Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Diomache    05/02/2006    3 recensioni
Lei. Dolce, solare, irascibile, maledettamente testarda. E poi c'è lui. Bellissimo, scapestrato, intrigante.
"Rose sente un piccolo nodo allo stomaco e per la prima volta percepisce un disagio con Sean, vorrebbe sentirsi ancora gli occhi di quel tipo addosso, le sue parole, i suoi sguardi, il suo sorriso.
Tom continua a fissarla. E per la prima volta, in vita sua, vorrebbe restare ancora a litigare con lei, a poter godere dei suoi occhi, del suo sorriso arrabbiato.
Rose abbassa gli occhi e si gira, continuando a camminare con Sean.
Tom infila il casco e mette in moto.
Era iniziato un giorno come tanti altri.
Ma né lui, né lei, ora, lo pensavano più."
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PROFUMO DI MENTA

Sorpresa!!!

Avete visto che brava? Ho aggiornato con ben due giorni di anticipo!!

Non vi ci abituate troppo però…

A parte scherzi, questo decimo capitolo per me è molto importante, spero che vi piaccia e che vi emozioni un po’, almeno..

Fatemi sapere, mi raccomando!!! Un bacio a tutti i lettori!!

 

Ciao damynex!!!

Anch’io vorrei sopprimere Jarod, ma devo resistere mi serve come personaggio purtroppo.. ma ti assicuro che presto ci vendicheremo!! ;-)

Mi raccomando dimmi che ne pensi di questo chap,

un bacio!!!

 

Ciao Franca!!!!

Sai che mi hai dato proprio un bel suggerimento?? Ho un’ideuzza che già ha iniziato a frullarmi in testa…. La leggerai nei prox capitoli…

Grazie ancora per i complimenti, mi raccomando, fammi sapere riguardo questo chap,

un bacio!!

 

Buona Lettura,

Diomache.

 

 

 

 

PROFUMO DI MENTA

 

 

CAPITOLO X :  LO SGUARDO DI VENERE

 

 

“Bella..

lei mi porta via con gli occhi e la magia..

e non so se sia..

vergine o non lo sia..

c’è sotto Venere,

la gonna sua lo sa!!”  Notre Dame de Paris.

 

 

La voce di uno dei dirigenti della compagnia aerea annuncia il loro arrivo a destinazione. Rose si stropiccia gli occhi e sbadiglia silenziosamente, accoccolata alla spalla muscolosa del suo ragazzo.

“mm..- mugugna.- ho dormito?”

“leggermente..” risponde lui accarezzandole i capelli, mentre la vede sorridere. La ragazza si raddrizza e si sistema i capelli. “finalmente siamo arrivati.- esclama.- non vedo l’ora di vedere Parigi..”

“be, tra  poco la vedremo..”

Gli occhi verdi della giovane si posano qualche i stante sul finestrino e sul paesaggio ancora pieno di nuvole che si vede oltre il vetro. Quando era piccola pensava che tra un continente e un altro ci fossero molte differenze. Ma non solo quelle evidenti come le differenze culturali, storiche ecc.. Credeva che fosse diversa l’aria e persino il cielo e le nuvole.. scoppia a ridere ripensando alle sue fantasie di bambina e, guardando le nuvole europee, pensa che almeno in quello, l’America e l’Europa sono simili. Dopo circa una mezz’oretta, atterrano.

Recuperano i bagagli e Tom si affretta subito ad accendere il cellulare per chiamare un taxi.

Rose si guarda intorno, posando gli occhi sulle persone, sulle insegne luminose, in una lingua che non è più la propria. La differenza di lingua è la prima cosa che sente ma non ne rimane infastidita o disorientata, anzi. Lei parla molto bene il francese e sentirlo attorno a se, parlato in una pronuncia che non può non essere che perfetta, non può certo infastidirla. 

Il taxi arriva e Rose e Tom vi salgono immediatamente; Rose si mette sul posto accanto al conducente e comunica, in un francese apprezzabile, la via che devono raggiungere. Durante il viaggio, i due giovani si scambiano commenti sul paesaggio che vedono sfilare velocemente sotto i loro occhi. Porzioni e sfumature di paesaggio, in realtà, perché il taxi va talmente veloce che possono vedere ben poco di quello che c’è fuori.

Finalmente il taxi sgomma sulla strada asfaltata e si ferma con una frenata improvvisa, non appena arriva in prossimità dell’hotel. La frenata è così brusca che Rose, seduta sul sedile accanto all’autista, sfiora il vetro anteriore con la testa, pur avendo ben allacciata la cintura.

“lei è pazzo!- ruggisce. Non può credere che esista qualcuno che guida peggio di lei..- mi ha quasi fatto spaccare la testa, ma chi le ha dato la patente, Paperoga?”

L’autista sbuffa e si rivolge a Tom in un francese quasi dialettale: “ragazzo, paghi e si porti via la sua donna…” Rose scende e sbatte la portiera. Come inizio non c’è male.

