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Autore: FGM    07/04/2011    1 recensioni
Siete in classe, una mano appoggiata alla faccia, il brusio del delirio del prof vi disturba, ma voi prontamente pensate ad altro. Vi dite: altri due giorni e arrivano le vacanze estive, forza, resisti. Spostate lo sguardo all’interno dell’astuccio, premete un tasto a caso e il cellulare si illumina. Manca ancora mezz’ora alla fine della lezione, dannazione. Poi tirate di nuovo su lo sguardo, e vedete che il prof si accascia a terra. Poi, fila dopo fila, più di tre quarti dei vostri compagni di classe cadono a faccia in giù sul banco, come svenuti. Ma a cinque studenti iniziano a venire delle specie di convulsioni. Gridano, e, nel frattempo, si sentono le urla provenire da altre classi, ma non solo urla, anche strilli di ragazzine, ruggiti – sono ruggiti, quelli?, ringhi, botti, strani versi. Infine, i vostri compagni di classe che non si sono accasciati sul banco, si irrigidiscono, e, con un’andatura zoppicante e traballante, si alzano dalla sedia. Voi aggrottare le sopracciglia, vi chiedete se state sognando.
Genere: Azione, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Riku, Roxas, Sora
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessun gioco
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2 - Can i bum a smoke?

Can i bum a smoke?

Wow, la razza umana estinta per un virus! That blows my mind.
E pensare che volevano creare un'arma batteriologica, di quelle che fanno “BOOM” e poi niente, il silenzio totale. Ehi, direi che ci sono riusciti. That's a scream! Io queste cose le so perché sono un militare, quando le cose stavano iniziando ad andare fuori controllo, quando tutto stava diventando insostenibile, era già troppo tardi. Nel giro di quanto tempo il virus ha sterminato la razza umana? Ventiquattr'ore. It's murder!
Un film horror reale, da vivere in prima persona. Ma in verità hanno nascosto il tutto anche a noi militari per molto tempo, solo verso la fine, pochi giorni prima del caos, ci hanno avvisati. Assurdo, uh? E quando è successo io ero in missione, con cinque compagni, dovevamo portare le persone ricche e importanti quelli con i soldi o i politici, in posti sicuri, sotto terra, nei bunker. La pandemia è scoppiata prima del previsto. We're doomed. Il virus è aereo, ovviamente esistono pure le persone immuni. E io sono una di quelle. I'm the man, yeah! Una percentuale minima si è salvata, il 30% circa, forse anche di meno, gli studi forse non erano neanche esatti. Sicuramente.
Il suono dello sparo rimbomba, butto la sigaretta per terra. Di sei militari sono l'unico rimasto, nel gruppo eravamo solo due immuni, l'altro si è fatto prendere alle spalle e quando ho fatto fuori quei bastardi era troppo tardi per Jack, gli ho alleviato il dolore tagliandoli la gola. Sono cose che capitano.
Anyway, adesso sto per entrare in una scuola per vedere se ci sono sopravvissuti, e per il momento, vedo solo un'orgia di quei subumani. Sembrano zombie, lo sono. Morti e poi rinati. Nella pistola ho solo cinque colpi, dopodiché si passa al lanciafiamme, che preferisco. Oh, si fa sentire la mia parte da piromane. You bet.
Entro in palestra, niente, nessuno di vivo. Così pochi ragazzi immuni? Che spreco. Shit. Mi sta sanguinando la mano, quella sinistra, prima mi hanno morso. Per evitare che mi mordessero il collo mi sono fatto mordere sulla mano, così non rischio di morire dissanguato. Apro la porta di una classe, la 2° B precisamente, e mi guardo attorno. Addirittura questa classe è vuota, sbuffo, e io quando faccio l'eroe, mh? Noto una testolina bionda e tremante sotto la cattedra, mi avvicino lentamente con la pistola puntata, mi chino e lo vedo. Un ragazzino biondo, sembra quasi un bambino, che piange. E solo poco dopo noto il suo stile letteralmente emo, solo che porta degli occhiali, non che sia importantissimo. Abbasso la pistola e sorrido appena. Fatti valere, Axel.
“Ehi ragazzino, va tutto bene, sono un militare.” mormoro e gli porgo la mano sorridendo.
Il ragazzino mi guarda in silenzio, praticamente mi studia, sembra che da un momento all'altro possa svenire, infine mi prende la mano timoroso. Lo tiro fuori da sotto la cattedra, è tutto tremolante e fin troppo magro. Mi tolgo il giubbotto e glielo metto sulle spalle.
“Ecco, adesso va meglio, ragazzino. Come ti chiami? My name is Axel. A X E L, got it memorized?” lascio perdere il grado e tutte le cose da militare, aspetto una sua risposta.
