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Autore: Lifelossleaving    14/04/2011    1 recensioni
Quando Justin torna a casa dopo più di un anno in occasione del matrimonio della sorella, alcune cose sono cambiate, altre appaiono immutate. Come reagirà nel rivedere Brian? E' davvero solo tempo o c'è molto di più a separare i due amanti?
(mai stata brava con i riassunti..xD) Fatemi sapere che ne pensate =)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brian Kinney, Justin Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Brian’s pov.
 
Din don!
Ancora quel maledetto campanello! Dovrò distruggerlo…
Brian iniziò a scendere le scale del suo immenso palazzo e iniziò a urlare << Chi diavolo è a quest’ora? >> un’altra scocciatura, bella e buona.
O magari poteva essere Justin.
Il pensiero di rivederlo  lo bloccò sulla rampa di scale e quasi lo spinse ad indietreggiare  e tornarsene a letto: era domenica mattina dopo tutto, cazzo!
Nessuna risposta dalla porta, ancora peggio. E se fosse davvero lui?
Brian  sentì il suo cuore accelerare notevolmente i battiti man mano che si avvicinava alla porta e quasi lo sentì sul punto di esplodere mentre faceva scattare la maniglia.
Ok…
 
<< Ciao Brian! >>
Ok.
<< Ciao Mickey. >> 
Era contento che non fosse Justin..era contento,  no?
 
<< Allora mi fai entrare? >>
 
Brian si scostò dalla porta facendogli segno di entrare. Era contento di vederlo: magari non avrebbe pensato a  Justin per un bel po’ di tempo, magari avrebbe potuto distrarsi; il cuore iniziava a rallentare la corsa sfrenata.
 
<< E’ passato Justin ieri. >>
Magari no.
 
Brian finse un tono disinteressato mentre si versava del latte con dei corn flakes.  << Uh uh >> e il cuore era ripartito peggio di prima.  Cazzo, vuoi darti una calmata? Sembri quelle cazzo di lesbiche!
 
<< Abbiamo parlato un po’ e sai mi ha detto che- >>
<< Michael, non me ne frega un cazzo di quello che ti ha detto, che cazz- me lo racconti a fa- >>
<< Mi ha detto che ti ama! >>
 
 
Boom. Sbam. Slash.
 
<< Uh uhhh. >> Dio, stavolta era stato difficile sul serio. E il tutto gli era uscito in modo incredibilmente strozzato.
Fece un paio di colpi di tosse un po’ per guadagnare tempo e un po’ per fingere di avere la gola secca.
 
<< Vedo che non te ne importa molto.. >>
 
Eh già! Non me ne frega un cazzo..!
 
<< Ma sai cosa? Mi fa piacere, ben gli sta! Non può andarsene via, sparire, dopo quella proposta di matrimonio! Sparire per tutto questo tempo e poi tornare a recriminare qualcosa! >>  Michel girava per la cucina mentre Brian cercava di sotterrare la testa nei cereali pur di non stare ad ascoltarlo. << ..che poi,  ti ama! Beh, non poteva pensarci prima? Non poteva evitare di andarsene e lasciarti a marcire come un idiota? >>
<< Io sono ancora qui comunque, Mickey!  Ti sento! >>
 
<< Andiamo, Brian! Sai cosa voglio dire..ha sbagliato con te..non so se sarei capace di perdonarlo io! >>
 
Ma perché non stai zitto? Che ne sai tu alla fine?
 
Brian non reggeva più quella conversazione, non voleva litigare con lui, non voleva arrabbiarsi, ma quello che stava dicendo era sbagliato, almeno in parte:  sì , Justin se n’era andato e lo aveva fatto soffrire molto, ma non era stata una sua decisione. Non solo sua, almeno. Lo avevano deciso entrambi: Justin non avrebbe potuto abbandonare i suoi sogni, e per cosa poi? Per un amore? Non aveva senso e anche se si amavano, perché Brian ormai lo aveva chiaramente ammesso, lo amava, non poteva chiedergli di sacrificare una vita di progetti e sogni per stargli accanto, nella vecchia e statica Pittsburgh.
 
