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Autore: Sailor Saturn    02/04/2011    3 recensioni
Allora, che dire: questa raccolta è ispirata ai versi della poesia "Vivi la Vita" di Madre Teresa. Ho cercato di collegare ad ogni verso uno o più personaggi che, secondo me, rappresentano bene il verso stesso.
Spero possa piacervi! Buona lettura!
La racolta ha partecipato (tranne il capitolo 8) al contest "My Best Story- Only Edit Contest" di Luna Ginny Jackson, classificandosi quinta a pari merito e vincendo il premio "migliori personaggi femminili".
Il capitolo 8 ha partecipato al contest "Parlami di LUI" di Freddy16, classificandosi 10° a parimerito e vincendo il "premio lacrima".
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Questa raccolta (tranne il capitolo 8, partecipante ad un altro contest) ha partecipato al contest "My Best Story- Only Edit Contest" di Luna Ginny Jackson, classificandosi quinta a pari merito e vincendo il premio "migliori personaggi femminili"!
Ecco il giudizio:



Sailor Saturn con “Vivi la vita!”
Grammatica e Lessico 10/10
Originalità 9,5/10
Stile 9/10
Caratterizzazione dei personaggi 9,5/10
Gradimento personale 9/10
Totale 47/50
Grammatica e Lessico: Sono all’ultima valutazione. Perdonami, ma sto sclerando. E cercando un modo originale di dirti che non ci sono errori e che è tutto a postissimo. *respira*. Allora, dal punto di vista grammaticale non ho notato particolari Orrori,così come dal punto di vista sintattico e in generale. Brava. Posso rubare un buchino? Grazie per avermi sostenuta *muore*.
Originalità: Vivi la vita. Molto originale, come idea. Dedicato a coppie o a personaggi vari. Il migliore, però, l’ultimo capitolo. Con tutti qui “Vivi Harry” mi sono commossa più di una volta. Un capitolo fluffoso che ho apprezzato moltissimo e che ho letto con le lacrime agli occhi, anche grazie ai precedenti capitoli. Grazie, veramente. Credo mi ci volesse.
Stile: Lo stilè è scorrevole, soprattutto nel mio capitolo preferito, l’ultimo, con cui hai concluso meravigliosamente la storia. Hai fatto veramente un ottimo lavoro, mi sono emozionata parecchie volte e ti ringrazio per questo. Soprattutto nella prima, l’ultima e quella su Lupin… scrivi molto bene, spero quindi in futuro di leggere qualcos’altro di tuo…
Caratterizzazione dei personaggi: Sono tutti molto IC, ma se dovessi dettagliarli tutti sarebbe troppo lunga la questione. Alcuni mi sono piaciuti di più, altri di meno, fattostà che ti ho dato 9,5 senza pensarci due volte. Sei stata bravissima almeno su questo punto di vista.
Gradimento personale: Non ho più niente da aggiungere, scusa il giudizio cortissimo, anche con te approfondirò nelle recensioni che lascerò alla tua storia.
Totale 47/50 
 

James/ Lily 

LA VITA E' UN'OPPORTUNITA', COGLILA

 

 

Era una giornata come tante alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Nessuno poteva immaginare che, proprio quel giorno, in cui un temporale con pochi precedenti imperversava da ore nel cielo, un ragazzo ed una ragazza, diversi come il sole e la luna, avrebbero preso una delle decisioni più importanti della loro vita: si sarebbero regalati un'opportunità...

 

* * *

 

:<< Accidenti, ma Santissimo Merlino, perché l'ombrello si doveva rompere proprio adesso?! >>

imprecò una ragazza dai fluenti capelli rossi, cercando in qualche modo di prendere la bacchetta all'interno della sua tracolla, stracolma di libri.

Dopo l'ennesimo tentativo fallito, Lily Evans sospirò rassegnata e, tirando su il cappuccio del mantello, si diresse verso l'entrata della scuola.

Si era attardata alle Serre insieme all'insegnate di Erbologia, la professoressa Sprite, per discutere sul tema sulle proprietà curative della Mandragola che avea consegnato quella mattina.

Le piaceva dialogare con i professori, erano sempre disponibili e pronti a risolvere i dubbi dei loro alunni. Lily apprezzava moltissimo questo lato dell'insegnamento di Hogwarts: gli studenti erano trattati prima di tutto come persone.

Sta di fatto che, una chiacchiera tira l'altra, era arrivata l'ora di cena. Lily, salutata la professoressa, era corsa fuori dalla Serra ma il suo ombrello aveva avuto vita breve: una folata di vento l'aveva spezzato e lei si era ritrovata fradicia come un pulcino! Non era nemmeno riuscita a trovare la bacchetta per asciugarsi e fare un Incantesimo Imperturbabile così, rassegnata, si era incamminata verso la Scuola, con solo il mantello a coprirla.