“R-Roxy.” sussurra e si asciuga le lacrime.
Bel nome, ma è femminile o sbaglio? Bah, non m'interessa. Adesso dobbiamo uscire dalla scuola, devo portarlo in posto sicuro e se ho imparato qualcosa nella giungla è che per prima cosa bisogna pensare al cibo. Andiamo in un mercato e ci riforniamo, deciso.
“Adesso sei sotto la mia protezione, tranquillo.” gli sorrido, ma noto che fa una faccia strana.
Tiro fuori una sigaretta dal pacchetto che tenevo in tasca e prendo l'accendino, mi faccio un tiro. Dio, senza sigarette non vivo.
“Il fumo uccide.” sento appena la sua voce, ha una voce sottile, dolce.
“Uh?” mi giro verso di lui, ha davvero detto quello che ho sentito?
Oh, my... No, ti prego, non dirmi che è un ragazzino di quelli tutti perfettini e che segue le regole. TI PREGO. Io odio letteralmente i bambini frignoni e i ragazzini perfettini. E non m'importa se è un civile o che altro, io lo butto in mezzo a quei cosi se mi rompe le palle. Comunque sia spengo la sigaretta per terra.
“Senti, tu sei solo...” mi fermo perché noto che ha una ferita sulla gamba, allora è stato morso anche lui.
La mia parte da militare ha la meglio sulla mia parte da punk. E tralasciamo i particolari, please. Lo faccio sedere per terra e mi siedo pure io, gli faccio appoggiare la sua gamba sulle mie e osservo la ferita. Si è proprio un morso.
“Me l'ha fatto una mia compagna di classe. Anche se non era più lei, in verità.” dice, mi giro verso di lui e inclino la testa.
“Non m'importa chi ti ha morso. Adesso dobbiamo solo andare in un centro commerciale, prendere delle provviste, del disinfettante, un ago e filo e siamo a posto.” mormoro facendo un lista mentale, mi avvicino a lui e gli sistemo il giubbotto, lo chiudo.
“Che cosa c'entrano l'ago e il filo?! … Non vorrai mica... Eh, no!” si scansa di scatto e per poco non cade a causa della ferita, ma lo prendo prima che ciò accada.
“Wooow! Calmo! Stai calmo! Guarda che parlavo per me!” lo rimetto a terra e gli faccio vedere il morso sulla mano.
“Vedi? E' mia abitudine cucirmi le ferite, okay?” sorrido e mi gusto la sua espressione.
Mh, il modo in cui mi guarda mi fa pensare che non sembro tanto stabile mentalmente, infatti non lo sono, ma questo è un dettaglio che posso evitare di nominare. Cosa dicevano? Sadico, egocentrico, fin troppo furbo, con potenza autodistruttiva e pazzo. Who cares? Ero uno dei migliori.
“Non sei di questa città, vero? Io conosco il centro commerciale più vicino.” mormora il piccoletto guardando per terra.
Annuisco e lo guardo un attimo negli occhi, li ha di un azzurro chiarissimo, oserei dire che sono come il ghiaccio. Eppure non ha lo sguardo glaciale anzi, sembra che voglia solo un po' di affetto. Eppure prima, quando l'avevo guardato, aveva gli occhi più scuri, di un colore più normale. What the hell is going on?!
Mi passo una mano sui capelli e chiudo un secondo gli occhi. Allora, facendo il punto della situazione: la razza umana è stata sterminata da un virus aereo che fa diventare le persone zombie, una piccola percentuale si è salvata perché immune e, infine, se si viene morsi non si sa con che conseguenza si avrà a che fare. Perfetto. Apro gli occhi e sorrido. Questo è il genere di missioni che preferisco, anche se non c'è nessuno che ti guarda e nessuno che ti da un voto. Sei solo tu contro il mondo. Contro gli zombie. E' talmente eccitante che quasi non ci credo. Sembra di giocare a uno di quei giochi splatter, solo che qui si ha una sola possibilità. Uno scherzo, per uno come me.
“Allora fammi strada. Mh, aspetta, non riesci a camminare, vero? Vieni, ti porto io.” mi tolgo il lanciafiamme che tenevo sulla spalla, mi avvicino e me lo carico sulle spalle, lo sento scalciare.
“Mettimi giù! Mettimi giù!” scalcia più forte e si agita.
“Senti Roxy, non riesci a camminare, no? Vuoi portarmi al centro commerciale strisciando? Eh? O magari preferisci che ti ci porti io?” dico con tono autoritario.
Il militare sono io, il potere sono io. Si ferma e non dice niente, riprendo il lanciafiamme, metto via la pistola, si passa alla seconda arma, quella più divertente.
