Nel pozzo del cuore, una luna
Buonanotte, prima donna fra le pių
stelle,
pietra eclissata, ma pur amata
troppe volte, che mi inganni, tu, spenta
nascosta nel buio, ti credi una stella.
Ma sei l'unica mia sorella, specchio
di sabbia, che t'adombri nella tua essenza
sei la mia contraddizione, vantati!
Vantati ora della mia negazione
e ridi, sicuro, perchč ridono
i dannati, ridono, sų, credimi,
nel loro inferno si scompisciano,
e sulla lama sputano di tutto
fuorchč il loro segreto, quello no.
Riderai tu, pur per questo classico
canto, o lamento, chč tanti ed io
che ingenui! ci commuoviamo a vederti
alta, e ti osanniamo di lusinghe,
ma non io! Io ho stracciato il tuo velo
di sposa, mia Gorgone, il tuo viso,
ho trovato nei tuoi lucidi occhi
lo sguardo umano, cara mia sorella.
Dal palco ti ho tirato gių qui con noi
in mezzo a quest'umana insicurezza
di chi vuol brillar forte com'una stella
ma si trova senza fuoco, solo pietra.
Qui vicino a noi devi stare, con noi
sgabelli per il divino, incerti
cambiar viso ad ogni fase lunare.