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Autore: maryc    14/04/2011    9 recensioni
Edward e Bella si ritrovano in una situazione
alquanto strana. Lui il fidanzato di Nessie, lei la fidanzata di Jacob,
ma perché? Una OS simpatica e leggera per rallegrare questa
mia giornata noiosa.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Come tutto ebbe inizio

POV EDWARD

4 Anni fa

Merda! Anche oggi sono in ritardo. Ma come diavolo è possibile essere sempre in ritardo per andare a lezione? Ovvio, se la notte mi rotolo tra le lenzuola di varie donzelle è logico che la mattina prima devo scappare dal loro dormitorio e poi andare nel mio per fare una doccia e prepararmi.

Si scappo dai dormitori, non voglio una storia seri. Sono bello, sexy, affascinante e intelligente, tutte mi cadono ai piedi con uno schiocco di dita, allora perché accontentarmi di una sola quando posso averle tutte? Stamattina sono anche in vena filosofica.

Certo la mia famiglia non la vede esattamente come me. Anzi mia sorella Alice e mia cognata Rose sono convinte che appena troverò l’amore lei mi rifiuterà a causa del mio comportamento. Ma io non troverò mai l’am…

“Scusa, scusa, sono inciampata, stavo correndo che sono in ritardo per una lezione.” Una ragazza è praticamente volata tra le mie braccia. Resto imbambolato di fronte alla sua bellezza. Sono senza fiato. È…è…è semplicemente divina.

“Ehi ma stai bene? Oddio sono troppo pesante, sei caduto, hai battuto la testa ed hai avuto una commozione celebrale. Lo sapevo, lo sapevo che devo dimagrire. Oddio questo non risponde, forse sta morendo. Devo chiamare un’ambulanza.” Alla parola ambulanza mi riprendo. Non ho avuto nessuna commozione celebrale e poi lei è più leggera di una piuma. Ma quale dieta? Mi ricompongo.

“No, no sto bene. Scusa ero sovrappensiero, ma non è necessaria alcuna ambulanza. Tu piuttosto ti sei fatta male? Anche io ero di fretta per il tuo stesso motivo e non ti ho vista arrivare. E poi credo che tu non abbia bisogno di nessuna dieta, in pratica sei più leggera di una piuma.” Dico tutto questo rafforzando la mia presa sul suo corpo, eh si è ancora tra le mie braccia, ed accompagno il tutto con uno lunga radiografia e un sorriso ammiccante. Il sorriso per il quale tutte cadono ai miei piedi. Perdo molto tempo sul suo seno che si intravede dalla sua camicetta blu. È piccolo, ma sembra soffice e sodo, so per certo che sarebbe perfetto tra le mie mani. Sposto lo sguardo sui suoi fianchi, sono degli appigli naturali per le mie mani e le sue gambe. Mamma mia che gambe toniche e snelle. Per fortuna porta la gonna, una gonna molto corta, che mi permette di vedere tutto e bene. Infine sposto il mio sguardo sul suo bellissimo viso. Su quelle labbra rosse e piene, sulla sua pelle porcellana e nei suoi magnifici occhi color del cioccolato. Sposto ancora…

“Ahi.” Un sonoro ceffone mi arriva sulla guancia, picchia duro la ragazza.

“Brutto cafone, depravato che non sei altro. Io ti chiedo scusa per esser sbattuta contro di te e tu mi spogli con gli occhi? Ma l’educazione non te l’ha insegnata nessuno? Togliti dai piedi idiota.” Si sposta velocemente dalle mie braccia e io resto come un salame mentre la vedo allontanarsi senza dirmi nulla. Micetta ti ritroverò presto.

Felice come una Pasqua e con un bel cinque stampato sulla guancia mi dirigo a lezione.

In aula, le mie compagne di corso mi lanciano sguardi ammiccanti, ma io non le degno di uno sguardo. Quella pantera occupa tutti i miei pensieri e presto finirà nel mio letto, o io nel suo, non sono razzista, fatto sta che presto passerà sotto ad Edward Anthony Cullen.

Ho cercato in tutta la struttura la mia micetta, ma non l’ho trovata da nessuna parte. Non so nulla di lei e mi sto demoralizzando. Ma ha detto che andava ad una lezione perciò deve studiare per forza qui, oppure è un’assistente, è troppo giovane per essere una professoressa. Se poi lo fosse sarebbe ancora più eccitante fare sesso con lei, anche se sono convinto che non cederà facilmente o non cederà affatto.

