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Autore: BreakOfDawn    09/04/2011    3 recensioni
“Mmm…Dove vai?”
Con ancora la voce e il volto assonnati,la ragazza si mosse tra le fresche lenzuola,girandosi su un lato.
La sua pelle asciutta,a contatto diretto con la sottile coperta,provocò un piccolo fruscio.
Un po’ per il trauma post risveglio,un po’ per il buio,riuscì a stento,dopo aver tastato il coprimaterasso,a trovare il braccio dell’uomo al suo fianco che,con un movimento leggero,era in procinto di scoprirsi e sembrava proprio che stesse per alzarsi dal letto.
“Tesoro, lo sai che devo andare…”
Così dicendo l’uomo si chinò leggermente per poter sfiorare con le soffici labbra la fronte della fanciulla.
Quest’ultima,però,non aveva nessuna intenzione di lasciarselo scappare e si avvicinò sempre di più a lui,stringendosi sempre di più al suo braccio.
“No,dai… stai qui ancora per un po’…E’ presto…”
In fondo,si sa,le cose proibite e segrete sono sempre quelle che attraggono di più…
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Butterflies....Inside






Quando Lilian mise piede in casa erano quasi le dieci di sera.

Fece appena in tempo a chiudersi la porta alle spalle e ad appoggiare borsa e cappotto sulla poltroncina,prima di sciogliere la lunga chioma di capelli e lasciarsi cadere a pancia in su sul divano.

Dire “stravolta” era limitativo per descrivere le sue condizioni .

Rimase con le gambe a penzoloni e un braccio sul volto per qualche istante,a combattere contro la sua volontà che aveva urgentemente bisogno di farsi una doccia.

Aveva lavorato per quasi dodici ore di fila e,fortunatamente,non le era toccato fare la notte.

“Dio,che orari del cazzo…”

Sbuffò,poi,pronta ad alzarsi,con una nota di disappunto e amarezza.

Avrebbe tanto voluto permettersi un lavoro migliore rispetto a quello della cameriera,ma non aveva in mano una laurea e a stento era riuscita a guadagnarsi il diploma.Doveva rassegnarsi.

Di una cosa era certa,però.L’amore l’avrebbe ripagata di tutti i sacrifici.

Per tutta la giornata non aveva fatto altro che pensare a Michael e al loro “piccolo” segreto.

Nessuno sapeva..Nessuno a parte loro due.

E questa cosa le piaceva un sacco.

Forse qualche membro della famiglia Jackson stava iniziando a sospettare qualcosa ma loro cercavano di dare tempo al tempo e l’ importante era non finire sulle copertine di quegli stupidi e inutili tabloid.

Ricordò,in parte anche per la sua non certo buona reputazione,quanto fosse stato difficile fidarsi di quell’uomo.

Era stata abituata,inoltre, ad essere presa in giro dal genere maschile,fin da quando era bambina,cominciando da suo padre,che aveva abbandonato lei e sua madre più di vent’anni prima.

Poi,quel 25 giugno,giorno del suo ventottesimo compleanno,aveva incontrato lui e il suo mondo era cambiato.

Da quel giorno tutto sembrò cominciare ad avere incredibilmente un senso.

Un solo sguardo oltre i suoi Ray-ban era bastato per capire che quello non era “solo” Michael Jackson.Lui era il suo Mike.

Tutto ciò era impossibile da spiegare.Lei stessa ancora non se ne rendeva conto.

Dopo tutto chi era lei per meritarsi tutto questo?

Ancora rideva quando le capitava di pensare a come e a quanto avesse fatto la preziosa prima di cedere al suo corteggiamento.

Fu un po’ titubante non solo per il fatto che lui,uomo di successo,probabilmente era abituato ad avere tutto ciò che voleva,ma anche per la differenza di età che li separava. Tredici anni non erano per niente pochi.

Ma le sue incertezze si trasformarono subito in certezze sicure una volta che ebbe imparato a conoscere chi e cosa davvero si nascondeva sotto la falsa maschera che gli veniva affibbiata dai media.

Dal giorno in cui i loro sguardi si erano incrociati,lui non aveva fatto altro che farle recapitare a casa delle rose bianche,gialle,rosse,rosa,blu, di tutti i colori,tutti i giorni,con bigliettini ricchi di complimenti firmati M.J..

Aveva iniziato anche a chiamarla a casa.

Chiamate a cui lei smise di rispondere,non certo per maleducazione,ma a causa del lavoro che riempiva gran parte del suo tempo.

Era incredibile quanto questo fosse stato strano,inusuale e così veloce.

Smise per un istante di pensare per correre ad aprire la borsa da cui tirò fuori un bigliettino che portava sempre con sé.

Le lacrime cominciarono ad offuscarle la vista dopo che ebbe letto le prime due frasi…

All you gotta do is just walk away and pass me by
Don't acknowledge my smile when I try to say hello to you…”

Già,proprio così,l’aveva assolutamente conquistata con delle bellissime parole,scritte da lui. Parole che,nonostante avesse letto come minimo mille volte,ancora la facevano rabbrividire.

Le rilesse tutto d’un fiato,per l’ennesima volta.

And all you gotta do is not answer my calls when
I'm trying to get through
To keep me wondering why, when all I can do is sigh
I just wanna touch you

I just wanna touch and kiss
And I wish that I could be with you tonight
You give me butterflies inside, inside and I
All I gotta say is that I must be dreaming, can't be real
You're not here with me, still I can feel you near me
I caress you, let you taste us, just so blissful listen

I would give you anything baby, just make my dreams come true
Oh baby you give me butterflies
If you would take my hand, baby I would show you
Guide you to the light babe
If you would be my love, baby I will love you, love you
'Til the end of time .”     *

L’improvviso suono del telefono impedì alla sua volontà e al suo cuore di ricominciare a leggere da capo,ancora una volta.