Immersa nei suoi pensieri, Lily non si rese conto di essere arrivata al campo di Quiddich.

Che strano” pensò la ragazza “chissà perché mi sono diretta qui”.

Senza un motivo preciso, però, sentiva di essere nel posto giusto.

Si fermò e guardò il campo: le tribune, gli anelli della porta erano illuminati dai lampi e dai tuoni del temporale ma non avevano un'aria spettrale, tutt'altro. Al campo di Quiddich, Lily si sentiva bene. Si sentiva al sicuro, protetta, amata. Questa sensazione accompagnava la ragazza da sette lunghi anni ormai e lei non ne aveva ancora capito il motivo.

Immersa nei suoi pensieri, Lily non si accorse che qualcuno le si era avvicinato e le aveva coperto la testa con un ombrello. Si ridestò solo quando sentì una voce chiamare il suo nome

:<< Evans, ci sei? >>.

Quella voce. Erano sette anni che la perseguitava. La sentiva nei corridoi, nella Sala Comune, in Sala Grande, durante le gite a Hogsmead. Era una presenza fissa nella sua vita da sette anni.

E tu entreresti in panico se non la sentissi per più di due giorni” le sussurrò una vocina maligna.

Ma falla finita!” pensò la ragazza.

:<< Evans, davvero, ti senti bene? A questo punto normalmente mi urli di andarmene dove solo Merlino sa! >>. I pensieri di Lily furono nuovamente interrotti da quella voce.

La ragazza sospirò, quasi rassegnata, e alzando la testa incontrò il volto sorridente di James Potter, a cavallo della sua scopa, bagnato fino alle ossa, che la copriva con un ombrello.

Lily rimase per un istante senza fiato: non l'aveva mai ammesso (forse nemmeno con sé stessa) ma sapeva che James Potter era bello. Alto, non troppo magro e nemmeno troppo grasso, le spalle larghe frutto di sette anni di allenamenti di Quiddich, i capelli neri incredibilmente spettinati e gli occhi nocciola coperti dagli occhiali, James Potter era (oggettivamente parlando) un bel ragazzo. Non la bellezza trasandata di Sirius Black o la bellezza eterea di Brain Mcdugal. No, niente di tutto questo. James Potter era di una bellezza diversa, che derivava dal suo sorriso, sempre presente sul suo volto, dal suo senso di giustizia e dalla sua incredibile passione per guai e scherzi.

Lily, però, si rese conto che James non era mai stato bello come in quel momento, bagnato e infreddolito, mentre la guardava con dolcezza a cavallo della sua scopa.

Spaventata dai suoi stessi pensieri, Lily si riscosse e, con voce tagliente disse :<< Potter, si può sapere per quale motivo sei qui? La cena sta per iniziare! >>.

James sorrise e, scendendo dalla scopa (stando attento a non togliere l'ombrello da sopra Lily), rispose :<< Evans mi hai fatto preoccupare! Da come mi guardavi sembrava quasi che ti fossi innamorata di me! >>.

Lily arrossì e, con gli occhi verdi fiammeggianti d'ira, rispose :<< Potter, sono sette anni che mi chiedi di uscire, io ti avrò detto di no almeno un milione di volte... >>

:<< Un milione centocinquantuno mila ottantadue volte, per essere precisi >> la interruppe James.

:<< Co-come? >> chiese frastornata Lily

:<< Ho detto che hai rifiutato i miei inviti per un milione centocinquantuno mila ottantadue volte >>

rispose James tranquillo. Lily era sconvolta. Quel ragazzo le stava dicendo, con una tranquillità disarmante, che aveva tenuto il conto di tutte le volte che lei aveva rifiutato i suoi inviti ad uscire. Era sconvolta. James, forse intuendo i suoi pensieri, disse :<< Dai Evans, non fare quella faccia! Devo pur tenere il conto di tutte le volte che mi hai rifiutato, così quando ti deciderai a dirmi di sì, potrò chiederti un bacio per ogni tuo “no” >> concluse la frase ridacchiando.

Eppure Lily non riusciva a ridere, non riusciva a parlare. Era bloccata. Quando James le chiese di nuovo di uscire insieme lei sussurrò una risposta talmente bassa che temette che il ragazzo non l'avesse sentita

:<< Perché? >>

James la guardò per un istante, senza tracce di un sorriso sul volto, e le rispose

.<< Perché quando capisci di aver trovato la persona giusta, non ti importa quante volte lei ti rifiuterà: devi insistere fino a che non avrai la tua possibilità di dimostrarle quello che provi >>.

Lily guardò James e fu come se lo vedesse per la prima volta: non vedeva solo il ragazzo arrogante e presuntuoso che aveva sempre conosciuto, c'era qualcos'altro.

