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Autore: Sabrina Way    28/04/2011    0 recensioni
Non so bene dove iniziare questa storia,se dalla fine,dall'inizio oppure non scriverla per niente. Diciamo che posso iniziare da un pacchetto di sigarette,perchè infondo tutto è partito da lì.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era una calda giornata di luglio e come al solito ero a casa di Julia,una delle mie migliori amiche; ci conosciamo da ben tredici anni e ormai la considero come la sorella che non ho mai avuto. Stavamo sedute per terra fuori al balcone della camera da pranzo con il suo pc portatile che odio perchè la connessione è sempre lenta e poi è piccolo,quindi non si legge quasi niente.
"Julia questo coso fa schifo!"
"Sabrina che cazzo vuoi,io questo ho,se non ti sta bene te ne puoi anche andare".
Era sempre così.
"Scusa...stavo cazzeggiando"
"Sì,lo so".
Sbuffai e mi guardai intorno. La casa di Julia era al pian terreno,bastava salire quattro gradini ed eri lì. Il balcone della cucina si affacciava all'interno del parco,mentre quello del salone confinava con una proprietà di cui i rami degli alberi si appoggiavano alla ringhiera; bastava stendere il braccio per raccoglierne i frutti. Ha due bagni che,in origine,era uno enorme,ma essendo cinque persone in famiglia,l'hanno diviso per non perdere tempo al mattino. Poi c'è la sua stanza: ha tre letti,uno vicino al muro a destra,mentre gli altri due in verticale a sinistra; un cassettone di legno scuro scorticato tra quest'ultimi, un enorme armadio bianco che occupa tutta la parete sinistra,un piccolo televisore fissato nell'angolo della parete dove c'è la porta e una scrivania,sempre di legno però più chiaro,vicino la finestra. Mentre la camera dei genitori è molto più spaziosa; il letto è situato verticalmente sulla destra con i due comodini ai lati,un cassettone in legno scuro sul lato destro,la televisione di fronte,vicino alla porta del bagno e un balcone comunicante con quello del salone sulla sinistra.
Mentre controllavo le mie notifiche su Facebook,mi contattò lui,Francesco,il mio ragazzo.
"Julia posso invitare a Francesco e Luca qui?"
"Ma a che ora vengono?"
"Non lo so...a che ora tornano i tuoi da lavoro?"
"Verso le otto..."
"Ok per le sette e mezza sono fuori!"
"Ecco!"
Ovviamente lui se ne uscì con un " non lo so,devo chiedere a Luca",il suo migliore amico.
Dopo lunghi giri di parole li convinsi a venire.
-Ok,allora veniamo verso le cinque.Quando veniamo ti facciamo uno squillo e tu ci vieni a prende alla stazione.- Mi scrisse.
"Vengono?"Mi chiese Julia.
"Sì,quando arrivano vado a prenderli alla stazione perchè non conoscono la strada ovviamente"
"Ok,allora aiutami a mettere un po' in ordine la casa."
L'aiutai.Intanto il tempo passava e finalmente giunsero le cinque.Ma di loro ancora niente. Me lo aspettavo,erano i soliti ritardatari.
Le cinque e mezza. Inizio a telefonarli.
"Hey Frank"
"Hey Sabrì"
"Ma dove cavolo siete? Sono le cinque e mezza!"
"Eh veramente stiamo ancora a Meta perc...."
"Ancora?!?"
"Eh perchè Luca..."
"E' sempre colpa sua"
"Ha fatto tardi e abbiamo perso il treno"
"Lo immaginavo"
"Eh..."
"Vabbè ma adesso state sulla stazione?"
"Sì"
"Fra quanto viene il treno?"
"Sabrina" Di colpo cambiò voce: era Luca.
"Hey Luca dimmi"
"Vedi che tra un po' siamo lì ok?"
"Ok...chiamatemi quando arrivate"
"Ok ciao"
"Ciao"
Attaccai. Mi stavo innervosendo. L'attesa mi distruggeva. Non lo vedevo da troppo,non volevo aspettare ancora di più.
"Ma dove sono?" Mi chiese Julia.
"Indovina?"
"A Meta?"
"Esatto"
"Oddio!" Rise.
"Guarda ti giuro mi fanno innervosire tutti e due. Sta continuando da troppo tempo questa storia,mi da alquanto sui nervi."
"Basta che non vengono troppo tardi"
Le sei.Inizio ad alterarmi.
"Ma dove sono finiti? Mi sto innervosendo. Ho bisogno di una sigaretta"

Ed è qui che voglio fermarmi. Perchè inizio proprio da qui? Perchè è proprio da quel lontano mese di Luglio che posso dichiarare che la mia vita da quattordicenne prende vita,senza mai dimenticare le emozioni provate prima. Ma è proprio da lì che iniziano i miei problemi,le mie decisioni,la mia svolta. Per alcuni l'adolescenza inizia dal primo bacio,per altri inizia quando lo fanno per la prima volta,a me invece inizia da un semplice pacchetto di sigarette.