Anche se non ha capito proprio tutto, Tom crede d’aver intuito quello che voleva dire l’uomo.

“tipetto difficile, eh?”commenta l’autista, inforcando una sigaretta.

“si, senza dubbio. Ecco i soldi. Ma si fidi, lei uno giorno finirà in galera.” Dice scendendo.

E detto da un delinquente…

Pochi passi dopo arrivano all’hotel che Tom ha prenotato per la loro vacanza. “les aventures” un bellissimo cinque stelle extralusso. “Tom, è bellissimo..” sussurra Rose osservando la facciata del palazzo.

“mai quanto te..” risponde il giovane mentre la guida all’interno. L’interno del locale è quasi più lussuoso della facciata. La giovane rimane letteralmente folgorata da questo bellissimo ambiente per ricconi, colmo di suppellettili costosi e un arredamento da togliere il fiato. Così bello, che inizia anche a sentirsi a disagio,un pò fuori posto. Forse è normale, lei non appartiene affatto a tutto ciò.. istintivamente si volta verso Tom, che si è diretto alla direction per avere informazioni sulla loro camera.

Tom è parte di questo mondo, del mondo dei ricchi, dei benestanti. Eppure lei con lui non si sente a disagio, mai. Forse l’amore è capace perfino di superare l’imbarazzo che potrebbe crearsi tra due persone così diverse, anche socialmente.

Sorride, mentre vede il ragazzo che torna verso di lei.

“vieni, ci accompagnano nella nostra camera..” le annuncia.

Un uomo di mezza età vestito di tutto punto come gli altri, in quel posto, si fa avanti reggendo un paio di chiavi collegate ad un portachiavi dorato dalla forma classicheggiante.  “venite, prego..”

Dopo poco si trovano davanti ad una porta, colorata di un bel marrone lussuoso, molto lucido.

“les voilà.” Dice l’uomo consegnando loro le chiavi.

Augura ai due giovani una buona permanenza, quindi se ne va, inghiottito dagli sfarzosi corridoi. 

La giovane sente un brivido percorrerle la schiena quando Tom apre la porta della loro camera. Come si immaginava, è bellissima, sontuosa. Ma quello che più la emoziona è che è la LORO camera. Il suo sguardo cade quasi impulsivamente sul letto enorme e principesco… per un attimo si immagina lei e Tom rotolarci sopra .. si accorge che sta vistosamente arrossendo e si dirige ,imbarazzata, verso l’enorme portafinestra della stanza, dalla quale filtra una marea di luce.

“qui è incantevole..” sussurra fissando lo sguardo verso l’esterno.

“ti piace, allora...” le domanda Tom abbracciandola da dietro.

“come può non piacermi!- esclama.- guarda!”la giovane indica la sagoma un po’ lontana ma così imponente e romantica allo stesso tempo, della Tour Eiffel. 

“andiamo a vederla questa sera? Ho sentito che al primo piano c’è un buon ristorante, potremo mangiare lì!” propone il ragazzo intuendo i pensieri della giovane.

“oh Tom, sarebbe stupendo!!” esclama la ragazza, entusiasta dell’idea.

“allora è deciso. Senti, io credo che mi andrò a noleggiare una moto.. non possiamo spostarci una settimana in taxi!-esclama Tom posizionando le valigie ad un lato della stanza.- mi raccomando, fatti trovare pronta per quando arrivo…” le avverte dolcemente, con il suo solito bellissimo sorriso.

“va bene..” sospira lei, gettandosi sul letto. “ a dopo..”

Prima di uscire, gli occhi azzurri del ragazzo cadono sulla sagoma di Rose che si stiracchia, distesa sul letto. Gli verrebbe l’impulso di richiudere la porta e gettarsi lì accanto a lei, ma poi respinge quel pensiero, quasi con stizza. Tutto vorrebbe meno che fare la parte di qualcuno che pensa non con il cervello, ma con qualcosa di molto più in basso, oppure di far credere a Rose di averla portata a Parigi solo per aver maggiore accesso al suo letto. No, decisamente, no.

 

Il cellulare della donna squilla improvvisamente, destandola dal leggerissimo sonno che l’aveva colta mentre stava ancora distesa sull’enorme letto. “pronto?” domanda un po’ scocciata.

“tesoro, sono Emily!!- risponde una voce scattante, dall’altro lato del telefono.- Allora com’è andato il viaggio?, com’è questa cugina? com’è Londra, raccontami tutto!!”

“Londra????- domanda sconcertata, poi, come un fulmine a ciel sereno, ricorda.- ah, Londra!!! Oh è bellissima, dovresti esserci Emily, veramente romantica!”

“Londra, romantica?”

La ragazza si automaledice: tra tutti gli aggettivi proprio ‘romantica’ doveva prendere??? “be.. ha un suo fascino, diciamo.. comunque l’ho vista davvero poco perché sono andata subito a casa di questa cugina di Susy.. ”

“ah proposito, dammi il numero di telefono fisso così ti chiamo lì e risparmio un po’..”

