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Autore: Nanix    28/03/2011    8 recensioni
Lui. Un teppista, ricco, viziato e prepotente.
Lei. figlia del suo maggiordomo. Normale, anzi forse banale. Altruista, con un carattere forte e combattivo.
L'altra. Esattamente uguale a lui, anzi forse peggio, meschina ed egoista.
Loro. I pochi amici che le stanno accanto e aiutano la povera ragazza.
I professori. Se non fosse per gli ottimi voti che ha la caccerebbero immediatamente fuori dall'istituto.
La stessa storia? Forse.
Stesso finale? Forse no.
Mi spiace ma per il momento lascio in sospeso la storia, non ho ispirazione per continuarla, spero ritorni presto.Scusate
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi sono proprio divertita oggi con Dylan, mi ha sorpreso, ho visto un ragazzo diverso. Per qualche momento mi è sembrato di tornare indietro nel tempo, a quando noi eravamo solo due bambini e ci divertivamo assieme nella piscina in giardino.
Appena metto piede in casa, vedo mio padre correre avanti e indietro preparandosi di tutto punto.
-Oddio, Eileen, muoviti. Dobbiamo andare di la, i signori Marshall hanno qualcosa di importante da dirci. Sbrigati.-
In camera mia vedo sul letto un vestito. Ma che carino il papino, ha anche deciso cosa indossare, chissà che devono dirci. Indosso il vestito, semplice col pesca abbinato a un paio di scarpe alte beige, mi guardo allo specchio. Sto bene, e sono graziosa, però non sono abituata a portare questo genere di vestiti, difatti mi sento una pesca gigante.
Aspetto che mio padre scelga tra la cravatta blu notte e quella nera, un dilemma amletico non c’è che dire. Alla fine, dopo averle provate entrambe per otto volte, decide di tenere quella nera. Guardandoci allo specchio non sembriamo due maggiordomi, ma due persone di classe, e io con questi tacchi, finalmente, riesco a dimostrare qualche anno in più.
Entriamo in casa e notiamo che ci sono un sacco di persone che non ho mai visto e che alcune di queste stanno portando alcuni mobili al piano superiore. Passiamo dalla cucina e la cuoca mi viene incontro.
-Tesoro, sei uno schianto. Forza andiamo che da quello che vedo non si prospetta nulla di buono.-
-Come mai?-
-Ci sono di la i signori Queen.-
-Ah-
Che diavolo ci fanno i genitori di Taira, con i signori Marshall?
La cosa non è per niente rassicurante.
-Ehi ragazzina.-
Mi volto e vedo Dylan avvicinarsi. In giacca e cravatta è bellissimo, sembra un adulto e non un ragazzino. Ha un portamento fiero ed elegante, il completo scuro fa risaltare enormemente i suoi occhi chiari nei quali mi sono persa.
-Dylan. Ti sta molto bene il completo, però hai fatto male la cravatta.-
Mi avvicino a lui e sistemo il nodo della cravatta, sento il suo respiro sulle mie mani e quando alzo la testa vedo che mi fissa.
In quel momento è come se il tempo si fosse fermato e attorno a noi non ci fosse nessuno, solo io e lui. Il mondo è fuori, all’esterno da noi, e noi con quel mondo non centriamo nulla.
-Stai bene con quel vestito.-
-Ti ringrazio.-
Si abbassa un po’, fino ad arrivare al mio orecchio.
-Mi vien voglia di mangiarti.-
Mi rendo conto di essere un peperone e d’avere il cuore che batte all’impazzata. Perché deve dirmi certe cose? Poi io rischio l’infarto.
Veniamo riportati alla realtà da una voce che conosco fin troppo bene: Taira.
-Ma come siete carini. Se non è troppo disturbo c’è gente che aspetta voi.-
Ci avviciniamo a lei, mentre non smette di fissare Dylan, e nemmeno lui sembra tanto intenzionato a volgere lo sguardo altrove.
Va beh che ho detto che insieme sarebbero perfetti, ma se evitano di scambiarsi questi sguardi in mia presenza mi farebbero un gran piacere, specialmente dopo quella che mi ha detto Dylan.
Però devo ammettere, che Taira è veramente una ragazza bellissima.
Ha lasciato i capelli biondi e boccolosi liberi sulla schiena, il viso minuto leggermente truccato cercando di mettere in risalto gli occhi verdi, le labbra sensuali impreziosite da un leggero strato di rossetto rosa tenue, e per finire il fisico prefetto avvolto in un morbido vestito bianco probabilmente di seta e di un qualche famoso stilista.
Taira mi guarda dalla testa ai piedi, mentre ci avviciniamo ai suoi genitori e ai signori Marshall, e sogghigna.
Ci accomodiamo sul divano.
-Bene, ho voluto riunire qui tutti perché c’è una cosa importante da dire. Sia ben chiaro, e questo è rivolto ai diretti interessati, ormai la cosa è fatta e non si può cambiare. Le decisioni sono state prese e anche se forse non siete contenti non verranno cambiate.-
Il cuore inizia ad accelerare i battiti come se già sapesse cosa sta accadendo eppure io non so assolutamente nulla.
Dylan mi osserva come se cercasse di leggere nei miei pensieri, mio padre e la cuoca si guardano con aria interrogativa mentre Taira guarda le sue unghie perfette.
-Dopo questa piccola premessa ho il piacere d’annunciare il futuro matrimonio tra mio figlio e Taira Queen.-
Ahaha. Stiamo scherzando vero? Dylan e Taira, sposati? Restiamo tutti quanti a bocca aperta, mentre Dylan mi guarda con un espressione colpevole. Lui in realtà sapeva tutto eppure ha fatto quello che ha fatto. Mi ha fatto credere di provare, anche in una maniera non proprio carina, un piccolo interesse per me, quando in realtà non era affatto cosi.
Taira ora fissa me intensamente, come se volesse dirmi.”Tieni, mi sono vendicata”
Il signor Marshall si rivolge a noi.
-Da oggi Taira vivrà sotto lo stesso tetto. Questo fino al matrimonio.
-E quando sarebbe?-
-Quest’estate.-
Sono da poco maggiorenni e già devono sposarsi.
Chiudo le mani a pugno e trattengo le lacrime, di tempo per piangere ne ho abbastanza, e di certo non gli do la soddisfazione di farlo li davanti a tutti.
No, mi spiace, Taira e Dylan, non mi vedrete piangere.
Dopo essermi unita a mio padre e alla cuoca per fare le congratulazione ai due sposini me ne torno a casa per cambiarmi
 
