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Autore: SPWinchester    12/04/2011    5 recensioni
La segreteria telefonica scattò di nuovo, Sam si passò la mano tra i capelli stringendo il cellulare, frustrato.
-Castiel! Maledizione! Dove diavolo sei? E' successo un casino...siamo al Delbourne Hospital...Dean...Dean sta...-
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'The Touch of Angel Wings'
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Quando credi di aver conosciuto tutte le facce del dolore e di aver toccato il fondo, solo allora scopri che è in quel momento, in quel preciso istante, che si inizia a sprofondare davvero.



Passiamo attraverso cinque diverse fasi del dolore.
C'è la fase del rifiuto, perché la perdita è talmente impensabile, che non possiamo credere che sia vera.

Castiel alzò il viso verso il cielo continuando a sperare con tutte le sue forze e con tutta la sua anima che stesse semplicemente sognando.
Apriva e richiudeva gli occhi sperando di risvegliarsi guardando un tramonto ramato con affianco Dean, seduto su una sedia, che lo guardava sorridente.
O sentire quello strano suono, che proveniva dalla tasca del suo impermeabile beige, dal cellulare che squillava con il nome Dean che lampeggiava.
Voleva svegliarsi per sentire la sua voce, la sua risata, avvertire ancora quel sapore forte delle sue labbra e quella passione che lo travolgeva ogni qualvolta gli era vicino.
Un desiderio che non l’abbandonava mai.
Non era un sentimento carnale, aveva solo trovato qualcuno d’amare più di suo padre.
Ma gli angeli non dormivano, gli angeli non potevano risvegliarsi dopo una notte passata a sognare mondi diversi e forse, migliori.
Quando il suo ricordo bussava alla porta Castiel sentiva un nodo alla gola che lo stringeva con forza, ed una stretta allo stomaco che gli spezzava il respiro.
-Gli angeli non sognano!-


La rabbia esplode contro tutti, rabbia contro chi sopravvive, ma soprattutto esplode contro noi stessi…


Alzò di nuovo il viso verso le gocce che cadevano dal cielo.
Solo il vuoto e il dolore erano rimasti.
Ma quello che lo stava rendendo pazzo, quel sentimento che gli stava impendendo di continuare ad andare avanti, era la rabbia ed il senso di colpa.
L’avevano perso, e la colpa era soltanto della sua totale incapacità.
Tutte le solide pareti di cui era fatto il suo mondo erano crollate senza che lui potesse fare nulla, senza che lui potesse impedirlo.
L’unica cosa certa, era quel dolore che lo avrebbe accompagnato per l’eternità.
Il suo cuore era ormai morto, spezzato in due, e non aveva più avuto la forza di cercarne i frammenti per sistemarlo.
Strinse con forza i capelli tra le mani, un grido gutturale si alzò nel silenzio e le lacrime iniziarono a scendere di nuovo, veloci e inesorabili.


…dopo patteggiamo. Preghiamo. Imploriamo. Offriamo tutto ciò che abbiamo.


Strinse i pugni ed i suoi occhi blu puntarono una nuvola grigia.
-Ti scongiuro, ridammelo! Farò tutto quello che vuoi…rinuncerò a lui, non verrò più sulla terra, non cercherò più il suo calore e non ascolterò più la sua voce, farò tutto quello che mi chiedi- dalle mani piccole gocce di sangue iniziarono a cadere al suolo andando a confondersi con il fango.
–Tornerò ad essere il tuo soldato perfetto, rinuncio alle mie ali…alla mia immortalità…alla mia vita! Prenditi tutto quello che sono e tutto quello che ho! Ma ridammelo!- disse velocemente.
Tutto d’un fiato.
E poi rimase lì.
Fermo sotto quella pioggia insistente alla ricerca di un qualunque segno che qualcuno, lì su, l’avesse udito.


