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Autore: Beatriz Aldaya    22/04/2011    2 recensioni
FANFICTION TERZA CLASSIFICATA AL CONTEST "DIRTY LITTLE SECRETS" (indetto da Emogirl in Pink sul forum di efp; all'interno il bando!)
SongFiction AlicexJasper ispirata alla stupenda canzone di Tiziano Ferro "Sere Nere", di cui sono presenti spezzoni nel quarto e quinto capitolo.
Dopo che Alice combina un pasticcio, la vampira si trova a dover affrontare da sola una paura scaturita dal suo passato che credeva ormai scomparsa e che non ha mai confidato a nessuno non riuscendo a comprenderla lei stessa...
Dal primo capitolo:
"Smisi di respirare, e il silenzio assoluto mi travolse. Un antico terrore che credevo ormai scomparso si affacciò sulla mia anima per poi tuffarvisi dentro a capofitto.
Cercando di mantenere la calma, presi fiato per spezzare il nulla, ma il suono somigliò solamente ad un lugubre rantolìo che mi spaventò ancora di più.
In un attimo mi ritrovai in piedi e, senza averlo deciso razionalmente, comiciai a correre verso la casa, verso il mio amore, scappando dal silenzio della natura e della mia anima."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
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3. Genesi
Non ragionavo più. I ricordi, o meglio la loro assenza, mi assalirono.
Prima della mia trasformazione, niente.
E poi mi ero svegliata, in una stanza sudicia e spoglia, riversa sul pavimento ma con la testa poggiata su un soffice cuscino candido. Indossavo un camicione logoro ed ero sicura che alzarmi mi sarebbe stato pressoché impossibile. Invece, appena ebbi concepito l'idea di tentarci solamente, mi ero ritrovata in piedi con un balzo: il corpo mi rispondeva con una reattività sorprendente.
Nel vetro sporco di una finestra oscurata con carte di giornale scorsi un movimento. Era la mia immagine, ma non mi riconobbi: capelli corvini e corti, viso pallido, corporatura esile. D'un tratto, notai qualcosa di strano negli occhi. Avvicinandomi al vetro opaco, i miei sospetti trovarono conferma nel baluginio sinistro delle iridi color sangue.
Urlai e voltai la schiena di scatto alla mia immagine. Istintivamente mi raggomitolai su me stessa, seduta sui talloni e la testa chinata, le braccia strette lungo il corpo e poi incrociate strettamente dietro la schiena. Sentivo il bisogno impellente di qualcosa che mi stringesse il corpo e il petto fino allo spasmo, fino a quando quasi non sarei più riuscita a respirare, per sentirmi protetta. Ma quel qualcosa non arrivò, le urla da cui ero sicura che le mie orecchie sarebbero state invase non vennero mai emesse, i colpi che sapevo avrei dovuto ricevere per aver urlato non sfiorarono mai la mia schiena.
Intorno a me, il nulla. Solo silenzio.
Per la prima volta, fui attaccata da quel terrore inspiegabile e incontrollabile del vuoto. Rimasi lì raggomitolata a soffrire e tremare per non so quanto, prima che qualcosa mi desse un briciolo di speranza. E quel qualcosa era un'immagine, apparsa nella mia mente: Jasper.

Adesso, raggomitolata sul tappeto come quella sera di tanti anni prima, non avevo nulla che potesse salvarmi. Jasper se n'era andato.
Scacciai le visioni che premevano da ogni parte per inondarmi la mente, quando sentii qualcosa gracchiare al piano di sopra. Il suo mp3 era ancora acceso sul cuscino.
Mi aggrappai a quel cicalìo per esternare il vuoto fino a quando non riuscii a rialzarmi in piedi. Salii  di volata le scale, entrai nella camera e sbattei la porta dietro di me per poi saltare sul letto e tapparmi le orecchie con le cuffiette. Alzai al massimo il volume della musica e mi raggomitolai in un angolino.
In un primo momento mi concentrai solo sul rumore che finalmente aveva scacciato il silenzio opprimente, poi mi accorsi che la melodia che ascoltavo era sempre la stessa. Abbassai gli occhi sul display e vidi che era impostato in modalità ripetizione. Perchè Jasper voleva ascoltare all'infinito la stessa canzone? Lessi il titolo. “Sere nere”, di Tiziano Ferro. Mi concentrai sulle parole italiane per comprenderne il testo...
   
 
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