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Autore: Fe85    28/04/2011    4 recensioni
Inghilterra vittoriana. Prendete uno spietato assassino che miete vittime tra le strade di Londra, e associatelo ad un geniale detective che gli sta dando la caccia. Cosa succede quando il Bene e il Male hanno lo stesso volto?
[Titolo ispirato al celebre romanzo di R.L.Stevenson]
[Pairings:LxMisa,MelloxNear,MattxBeyond Birthday onesided,LightxMatt,Beyond BirthdayxNaomi Misora]
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“The Albatross fell off, and sank

Like lead into the sea.”[1]

Dopo aver scandito ad alta voce quelle ultime righe, partorite dalla mente di uno dei suoi scrittori preferiti, Naomi Misora chiuse con decisione il tomo dalla copertina dorata che aveva tra le mani, colta da una certa inquietudine. Per ingannare il tempo, si era tuffata nella lettura, non accorgendosi della luce del sole che filtrava attraverso le imposte verde pistacchio della camera.

A dire il vero, ogni qualvolta Raye doveva affrontare una missione particolarmente pericolosa, lei non poteva fare a meno di preoccuparsi per il suo fidanzato e di restare sveglia tutta la notte. Al suo ritorno, si faceva sempre raccontare tutti i dettagli, degli incarichi che gli venivano assegnati. Persino quelli più insignificanti.

Purtroppo, lei non aveva molte occasioni per uscire, perché, secondo le – a suo parere ingiuste- convenzioni dell’epoca, le donne dovevano dedicarsi unicamente al focolare o alla vita mondana, che lei disdegnava cordialmente. Di sicuro la vita da “soprammobile” non faceva per lei, che era sempre alla ricerca di un modo per mettere alla prova se stessa.

Ai balli in maschera o ai pettegolezzi dei salotti aristocratici, lei preferiva l’azione, i duelli e la lotta contro il crimine in generale. Così come il suo futuro marito, anche lei credeva fermamente nella Giustizia, e sperava ardentemente che il killer che aveva insanguinato le strade di Londra finisse presto in prigione, come meritava.

Stufa di quell’attesa logorante, appoggiò il libro su un comodino in mogano, situato alla destra del letto matrimoniale dove era sdraiata, dopodiché si alzò in piedi e si rimirò per qualche secondo allo specchio.

Cercò di ripassare mentalmente i precetti di suo padre, un comandante di marina che nella sua carriera militare poteva vantare numerosi successi e medaglie, che le aveva insegnato ad anteporre la ragione ai sentimenti. Era già successo, in passato, che Raye trascorresse la notte in commissariato ad indagare, e tornasse la mattina seguente.

Tuttavia, le parole di Coleridge le vorticavano ancora in testa come un mantra, quando all’improvviso, uno scampanellio attirò la sua attenzione.

C’è qualcuno… pensò la donna, aprendo velocemente un cassetto del mobile dedicato alla toilette ed estraendone un piccolo pugnale, che si infilò prontamente sotto il tulle. Si soffermò un attimo a guardare il carillon che le aveva regalato la madre, un oggetto che nella sua famiglia si tramandava di generazione in generazione, e si sentì quasi colpevole, nel constatare che aveva infranto la promessa che aveva fatto alla sua genitrice.

Mi raccomando, Naomi quando sarai a Londra, niente più armi, intesi? Devi occuparti di Raye come si addice ad una signora dell’alta società.

Se avesse saputo che occasionalmente tirava di spada o si esercitava con la pistola di ordinanza di Penber, le sarebbe venuto un infarto.

Senza perdere tempo, ed evitando di naufragare nel mare dei suoi ricordi, si diresse al piano inferiore, scendendo le scale con qualche difficoltà a causa del lungo abito color antracite che indossava dalla sera precedente. Tramite lo spioncino cercò di guardare chi si celasse al di là della porta, ma non vedendo nessuno, sbloccò la serratura e si affacciò sull’uscio.

Accucciato su un gradino, vi era un ragazzo, di qualche anno più giovane di lei, con i capelli legati in un codino e gli occhi di un rosso intenso, a dispetto dell’espressione vuota che aleggiava sul suo volto emaciato.

«Good morning, Miss Misora. Il comandante Yagami mi ha incaricato di riferirle che un’ora fa è stato ritrovato il cadavere del suo fidanzato, Raye Penber, in un vecchio zuccherificio in disuso. Pare sia opera del famigerato serial killer.»

“The Albatross fell off, and sank

Like lead into the sea.”

Non riusciva, o meglio, non voleva crederci.

Raye era morto.

Non avrebbero più potuto sposarsi e passare il resto della loro vita felici, magari con qualche pargolo ad allietare le loro giornate, come una vera famiglia. Per un attimo nella sua mente si materializzò il volto dell’ormai defunto compagno che le sorrideva pacatamente.

Non sarebbe più tornato. Mai più.

Naomi fu costretta ad appoggiarsi allo stipite della porta per non scivolare a terra; quella notizia inaspettata creò in lei uno strano miscuglio di sensazioni: angoscia, tristezza, dolore che, in un secondo tempo, vennero soppiantate dalla rabbia.

Un paio di lacrime sfuggirono al suo controllo e le bagnarono gli zigomi, ma l’integerrima Misora se le asciugò prontamente, determinata a non soccombere alla disperazione. L’omicidio di Raye non doveva restare impunito e doveva essere vendicato.