Quando il patteggiamento fallisce ed è troppo difficile contenere la rabbia, cadiamo nella disperazione


Spostò la mano sul petto e strinse con forza la camicia all’altezza del cuore.
Il dolore che gli perforava il petto non lo lasciava mai da solo.
Molto spesso si era ritrovato a chiedersi se quel dolore era un marchio che gli aveva lasciato Dean per impedire che il suo angelo si dimenticasse di lui.
"Come potrei dimenticarti?"
Chinò il capo e le ginocchia e cadde al suolo.
Castiel non avrebbe potuto dimenticare il suo cacciatore, nemmeno se l’avesse voluto.
-Dean...ti prego...dimmelo...come si fa ad essere felici senza di te? Come si fa a vivere senza di te? Io...oramai...non so più nulla...Non lasciarmi da solo…torna da me- coprì il volto con le mani e continuò a ripetere la preghiera come un mantra.
–Ti prego…torna da me!-
Un attimo di silenzio ed il fiato si fermò in gola.
Poi più nulla.
Mi hai lasciato solo davanti al cielo”


…finché alla fine ammettiamo di aver fatto tutto il possibile e ci abbandoniamo.


Non l’aveva mai provato.
Il dolore.
Quella sofferenza così intensa e profonda che cancella tutti i pensieri e fa scomparire il resto del mondo, fino a che non riesci a pensare ad altro che non al dolore.
La verità era che quel sentimento così intenso e fastidioso gli piaceva.
Lo stava divorando dall'interno ma gli permetteva di ricordare che Dean era esistito ed era stato accanto a lui.
Ma alcune volte, quella voragine che si ritrovava nel petto, lo risucchiava, lasciandolo come un guscio vuoto senza più nulla da dare.
Ma sapeva che un giorno, chissà come e chissà quando, non si sarebbe più sentito così.
Non avrebbe più sofferto così.


Perché quando soffri tanto da non riuscire a respirare…è così che sopravvivi, è così che lo accetti.


Si rialzò lentamente e volò lontano da quel luogo colmo di lacrime, dolore e sofferenza.
Asciugò gli occhi con il dorso della mano e guardò il sole sorgere mentre tentava di regolarizzare il suo respiro.
Sentì vibrare il cellulare e, il nodo che aveva in gola, si strinse ancora di più facendolo sentire in apnea.
Prese lentamente il telefono e lo portò all’orecchio.
Ingoiò e, titubante, rispose –Pronto?-
-Castiel…-
Una lacrima, pesante come un macigno, lasciò i suoi occhi blu e scese lenta sulla sua guancia.


La cosa peggiore del dolore è che quando pensi di averlo superato…

-Castiel mi senti?-
-Samuel…- disse con tono smorzato.
Il cacciatore respirò profondamente e riprese a parlare –Vieni da Bobby…senza di te non lo facciamo…-
-Non chiedermi questo…non è ancora finita- rispose supplichevole.
-Castiel…è finita già da tanto!-

…ricomincia tutto da capo.
E sempre, ogni volta...ti lascia senza fiato.

 

~~~~~~ • ~~~~~~

 

Dove sei?
Ti cerco.
Ovunque tu sia…io ti troverò.
Mi sento così solo senza di te.
Così solo che fa male.
Eri la mia vita.
Eri tutto per me.
Non posso vivere senza di te.
Così, ti chiedo di aspettarmi.
Ovunque tu sia…Aspettami!
Qui non ho più nulla che mi appartiene.
Tra poco saremo insieme…
E questa volta…sarà per sempre...









~~~~~~ • L'angolo di ShiroHime • ~~~~~~
Ebbene si, ho scritto anche il secondo capitolo ed il terzo (ed ultimo) è in programmazione^^
Per questo aggiornamento devo ringraziare la mia giornata no XD
Unica precisazione : Le frasi in corsivo sono riflessioni di Meredith Grey (Grey's Anatomy). Adoro le frasi iniziali e finali di quel telefilm *__*
Ok torniamo a noi...uhm...ah si, cosa ne pensate?? ^^
Aspetto i vostri commenti e ringrazio tutti colorono che la leggeranno ^^
Baci!
:3







   
 
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