Sapevo già da tempo che per risanare l’azienda mio padre doveva unirsi al signor Queen, avrei preferito che non mettesse in mezzo anche il sottoscritto, ma alla fine le mie preghiere non sono state ascoltate.
Dopo aver annunciato l’imminente matrimonio, per nulla d’amore sia ben chiaro, vedo Eileen stringere i pugni e fissare un punto indefinito nella stanza, ha gli occhi lucidi e lo sguardo spento.
Ti ho ferito per l’ennesima volta, vorrei alzarmi e annullare tutto quanto ma quel che è fatto è fatto ormai.
Anche i miei genitori, come i genitori di Taira, sono frutto di matrimoni combinati.
Per quelli come no, non esiste l’amore, a meno che tu non sia fortunato e puoi tranquillamente sposarti con la tua domestica senza problemi, ma questo capita raramente e in genere non finisce mai nel migliore dei modi.
E poi mio padre ha ragione, per quanto mi costi ammetterlo, io e Taira proveniamo da mondi simili, sappiamo i sacrifici da fare e come dobbiamo comportarci in pubblico, è un mondo diverso da quello di Eileen.
Anche lei assieme a suo padre e alla cuoca ci fa le congratulazioni, senza però guardarmi.
Certo di tenere la sua mano tra le mia ma lei senza troppi convenevoli se ne va, lasciandomi in piedi al centro del soggiorno a fissarla andar via.
Perché mi deve mandare cosi in confusione?
Vorrei capire perché lei è in grado di rendermi cosi insicuro? Che strano potere ha su di me?
Taira si avvicina e mi appoggia una mano sulla spalla.
È una bellissima ragazza e per giunta molto simpatica e gentile, per quel poco che l’ho conosciuta si è dimostrata tale.
-Dylan, se vuoi un consiglio lasciala stare. Dai un taglio netto con lei. Finirete per farvi male entrambi, e poi che ti vada bene oppure no, noi siamo fidanzati.-
Eh si Taira, hai ragione, devo dare un taglio netto con Eileen e cercare di vederla solo come la figlia del nostro maggiordomo.
-Esco un attimo.-
Le do un bacio casto sulla guancia e vado a casa sua, che ovviamente trovo vuota.
-Sarà da sua madre.-
Mi volto e vedo il padre di Eileen.
-Grazie.-
In sella alla moto vado al cimitero, e la vedo accanto alla tomba di sua madre.
Mi avvicino senza far rumore, è seduta a terra e tiene il viso tra le mani mentre il corpo trema.
-Eileen.-
Un sussurro, nulla di più, quel tanto che basta per farle alzare il viso.
-Vorrei stare sola, se non Le dispiace.-
-Vorrei parlarti.-
-Vorrei non ascoltarti e nemmeno vederti. Quindi se non te ne vai tu me ne vado io.-
Non accenno a muovermi cosi lei si alza e mi passa accanto ma riesco a bloccarla.
-Possiamo parlare?-
-E di cosa? Tu ti sposi quest’estate, tu mi hai preso in giro fino adesso. E io d’ora in poi non voglio più avere più nulla a che fare. Sopporterò di vedervi assieme, e sarò una domestica perfetta. Hai ragione le differenze sociali sono troppe, resta pure nel tuo mondo fatto d’oro io mi accontento del mio, fatto di persone leali. Buona giornata Dylan.-
Se ne va e per l’ennesima volta guardo la sua immagine allontanarsi da me.
È cosi quindi che deve andare?
 
 
Scusate il ritardo, ma ho iniziato anche un'altra fanfiction, ma di questa non mi sono scordata.
Bel colpo di scena vero?
E poi Taira gentile? No non mi sono drogata tranquille, in realtà lei ha un motivo per odiare Eileen, come la maggior parte dei suoi compagni del resto. Fondamentalmente però lei è una tipa ok.
Chissà come andranno avanti ora le cose.. 

  
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