Esco dalla classe senza fare rumore, ho notato che se non si fa casino non ti cagano minimamente. Dopo tutti i film che ho visto sugli zombie è una passeggiata, o tutti i giochi splatter. Anche se continuo a pensare che Roxy sia un nome femminile. Il biondino se ne sta in silenzio, e sento che questo ragazzino non è stupido. Anche se in questo modo non c'è divertimento, io voglio azione. Mi fermo e do un calcio ad un muro, vedo come tutti quei cosi si girano e iniziano a zoppicare verso di noi, il biondino si immobilizza. Se c'è una cosa che ho sempre voluto fare è incendiare la scuola e adesso posso. Aziono il lanciafiamme e brucio un po' di quei cosi, sento un pugno sulla schiena e un “PORCA PUTTANAAA!!” mi giro ed evito uno zombie, infiammo anche lui. Adoro vedere quei corpi brucianti.
“Vai via di qui! Vai via di qui! PORCA PUTTANAAA!!” urla, direi disperato, il biondo.
E va bene, per il momento basta, evito il fuoco ed esco dal corridoio, adesso cerco davvero di non fare rumore. Uno volta fuori dalla scuola sento sospirare il ragazzino.
“Ma sei pazzo?! Fammi scendere!” si agita nuovamente mentre parla.
Lo ignoro e riprendo a camminare in silenzio, allora, prima sono passato vicino a un enorme centro commerciale, dovrò fare da solo visto che adesso Roxy non vorrà più dirmi dov'è. Si agita nuovamente e mi da dei pugni sulla schiena, continuando a dire che vuole scendere. Lo butto per terra, ha uno spasmo di dolore.
“Okay, buona fortuna.” dico e riprendo a camminare, sento che trattiene il respiro.
Non dice niente. Non ci posso credere, davvero preferisce strisciare che darmi ragione? Quando si dice che una persona è testarda. Il punto è che pure io lo sono. Mi giro verso Roxy, lo guardo in silenzio, ha di nuovo gli occhi lucidi, guarda per terra e stringe i pugni. Poverino, mi fa quasi pena. Ho un carattere di merda lo so, ma che ci posso fare? Oh, shit. Mi riavvicino a lui e lo riprendo in braccio, come un sacco di patate.
“Non mi sporcare la divisa con le tue lacrime.” dico e riprendo a camminare, dovrebbe essere verso destra.
“Non sto piangendo.” dice secco ma con la voce inclinata.
“Blow it off! It's history! Gag!” dico e gli do una pacca sul sedere, forse per certi aspetti mi ha fatto male andare a fare il militare.
“E' a sinistra e poi sempre dritto.” dice freddo.
Wow, adesso ce l'ha con me il piccoletto, fantastico. I miei giorni di gloria sono finiti. Ridacchio. Dio, se devo passare il resto della mia vita con questo ragazzino sarà dura. Ma non credo che sia l'unico immune. Mh, forse dovrei chiedergli dei suoi genitori ma se non ne ha voluto parlare ci sarà pure una ragione, e poi se sono morti è peggio.
“Okay, Boss!” dico e giro a sinistra, mi fermo un attimo perché vedo una farmacia, meglio sistemargli al meglio la gamba.
Apro la porta e vedo se c'è qualcuno, o meglio qualcosa. Mi metto il lanciafiamme sulla spalla e prendo la pistola. Cazzo di farmacie, qui è tutto dannatamente infiammabile, e io devo cercare un disinfettante e delle bende. Metto Roxy per terra e gli faccio il segnale di stare in silenzio, lui annuisce piano, mi rialzo e sistemo meglio il lanciafiamme sulla spalla, anche la pistola potrebbe causare una serie di problemi in questo posto del cazzo, metto via pure quella.
A mani nude, eh? Mi lecco le labbra. Ci siamo. Come in Vietnam, a mani nude perché avevo finito le munizioni e non contro un esercito, ma contro un mio compagno che non voleva eseguire gli ordini, invidia perché io ero di grado superiore. Poi ovviamente ho vinto io, come sto per fare ora. Gli zombie non hanno cervello e nemmeno io. Loro sono stupidi e io sono fuori di testa. Oh, mai quanto mio fratello, ma adesso non c'entra, lui ha un figlio. E so che quello stronzo non è morto, non muore per così poco. Prendo un pacchetto di qualche medicinale a caso e lo agito, subito i due zombie si girano, quello dietro al bancone non può venire, l'altro però sì, infatti si avvicina, agito un'altra volta la scatola e la butto dall'altra parte. Lo zombie segue il rumore e io seguo lo zombie. Una volta vicino lo prendo da dietro e gli rompo la noce del collo, lo lascio accasciarsi a terra.