“il numero di casa?? Oh, be.. guarda continua a chiamarmi sul cellulare.. mi piace di più così..”

“che discorsi sono, è per risparmiare!”

La giovane si alza con il busto dal letto e inizia a camminare: nota, non senza un certo stupore che di fuori non c’è più il sole: è sera. *ma quanto ho dormito…* pensa..

“Rose, ci sei??????” domanda la sorella dall’altra parte.

“sì, Emily, ci sono. Senti, continua a chiamarmi sul cellulare, tanto il risparmio è quasi insignificante e poi potremo parlare in santa pace io e te no?- sembra una domanda ma in realtà Rose non gli dà modo di rispondere.- va be, io allora ti saluto e..”

In quell’istante la porta della camera si apre e Tom fa la sua comparsa, dicendo: “ehilà, Rose, sei pronta???”

“ehi, questo chi è????” domanda Emily dall’altra parte. Rose lancia un’occhiataccia al ragazzo appena sopraggiunto, minacciando di tagliargli la testa con gesto molto esplicito della mano.

Tom scoppia a ridere concitatamente e si dirige in bagno. Intanto la giovane sta sfogliando i suoi neuroni per cercare una scusa convincente e alla fine dice: “è.. il.. fratello della cugina, no? Non ti avevo detto che ha anche un fratello???”

“No, che non me lo avevi detto!! Dì un po’, e come mai tutta questa confidenza se nemmeno vi conoscete??”

“Emily, ci siamo appena conosciuti!! Mi ha chiamato.. – da un veloce sguardo all’orologio.- per chiedermi se ero pronta perché tra poco dovremo andare a mangiare al ristorante…”

“tu e lui????????????”

“noooooooo!!- urla - tutti quanti insieme! Ti ricordo che io sono fidanzata, Emily!! - sentendo che la sorella sta per domandare qualcos’altro, lei ne approfitta per chiudere.- va bene, Emily, non posso far aspettare tutti, ti saluto, ciao ciao.” E blocca subito la telefonata, con un gesto stizzito.

Tom fa capolino dal bagno. “Emily?”

“in persona.- risponde.- mamma mia quanto è assillante!! Riuscirebbe a leggermi anche nel pensiero!!”

“sei tu che non riesci a dire e bugie.. diventi tutta rossa, quando le dici…- ribatte lui.- e poi ti trema leggermente la voce e ti tocchi i capelli in continuazione.”

Rose lo fissa confusa: è la sua descrizione sputata di quando mente, se ne rende conto perfettamente.

Solo che sua sorella, che la conosce da 21 anni, non se ne è mai accorta, lui che la conosce da 16 giorni, sì.

“senti, perché non ti prepari, così andiamo a mangiare qualcosa che sto morendo di fame?” chiede Tom, chiusosi di nuovo in bagno. “se ti sbrighi ad uscire!!” ribatte quella.

In pochi secondi Tom esce, bello, pulito, profumato, affascinante come sempre. La ragazza aggrotta la fronte: ma come fanno i ragazzi a prepararsi in cinque minuti? A lei, come minimo, ci vorranno venti minuti buoni!!!

Trenta minuti dopo, infatti, Rose è ancora chiusa dentro la toilette mentre Tom, dopo aver tentato tutti i passatempo possibili, si è dato a ciò che gli viene meglio: rubare. Precisamente è seduto in ginocchio davanti al frigobar aperto mentre cerca di escogitare un modo per poter prelevare una lattina di birra, senza doverla pagare. Quando finalmente pensa di aver trovato la soluzione ( perdonatemi non la scrivo, qualcuno potrebbe pensare che anch’io ami cimentarmi in queste prodezze.. ) la porta del bagno si spalanca e Rose ne esce, pronta, finalmente.

“ah.. era ora..- sospira il ragazzo chiudendo il frigobar, segretamente scocciato per l’interruzione.- possibile che ci metti ogni giorno un po’ di più?” si volta ma, vedendola, tutte le polemiche vengono messe a tacere. Bella, davvero bella.

La giovane è vestita con un bel vestito che sembra essere adatto sia per una serata di gala, sia per spassarsela in disco. È color panna  e formato da un corpetto stretto, un po’ arricciato e una parte che termina con una gonna che è leggermente svasata. Sotto, un paio di scarpe in tinta con il resto del vestito.  “ti piace?” Il ragazzo sorride in risposta. Egli è vestito in maniera più causal, con un paio di pantaloni neri e una camicia bianca. Splendente anche lui.

La coppia più strana di tutto l’albergo scende velocemente le scale parlando animatamente tra di loro, riguardo i piani successivi della serata.

Giungono alla moto appena noleggiata e Rose non può fare a meno di storcere il naso. Anche se è coperta da un cappotto nero di lana che le arriva fino al polpaccio, il pensiero di viaggiare in moto  la fa rabbrividire. “un taxi per questa sera no, eh?”

“ehi questa moto la stiamo pagando!- gli fa ricordare Tom, con un tono che chiude il discorso.- avanti sali.. male che va, ti scalderò io..”

