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Autore: fran_buchanan    06/04/2011    1 recensioni
[dal cap.1]
- Eccomi, Direttore – fece un piccolo inchino a Kaien, poi si rivolse a me – Il mio nome è Hanabusa Aido, e da oggi sarò tuo compagno di classe. Il tuo nome invece, bella fanciulla? – mi sorrise affabile, facendomi il baciamano. Arrossii di botto, non ero abituata a certe cose.
- A-Alyson Heiser – mormorai imbarazzata, ritirando la mano non appena Aido lasciò la presa.
- Bene, ora che vi siete presentati, è meglio che andiate, o non riuscirete a fare una visita al dormitorio prima dell’inizio delle lezioni. Su, forza – ci fece il direttore, sospingendoci verso la porta con un sorrisino innocente in faccia. Quando uscimmo, ci chiuse la porta davanti al naso. Che modi, umpf.
[dal cap.3]
Rimanemmo qualche minuto in silenzio, Hanabusa sempre ad occhi chiusi, così ne approfittai per guardarlo per bene da vicino, il più silenziosamente possibile. Viso d’angelo, capelli biondi come il grano, quelle labbra perfette... E gli occhi, di quel blu perfetto. Uh, occhi? Shit. Aveva riaperto gli occhi.
Come una scema rimasi lì ad osservarlo per qualche secondo, in stasi, poi voltai lo sguardo sopra la sua testa.
- Uh, perché mi stavi osservando, Al? –
***
Revisionata. Enjoy!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki Kain, Hanabusa Aido, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. Now she's back, so my life is a bit better


- Evelyn.. – mormorai, incredula. Sentii le lacrime che iniziavano a scendere sul mio viso. Ero così felice di vedere un volto amico dopo la tragedia con i miei genitori.. Che dico, ero contenta, felice di vedere la mia gemella dopo quel che era successo.
- Ehi, Alyson – mormorò lei con un sorriso tremolante, avvicinandosi a me.
Le corsi subito tra le braccia, singhiozzando. Eve di rimando mi abbracciò dolcemente, come se mi stesse cullando.
- Shh, Aly, shh... Adesso ci sono qui io, stai tranquilla... – mi mormorò. Rimanemmo abbracciate così per qualche minuto, poi ci andammo a sedere sul divano.
- Senti Alyson... Mi vorresti... Se te la senti – precisò, interrompendosi – mi vorresti raccontare cos’è successo a mamma e papà quella notte? – mi chiese, mormorando. Mi si strinse il cuore, non volevo rivivere quei momenti, mi causavano un dolore incredibile. Ma Eve, lei non sapeva quel che era successo, ed era giusto che venisse a conoscenza dei fatti.
Presi un respiro profondo, e con voce tremolante iniziai a raccontare.
- Era un giovedì. Ero andata a scuola, quel giorno, e avevo deciso di fermarmi a studiare in biblioteca. Sono tornata a casa verso le cinque, saranno state al massimo le cinque e mezza. Quando sono entrata, ho sentito papà che gridava a qualcuno di stare lontano da nostra madre, e poi lei che gridava. Così, ho deciso di seguire le voci per capire che cosa stava succedendo. Sono arrivata fino in mansarda, dove c’era la porta socchiusa. Così ho deciso di.. Di dare un’occhiata – mi fermai un attimo, era la parte peggiore del racconto.
- Quello che vidi mi lasciò scioccata. C’era la mamma per terra, ricoperta di sangue, era piena di tagli e ferite.. Papà era davanti a lei, cercava di proteggerla, in qualche modo. Ma quell’individuo... Lui.. Non scorderò mai il suo viso, sembrava un mostro, aveva la faccia deformata dalla furia e dalla pazzia... Papà gli urlava contro, ha anche pronunciato il suo nome, Hizashi. Lui si è allontanato di un poco, poi... Poi ha tirato fuori una pistola anti vampiro, l’ha puntata verso papà e... – mi feci scappare un piccolo singhiozzo – E ha premuto il grilletto. Ho visto il corpo di papà accasciarsi a terra, e diventare polvere, a poco a poco. E come se non bastasse, si è avvicinato alla mamma, l’ha alzata da terra prendendola per il colletto e... E le ha.. Rotto il collo. Poi, se n’è andato, saltando dalla finestra – scoppiai a piangere, incapace di tenermi dentro tutto il dolore che provavo. Eve stava piangendo, e ci abbracciammo strette tra i singhiozzi. Rimanemmo così per non so quanto tempo, l’una nelle braccia dell’altra, a consolarci a vicenda. Poi, quando mi sentii più calma, decisi di riprendere con il racconto.
- Sono rimasta accanto al corpo di mamma a disperarmi fino a sera inoltrata. Poi, ho deciso di prendere le mie cose e andarmene. Oramai lì non avevo più nulla. Non sapevo dove fossi, Eve, se saresti mai tornata a casa. Così ho preso tutti i soldi che ho trovato in casa, una borsa con i miei vestiti, e sono uscita. Non volevo fare funerali, ne spiegare quel che era successo a qualcuno, così ho semplicemente dato fuoco alla casa. Poi, me ne sono andata. Ho viaggiato, sono andata in Inghilterra, poi sono venuta qui, non so nemmeno io perché, e ho deciso di iscrivermi al collegio di Kaien. E beh, eccomi qui – conclusi, con calma. La morte dei miei genitori era ancora una ferita aperta, faceva male, ma mi stavo abituando alla presenza di quel dolore; sentivo il bisogno di staccare la spina, di non pensare continuamente a loro.
