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Autore: eevilalice    08/04/2011    1 recensioni
In cui Hermione Granger scopre la vera ragione per cui Draco Malfoy è un imbecille senza cuore.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Draco, Like a Mac and Cheese Virgin

Disclaimer: è mio! è tutto mio! E' la Joanne che mi ha copiata, lo giuro!

N.d.T.: questa breve storia, il cui originale può essere trovato a questi link: Hawthorn&Vine, GrangerEnchanted, è stata scritta da eevilalice, che l'ha anche indicata come prequel di Theobroma, anche se le due storie possono benissimo essere lette separatamente. All'inizio di quest'anno ha anche vinto il primo premio nella categoria Best Dialogue in a Ficlet (501-1000 words), in occasione del settimo round dei dramione_awards.



Per gli appassionati di cucina: l'autrice si appella alla licenza poetica per aver introdotto i macaroni and cheese in una scuola inglese, dato che sono un tipico (e ipercalorico) piatto nordamericano. La ricetta è recuperabile (e sperimentabile), tra i tanti, a questo link.

Colgo anche l'occasione per ringraziare chi ha letto/commentato Accidental e Vae Victis.

Buona lettura,

LuxLucis




Draco, Like a Mac and Cheese Virgin



"Mi stai dicendo davvero che non hai mai mangiato pasta e formaggio prima d'ora?"

"Granger, sono un Malfoy. Mi sfamo con nettare ed ambrosia. Ah...e ovviamente galeoni liquefatti."

Seduta a gambe incrociate sull'unica sedia comoda della sala comune dei Capiscuola, con una vaschetta di filante, bollente, dorata, fatta-in-casa - oh...va bene, fatta dagli elfi domestici - pasta e formaggio sulle ginocchia, Hermione scosse la testa tristemente, con malcelata compassione, portandosi dietro l'orecchio una ciocca di capelli castani che stava rischiando di finire nella suddetta boccia di delizia al formaggio.

"Tutti quei soldi e nemmeno una forchettata di pasta e formaggio in tutta la tua vita? Ora capisco il motivo per cui sei diventato un imbecille senza cuore."

"Punto primo, Granger, sono abbastanza certo che quello che hai in mano sia un cucchiaio, non una forchetta, oppure i tuoi ignoranti genitori babbani non ti hanno mai insegnato una così fine distinzione?" Malfoy si scrollò di dosso la borsa a tracolla, facendola cadere con un rumore sordo sul tavolo che divideva la sedia comoda dall'obbrobriosa mostruosità su cui ora lui si stava sedendo. "Punto secondo, non ero a conoscenza del fatto che mangiare'pasta e formaggio', questa prelibatezza " disse, con un tono carico di spregio "fosse un prerequisito necessario per possedere un cuore. Grazie dell'avvertimento comunque...non vorrei mai che mi spuntasse improvvisamente una di quelle cose senza preavviso." Concluse, rabbrividendo e scrollando le spalle in segno di esagerato disgusto.

Hermione sorrise beffarda e affondò il cucchiaio nella sola 'prelibatezza' che avesse il potere di farla sentire meglio, dopo essersi accertata di aver preso la porzione di pasta più ricca di briciole di pane.

Aveva sorpreso Ron e Lavanda a baciarsi appassionatamente durante il suo turno di sorveglianza serale e l'aveva rattristata ancora di più il fatto che lei sapeva che loro sapevano che stavolta le era stata affidata quella parte di castello. Era sicura che non avevano avuto intenzione di ferire i suoi sentimenti di proposito; Ron era completamente all'oscuro dell'interesse verso di lui da parte sua e Lavanda...be' magari Lavanda  se ne era resa conto. Comunque, con tutta probabilità, si erano solo fatti prendere dall'entusiasmo. La sua unica consolazione - oltre alla pasta e formaggio - era che Malfoy non aveva assistito alla scena e che dopo, di conseguenza, non aveva avuto materiale con cui tormentarla. Nonostante, ragionò Hermione, sarebbe stato interessante e gratificante vederlo insultare Ron.