Li richiamai per accertarmi che erano ancora vivi.
"Allora dove siete?"
"Siamo arrivati"
"Ok scendo"
Presi le chiavi,misi la mia maglia e scesi. Durante il cammino iniziai a riflettere sulla relazione che c'era tra me e Francesco. Forse non era proprio la persona adatta a me;molte volte si faceva trascinare da Luca, non stavamo mai da soli,c'era sempre qualcuno che disturbava. Così decisi che lo avrei portato in camera di Julia per discutere di questa faccenda.
Arrivai alla stazione e due sagome familiari mi vennero incontro: erano loro.
Luca aveva diciassette anni eppure sembrava più piccolo,forse dai lineamenti infantili e dalla sua statura che non superava un metro e sessantacinque; capelli corti color castano chiaro e ricci,occhi verde chiaro con qualche pigmento castano,labbra abbastanza carnose e rosee,non come quelle di Francesco,molto meno spesse. Lui,rispetto a Luca era molto alto,magro e di carnagione chiara. Capelli rigorosamente biondi e un pò più lunghi con il ciuffo,occhi castano scuro,guance molto magre,quasi aderenti alle ossa.
Li salutai e li incitai a seguirmi.
"Mi piace il nuovo taglio" Rivolgendomi a Francesco.
"Ah grazie...Dice Luca che sto meglio"
"Si ha ragione,stai molto meglio"
Abbassò lo sguardo accennando un sorriso. Francesco era un ragazzo abbastanza timido,impacciato e chiuso,non come Luca che al contrario era fin troppo socievole e buffone.
Arrivammo finalmente a destinazione. Aprii il portone con le chiavi e ci dirigemmo verso casa. Aprii e chiamai Julia per avvisarla.
"Julia siamo qui"
Sbucò dalla cucina e ci salutò.
"Finalmente!"
"Hey"
Sentii una nuova voce; mi girai verso la poltrona del salone e vidi Federica con la stecca al piede che mi salutava. Le andai incontro stupita.

"Hey Fede,cosa ci fai qui?"
"Niente,mi annoiavo a casa e sono venuta a rompere le palle qui"
"Ma come stai? Sai ho saputo...e vedo anche!"
"Eh così,però cammino quindi non è così tragica la situazione"
"Meno male dai"
"Infatti!"
Come al solito Luca andò fuori a fumarsi una sigaretta e io e Francesco lo seguimmo.
"Me ne dai una,vero?" Gli chiesi con tono dolce.
"Solo perchè sei la ragazza del mio migliore amico"
"Ah bene,allora me ne dai anche un'altra per dopo?" Dissi in modo scherzoso.
"Non esageriamo!"
Fumai la sigaretta lentamente,mentre pensavo a cosa dovessi dire a Francesco.
Quando finimmo di fumare,lo tirai in disparte.
"Senti ti devo parlare"
"D'accordo"
"Vieni con me,andiamo in camerda di Julia".
Ci avviammo con una scusa. Chiusi a chiave e ci stendemmo sul letto di Julia.Pogiata con il capo sul suo petto,ascoltavo il suo respiro insicuro.
"Cosa succede?"
"No niente"
Lo baciai.Ma qualcosa non tornava;c'era qualcosa che lo turbava.
"Mi dici cosa c'è che non va?"
"Non so come dirtelo,anche perchè non ne sono certo nemmeno io"
"Parla"
"Vedi...io non so se mi piaci come amica o come ragazza"
"Che significa?"
Domandai. Ma sapevo perfettamente cosa volesse dire con quelle parole.
Di colpo,le lacrime iniziarono a scendere. Non volevo che finisse così,anche se ero consapevole che non ero felice con lui.Non volevo che mi lasciasse,forse perchè mi ci ero affezionata,forse perchè non volevo perderlo come amico,forse perchè non volevo rimanere di nuovo sola. Ma sapevo che prima o poi lo sarei rimasta.
"Dai,non piangere"
"Non puoi impedirmi di farlo. Non ci riesco a trattenere le lacrime...ma perchè mi hai detto questo? Cosa c'è che non va? Sono io il problema?"
"No,assolutamente,sono io.Io sono un ragazzo chiuso,non riesco a rapportarmi benissimo con gli altri per via di un problema che ho avuto in passato. Questa cosa non l'ho mai detta a nessuno,tranne a Luca. Per via di questa malattia la mia infanzia l'ho passata tra i corridoi degli ospedali. Mi sentivo ormai morto,avevo perso ogni speranza,ma fortunatamente hanno capito cosa avevo e mi hanno salvato. Ma purtroppo non ho avuto la possibilità di rapportarmi con gli altri da piccolo,ecco spiegato il mio carattere. Luca è il mio migliore amico,e se devo dire,è anche l'unico. Per questo forse non so se ti vedo più come amica o provo qualcosa in più"
"Oh,io non lo sapevo,se avessi potuto immaginare..."
"Non preoccuparti"
"Tu lo sai che ogni volta che vuoi puoi confidarti con me..."
"Si lo so"
"Oltre ad essere la tua ragazza,sono anche la tua migliore amica,no?"

"Si...penso però che dobbiamo prenderci una pausa"
"Ti senti confuso vero?"
"Eh si un po' "
"Facciamo una cosa: dimentichiamo tutto e ricominciamo d'accapo,ok?"
"D'accordo"
"Ora ti va se andiamo di la?"
"Sì,meglio"
Ci alzammo. Mentre lui si dirigeva nel salone,io andai nel bagno per aggiustarmi per non far capire agli altri cosa era successo. Mentre mi asciugavo le lacrime,entrò Julia.
"Hey Sabri ch...ma cosa è successo?"
"No niente Ju,poi ti spiego,ora non è il caso. Andiamo di la"
"Ok"
Passammo il resto del pomeriggio al pc,ascoltando musica,tra una chiacchiera e un'altra e a fare foto. Ricordo ancora quella foto mia e di lui.
"Fede,ci fai una foto?"
Il flash immortalò quel momento che appariva così bello,consapevole dell'illusione che stavo creando. Sapevo che stava finendo,ma una parte di me non lo accettava.
"Come siete carini" Ci disse,porgendomi la macchina fotografica.
   
 
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