<< Beh, allora direi che è un bene che non sia compito tuo farlo. >>
Michael spalancò gli occhi, confuso.
<< .. e non è nemmeno mio, se proprio vuoi saperlo. E non credo gli interessi, se ti importa anche questo. È qui per la sorella, punto. >>
Michael aprì la bocca per replicare che no, Justin non era lì solo per quello e che Brian lo sapeva benissimo, era ovvio, ma Brian non glielo permise.
<< Non mi interessa. Non so quanto resterà, non so quando lo rivedrò: non so niente! E adesso, se vuoi scusarmi, vorrei godermi la domenica mattina, in pace! >>
 
 
<< Ok, come vuoi. >> Michael si avviò verso la porta << .. ma posso rispondere a uno dei tuoi dubbi:  domani, alle 21 a casa di Emmet,  Ben ha insistito per festeggiare il suo ritorno. >> senza spiegarsi oltre, aprì la porta e uscì.
 
Sbam. Porta chiusa.
 
<< Cosaaaaaaaaa? >>
Panico. Panico. E ancora p a n i c o .
Come sarebbe domani? E come sarebbe “il suo ritorno” ? 
Non era un ritorno il suo, non lo era affatto.
Dio, magari lo fosse.
 Brian scacciò subito quel pensiero come fosse una zanzara tigre fastidiosa.
Forse non avrebbe dovuto cacciare Michael in quel modo, se non altro per le informazioni che sicuramente aveva a riguardo.
Ben, Ben, Ben.. non poteva farsi gli affari suoi quell’ idiota. Beh, gliel’avrebbe fatta vedere lui, altro che campagna pubblicitaria: lo avrebbe rovinato!
Brian continuava a girare come una trottola per l’enorme salone, senza riuscire a calmarsi.
 
Lo avrebbe rivisto e si sarebbero guardati, come fuori da Debbi.
Lo avrebbe rivisto e gli avrebbe parlato, dopo quel “ti amo, Brian Kinney, tutto qua”.
Lo avrebbe rivisto e magari lo avrebbe anche solo sfiorato, dopo quel bacio.
 
Lo avrebbe rivisto, e niente sarebbe stato più come prima.
 
 
Justin’s pov.
 
Il trillo del cellulare annunciava un messaggio in arrivo.
“ Domani sera, da me, 21. Non puoi dire di no, lo sanno già tutti. A presto stella!”
Chissà con quale forza il cellulare non gli cadde a terra, ma il sangue gli si gelò.
Cosa voleva dire esattamente “tutti”? non voleva pensare, non voleva agitarsi ma soprattutto non voleva illudersi.
Brian non sarebbe mai andato da Emmet a festeggiare il suo “ritorno” ! che poi, cosa c’era da festeggiare? Era in città per.. per.. Molly! Solo per sua sorella, non per altro.
Raccontala ad un altro, biondo!
Perfetto, adesso aveva pure la coscienza? Una specie di grillo parlante..?
Siamo qui per lui..e lo sai bene.
“siamo?” . Oddio, stava davvero impazzendo, questa ne era la prova. Se non altro una cosa era vera: doveva vederlo, doveva capire cosa stava succedendo nella testa e nel cuore di Brian.
Io che lo amo..già lo so.

Justin cercò di distrarsi pensando al fatto che avrebbe rivisto tutti, o quasi. Sicuramente Mel e Linds non ce l'avrebbero fatta, peccato. Avrebbe rivisto Emm, Ted, Ben, Michael... già, che piacere rivederlo! Dopo quello che gli aveva detto poi!
" Tu lo hai lasciato proprio dopo aver ottenuto quello che avevi sempre voluto" . In quel momento quelle parole gli erano sembrate di una cattiveria gratuita e forse lo erano davvero. Erano anche vere, però. Justin aveva rinunciato a Brian proprio quando lui aveva abbassato le difese, quando si era aperto del tutto. Gli avrebbe detto ''ti amo'' a letto? Lo avrebbe coccolato? 
Ma poi, era quello il Brian che lui voleva? Voleva davvero un Brian Kinney così diverso dall' "originale'' ? Da quello che aveva conosciuto in quegli anni? 
La risposta era no, era sempre stata no e per questo era andato via.
Michael questo però non poteva capirlo, né saperlo, a dir la verità. 
 
Justin sentì improvvisamente la porta d’ingresso aprirsi. Doveva essere sua madre.
 
<< Justin sei in casa? >>
 
Molly?
 