Eppure il cervello della ragazza non ne voleva sapere di accettare questo cambiamento.

:<< Non ti capisco, Potter. Sono sette anni che ci conosciamo e siamo diversi come il giorno e la notte e... >>

:<< A parte il fatto >> la interruppe il ragazzo :<< che c'è un proverbio babbano che dice “gli opposti si attraggono” non sono sette anni che ci conosciamo >>

:<< Certo come no! >> si infervorò Lily :<< io per sette anni ho rifiutato gli inviti del tuo gemello, ho messo in punizione lui e i suoi amici, ho litigato con lui e via dicendo! >>

:<< Non intendevo questo. Intendevo che io posso dire che ti conosco mentre tu conosci solo quello che hai voluto vedere in sette anni. Ti sei fermata all'apparenza. Certo, è anche colpa mia che non ti ho permesso di vedere molto di me ma non è che tu abbia fatto i salti mortali per conoscermi >> disse con un po' di amarezza James :<< che cosa sai di me Lily? Sai il giorno del mio compleanno? O il mio colore preferito? O una qualunque cosa che mi riguardi ma che non sia materiale di pettegolezzi nei corridoi? >>.

Gli occhi verdi di Lily erano pieni di stupore: non immaginava che James ( “Potter, Potter non James!” Si corresse mentalmente) potesse essere così profondo. Tutto quello che aveva detto era vero: lei non lo conosceva. Da quando lo aveva incontrato sul treno, il primo anno, aveva deciso che quel ragazzino con gli occhiali era solo una fonte di guai, nulla di più. In sette anni, non c'era stata una sola volta in cui lei aveva guardato oltre la maschera che il ragazzo indossava ogni giorno.

Benché fosse scossa e stordita, Lily ebbe la forza di chiedere :<< Perché dici di conoscermi? Se è vero che io non so nulla di te, nemmeno tu sai nulla di me! Questa è la prima volta che abbiamo una conversazione civile! >>.

James sorrise, sempre un po' malinconico, e le rispose :<< E' vero, non abbiamo mai parlato, ma sono sette anni che ti osservo ( che osservo la ragazza che amo, aggiunse mentalmente) e credo di sapere qualcosa di te: so che il tuo compleanno è il 30 gennaio, che ti impegni così tanto nello studio per dimostrare che, anche se sei figlia di babbani, vali tanto quanto un Purosangue. So che ti manca Mocciosus e che ti ferisce la sua indifferenza. So che il tuo libro preferito è Le Mille e una Notte, un libro babbano che leggi spesso davanti al camino. So che il tuo colore preferito è l'azzurro e so che ti piace passeggiare in riva al Lago Nero quando il sole tramonta. Io ti conosco Lily >>.

Nel giro di due minuti le difese di Lily crollarono: aveva passato sette anni ad odiare (credere, convincersi di odiare) una persona che, invece, avea passato lo stesso tempo a cercare di conoscerla. Con gli occhi colmi di lacrime si rese conto che James sapeva cose di cui nemmeno le sue migliori amiche si erano accorte: di Severus, della sua voglia di far vedere quanto valeva, della sua abitudine di passeggiare al Lago al tramonto.

Non poteva crederci: James la conosceva, la conosceva davvero.

Senza parlare, i due ragazzi erano arrivati davanti al portone di ingresso. James chiuse l'ombrello e, mettendosi la scopa in spalla, disse :<< Ci vediamo a cena, Evans >>.

Un secondo. Fu questo il tempo che Lily impiegò a reagire. Con uno scatto, afferrò il braccio di James, impedendogli di andare via. Il ragazzo si voltò, sorpreso, e vide il volto della sua Lily bagnato di pioggia, con i capelli appiccicati al viso, e gli occhi verdi lampeggianti di vita.

Non le era mai parsa così bella.

Lily sorrise e, lasciando il braccio del ragazzo, disse :<< Che ti prende oggi Potter? Non devi chiedermi qualcosa?>>

James spalancò gli occhi stupito. Ci mise un po' a capire quello che voleva dire Lily. Poi, sorridendo, le rispose :<< Veramente io ti ho già fatto la domanda al campo di Quiddich ma tu non mi hai risposto, Evans: eri troppo presa ad ammirarmi >>

:<< Allora rifammi la domanda >>

:<< Vieni a Hogsmead con me sabato, Lily? >>

: << Sì, James >>.

 

* * *

 

Quella sera a cena in Sala Grande, due ragazzi, seduti allo stesso tavolo si scambiavano dolci sguardi, prontamente individuati dai loro amici che non persero tempo a fare battutine. Infondo, però, erano felici per loro. Ci avevano messo sette anni ma, alla fine, avevano deciso di darsi un'opportunità.

  
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