“ma non hai preso un altro casco anche per me?”

“No, non ce n’erano più.”

“ecco, ci faranno la multa e mi prenderà anche un colpo.” Commenta la giovane sedendosi dietro di lui e cingendogli i fianchi. 

“ma no..” è la risposte ironica di Tom mentre mette in moto il mezzo, davvero molto bello e potente ma non paragonabile a quello in possesso del ragazzo.

In moto e, con una velocità meno sostenuta per via di un po’ di traffico, i due giovani riescono ad ammirare il fascino della metropoli parigina. È buio, certo, ma lo charme francese sembra che emani da ogni casa, da ogni vicolo, da ogni strada. È tutto così affascinante e maledettamente romantico.

Tom, istintivamente, stacca una mano dal manubrio e la posiziona sopra quella di Rose che gli cinge i fianchi. La ragazza, colpita da questo piccolo, romantico, contatto, si stringe di più a lui, accoccolandosi alla sua schiena, mentre il vento (un po’ freddo, c’è da dire ) le scompiglia i capelli sciolti sulle spalle.

“guarda, guarda!” indica improvvisamente la ragazza, facendo sporgere il braccio destro dalla spalla di Tom: davanti a loro si erge l’altissima sagoma della costruzione in ferro battuto più famosa d’Europa: la torre Eiffel. I due giovani ne mirano la sagoma illuminata e bellissima, mentre si avvicinano e questa,lentamente, si fa sempre più grande. Osservano affascinati le bellissime cascate che precedono la grande struttura e, poco dopo, finalmente giungono a destinazione.

Una Rose emozionantissima scende immediatamente dal mezzo, osservando il posto, davvero incantevole.

I due giovani, entrambi emozionati ed eccitati, si soffermano qualche istante ad osservare le piste di ghiaccio create ai piedi della torre, dove già alcune ragazze si stanno cimentando nel pattinaggio.

Si dirigono verso gli ascensori e le scale che si trovano all’interno dei quattro pilastri che sostengono l’edificio. Dopo aver pagato l’ingresso, i due ragazzi si ritrovano nel primo piano della torre, ove è allestito un lussuosissimo ristorante. Rose non può credere ai suoi occhi. Di tanto in tanto si dà qualche pizzicotto sul braccio sinistro per essere certa di non ritrovarsi, da un momento all’altro, tra le coperte del suo letto, con la gatta tra le braccia. Ma no, è proprio tutto vero.

“Bonsoir monsieur, Bonsoir mamoiselle.. ” li saluta cordialmente un cameriere, vestito con un elegantissimo smoching. Tom si fa mostrare un tavolo, parlando con un francese un po’ rude ma, tutto sommato, più che accettabile. I due finalmente si siedono. “Tom, mi sembra di sognare…” sussurra Rose al ragazzo, mentre non fa altro che guardarsi intorno, emozionata. “è tutto bellissimo..”

La mano del giovane, in risposta, si congiunge a quella della ragazza. “ho avuto una buona idea, allora..”

“senza dubbio!!- esclama la donna sorseggiando un buonissimo vino rosso.- che cosa facciamo dopo cena?” domanda con uno sguardo sbarazzino.

“possiamo andare a fare due salti in una discoteca…- propone Tom.- se ti va, ovviamente, altrimenti possiamo restare in albergo, qualcosa da trovare la facciamo..” conclude con uno sguardo malizioso.

“andiamo in discoteca.- ribatte con puro spirito di contraddizione.- la discoteca andrà benissimo.”

È stanca ma, non sa perché, pensare a quello che succederà con Tom nell’albergo, la agita e preferisce ritardare il più possibile il momento in cui si troveranno uno davanti all’altra, soli, nella loro camera. Sente di desiderare ardentemente quel momento, ma anche di temerlo. Due sentimenti così contrastanti che si chiede come sia possibile provarli entrambi, nello stesso momento.

I due giovani ordinano un po’ di pesce arrosto, curiosamente, come quando erano andati a cena la notte di Natale. Quella bellissima serata. Ridendo, riepilogano gli avvenimenti natalizi: quella gallina di Clarisse, quel tango che avevano ballato insieme, la scenata di gelosia di Rose….

Dopo un po’, la conversazione volge, anche se il diretto interessato non se lo sa spiegare, proprio su di Tom.

“tu mi parli così poco di te..- inizia Rose.- io vorrei sapere tutto! Quello che fai la mattina, il pomeriggio..”

“sicura di volerlo sapere?- le domanda il ragazzo. -potrebbe non piacerti conoscere tutto di Thomas Bishop...”

“sono pronta a correre il rischio.” Ribatte lei, avvicinandosi con il volto.  “Tom io non sono una ragazza qualsiasi che preferisce averti accanto e basta. io voglio sapere tutto!! Vorrei che tu  mi parlassi più spesso di te, insomma- Tom distoglie lo sguardo e lei incalza.- dei tuoi sentimenti, per esempio! Voglio sapere se ti batte il cuore quando ti sfioro, se anche tu tremi all’idea di.. dormire insieme…” sussurra, ora è lei ad abbassare lo sguardo verso la tovaglia.