Sconfitto mi dirigo verso la mia auto, ma qualcosa, o meglio qualcuno, attira la mia attenzione. Mi volto e la micia è di fronte a me. Sta ridendo e scherzando con un ragazzo. È alto, occhi azzurri, capelli neri, fisico asciutto e molto, molto muscoloso. Mi da un sacco fastidio che lei scherzi con un altro, lei è solo mia. Ma cosa diavolo mi prende? Perché mi sento di essere geloso? Perché sento questa morsa allo stomaco pensando a lei con un altro che non sia io?

Oddio! Non è possibile, ho avuto il classico colpo di fulmine. Io che due secondi prima che lei mi cadesse tra le braccia stavo pensando che non mi sarei mai innamorato mi ritrovo come un bambino alla sua prima cotta ed ora sto rodendo dalla gelosia.

“Allora ci vediamo stasera. Ciao Bella.” Le dice l’armadio scoccandole un bacio sulla guancia. Ma come si permette a salutarla così? E poi perché non la chiama per nome? Stronzo.

“Si a stasera.” Gli risponde allegra. Cosa devono fare stasera? L’immagine di lei nuda sotto di lui mi arriva alla mente e mi fa imbestialire.

“Eddy tesoro, hai da fare? Ti va di venire in camera mia?” Mi chiede lascivamente Jessica, una dei miei tanti passatempi sin dal liceo. Noto che la dea si è voltata e sta ascoltando la nostra conversazione. Bene ora sii gelosa anche tu.

“Certo Jess, ho proprio voglia di divertirmi un po’.” Tutto questo lo dico fissando Lei negli occhi. Un lampo di ira sembra le sia passato negli occhi, ma forse è stata solo una mia impressione. Sposta lo sguardo e continua a passeggiare. Probabilmente non le interessa nulla di me, ed ora con questa uscita mi sono bruciato tutte le possibilità che avevo di conquistarla, sempre se ne avessi avuta una.

Faccio entrare Jessica in macchina e velocemente sparisco dal parcheggio per andare a casa sua. Appena entriamo non le lascio il tempo di fare nulla che subito sono su di lei. Sto con Jessica ma nei miei pensieri ci sono un paio di occhi color del cioccolato che mi guardano con disprezzo per ciò che sto facendo. Non mi sono accorto che mi ha spogliato e anche lei si è spogliata. Guardo Jessica ma la figura che mi appare davanti è un’altra. Non posso farlo. Velocemente mi rivesto.

“Ma che cazzo fai?” Mi urla.

“Non cercarmi più Jessica, non voglio più divertirmi con nessuna.”

“Oddio Edward Cullen si è innamorato, questa è proprio bella. Tu non riuscirai mai ad esserle fedele. Tornerai presto dalle tue distrazioni.” Ride malignamente, ma non sa quanto sia lontana dalla verità. Non le rispondo e mi allontano velocemente. Riporto la mia auto al mio dormitorio e decido di fare qualche passo per schiarirmi le idee. Ovviamente nei miei pensieri c’è solo lei. Lei che ora mi cammina di fronte. Lei che si avvicina a me. Mi sembra molto reale. Oddio è reale. Mi guarda con sufficienza e quel suo sguardo mi fa male, molto male. Sta per andare via ma mi riprendo e le corro dietro afferrandola per un braccio. Una profonda scossa elettrica mi colpisce e so che anche lei l’ha sentita. Un sorriso dolce si fa strada sulle mie labbra e lei cerca di ritrarre il braccio, ma non glielo permetto anzi le prendo la mano e gliela bacio.

“Ciao. Oggi mi sei volata tra le braccia ma non mi hai detto il tuo nome.” Mi guarda curiosa e noto che è leggermente arrossita.

“Non vedo come possa interessarti.” Le sposto una ciocca di capelli dietro l’orecchio, è un gesto che non ho mai fatto, ma con lei tutto mi viene naturale.

“Tutto ciò che ti riguarda mi interessa.” Inarca un sopracciglio.

“Senti so che può sembrare stupido, ma da oggi credo nel colpo di fulmine. Tu mi hai stregato con un solo sguardo, ed anche la scocca che c’è stata tra di noi me l’ha provato e so per certo che l’hai sentita anche tu. Inoltre oggi ti ho salvato la vita perciò sei in debito con me, e per sdebitarti mi devi un appuntamento.” Si mette a ridere.

“Oddio dici a tutte queste cose? Sai potresti sembrare credibile, ed inoltre non ero in fin di vita che mi hai salvato perciò non sono in debito con te quindi niente appuntamento, né ora, né mai.” Resto scosso dalle sue parole, ma non mi faccio abbindolare. Lo so che anche lei prova ciò che provo io.

