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Autore: Driz    20/04/2011    0 recensioni
questa è la prima fan fiction che scriviamo.
é una fan fiction principalmente su puck e quinn.
we hope you'll enjoy it. grazie e buona lettura.
fra e gio
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quinn Fabray
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Noah appena vide che la sua Quinn era scappata via si mise a rincorrerla fino a raggiungerla, bloccandole la strada. Incominciò a piovere a dirotto. Quinn ormai aveva lasciato andare i suoi sentimenti e le lacrime le rigavano il volto. Puck disse : - oh , Quinn, cosa posso fare ? - - Non lo so, magari, ricordarsi di usare il preservativo la prossima volta? - Intanto la ragazza si era completamente bagnata, cominciò a starnutire e a tremare dal freddo. Puck se ne accorse e istintivamente l’abbracciò per riscaldarla. Quinn sentiva tutto il calore sulla sua pelle e disse balbettando: - forse è meglio che mi lasci o mi ammalerò a stare qui, sotto la pioggia - - no, non me la sento di lasciarti sola, ti riaccompagno a casa – Detto questo, il ragazzo la prese fra le braccia e le porse la sua felpa per ripararsi dalla pioggia e per mano raggiunsero casa Fabrey. Arrivati sulla veranda della lussuosa villa, Puck le domandò: - ce l’hai? - - . . . SEI UN PORCO !!!! – - ma no Quinn cos’hai capito ?! Intendevo la chiave !!! Ce l’hai? – I due iniziarono a ridere e Quinn si scordò perfino di essere arrabbiata con il ragazzo. Continuando a ridacchiare, estrasse la chiave dalla borsa e infilò la chiave nella serratura. Entrati in casa, si tolsero le scarpe inzuppate d’acqua e le appoggiarono sullo zerbino. Quinn, riprendendosi il suo tono freddo e distaccato, disse: - bene, ora asciugati e poi potrai andartene. Adesso vado a farmi una doccia calda - Si allontanò e prese un asciugamano che diede a Puck. E sbuffando, disse: - potresti almeno rigraziarmi … - Quinn gli si avvicinò e sforzandosi di sorridere gli rispose: - sì, hai ragione. Grazie per avermi accompagnata. - Puck accennò un sorriso mentre si toglieva la maglietta per strizzarla. Quinn, arrossendo, disse: - dammela, così te la lavo intanto posso prestarti una camicia di mio papà così non prendi freddo - - grazie – Quinn lo prese per il braccio e lo portò al piano superiore, nella camera dei suoi ed estraendo dal cassetto di suo padre due camice gli chiese : - vuoi quella bianca o quella a righe rosa ? Sai, non so il perché ma mia madre le tiene ancora - Quelle camice da vecchio non erano di certo nello stile del giovane ribelle ma decise comunque di indossarne una. La camicia bianca gli stringeva sui pettorali e quasi scoppiava. Quinn rise alla vista di Puck vestito in quel modo e guardandosi allo specchio notò che era spettinata. - oddio, è meglio che vada a lavarmi, sono uno schifo - - ma che cazzo dici??? Fabrey, sei sempre stupenda!- Puck prese dal comodino una foto incorniciata della ragazza da piccola e commentò : - guarda che bella che eri… - - beh, no. Sembravo un mostro: mi mancavano i due denti davanti e sorridevo come un’ebete – Il ragazzo fissò per un attimo la foto e poi si voltò verso di lei dicendole: - beh, io ti preferisco come sei adesso… c’è dai, guarda che tette !!! – rise sonoramente ma la ragazza sembrò non apprezzare la battuta. Quinn avvampò e imbarazzata concluse : - ora vai dalla Berry e ricordati di non ferirla… - Puck non sapeva neanche come salutarla, così le passò di fianco e quando fu ormai in veranda le urlò: - si, certo , baby !!! -
  
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