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Autore: Jaded_Mars    29/04/2011    3 recensioni
Due anime che si perdono in una notte d'estate, riusciranno a ricongiungersi?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seduta sul divano, Holly, stava sfogliando distrattamente una rivista di moda. Tanti bei volti di ragazze affascinanti la scrutavano da quelle pagine. Poche di loro la colpivano, non stava cercando un accessorio o un trucco in particolare, stava solo cercando di ingannare il tempo. Guardò il suo piccolo orologio da polso bianco. Aspettava da più di un’ora, e pensare che credeva di essere lei quella in ritardo. Pur essendo il quattro luglio, era stata chiamata in ufficio fino all’ultimo per completare un lavoro che spettava a quella stronza della sua collega che, come sempre, se l’era svignata il giorno prima lasciandola nella merda. Era classico, quando lei aveva bisogno di un permesso o un  favore quella là faceva sempre in modo di scaricarle qualche sua magagna da risolvere. Ad ogni modo, era riuscita a finire tutto comunque, anche quella volta.  A volte si chiedeva perché non aveva studiato arte come aveva sempre desiderato fare anziché buttarsi nella finanza. Non le piaceva, non la appassionava, eppure ogni giorno andava a sedersi alla sua scrivania in un ufficio open space, davanti a un computer dallo schermo nero su cui si susseguivano infinite combinazioni di numeri di titoli. Passava le ore a rispondere al telefono, a parlare con clienti ansiosi di fare il giusto investimento cercando di dispensare i consigli giusti.  Era il 1990 e tutti i ragazzi della sua età si lanciavano in quel mondo sperando di diventare i nuovi Gordon Gekko. Spesso, durante le giornate più dure, si sfilava i suoi begli occhiali di osso e iniziava a fantasticare sull’idea di mollare tutto ed aprire un baretto sulla spiaggia alle Hawaii e vivere per sempre in mezzo ai surfisti in una perenne estate. In fondo un po’ di soldi li aveva messi da parte e non ne servivano tanti per mantenersi con quello stile di vita. Ma il suo vero desiderio era quello di svignarsela da quell’arido mondo il prima possibile  per dedicarsi pienamente alla fotografia. Andava sempre in giro con la sua adorata Nikon in borsa, non sapeva mai in cosa poteva imbattersi di particolare che valesse la pena essere immortalato in uno scatto. Chissà se quel sogno si sarebbe mai realizzato.                                                                            

Si stirò con cura una piega della vestito bianco che indossava, un abito corto, semplice e senza spalle, e abbandonò  le mani in grembo sospirando. Dove diamine era finito? Non era da lui un ritardo simile, di solito era lei quella che lo faceva aspettare, lì, su quel divano di stoffa bordeaux a bere una tazza di caffè nero, mentre lei finiva di truccarsi o cercava il paio di scarpe giuste da abbinare all’abbigliamento del momento. Suonava il campanello due volte, Holly andava ad aprire e quando incontrava lo sguardo di quei magnetici occhi verdi si riempiva di gioia. Lui le sorrideva salutandola come se fosse la più bella del mondo e la baciava dolcemente sulle labbra, facendole scorrere un brivido lungo la schiena a quel tocco soffice, mentre richiudeva la porta dietro di sé. Stavano insieme da due anni, si conoscevano da tre, e ogni volta che si vedevano era come la prima.  Le piaceva quando l’abbracciava, la teneva stretta, si sentiva protetta. Respirava a fondo il suo profumo di tabacco e si sentiva felice. Si scostò un ciuffo di capelli dal viso. Non era tranquilla, c’era qualcosa che non andava e stava iniziando ad agitarsi. Magari era successo qualcosa di brutto, non voleva pensare al peggio, però … si tolse le sue decolleté nere di vernice e abbassò il volume della radio. Voleva provare  a chiamarlo a casa, probabilmente si stava preoccupando inutilmente, lui avrebbe risposto e le avrebbe detto che era in ritardo, o che si era addormentato per il jet lag, ci avrebbero fatto una risata su e sarebbe arrivato a prenderla.

“Tu tuuu ... tu tuuu …” Il telefono squillava a vuoto. ‘Magari non avrà sentito’ cercò di auto-tranquillizzarsi da sola. Restando con la cornetta in mano ricompose il numero. Niente da fare, nessuna risposta.  No, decisamente qualcosa era andato storto ed Holly aveva paura di pensare a cosa potesse essere. ‘Basta’. Raccolse dal divano la sua giacca di pelle e la borsa, si infilò le scarpe, prese le chiavi della macchina. Si era stufata di stare ad aspettare, sentiva il bisogno di agire. “Liz sto uscendo!” urlò alla sua coinquilina. Liz fece capolino dalla cucina, in grembiule e shorts.  “Holly ma non doveva passare lui?”
 “Sì ma è in ritardo e non risponde al telefono. Vado a casa sua a vedere se lo trovo! Oh Liz spero che non sia successo niente di male.”
Uscì dalla piccola palazzina di mattoni, entrò nella sua piccola Honda nera e si diresse verso Van Nuys senza essere sicura di cosa avrebbe trovato.

   
 
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