Si infilò un'altra cucchiaiata di pasta in bocca. Stai affogando i dispiaceri nel cibo, vero?

Rivolse lo sguardo verso Malfoy, che stava frugando nella sua borsa, mentre la luce calda del fuoco illuminava i suoi capelli assurdamente biondi; ad un certo punto si era tolto il mantello, l'aveva appoggiato sullo schienale della sedia e si era rimboccato le maniche di maglione e camicia. Hermione guardò casualmente i suoi avambracci, pallidi e attraversati solo dal blu delle sue vene.

Era sinceramente convinta che non fosse senza cuore. Imbecille, sì. Senza cuore, no. Ormai al sesto anno, lui e sua madre avevano trovato un accordo con l'Ordine e Lucius - per quanto ancora lei potesse disprezzarlo - aveva fornito alcune informazioni cruciali in cambio di una riduzione di pena. Ed ora eccoli lì, Capiscuola, mentre avrebbero dovuto lavorare fianco a fianco in qualche sedicente sforzo nel ricostituire l'unità delle case per opporsi a Sua-Malvagità-Tu-Sai-Chi.

Fino a quel momento 'fianco a fianco' aveva voluto dire la semi-sopportazione reciproca mentre si trovavano in una sola stanza, senza che Hermione cominciasse a tirare pugni o che Malfoy pronunciasse la parola con la M. Un vero progresso.

"Sei seria con quella roba, vero?

Hermione fece un salto sulla sedia, lasciando cadere rumorosamente il cucchiaio all'interno della vaschetta; mentre fissava e rimuginava su Malfoy si era in qualche modo dimenticata che era...be'...lì, nella stanza. E che aveva facoltà di parlare.

"Metà del piatto è sparito in cinque minuti. Forse potresti vincere qualche gara." Disse, ghignando. Cretino.

Lei di rimando gli fece la cortesia di sorridergli. "Vedi che cosa ti stai perdendo?"

Con i libri di pozioni stretti tra le mani eleganti, si sporse in avanti e annusò. "Non ha nemmeno un buon odore."

"Però sei curioso."

Si allontanò e reclinò la testa da un lato. "Sì, sono curioso. Gli elfi domesti lo hanno fatto per te? Apposta? Non eri tu quella che - " disse facendo un vago gesto con la mano  "- si preoccupava per loro o qualcosa del genere? Non avevi anche messo in piedi una specie di fan club?"

Hermione si infilò un altro cucchiaio stracolmo in bocca. Il C.R.E.P.A. era stato un clamoroso fallimento...e lei non era abituata a fallire. A lei interessavano ancora i diritti degli elfi, ma Dobby - che era stato liberato - le aveva chiesto quale fosse il suo piatto preferito e aveva anche preteso che glielo ordinasse ogniqualvolta ne aveva voglia. Non aveva mai abusato del privilegio, quella era la prima volta in tre mesi, da quando era cominciata la scuola.

Malfoy la guardò, con l'aria di chi aspetta qualcosa, e lei deglutì, pronta a mettersi sulla difensiva. Poi si sentì un tocco e subito dopo la voce di Ron, a quanto pare lui e Lavanda si erano separati per respirare e per fare altre cose.

"Hermione! Siamo venuti a salvarti dalle malefiche sgrinfie del Furetto." Silenzio. Poi la voce di Harry borbottò qualcosa. "E puoi dare una mano a me e a Harry con Incantesimi?"

Malfoy sbuffò. "Incantesimi? Buona fortuna, Granger."

Hermione aveva un forte, inspiegabile impulso di buttare le braccia al collo di Malfoy e stampargli un bacio su quelle labbra da scorbutico.

Si trattenne.

Invece di cedere, sospirò, si alzò in piedi, appoggiò quello che era rimasto della sua pasta e formaggio sul tavolo, afferrò mantello e libro di Incantesimi e si avvicinò alla porta. Aprendola fece un timido sorriso a Ron e Harry.

Prima di chiudere la porta dietro di sé, riuscì a sentire lo stridere di una posata contro la ceramica.

   
 
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