“mi sembra di averti già detto ‘ti amo’, o mi sbaglio?” risponde un po’ seccato. Parlare di se per Tom è terribilmente difficile.

“non mi basta sentirlo una volta per ricordarmelo tutta la vita!” esclama lei.

Gli occhi di Tom si alzano, finalmente, e si puntano su quelli verdi di lei. Quegli occhi polemici, investigatori. “non è facile, per me, esprimere i miei sentimenti. Certo che mi gira la testa quando mi stai vicino, certo che mi batte il cuore, Rose..”

“non sono cose così scontate, Tom.. ho bisogno che tu..”

“mi sembra di dimostrarti il mio amore. Questo viaggio l’ho fatto per noi..”

“lo so.- risponde lei sorridendo.- ma io ho bisogno di sentirlo dalle tue labbra…” sussurra sfiorandogli la bocca con l’indice.  “tu, a volte, ti chiudi..”

“mi dispiace.- risponde il giovane prendendole le mani.- per me è.. difficilissimo parlare di quello che sento. Tu devi pensare che il nostro rapporto è qualcosa di totalmente nuovo per me..- Rose lo osserva attentamente negli occhi.- la nostra storia è così nuova e.. così travolgente…- la ragazza non può fare a meno di sorridere a quella dolcissima dichiarazione, mentre le loro mani si stringono affettuosamente. – che.. a volte.. – si interrompe un istante, sospira, poi riprende.- lo so è difficile da spiegare. Non ti chiedo di capirlo ma di accettarlo..”

“ ti ho capito.”  risponde lei soavemente.

La mano destra di Tom si allunga per accarezzarle il volto ma con il braccio urta il contenitore del sale che si versa sulla tavola.

I due ragazzi si guardano negli occhi, poi contemporaneamente, fanno un gesto di scongiuro.

“non sarai mica superstiziosa?” le chiede il ragazzo. 

“chi, io?”risponde lei negando palesemente l’evidenza “mai stata superstiziosa.”

“bene, nemmeno io.- mente lui.-  Non mi fanno nulla gli specchi rotti.”

“puff!!!- sbuffa.- assolutamente indifferente a quella marsumaglia di credenze stupide! Pensa che io attraverso sempre quando c’è un gatto nero!”

“io di solito li prendo pure sotto.- ammette Tom, ottenendo in risposta uno sguardo omicida da parte della ragazza- per non parlare dei numeri! Chi l’ha detto che il 13 e il 17 portano male, sono due numeri come tanti!”

“ben detto!” approva la ragazza.

La conversazione si interrompe improvvisamente perché sentono che i due fidanzati che siedono ad un tavolo vicino al loro, si stanno agitando e la donna, in particolare, si sta arrabbiando parecchio. Anche se non si dovrebbe, i due si voltano per vedere che succede e colgono proprio il momento in cui la donna molla uno schiaffo al ragazzo, poi si alza e se ne va, ignorando le suppliche del fidanzato.

Quasi meccanicamente, ad entrambi cade lo sguardo sul numero del tavolo: il 13.

“poveraccio..” commenta Rose osservando l’uomo, rimasto solo.

“si ma anche lui.. – aggiunge Tom.- proprio il tavolo 13 doveva scegliere…”

“già.- ammette Rose.- vuol dire proprio sfidare la sorte..”

I due si guardano qualche istante, poi  scoppiano a ridere.

 

La moto si accende di nuovo e, dopo pochi secondi, si allontana lasciandosi alle spalle il bellissimo ( e costosissimo) ristorante nella Tour Eiffel. Curiosa, la donna domanda: “qual è questa discoteca che hai scelto?”

“mah.. mi hanno detto che è la più frequentata di tutta Parigi..”risponde vago.

“speriamo non ci sia una folla pazzesca, allora..”

“ma no.. oggi è venerdì sera, non penso..”

“ci pensi? Domani è l’ultimo dell’anno!!!” esclama la ragazza mentre il vento le scompiglia la capigliatura castana.  Il ragazzo annuisce in risposta.

“hai già pensato a come lo trascorreremo?” domanda, iniziando a fantasticare.

“ci sto lavorando..” risponde, enigmatico, Tom, non volendo lasciar trapelare nessun indizio che possa portare la giovane ad intuire i suoi piani.

Dopo un po’ si fermano davanti ad un edificio illuminato da luci blu e viola. Pur stando all’esterno, sentono il rimbombo della classica musica da disco. La ragazza quasi istintivamente apre la borsa e spegne il cellulare: meglio che Emily non rompa. A parte, è molto difficile che la sorella la chiami alle una e trenta di notte. Per la verità la cena al ristorante era terminata verso le 10.30 ma poi i due giovani, sotto il consiglio di un alberghiere, si erano intrattenuti fino verso mezzanotte e trenta ad ascoltare della musica dal vivo, in francese, ovviamente. Tom si era rotto in maniera incredibile, ma non l’aveva dato a vedere, notando che a Rose, invece, interessava.

