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Autore: Natina    17/04/2011    0 recensioni
Sara si trova a Los Angeles per accompagnare il suo professore,deve rimanre lì per soli quindici giorni.Lei la prende come un'opportunità per visitare quella città,ma non immagina che incontrerà delle persone che porteranno dei cambiamenti nella sua vita.
"-Ma che c***o guardavi?- dico al tizio che mi trovo di fronte,ehi ma è Kevin Jonas, vabbè meglio far finta di niente;
–scusa mi dispiace tantissimo…stavo prendendo il cellulare e non ti ho visto.- era davvero dispiaciuto.
–Vabbè tranquillo. Comunque sei un pericolo,il caffè era bollente.- "
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia possibilità.
 

-Ragazze ci vediamo tra un paio d’ore che ho laboratorio di Fisiologia!-
-Ok Sara,tanto noi siamo in auletta.-
Saluto le mie amiche e mi dirigo verso il laboratorio;oggi devo recuperare un’esercitazione a cui sono mancata.
Arrivata in laboratorio scopro che siamo solo io e il professore;inizialmente ero un po’ in ansia, ma appena ho iniziato l’esperimento mi sono subito tranquillizzata. Durante l’esperimento il professore inizia a farmi delle domande e così ci ritroviamo a parlare di quello che vorrei fare dopo la laurea triennale in biologia e di quanto mi piace passare del tempo in laboratorio.
 
Il professore si è dimostrato molto interessato ai miei punti di vista e così,dopo qualche mese,mi ha proposto di diventare sua collaboratrice e di accompagnarlo a Los Angeles per un congresso.
Nel periodo precedente la partenza ho passato molto tempo in compagnia del professore e di sua moglie,che è un’insegnate d’inglese e mi ha aiutato ad impararlo.
-Sara svegliati siamo quasi arrivati.- mi sveglio e mi accorgo di essere appoggiata addosso al professore,che figuraccia.
 –Mi scusi Prof.  non volevo.-
-Tranquilla non è successo niente. Comunque prima che atterriamo volevo chiarire una cosa.- dice –Dovremmo stare a L.A. per due settimane,e ovviamente il modo di rapportarci tra di noi sarà diverso da quando siamo in facoltà a lezione. Nel  tempo che passeremo al congresso saremo professore e alunna,ma nel restante tempo  mi sembra stupido che tu continui a darmi del lei. Quindi,per favore, quando siamo io e te chiamami per nome ok?- Il discorso aveva un senso –Va bene,Fabio.- risposi sorridendo.
Arrivammo in albergo, eravamo stanchissimi;così una volta sistematici nelle nostre stanze andammo a letto.
 
Primo giorno.
 
-Buongiorno Fabio!- dissi sedendomi al tavolo per la colazione.
–Buongiorno! Ho sentito che ti sei svegliata carica questa mattina.- dice e vedendo che ero un po’ perplessa aggiunge –Quando mi sono svegliato ho sentito che ascoltavi la musica a tutto volume.-  Questa è una delle mie fisse; la mattina mentre mi preparo devo ascoltare un po’ di musica;siccome stamattina la sveglia è suonata alle 6  avevo assolutamente bisogno di qualcosa che mi svegliasse per bene e cosa c’è di meglio se non la musica a tutto volume?!
Continuiamo a fare colazione tranquillamente e poi ci avviamo verso il laboratorio dove avremmo lavorato per i prossimi quindici giorni.
In realtà tutta la manifestazione inizierà domani ma oggi Fabio ha deciso di andare comunque in laboratorio per farmi prendere un po’ di confidenza con l’ambiente, visto che comunque è la prima volta che partecipo ad una cosa del genere e,a parte all’università, non ho mai lavorato in un laboratorio professionale.
 
Dopo un paio d’ore di lavoro ero disperata,dovevo fare una cosa semplicissima ma non ci riuscivo;eppure in Italia l’avevo fatto spesso. Feci un ultimo tentativo ma nemmeno questa volta l’esperienza riuscì; ero davvero demoralizzata,così lasciai tutto in disordine e uscii piangendo dal laboratorio. Avevo lavorato tanto per prepararmi a questa esperienza e ora che finalmente ero lì non riuscivo a fare nemmeno una cosa semplicissima.
Sono seduta nel parco di fronte il laboratorio e vedo arrivare Fabio
–Mi dici che ti è successo?- mi chiede mentre si siede vicino a me
Non lo so. Forse hai sbagliato a scegliere me.-
-Sai perché ti ho scelto?- no,non lo sapevo. Non glielo avevo mai chiesto, lui mi aveva fatto questa proposta io avevo accettato e basta.
–Ti ho scelta perché quel giorno in laboratorio  sono rimasto colpito da come ti muovevi tra l’attrezzatura,da quanto impegno ci mettevi nel fare tutti i passaggi;nessuno dei tuoi colleghi lavora così. E poi quando mi hai detto che volevi diventare una biologa forense c’era così sicurezza nella tua voce,che ho capito quanto ti appassionava questa cosa. Hai una forte determinazione. Sara,questa per te è un’ottima opportunità per conoscere persone che ti possono aiutare a raggiungere il tuo obiettivo;però tu devi dimostrare loro quanto vali. Ora io so che tu sai fare quell’esperimento che non ti viene,quindi calmati rientriamo e ricominciamo da capo.-
Mi aveva convinto. Rientrai in laboratorio con una carica in più, il Prof aveva ragione lo dovevo fare per il mio futuro. Mi misi all’opera e l’esperimento riuscì alla prima prova. 



Angolo della scrittrice:
Ciao a tutti! questo capitolo può risultare noioso ma era importante hai fini della storia;e poi era utile per dare un'idea di come è fatta Sara. L'idea mi è venuta,perchè effettivamente io dovevo recuperare un'esercitazione di laboratorio all'università, e allora perchè non fantasticare su un possibile ingaggio da parte di un professore?! ovviamente tutto il resto è inventato di sana pianta,durante serate noiose.

Un bacio a tutti
   
 
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