aveva abbandonata. Lui era tutto per lei e si era comportato da perfetto egoista. L’espressione sul viso di Bunny l’aveva completamente spiazzato, non si aspettava una simile reazione, una manifestazione di dolore così ampia, tutte quelle lacrime… ripensare a quanto soffrisse era una fitta al cuore, un pugnale che non smetteva mai di perforarlo.
Ancora assonnato prese il caffè, diede il buongiorno a tutti quanti che erano già riuniti nel soggiorno e ritornò in camera per poter… Non sapeva neanche lui cosa fare, forse avrebbe pensato, avrebbe riflettuto. Guardò l’orologio: le 10:16.
16, 16, 16… Si, era il numero minimo di frittelle che Bunny aveva mangiato il giorno in cui erano usciti. Lui gliel’aveva chiesto con la sua solita aria spavalda ma non si aspettava davvero che lei si presentasse, in fondo era fidanzata. Invece avevano trascorso una bellissima giornata, parlando del più e del meno, divertendosi, abbuffandosi, ballando.
Seiya aveva ancora quella foto nel suo cassetto, emblematica la scritta: “Sperando che un giorno riesca a dimenticarti”. Spes, ultima dea. E’ vero, la speranza è l’ultima a morire, ma cosa succede se è impossibile dimenticare una persona? In realtà, Seiya aveva perso ogni speranza. Se sedici anni senza vedere il suo volto, sentire il suo profumo, ascoltare la sua allegra risata, non erano serviti, quanto tempo ci sarebbe mai voluto?
Non poteva dimenticarla, non ci sarebbe riuscito. Guardava quella foto, piena di ricordi felici.
 
Remember when I cried
To you a thousand times
I told you everything
You knew my feelings
 
Bunny stringeva al petto una fotografia. Lei e Seiya vicini, con dei volti sorridenti, al luna park. Erano allegri spensierati, tutte le preoccupazioni erano sparite.
I loro pensieri si sovrapponevano, la ragazza pensava al dolore, al dolore che era nel suo corpo e non le permetteva di respirare, al dolore per la perdita della persona più importante, al dolore che aveva provocato a Seiya. I pensieri di lui non erano molto differenti, anzi anche i suoi erano incentrati sul dolore che provava e che aveva provocato.
 
It never crossed my mind
That there would be a time
For us to say goodbye
What a big surprise
 
“Ora lascerò questa foto qui, per sempre. Mi creerò una nuova vita dove tu sarai solo un ricordo, il ricordo di un amore impossibile”.
 
“Forse dovrei strappare questa foto. E’ l’ultimo ricordo materiale che mi resta perché so già che non ti vedrò mai più. Mi rimarrà solo il ricordo di un amore impossibile”.
 
I remember when
It was together ‘till the end
Now I’m alone again
 
I cried a little bit
You died a little bit
Please say you won’t forget
 
La cerniera lampo che si chiudeva segnava la fine di un capitolo e l’inizio di un nuovo libro da scrivere. Bunny uscì dalla stanza e si incamminò verso la stazione, sapendo che Luna l’avrebbe raggiunta.
Seiya uscì dalla cabina armadio, si versò un’altra tazza di caffè e lo bevve in balcone. Era una splendida giornata. Ma quando stava per rientrare notò una curiosa presenza che lo fece sussultare.
 

  • “Seiya, dobbiamo parlare…” Lo sguardo era deciso.
  • “Entra, Luna”
 
It’s getting harder to pretend..
Remember when.
 
 

  • “Non ho molto tempo, ascoltami bene Seiya. Bunny sta partendo, tu la devi fermare.”
Seiya scosse il capo, il suo volto esprimeva sorpresa, ma allo stesso tempo rinuncia. “No, Luna io non posso…”
  • “Seiya tu la ami ancora, io lo so. Una persona che dice che è troppo doloroso, che pensa costantemente a lei… ecco queste non sono le parole di chi non ama più.”
  • “Tu non capisci! Non posso continuare a soffrire…forse se parte, io la dimenticherò. So che sedici anni non sono bastati, ma questa volta sarà per sempre.”
  • “Ma se la ami…”
  • “Lei non ama me, Luna tu lo sai!” Le mani gli circondavano il viso, i suoi gomiti erano appoggiati sulle ginocchia. Basta. Voleva cessare quella conversazione in quell’esatto momento.
  • “Seiya, perché pensi che lei si sia rivolta a te? Perché al parco ti è corsa incontro? Sai, era appena stata da Marzio eppure non ha chiesto aiuto a lui, ma a te e tu le hai spezzato il cuore.”
  • “Cosa stai dicendo?”
  • “Che ti ama. Binario 6, il treno parte tra mezz’ora.”
 