<< Molly sei tu? >>
 
Justin si avviò verso l’ingresso e scese le scale se la trovò davanti.
Sembrava un’altra persona: altissima, capelli neri, doveva averli tinti in quell’anno.
Un paio di pantaloni molto stretti e un top viola scuro, trucco non molto pesante.
Rimase a fissarla per qualche secondo finché lei non corse ad abbracciarlo.
<< Justin! Dio, quanto tempo! >>
Lui rimase un attimo stordito da quel gesto, non erano più molto legati, anche prima che lui partisse, appena Molly aveva iniziato a capire dell’omosessualità del fratello, le cose in casa erano diventate un po’ strane.
<< Ciao.. credimi, Molly. Se ti avessi vista per strada non ti avrei riconosciuta, sei stupenda! >>
Lei fece una smorfia << Nel senso che prima ero brutta? >> Gli fece la linguaccia e poi scoppiarono a ridere assieme. << Tu, piuttosto.. come stai? Com’è la grande mela? >>
 
Entrambi si sedettero sul divano in salotto.
 
<< Beh.. è diverso da qui, è tutto più grande, più gente, è difficile sentirsi a casa. >>
 
Molly si rattristì << Non sentivi a casa nemmeno qui, però..>>
 
Lui sorrise << Allora non te ne stavi chiusa in camera con la musica altissima eh? >>
 
Anche lei sorrise, ma si vedeva che fingeva << Sai.. non è stato facile per me. Non capivo cosa stesse succedendo, siamo sempre stati una famiglia felice e all’improvviso un giorno..è cambiato tutto. >> istintivamente prese un cuscino e se lo portò stretto al petto. In fondo, era sempre una bambina.
<< mi dispiace che tu ne abbia sofferto, Molly. Papà non ha mai accettato che io fossi..quello che sono. E.. >>
<< Puoi dire che sei gay davanti a me, sai? Io non sono come papà. >> gli accarezzò una mano e gliela prese in una stretta << A volte penso che avrei potuto fare qualcosa invece di restarmene in silenzio. Ho lasciato tutto a mamma e anche con lei.. il rapporto ormai è compromesso. >>
 
Justin la guardava parlare e non riusciva a crederci. Quella ragazza intelligente, sensibile e responsabile era davvero sua sorella?
 
<< Perché vuoi sposarti, Molly? >>
Lei sorrise e poi tornò seria. << Me l’aspettavo, sai? Questa domanda, intendo. Ormai tutti non fanno che chiedermi la stessa cosa. E il problema è che.. >> Abbassò lo sguardo sulle gambe.
 << .. Che? >> Justin rafforzò la stretta, per darle coraggio.
<< Che non lo so nemmeno io. >> disse con uno sbuffo << È successo tutto così in fretta. >>
<< Tu non vuoi sposarti, Molly? >>
<< Sì che voglio.. ma non potrò mai sposare chi voglio io, quindi tanto vale..>>
<< E perché no? A papà lui non piace? >>
<< Lui.. ehm.. veramente non è.. lui non..  >> Molly lasciò la presa e scattò in piedi. << Justin, scusami. Io non dovrei.. non so perché ti sto dicendo queste cose. Scusami.  >>
Anche lui si alzò. << Non devi scusarti, mi fa piacere se parliamo un po’.. e mi fa piacere che tu sia felice, anche se da piccola eri una peste insopportabile! >>
Lei scoppiò a ridere.  << Sì, lo ero eccome. Sempre a prendere la tua roba..! >> 
Molly aveva colto al volo la possibilità di cambiare argomento e Justin non insistette. Voleva che fosse lei ad aprirsi, non voleva costringerla. 
<< Beh, mi hai fatto piacere vederti.. fratellone. >>
Justin si avvicinò e l’abbracciò forte. << Anche a me, sorellina. >> La guardò dritto negli occhi << E ricordati che non me ne vado finché non si risolve tutto. Resto qua, intesi? >>
Lei sembrò sorpresa, preoccupata << Ma no, non hai capito. Io sto bene davvero. Non..non devi pensare che.. io non- >>
<< Tranquilla! Non ti preoccupare! Avevo comunque in mente di restare un po’ in più, sai com’è.. >>
Lei sorrise, prese il cappotto e la borsa e aprì la porta.
<< Mi ha fatto davvero piacere vederti, sai? >>
<< Anche a me. >>
Molly lo salutò e uscì.
 
Benissimo. Ora ho ancora un altro motivo per restare, altroché! 





Ok, giusto per la cronaca, il prossimo capitolo sarà ovviamente quello della festa!!! Non vedo l'ora di vedere che succede ( in effetti mi viene in mente man mano che scrivo, quindi in un certo senso, è una sorpresa anche per me! )
N.B. = per evitare confusioni, i pensieri dei personaggi ( per ora solo quelli di Brian e Justin) sono in corsivo, adesso! :)
Alla prossima ! :)
Anna **
  
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