“No, non dico a tutte queste cose, anzi è la prima volta che le dico perché sono vere. Mai ho provato simili emozioni ed oggi quando ti ho vista parlare e scherzare con quell’armadio ero livido di rabbia. Per pietà non dirmi che ti piacciono i tipi con tanti muscoli.” Ci pensa un po’ e un sorriso malefico compare sul suo viso.

“Certo che mi piacciono gli uomini muscolosi.” Raggelo sul posto, ma ancora una volta non mi lascio intimidire.

“Buono a sapersi.” Mi guarda confusa, ma non sa che da domani mi iscriverò in palestra.

“Comunque io sono Edward Cullen.” Appena finisco di parlare si pietrifica e lascia subito la mia mano, perché l’ha fatto? Mi sento vuoto.

“Edward Cullen, diciamo che la tua fama ti precede, ed ora scusami ma devo proprio andare.” Lo sapevo, lo sapevo quelle due hanno sempre ragione. Lei non mi vorrà mai per la mia stupida reputazione. Ma non posso incolpare nessuno se non me stesso del mio comportamento. Le corro nuovamente dietro.

“Dammi una possibilità.”

“No, poi oggi ti ho sentito dire alla tua amica che avevi voglia di divertirti. Com’è io ancora non rientro nella tua lista? Forse sono una delle poche se non l’unica.” Ora basta. Mi blocco e la prendo per le braccia.

“Ascoltami bene. Si è vero ciò hai sentito su di me. Sono sempre stato un puttaniere sin dal liceo. È vero anche che ho avuto tante donne, ma mai ho illuso nessuna, è brutto da dire ma io usavo loro proprio come loro usavano me. Ed è sempre vero che ho detto quelle cose a Jessica oggi, e per la cronaca non è una mia amica, ma ciò che non sai è che sono andato via da casa sua perché nella mia mente c’era sempre l’immagine di una Venere con gli occhi color del cioccolato. La stessa Venere che ha popolato i miei pensieri da quando questa mattina mi è caduta tra le braccia. La stessa Venere che mi ha fatto follemente innamorare di lei con un semplice sguardo. Inoltre, e ascoltami bene, farò di tutto, tutto per conquistarti e non per farti essere un’altra della lista, ma perché ti voglio mia e di nessun altro. Voglio te nel mio presente e nel mio futuro e stai ben sicura che ci riuscirò. Anzi già domani andrò ad iscrivermi in palestra così anche io sarò muscoloso come quelli che piacciono a te.” Detto questo arrossisce e perde un po’ del suo comportamento spavaldo, ma subito si riprende.

“È una minaccia Cullen?”

“Puoi giurarci Venere.” Dico questo, le poso un bacio sulla guancia, meglio non osare per non ritrovarmi nuovamente la sua mano sulla mia guancia, e vado via lasciandola lì.

Da domani inizia il mio piano di conquista della Venere.

 

8 Mesi dopo.

Sono passati 8 mesi da quando l’ho conosciuta. 8 mesi in cui ho provato in tutti i modi a conquistarla, ma mai una volta ha accettato un mio invito, non sono mai riuscito neanche ad offrirle un caffè. Ed ora sono qui nella camera del mio dormitorio. È una settimana che non esco, mi sono arreso. Ho fatto di tutto. Le portavo ogni giorno un fiore diverso, ho cercato di conoscere tutto di lei, mi sono fatto conoscere. Le scrivevo piccoli frasi d’amore in posti più impensabili, spesso le attaccavo post-it, a sua insaputa, nei suoi libri. Andavo a prenderla tutte le mattine per accompagnarla a lezione, ma non ha mai accettato, anche quando diluviava. L’aspettavo ad ogni fine giornata per riaccompagnarla a casa, ma anche in quei casi non ha mai accettato. Mi sono iscritto in palestra, ma sono durato solo due mesi, non ce la facevo a continuare, non sono fisicamente portato. Ovviamente, non ho mai visto nessuna altra ragazza, non mi è costato alcun sacrificio. Era normale per me non pensare alle altre dato che la mia mente e il mio cuore sono pieni di lei. Ho schivato gli assalti di tutte quelle assatanate. Le ho regalato tanti libri, dato che adora leggere, ma lei niente. Mai nessun passo verso di me. Ed ora mi crogiolo nel mio dolore. Mia sorella e Rose mi avevano avvertito che avrei sofferto continuando con il mio comportamento da stronzo, ma io non ho dato peso alle loro parole ed ora mi ritrovo a piangermi addosso come un coglione. Certo perché la colpa è solo la mia e della mia reputazione se Bella non mi vuole. Si chiama veramente Bella, o meglio Isabella, ha 22 anni, un anno in meno di me ed ho scoperto, non grazie a lei, che è di Forks. Ma i suoi genitori si sono separati quando suo fratello aveva pochi mesi e la madre è andata a Phoenix portando Bella con lei e lasciando suo fratello minore, Jake, con il padre.