Dopo aver pagato l’entrata (offerta per entrambi da Rose, mentre per la cena aveva provveduto Tom) entrano nell’ambiente, affollatissimo e assordante. Appoggiati i giubbotti, i due ragazzi iniziano a ballare tra di loro, fingendo di corteggiarsi sensualmente. Cercano di scambiarsi qualche monosillabo ma la musica altissima non permette loro di capirsi un gran che. 

Ad un certo punto sopra la musica si leva la voce di un giovane che, con un microfono datogli dal dj, urla a squarciagola un “Michelle, je t’aime!!!!!!” Molti si voltano verso una ragazza di colore che subito si porta le mani alla bocca, incredula ed emozionata.

Nella discoteca scoppia un applauso, poi tutti ritornano a ballare incitati dalla musica sempre più forte e se ne fregano dei due che si stanno baciando.

“hai visto che dichiarazione?” domanda ammiccante Rose al suo boy.

“ho visto.- risponde statico. -ma non era un gran che..” aggiunge poi urlando per farsi sentire.

“molto romantica, invece. Alcuni uomini fanno dichiarazioni davvero appassionate.” Pone l’accento proprio sulla parola ‘alcuni’, provocando leggermente il ragazzo.

“hai ragione. Anche la mia, per esempio, è romantica ed appassionata. Che cosa c’è di più romantico e di più appassionante di Parigi?” La ragazza annuisce e sorride in risposta.

La discussione per Rose termina lì ma Tom non è dello stesso parere. Riprende a parlare con un tono che non fa presagire nulla di buono. “C’hai mai pensato? Sono sempre gli uomini a fare dichiarazioni pubbliche alle donne… ma le donne che cosa fanno, in fondo?”

“che vuoi dire????” domanda continuando a ballare.

“dico che tu per me non hai fatto nessuna pazzia.” La provoca con uno sguardo scaltro.

“tesoro.- inizia, ironica.- devo ricordati che ho preso per i fondelli tutta la mia famiglia per essere qui con te??? Tu non hai idea di cosa accadrebbe se, disgraziatamente, scoprissero la verità. Altro che pazzia, io per te sto rischiando la vita!” conclude ridendo.

“oh, ma io lo apprezzo.. però…”

“però..” ripete la giovane mentre inizia ad avere un brutto sospetto.

“però se ti chiedessi di fare qualcosa di pazzo, per me, ora, che faresti?”le domanda provocante, ignaro di aver appena acceso la miccia di una pericolosa bomba.

Rose si ferma. “credi che io non ne sarei capace, vero?” domanda con aria di sfida. Tom, con il preciso intento di stuzzicarla, ribatte. “no, ti vergogneresti troppo..”

“mi vergognerei???” contesta. Tom annuisce. La ragazza si guarda intorno qualche istante, come per trovare l’idea, poi le si accende la lampadina e dice, decisa: “sta’ a vedere … tu non sai ancora con chi ti sei messo, mio caro Thomas..”

Così detto, si dirige con passo felpato verso una cubista, che balla sopra un cubo con al centro un palo. Rose gli urla qualcosa e la ragazza, interrompendo il ballo,  si abbassa per ascoltarla. Allarmata dalle parole che sono uscite dalla bocca vellutata dell’americana, la ragazza francese scende subito dal cubo e si allontana. Preso il coraggio a due mani, Rose vi sale  sotto lo sguardo stupito ed incredulo di Tom.  Quella ragazza è straordinaria...

Vincendo la timidezza e la consapevolezza di avere molti occhi puntati su di se, la ragazza inizia a ballare attorno al palo, puntando i suoi occhi verdi verso Tom e invitandolo a salire con lei. Dopo i primi attimi di reticenza, il ragazzo si muove verso di lei e sale anche lui sul cubo, iniziando a ballare sensualmente con la sua ragazza.

“tu sei pazza… tu sei pazza..” le sussurra mentre lei si esibisce in una sensuale lapdance.

“io sono pazza solo di te..” risponde Rose.

“ma come hai fatto..”

“segreto professionale. Le donne, caro Tom, hanno mille risorse…” sorride enigmatica.

Dopo alcuni momenti di ballo, i due giovani decidono di scendere. Passano alcuni istanti seduti sul divano a chiacchierare, poi riprendono a ballare.

Mentre ballano Tom pensa che la sua Rose sia la ragazza più bella della sala e sembra che non sia l’unico a pensarla così, a giudicare degli sguardi troppo interessati da parte di un ragazzo che non la smette di osservare la sua ragazza e, con precisione, il suo sedere.

Infastidito, cerca di far capire al ragazzo quanto il suo comportamento lo innervosisca. Il giovane, in risposta, inizia anche a sorridere all’indirizzo di Rose che, però, non se ne accorge. Quando poi il ragazzo fa anche per avvicinarsi, Tom decide che è veramente troppo. Soffoca l’istinto di aprire una rissa e di mettergli le mani al collo solo perché aveva osservato la sua ragazza con troppo interesse, e decide di dargli un’ultima chance. 