Cos'è che elimina completamente uno zombie? Ci sono vari modi, in fin dei conti. Bruciarli, sparagli in testa, rompergli la colonna vertebrale per non farli più camminare. Con un salto vado dall'altra parte del bancone e faccio lo stesso con l'altro zombie, che da quel che vedo era una ragazza prima. Another one bites the dust!
Cercoago e filo, di quelli speciali fatti apposta, un disinfettante e delle bende, una volta trovati torno da Roxy e gli prendo nuovamente la gamba, apro il disinfettante, non gli dico neanche che brucerà, lo dovrebbe sapere, e verso il liquido sulla sua ferita. Noto che stringe i denti ma non dice niente. Questo gli fa guadagnare punti. Prendo le bende, gli alzo leggermente il pantalone, ha ancora la divisa scolastica, gli fascio la ferita.
Bene, adesso tocca a me. Noto che si guarda la fasciatura, so che non è perfetta. What of it? Io preferisco cucire.
“Non si fa così.” mormora piano.
Mi giro verso di lui e lo guardo male, distoglie subito lo sguardo dal mio. Mi siedo di fianco a lui e prendo ago e filo.
“Who gives a flying fuck?” borbotto mettendo il filo nell'ago.
Mi metto il disinfettante sul morso, anche se non credo che sia a prova di morso di zombie. Il biondo intanto si mette a rifarsi la fasciatura, ma appena inizio a cucirmi la mano si ferma e inizia a fissarmi, come prima, a studiarmi. Non è un gran taglio, ma aumenterà la mia collezione di cicatrici, ne ho di tutti i tipi, pure una di uno sparo e quella volta, cazzo, ci sono davvero andato vicino alla casa del Barbuto. Sento il bruciore, il pezzo di metallo che mi trafigge la pelle, il sangue che esce e pure lo sguardo del ragazzino. Cucitura dopo cucitura, una volta fatto stacco il filo con un morso, stringo la mano. Sì, mi fa leggermente male, ma va bene, è normale. Mi giro verso il biondino e gli sorrido, un sorriso vero.
“Ho molte cicatrici, vuoi vederle?” dico tutto allegro, Roxy scuote la testa, ma sorride appena.
E' davvero carino quando sorride, peccato che, da quando lo conosco, abbia sorriso una sola volta. Adesso che lo guardo meglio mi fa quasi tenerezza, un ragazzino biondo, di un biondo chiarissimo, con tutti i capelli spettinati e un ciuffo che gli copre l'occhio destro. Occhi come il ghiaccio, contornati da degli occhiali con la montatura nera, con un po' di matita, non troppa. Un corpicino piccolo e fragile. Unghie dipinte di nero, con una divisa tutta stropicciata eppure tutta abbottonata ordinatamente, con le maniche risvoltate perché troppo lunghe per lui e i pantaloni tutti stropicciati pure loro, e delle vans a scacchi. Mentre anch'io sono con una divisa, ma quella da militare, il casco l'ho tolto perché mi rovinava i capelli, i miei bellissimi capelli rosso fuoco, tinti ovviamente, perché in verità li ho neri, infatti ho la ricrescita del cazzo.
“Si fa così.” mormora timidamente Roxy, mi giro verso di lui, che si indica la fasciatura.
Shit, è perfetta, o quasi. To have one's shit together. Non dico niente e sospiro piano, battuto da un bambino di... quanti anni ha?
“Ehi, Roxy, quanti anni hai? Io ne ho ventiquattro.” dico indicandomi, ne vado fiero.
“Sei vecchio! Io ne ho quindici.” mormora lui guardando per terra.
Non so se fosse serio o meno riguardo alla vecchiaia, ma comunque a volte mi fa venire i nervi. Mi alzo e lo prendo in braccio.
“Bene, ragazzino che si diverte a prendere in giro militari fighi, adesso è ora di andare.” dico ed esco dalla farmacia.
Aveva detto sempre dritto, prima, giusto? Continuo a camminare in quella direzione, nessuno dei due dice niente a causa degli zombie, per non farci sentire. Si sta facendo tardi, tra circa, guardo il cielo. … Non lo so, non mi so orientare riguardo l'ora guardando il cielo, è una cosa che non ho mai saputo fare. Comunque tra poco si farà buio, meglio sbrigarsi. Mi fermo un attimo perché noto due civili, due ragazzi, che stanno camminano. Anche loro sono immuni, allora. Uno ha in mano una motosega, bell'arma contro gli zombie, l'altro non ha armi ma ha i capelli lunghi fino a metà schiena e bianchi. Completamente bianchi.
“Ehi!” urlo a quei due, mossa azzardata perché molti zombie si girano.
Sento il rumore della motosega.
  
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