-  Aly... – mormorò solo Eve, per poi lasciarmi un piccolo e dolce abbraccio.
- Su, ora smettiamo di parlare di questo, ci ho pensato fin troppo in questi mesi, ho bisogno di staccare la spina per almeno qualche minuto. Vieni, ti accompagno in camera – le feci, alzandomi. Ma, grazie alla mia solita e poco amata goffaggine inciampai sul tappeto, e caddi lunga distesa sul pavimento.
- Vai a quel paese – bofonchiai. Sentii Eve ridere leggermente, e sorrisi anche io. Ero riuscita a distoglierla dai pensieri negativi.
- Cosa ti ridi eh, antipatica? – borbottai scherzosamente, rialzandomi.
- Sempre la solita, Aly – mi rispose lei con un sorrisino.
- Umpf, parla lei – feci, per poi fare un sorrisino sadico a cui Eve rispose con uno sguardo fintamente spaventato. Poi, mi misi a farle il solletico, a cui lei rispose facendolo a me. Avevamo le lacrime agli occhi, questa volta dal ridere. Ci fermammo di scatto sentendo la porta aprirsi. Erano già finite le lezioni?
Guardai, e mi trovai davanti due bei faccini conosciuti.
- Ehi, ragazzi! – li salutai, sventolando la mano – Posso presentarvi una persona? – domandai loro, quando si furono avvicinati a noi.
- Certo – mi sorrise Hanabusa. Era così bello quando sorrideva.
- Bene – sorrisi di rimando – Lei è Evelyn, ed è la mia sorella gemella. Eve, loro sono Hanabusa Aido e Akatsuki Kain – li presentai, indicando il biondo e il biondo dorato.
- Incantato – fece Aido sorridendo. Kain fece lo stesso, aggiungendo anche un baciamano, a cui mia sorella arrossì vistosamente.
- Che ci fate qui, ragazzi? – domandai – Non dovrebbe esserci lezione? –
- Si, ma Kaname ci ha esentato dal resto delle lezioni di questa sera, quando ha visto tua sorella arrivare. Ci ha mandati a controllare che non aveste bisogno di qualcosa – spiegò Hanabusa sorridendo.
- Oh, okay – sorrisi leggermente di rimando. – Beh, direi che potreste far fare un giro del dormitorio a Eve, allora – i due cugini annuirono, e iniziammo a fare di nuovo il ‘tour’. Praticamente ci eravamo divisi in coppie, Kain e Evelyn davanti, ed io e Aido dietro, a poca distanza. Era più un momento di conoscenza, che di visita.
Finito il giro, ci ritrovammo davanti alla mia stanza.
- Beh, noi andremmo a dormire, ragazzi. Siamo stanche per il viaggio – fece Eve, dopo avermi lanciato uno sguardo. Tra noi non c’era nemmeno bisogno di parlare.
- Oh, okay. Beh, allora buonanotte – disse Aido, poi i due cugini ci sorrisero, quasi in sincro. A mio parere, loro due erano i più belli della Night Class.
- Buonanotte – rispose Eve.
- Notte – feci invece io. Poi, entrammo nella mia stanza, che condivideva il bagno con quella di Eve.
Mi cambiai velocemente, e mi infilai sotto le coperte del mio lettone. Eve riemerse dal bagno, in pigiama, e si mise seduta sul bordo del letto.
- Posso? – mi  chiese. Sapevo bene che voleva dormire con me. Io annuii, facendole spazio.
- Beh, i due cugini sono proprio carini – mormorò dopo un po’.
- Già – assentii io, sperando, con mia sorpresa, che intendesse Akatsuki e non Hanabusa.
- Poi, Akatsuki è stato molto gentile con me oggi – disse Eve, con un sorriso dolce. Sorrisi piano di rimando, tirando un sospiro, nella mia testa.
- Già, proprio gentile. Anche Hanabusa, appena sono arrivata, è stato davvero carino – mormorai, dando ragione alla mia gemella.
- Penso che qui ci troveremo bene – mormorò Eve dopo un po’.
- Si, anche secondo me – risposi, poi sbadigliai – su, a dormire, veloce! – scherzai, girandomi per abbracciare Eve. – Buonanotte, sorellina. –
- Buonanotte, Aly –
Nelle settimane seguenti, io e Evelyn passavamo tutto il nostro tempo libero con i due cugini, con cui stringemmo un forte legame di amicizia. Sembrava che ci conoscessimo da sempre.
Poi, dopo un po’, notai che verso Hanabusa stavo iniziando a provare una certa attrazione, abbastanza forte direi, visto che sentivo lo stomaco stringersi tutte le volte che faceva *bang* alle ragazze della Day Class quando andavamo a lezione; ero gelosa. Dopo averne parlato anche con Eve, capii che mi ero presa un’enorme sbandata per Hanabusa Aido. Mannaggia a lui e a quei suoi occhioni blu. Umpf.
  
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