Si asciugò gli angoli degli occhi con le nocche dell’indice prima di afferrare la cornetta e rispondere,con la voce ancora commossa.

“Pronto?”

“Zia Lilli sono Prince!Grazie del T-Rex!”

La dolce voce piccola e ovattata del bambino non potè fare altro che far sorridere la ragazza la cui attenzione cadde sull’orologio che segnava,oramai,le dieci e un quarto.

“Tesoro mio… E’ tardissimo cosa ci fai ancora sveglio? Come stai?”

Dall’altra parte della cornetta si sentiva in sottofondo qualcuno suggerire al bimbo quello che doveva dire.

“Bene,diglielo!Adesso vado a nanna…”

Michael. Il bambino ripetè le sue stesse parole.

“Bene, adesso vado a nanna zia Lilli. Domani vieni e giochiamo?”

La risposta di Lilian fu anticipata dall’uomo.

“Certo che viene la zia Lili domani a trovarci,dai adesso salutala, mandale un bacio e vai nel lettino che dopo vengo a rimboccarti le coperte…”

Obbediente,Prince fece come il padre gli aveva chiesto. Lo schiocco del bacio al telefono colmò di tenerezza il cuore della ragazza.

“Ciao Principino mio,sogni d’oro..”

Lo salutò anche lei,imitando il bacio.

Poi,la cornetta,dopo un istante di silenzio,passò in mano a Michael.

“Lili…”

Il suo nome pronunciato da quella voce calda e melodiosa persino quando non cantava, le solleticava piacevolmente i timpani.

Dio,quanto era innamorata.

“Mike…”

Sussurò lei,con il sorriso sulle labbra aspettando che l’uomo facesse la prima mossa.

“Come stai?”

Chiese,poi,lui.

“Beh è stata una giornata abbastanza faticosa…Però bene,dai e tu?”

“Bene anche io…Ti amo”

La ragazza scoppiò a ridere dopo aver sentito quelle parole.

“Anche io…”

Rispose.

Anche Michael rise.

“Perché ridi?..”

Chiese.

“Dovrei farti la stessa domanda mr Jackson…”

Provocò lei.

Lui si prese un attimo di pausa.

Aspettò che le risate sfumassero e mandò giù la saliva prima di rispondere.

“Rido perché… Ti amo….”

Lilian arrossì,emozionata e riprese a sussurrare decisa.

“Mmm… com’è romantico oggi mr Jackson….”

Entrambi ammiccarono un sorriso.

“Con te lo sono sempre… Che stai facendo?”

Chiese,curioso.

Lei si guardò intorno e con le dita prese a giocherellare con il filo del telefono.

“Sono appena tornata e stavo giusto rileggendo il bigliettino che mi avevi scritto…”

“Quale?”

Le piaceva da morire quando faceva il finto tonto.

“Il solito amore mio… e pensavo che potresti musicare le parole per farne una canzone!”

Seguì un istante di silenzio.

Poi Michael sospirò,misterioso.

“Eh,dai ci penserò!”

Risero di gusto ancora,tutti e due prima di esordire nello stesso momento,con la stessa frase.

“…Mi manchi!”

Rimasero sbalorditi e scoppiarono a ridere nuovamente.

“…Vuoi venire?”

Queste furono le parole di Lili che lui stava aspettando.

Entrambi non avevano fatto altro che pensarsi per tutto il giorno e i loro cuori,le loro menti e i loro corpi fremevano all’impazzata e non aspettavano altro che darsi reciprocamente qualcosa. Volevano e dovevano amarsi,ancora.

“Correrò il rischio dopo aver messo a dormire il piccolo…”

Rispose Michael pacato e sensuale,accettando l’invito.

********************************************

 

Quasi alle quattro del mattino,Lilian fu costretta ad alzarsi dal letto e a correre in bagno.

Un grosso peso sullo stomaco le aveva impedito di prendere sonno tra le braccia del suo amato.

Fu quando un impulso improvviso la spinse verso il water e ad alzarsi i capelli per vomitare l’anima che si rese conto di stare veramente male.

Non diede a ciò molta importanza.Probabilmente non aveva digerito il sandwich al tonno mangiato quella sera.

Si sciacquò la faccia e si lavò i denti e subito fu pronta per ritornare tra le lenzuola e poggiare la sua testa sul petto di Michael.

Si addormentò,ascoltando i battiti del suo cuore.








*Testo tradotto Butterflies

"Ti basta passarmi davanti e andare via
Non ti accorgi del mio sorriso mentre ti saluto, si
Ti basta non rispondere alle mie chiamate quando
Cerco di parlarti
Per lasciarmi nel dubbio, mentre tutto ciò che riesco a fare è sospirare
Voglio toccarti
Ritornello:
voglio solo toccarti e baciarti
e vorrei tanto passare la notte con te
mi fai venire i crampi allo stomaco, e io
può solo essere un sogno, non può essere vero
non sei qui con me, eppure riesco a sentirti qui vicina a me
ti accarezzo, ti lascio assaporarci, ascoltare così in beatitudine
ti darei tutto, piccola, fai che i miei sogni si avverino
oh, piccola, mi dai i crampi allo stomaco
Se mi dessi la tua mano, piccola, ti mostrerei
Ti guiderei verso la luce, bella
Se tu fossi la mia ragazza, piccola, ti amerei, ti amerei
Fino alla fine del tempo"

 















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