È una settimana che non esco, ed oggi è il suo compleanno, oggi compie 22 anni. Le avevo comprato anche un regalo, ma ovviamente non lo riceverà mai. Non me l’ha detto ma ho capito che non vuole più avere a che fare con me, perciò è da una settimana che non esco dalla mia camera e quando lo farò la lascerò in pace, e se lei è felice lo sarò anche io, non importa se muoio dentro.

TOC TOC

“Vai via, non voglio vedere nessuno.”

TOC TOC

Mi alzo come una furia per urlare contro il mio disturbatore, ma appena apro la porta resto senza parole. La mia Venere è davanti a me, con lo sguardo puntato su di me, le braccia dietro la schiena e si morde il labbro inferiore. Lo fa ogni volta che è nervosa. Non so che dire.

“Posso…è da una settimana che non mi assilli, pensavo stessi male.” Sussurra.

“No, non sto male fisicamente ma diciamo che mi sono arreso. Ho recepito il tuo implicito messaggio e non voglio più infastidirti.” Sembra triste e delusa, per cosa poi? Non dovrebbe essere felice?

“Ah. Va bene, scusa se ti ho disturbato, vado via, sicuramente sei impegnato.” E indica il mio abbigliamento. Sicuramente ha pensato male visto che sono solo in boxer e non so perché ma mi sento in dovere di darle spiegazioni.

“Sai che non sono impegnato. L’unica con cui vorrei impegnarmi non mi vuole, solo che ci ho messo 8 mesi per capirlo, per capire che per lei non è stato un colpo di fulmine e mai sarà nulla.”

“Sai, ehm…io…io credo…anzi so…che…che anche per lei è stato un colpo di fulmine. Voleva…voleva solo sperare che le tue parole fossero vere e non essere un’altra della lista. Però se tu ti sei arres…” Le impedisco di continuare che è tra le mie braccia, in camera mia e le sue labbra sono impegnata a essere divorate dalle mie. Mai, mai ho sentito delle emozioni simili con un solo bacio. La sua risposta è immediata. Le sue mani sono tra i miei capelli e con un salto mi è in braccio, allaccia le gambe dietro la mia schiena, con un piede chiudo la porta e con le mani la reggo dal suo delizioso sedere.

Cammino fino a ritrovarmi vicino il letto e l’adagio dolcemente sulle lenzuola, solo che lei non è del mio stesso parere, e l’urgenza di appartenerci prende il sopravvento. In pochi secondi è nuda sotto di me ed io sono nudo sopra di lei. Accarezzo con lo sguardo il suo splendido corpo e le sue guance si incendiano.

“Sei una Venere amore mio.” Detto questi ci lasciamo andare alla passione.

Mentre stiamo per arrivare all’apice del piacere mi ricordo di un particolare.

“Tanti auguri amore mio. Ti amo da impazzire.”

“È il mio miglior compleanno Edward. Anche io ti amo da impazzire.” Sono l’uomo più felice del mondo.

Ecco come è iniziata la nostra storia d’amore, anche se mi ha fatto uscire pazzo rifarei tutto nello stesso modo, anzi se avessi saputo di lei prima, sarei andato a cercarla io.

 

5 Anni dopo.

Riprendo in mano il regalo che le ho fatto quel giorno. compiva 22 anni e mi ha regalato il suo amore, io invece oltre al mio amore le ho regalato ance un album pieno di foto. L’ho fatto io, erano tutte foto che le facevo di nascosto. Sono tutte pose naturali e sono una più bella dell’altra. A questa si è aggiunta la foto del nostro matrimonio ed anche quella della nostra dolcissima bambina, Elisabeth. Si, siamo diventati genitori, me l’ha comunicato la sera in cui compievamo due mesi di matrimonio. Io inizialmente sono svenuto dalla sorpresa e poi sono esploso dalla felicità. Rimetto l’album nella scatola e mi avvio verso l’ospedale. Oggi le mie donne tornano a casa ed io non vedo l’ora di riavere mia moglie con me e la mia bambina finalmente con noi.  

 

Ciao ragazze, mi era stato chiesto un extra su come è iniziata la storia d’amore tra Bella ed Edward, ed eccomi qui. Spero che vi piaccia. Bacio, Mary.

   
 
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