Conta fino a dieci.

Un tempo di dieci secondi.

Dieci secondi per smettere di fissarla, poi peggio per lui.

“amore, perché sei così serio?” domanda ad un certo punto Rose osservando che lo sguardo di Tom è diventato gelido proprio come quando sta con i suoi amici.

Tom sorride in risposta e la attrae a se, cingendole la vita con le mani, come per ribadire il loro rapporto. Ma è inutile, quel ragazzo non la smette di fissarla.

Tempo scaduto.

Molti, molti, molti balli dopo, Tom e Rose escono dalla discoteca, ridendo allegri. La ragazza si accomoda sul suo solito posto in groppa alla moto, ma Tom si accorge di aver stranamente dimenticato il cappotto all’interno. Quelle che si dicono le coincidenze.

“rientro un attimo, ho dimenticato il cappotto dentro…”

Rose annuisce e attende l’uomo che, poco dopo, è di nuovo lì con lei, anche se un po’ scomposto. “l’hai trovato come l’hai lasciato oppure…?”

“tutto a posto, non è stato spostato di una virgola…” dice posizionandosi e mettendo in moto il mezzo. 

“sai, amore, sono orgogliosa di te!” esulta Rose abbracciandolo da dietro. “hai saputo mantenere il controllo nonostante quel cetriolo non avesse fatto altro che mangiarmi la gonna con gli occhi per tutto il tempo!”

Tom sorride diabolicamente.

“davvero, non lo dico per dire.- continua Rose.- Credevo che gli avresti spaccato la faccia da un minuto all’altro.. invece no.. bravo, hai fatto bene..”

“niente di particolare”

Tom sorride e Rose, per fortuna, non può vedere quel sorriso.

Per fortuna non ha potuto nemmeno vedere il ragazzo con l’occhio nero e il labbro spaccato… forse non sarebbe stata dello stesso parere.

 

(uno dei grandi svantaggi della letteratura  e, invece, uno dei pregi del cinema, è quello che alle scene non si può abbinare la musica. Ho scritto questa parte del racconto –per me importantissima.- ascoltando ‘Angel’ di Robbie Williams. Secondo me è un sottofondo perfetto.. voi che ne pensate?)

 

La chiave gira all’interno della serratura, la porta della camera d’albergo si apre e i due giovani entrano.

Rose inizia a sentirsi sempre più nervosa ed agitata e, per calmarsi, decide di dirigersi verso l’enorme portafinestra da cui può osservare le luci della città ma, per fortuna, anche la bellissima luna piena che illumina il cielo notturno. La fissa intensamente domandandosi cosa accadrà tra poco, cosa deve fare, come comportarsi..  immersa nei suoi pensieri, sobbalza quando sente che Tom le si è avvicinato ed ora è lì, accanto a lei. “ehi…” sussurra lui, stupito da quella reazione.

La camera è avvolta dal buio, illuminata solo dalla luce delicata della luna.
”scusa ma mi hai spaventato…” risponde imbarazzata la ragazza, continuando a non guardarlo.

“sei nervosa?” domanda.

Rose finalmente alza gli occhi verso di lui. Non vorrebbe ma si rende conto che sta tremando. Ma perché fa così??? Lei ama Tom, cos’è che la blocca??? Ripercorre con la mente la prima volta che aveva fatto l’amore ( con un ragazzo di cui credeva di essere innamorata) e poi le altre volte, in sei mesi, con Sean. Mai una volta aveva sentito lo stesso nervosismo, mai una volta aveva provato lo stesso batticuore... Che non sia mai stato vero amore e quindi solo una questione di sesso? Comincia a pensarlo.

“ho paura…” sussurra abbassando gli occhi da terra. “non mi è mai capitato…”

Il ragazzo sorride dolcemente. “anche io.”

“bugiardo…- lo contraddice lei.- con tutte le ragazze che avrai avuto..”

“con nessuna di esse, però, mi tremavano le gambe…” sussurra, alzandole il mento con due dita.

Come se quello che Tom ha appena detto le spalancasse tutte le porte e le cancellasse tutti i dubbi, la giovane sorride, fissando il blu intenso degli occhi del ragazzo.

“Rose io ti desidero.. tantissimo..- continua il giovane.-  ma se non te la senti ..io… posso aspettare,davvero.”

“ma io lo voglio..- il ragazzo la osserva quasi incredulo.- io voglio fare l’amore con te, con tutta me stessa!!” esclama la ragazza, commossa.

“dici sul serio?” domanda Tom ammirando la perfezione dei suoi lineamenti. 

“mai stata più seria.”

Sospirando, il giovane le prende una mano e la appoggia al proprio petto. Sotto le dita, la ragazza sente distintamente il bombare ritmico del cuore. “penso che nessuno ti amerà mai come ti amo io.”

Rose sente gli occhi che le si riempiono di lacrime. “ dici sul serio?”