Luna sparì tra i rami dell’albero di fronte alla stanza. Seiya non riuscì neanche a sussurrare “No, aspetta..” che subito fu colto da un’improvvisa nostalgia, da un senso di colpa. Come aveva potuto? Non si era accorto dei sentimenti di Bunny, aveva paura di essersi illuso e l’aveva lasciata sola in quel parco a piangere per lui. Per la prima volta nella sua vita si sentiva amato da qualcuno, dalla sua Testolina Buffa e l’aveva lasciata andare. Aveva un’incredibile paura. Paura di svegliarsi e scoprire che fosse tutto un sogno, aveva paura che Luna si sbagliasse. Le sue gambe erano bloccate, sembravano dirgli di non seguirla, di lasciarla andare, non voleva soffrire. Eppure il suo cuore batteva a mille, sentiva un calore dentro. Doveva solo decidere: Andare o non andare. Questo è il dilemma.
Seiya realizzò che, in quel momento, doveva prendere una decisione importante. L’amava, forse era ricambiato e non avrebbe mai saputo se le parole della micetta erano la verità o no, non avrebbe più rivisto gli occhi blu, i capelli d’oro e quel dolce sorriso. Non poteva.
Saltò dalla finestra per non farsi vedere e iniziò a correre più veloce che poteva, ripetendosi le parole “Meglio un rimorso di un rimpianto”. Ed era vero. Quando parliamo di rimorso almeno ci riferiamo a qualcosa che abbiamo fatto e che magari non si è conclusa come speravamo, ma quando parliamo di rimpianto indichiamo, a priori, un fallimento, una rinuncia, una sconfitta per non averci provato. E’ più difficile da sopportare e Seiya lo sapeva, correva, la ferita era guarita, come il suo cuore. Se tutto fosse stato vero, avrebbero ricominciato da capo, ma insieme, come una coppia. Correva, correva, senza fermarsi.
Lesse il cartello: stazione. Binario 6. Corse, corse fino a quando non la vide. Era lì, in piedi, fissava il suo biglietto. Luna era sdraiata sul bagaglio e osservava la sua principessa che batteva con rapidità il tacco contro il cemento. Le gambe scoperte rendevano visibile la sua carnagione chiarissima, un vestito viola a metà coscia senza spalline la rendeva bellissima.
Seiya prese coraggio, fece un bel respiro e iniziò a camminare verso di lei.
 
Bunny si voltò per controllare l’orario dei treni e lo vide. Una fitta la colpì, cosa ci faceva lui lì e soprattutto perché le faceva ogni volta quell’ effetto?
“No, Bunny, è una stupida rockstar che non ti ama più ed è brutto…” Come faceva a dire che era brutto? Aveva dei pantaloni neri a vita bassa e una maglietta a mezze maniche rosse. Era semplice e così bello, così perfetto.
Il cuore non smetteva più di battere, sentiva le gote arrossarsi piano piano, un leggero venticello le scosse i capelli. Era lì a due metri di distanza e la guardava, cosa le doveva dire? L’agitazione cresceva sempre di più.
 