«Come ti chiami, ragazzo?» la voce le tremava leggermente, nonostante lei tentasse di controllarsi e di mantenere un certo rigore.

Il ragazzo si portò un pollice sulle labbra, mordicchiandolo, e inclinò la testa di lato in modo talmente innaturale da sembrare un pupazzo rotto.

«Io sono B, miss Misora

Naomi lo esaminò piuttosto scettica, indecisa sul da farsi: dopotutto, rimaneva pur sempre uno sconosciuto, e la sua indole sospettosa la portava ad esibire una certa diffidenza nei confronti del prossimo.

Senza contare che quel B era inquietante tanto quanto il mostro di Loch Ness, decantato nelle leggende della sua amata Scozia.

Lo avrebbe tenuto d’occhio e lo avrebbe usato per ottenere informazioni riservate solo ai membri della polizia.

Sì, quel piano poteva funzionare, e quel B pareva una pedina abbastanza plasmabile, vista la sua aria poco sveglia.

«Devo chiederti una cosa, B.» gli occhi di Naomi acquistarono una nuova luce, che non sfuggì al serial killer che le stava di fronte.

                                  

                                                                                                           *

« Non vedo l’ora di riabbracciare Nate!» squittì la contessa Linda Middleford[2], congiungendosi le mani e beccandosi un’occhiataccia da Mrs Cohen, la sua severa precettrice che sedeva di fianco a lei nella carrozza.

Linda sbuffò e si concentrò sui dolci declivi del Devonshire che si stagliavano all’orizzonte: quel panorama mozzafiato riusciva sovente a trasmetterle buonumore e a farle dimenticare i problemi che la assillavano quotidianamente.

Il fidanzamento che le era stato imposto dai suoi genitori adottivi incombeva prepotentemente tra i suoi pensieri, e per questo aveva deciso repentinamente di andare a fare visita al duca River, colui che amava sin dalla più tenera età.

Lo scalpiccio degli zoccoli dei cavalli e gli incitamenti di Mr Johnson, il vecchio cocchiere, erano gli unici elementi di disturbo in quel posto così tranquillo. Passarono sopra ad un piccolo torrente che scorreva placidamente e raggiunsero il sentiero sterrato di un bosco.

Spero che Nate gradisca il mio regalo pensò la ragazzina, rigirandosi tra le mani un pacchetto bianco, chiuso da un fiocco azzurro. Aveva passato ore e ore nell’emporio di suo zio a scegliere un regalo adatto a Nate, e infine aveva optato per un nuovo gioco chiamato “domino”, importato dalla Cina.

Benché avesse diciannove anni, il duca River aveva conservato una singolare infantilità e un attaccamento smodato verso i giocattoli, di cui amava circondarsi.

Il nitrito dei puledri accompagnato dalle urla di Mr Johnson che cercava, invano, di tranquillizzarli, e il conseguente sbandamento della carrozza, distolse Linda dalle sue riflessioni.

Non fece nemmeno in tempo a comprendere ciò che stava accadendo, che si ritrovarono circondati da una banda di briganti.

Uno di loro, presumibilmente il capo, avanzò verso il finestrino e la scandagliò con i suoi occhi freddi e ostili.

Crack.

Il rumore di una tavoletta di cioccolata fondente che si infrangeva fu l’inizio dell’incubo di Linda.


 


[1] Strofe della celebre ballata “The Rime Of The Ancient Mariner” (1798) di Samuel Taylor Coleridge. Riporto qui di seguito la traduzione: “L’albatross precipitò, e affondò come piombo nel mare”.

[2] Cognome di Elizabeth Middleford dell’anime Kuroshitsuji. Se non ricordo male, anche lei in un episodio va a trovare Ciel in carrozza, in occasione del suo compleanno, se non erro.

 

FE SCRIVE...

Sono imperdonabile, lo so.

Chiedo scusa per il ritardo mostruoso con cui posto questo capitolo, che ho scritto e riscritto non so quante volte, modificando addirittura gli eventi che avvengono in esso. Vorrei specificare che ho volutamente tralasciato di descrivere i comportamenti di alcuni personaggi, perchè vorrei farveli conoscere man mano.

Ringrazio tantissimo chi ha recensito lo scorso capitolo:

redseapearl: non ho mai visto Jack lo Squartatore perchè sono una fifona cronica^^" spero che tu abbia gradito il riferimento a chi compare nel finale e che l'evolversi della storia possa in qualche modo incuriosirti^^

Ninive Shyal: ti ringrazio, cerco sempre di mantenere IC i personaggi, per la comparsa di L dovrai pazientare ancora un pochino^^

Feel Good Inc: ammetto di avere una certa predilizione per i crack pairing e Matt e B mi piacciono tanto insieme, benchè sarà un amore a senso unico^^

Irene Kirsh: uh, uh anche Amleto ha una fanXD mi auguro che la storia sia sempre gradevole^^

DANYDHALIA: ti dirò, nemmeno io sono mai stata a Londra, ahimè^^" la storia è solo vagamente ispirata al celebre romanzo di Stevenson ;)

Ringrazio chiunque vorrà lasciare una traccia del suo passaggio (le vostre recensioni mi fanno sempre un piacere immenso <3) e mi scuso nuovamente per il ritardo dell'aggiornamento *inchin* e grazie anche a chi legge soltanto^^

Ci si legge tra le pagine di "Turning Point"

Fe

   
 
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