Uomo,
terribile, tremenda creatura,
morso salato di un
lontano Eden dimenticato,
perfida belva,
meschino, scivoli
sul declino del Tempo
illuso
di esserne parte
o di capirlo.
Uomo,
solitario eremita
di un monte innevato,
povero innocente
che solo
non riesce a vivere
e nemmeno a
morire,
vecchio saggio
e sempre bambino
arranchi
perduto in te stesso,
nella tua follia,
nel tuo stesso
vortice.
Uomo,
cinguettio di angeli celesti,
statua di marmo
ti scaldi al sole
del nuovo passato.
Uguale a te stesso
ma sempre diverso,
tu piccolo arcobaleno, tu
piccolo miracolo innaturale
- si è rotta la Natura,
se n'è andata...-
tu formicaio di sogni,
tu ombra di un dio,
dormi, ora,
perditi ancora
nelle tue morbide
illusioni,
perditi
nelle tue aspre
passioni.
Uomo, dormi
tu stesso.