- “Non andartene” Fu il primo pensiero che passò per la mente di Seiya.
- “Perché dovrei restare? Non ho più nessuno…”
- “Ci sono io. Bunny io sono stato un cretino, non volevo dirti quelle cose…”
- “Tranquillo, me lo merito. Se non mi ami più c’è un motivo.” Un sorriso. Falso. Ma era pur sempre un sorriso e lui si sentì morire.
Le prese la mano “No, ascoltami ti prego. Sono stato egoista, ho pensato che, dicendoti questo, sarebbe stato più semplice. La verità è che in tutti questi sedici anni ho pensato solo a te, a quanto mi sei mancata e al fatto che tu non mi avresti mai ricambiato. Ma io…ti amo, ti ho sempre amato fin dal primo giorno perché con il tuo sorriso riesci a illuminare le mie giornate e..”
Bunny aveva le lacrime, ma lo interruppe “Seiya, io…non so che dire, sei stata l’unica persona che mi abbia accolta, in realtà sei stato l’unico che io volessi accettare, sentivo che mi avresti salvato e, senza neanche accorgermene, mi sono…innamorata di te..”
Il ragazzo non poteva credere a quello che aveva sentito. Allora era vero. Avrebbe voluto pizzicarsi per assicurarsi che non fosse tutto un meraviglioso sogno.

  • “Rimani con me, ti prego…”
  • “E tu come farai? Con tut…”
Non riuscì neanche a terminare la frase che fu interrotta. Seiya la stava baciando, l’aveva presa per la vita e l’aveva attirata a sé. Non riuscivano più a pensare, la loro mente era come annebbiata dall’amore e il cuore di entrambi batteva a una velocità incredibile.
 

  • “Andiamo a casa, stiamo un po’ insieme.”
  • “Grazie di tutto, Seiya. Vorrei però parlare con le altre. Vi spiegherò tutto, è una lunga storia, troppo lunga e vorrei fossero presenti tutti.”
  • “Certo, Testolina Buffa, come desideri.”
 
Bunny era felice, teneva la mano di Seiya e niente poteva andare più storto. Niente. Avrebbe raccontato a tutti la verità, si sarebbe tolta un peso atroce. Si sarebbe costruita una vita con la persona che amava, affrontando i nemici.
Un momento: Chibiusa, il patto, la missione. Se ne era completamente dimenticata. Il patto, il patto… O Cielo! E adesso?
 

  • “Ehi Seiya potresti andarmi a prendere un cornetto? Sto morendo di fame!”
  • “Ecco la mia solita testolina buffa, poi ingrassi lo sai e non va bene!”
  • “Sparisci antipatico!”
Appena il ragazzo si dileguò, Luna si avvicinò a Bunny con uno sguardo preoccupato e anche rassegnato.
  • “Ti ricordi vero qual è il tuo compito?”
  • “Luna, io vorrei stare con lui, ma so anche che Chibiusa non nascerebbe…”
  • “Bunny sono stata io a chiedere a Seiya di fermarti e mi dispiace ma non l’ho fatto perché possiate stare insieme, ma solo per la missione.”
  • “Luna…cosa intendi?! Sai bene che la missione è stata un fiasco totale anche a causa del fatto che Marzio non mi ama più…”
  • “No, la missione è salva grazie a Seiya, è lui quello che cercavamo e adesso puoi adempiere ai tuoi compiti…”
  • “No, non ti credo! Non può essere!”
  • “Racconterai tutto alle altre, se questo ti fa stare meglio e poi rispetterai il patto che hai firmato sedici anni fa, Chibiusa nascerà e tutto andrà secondo i piani.”
 
Bunny non ebbe neanche la forza di replicare, in cuor suo sapeva cosa doveva fare. Seiya arrivò con in mano il cornetto, dopo insieme si incamminarono verso casa. Era molto pensierosa, non voleva che tutta questa magia finisse, non voleva proprio saperne della missione e del patto…ma c’era Chibiusa.
E così quello che era un sogno, presto si trasformò in un incubo.
 
La perenne tentazione nella vita è confondere i sogni con la realtà.


Angolo dell'autrice: Allora questo capitolo sarà sicuramente piaciuto ai fan della coppia Seiusa anche se la fine ci riporta comunque con i piedi per terra. Insomma, Bunny ha una missione e... un patto? Che cosa sarà mai? E poi perchè Seiya era quello che cercavano? Quanti dubbi ^^ Ma non temete stavolta amnca davvero poco a scoprire la verità, nel prossimo capitolo verrà rivelato tutto l'inghippo che c'è sotto. Povera Bunny!
Spero vi sia piaciuto il capitolo :)
Il solito grazie va  Moana, CriCri, Sailor star lights, ChibyRoby, EllieMarsRose e AsielRose e tutto quelli che seguono sempre la ff!
Un bacio :)
Alison_95
  
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