“mai stato più serio.- risponde Tom sorridendo e avvicinandosi meglio alla ragazza.- ti amo”

Gli occhi lucidi della ragazza si illuminano e il volto, lucente della luce lunare, viene reso ancora più luminoso dal suo bellissimo sorriso. “anche io ti amo, Tom.. e voglio fare l’amore con te, adesso.”  I due giovani si fissano intensamente negli occhi poi, finalmente, le loro labbra si congiungono in un dolcissimo piccolo bacio. Si distanziano, guardandosi profondamente, poi, sorridendo, si baciano di nuovo, questa volta con più passione, con più trasporto.

Lentamente le loro mani  scivolano sui loro corpi, aiutandosi vicendevolmente a spogliarsi. Rose sente un brivido percorrerle la schiena quando sente la zip del suo vestito aprirsi e il vestito color panna, lentamente, scivolarle da dosso finendo ai suoi piedi. Vestita solo con la sua biancheria intima, la donna si muove, tremante, a slacciare uno alla volta i bottoni della camicia di Tom, poi gliela toglie delicatamente e contempla qualche istante il suo fisico asciutto e muscoloso.

La ragazza lo abbraccia ardentemente, mentre sente la bocca di Tom sfiorargli gentilmente il collo e la spalla. Il ragazzo la prende in braccio e la depone delicatamente sulla morbidissima trapunta del grandissimo letto. Ammira il suo fisico allenato, la sua pelle morbida, il suo ventre piatto e il suo sguardo incantevole e sognante che, da solo, farebbe perdere la testa a chiunque uomo.

Un raggio lunare, più ardito di altri, giunge ad illuminare anche il letto dove si trovano i due e, in particolare, si poggia sulla figura di Rose, come il benevolo sguardo di Venere.

La ragazza si alza con il busto e gli bacia le labbra, i lineamenti  del viso, quei lineamenti che a volte sembrano così duri, freddi, distanti e altre, al contrario, così vicini e dolci, come ora. Thomas Bishop, un criminale temuto ma che in realtà lì, tra le sue braccia, non è nulla di tutto questo.

È solo Tom. È il ragazzo che l’aveva corteggiata in quel modo così esasperante, irritante e maledettamente irresistibile. È il ragazzo che la capisce per quello che è, che la apprezza così, con le sue contraddizioni, con il suo nervosismo, con la sua vitalità.. un ragazzo che la ama perché è semplicemente in questo modo. E poi è il ragazzo che le ha fatto perdere la testa, che le ha fatto battere il cuore e l’ha fatta sentire come mai si era sentita prima. Il ragazzo che ama.

I due giovani si amano, prima in modo romantico, dolce, poi con maggiore passione, mentre si stringono convulsamente la mano. Rose si morde le labbra per non gridare e Tom affonda il viso tra i suoi capelli mentre i due giovani toccano, insieme, il cielo e le stelle e quella stessa luna che improvvisamente sembra essere così vicina e così futile rispetto all’intensità del loro amore.

Si ritrovano, molto dopo, tremanti ed emozionati, l’uno tra le braccia dell’altra.  Tom le accarezza i capelli, poi le stampa un dolcissimo bacio in fronte. “è stato meraviglioso..” sussurra

Rose annuisce. “stupendo…” mormora accoccolandosi sul dorso del ragazzo, abbracciandolo teneramente. Socchiude gli occhi, sperando con tutta se stessa di non trovarsi in un sogno, ma sul serio tra le sue braccia.

Tom le alza i viso, per osservarla negli occhi. “sei bellissima…- sussurra, lasciandosi strappare un sorriso da parte della giovane.- e così intelligente che metteresti in difficoltà chiunque..”

“adulatore..- scherza la ragazza sfiorando dolcemente le labbra del ragazzo con le proprie. – anche tu sei bello e..”

“maledetto?” suggerisce Tom con un sorriso. La ragazza approva. “sì, maledetto andrà benissimo.”

Il giovane sospira, mentre le accarezza dolcemente le schiena e Rose si accoccola a lui.

“il mio piccolo pasticcino…- inizia il giovane- non ho mai incontrato nessuno come te.. tu mi fai sentire diverso.. migliore, in qualche modo. Ma ho paura, ho l’impressione di sporcarti, ogni volta che ti tocco.. sei la persona più pura che io abbia mai conosciuto..”

La giovane si alza con il busto per osservarlo attentamente negli occhi. “ è bellissimo..- balbetta con gli occhi lucidi.- è bellissimo quello che hai detto..”

Dolcemente, congiungono le loro labbra.

“non lasciarmi mai..” lo prega lei con quello sguardo così tenero che farebbe commuovere il tedesco in persona.

“mai.” Risponde il ragazzo, quasi ipnotizzato da lei. “mai mai mai mai mai” sussurra baciandola.

Fanno ancora qualche coccola finché, stanchi per la faticosa giornata, si addormentano così, uno tra le braccia dell’altra, forse per la prima volta nella loro vita, felici.

 

 

Fine decimo capitolo.

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Diomache