Film > Fast&Furious
Segui la storia  |       
Autore: saraviktoria    30/04/2011    1 recensioni
e se...? cosa sarebbe successo se Brian si fosse innamorato di un'altra ragazza, la 'pupilla' di Dom? e se Vince fosse rimasto con Mia?
[what if del primo capitolo della serie: the fast and the furious]
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Appoggiai la testa contro lo schienale e chiusi gli occhi. Uno, due, tre … li riaprì di scatto e guardai a destra e poi a sinistra. Da una parte c'era Jan, un sudamericano dalla pelle scura e i denti gialli di fumo; dall'altra Cocos, il classico bullo di quartiere, con i capelli ingellati e l'espressione da finto duro. Sorrisi a entrambi, prima di posare delicatamente un piede sull'acceleratore. La macchina prese vita con un rombo. Era quella la cosa più bella: fondersi con l'auto, sentirsi un tutt'uno con essa, sapere cosa vuole e rispondere correttamente, come si fa con l'amante. Mia si mise al centro, proprio davanti alla linea della partenza, e con un gesto teatrale abbassò il fazzoletto rosso. Partimmo come fulmini. Dallo specchietto retrovisore vidi gli altri, arrancare dietro al mio tubo di scappamento. Ma così non c'era divertimento. Una corsa è combattimento, una gara è una guerra, da combattere fino all'ultimo. Se queste pappamolla si  lasciano superare alla prima curva, che gusto c'è? Rallentai per imboccare la seconda curva, a gomito verso destra e scalai qualche marcia. Con un gesto quasi disperato Jan provò a superarmi e si ritrovò spalmato sull'erba, poco fuori dal tracciato, la macchina ridotta a un cumulo di macerie. Ben gli sta, pensi. Lo salutai ironicamente con la mano, mentre acceleravo per il rettilineo. Arrivai alla quinta e scalai alla fine della strada, dove un'altra curva ti avvicinava al traguardo.
"ehi, puttana!" sentii Cocos urlare dietro di me. Si accosto al mio veicolo, ma in quel momento vidi da lontano brillare i fari di altre auto. Tante. Eravamo vicini al traguardo. Premetti il tasto del NOS egli sorrisi, mentre lo superavo senza fatica. Nessuno risparmiava il Turbo per la fine, ed era un errore. Inchiodai, lasciando scie nere sull'asfalto, pochi metri dopo la linea rossa di vernice del traguardo. Scesi dalla macchina, mentre la folla la circondava. Sorrisi agli avversari, sconfitti, mentre l'organizzatore si avvicinava per consegnarmi la vincita. Gliene regalai buona parte, quei soldi non mi servivano.
"vieni a fare un giro al garage, più tardi" mi sussurrò Cocos, malizioso, all'orecchio
"io non vado con i perdenti" sussurrai a mia volta, in risposta, lasciandolo di sasso. Poi risalii in macchina e partii, sgommando, a tutta velocità. Attraversai le strade deserte di Los Angeles. Qua e la qualche ubriacone che barcollava, ragazzi che tornavano dalla discoteca, qualche netturbino. Controllai l'orologio: erano le cinque del mattino. Frenai davanti al vialetto della grande casa bianca e suonai il clacson. Nonostante l'orario c'erano delle luci accese al pianterreno. Dalla porta principale uscì un uomo, alto e calvo, con gli occhi neri e profondi
"Dom!" esclamai scendendo dall'auto. Mi abbracciò prima di trascinarmi in casa
"Letty sarà felicissima di vederti, Alex" disse, chiudendo la porta alle nostre spalle. Entrò in soggiorno e io dietro di lui
"ragazzi, guardate chi è tornato!" annuncia ai presenti. Vince, Mia e Letty si girano verso di noi. Letty mi salta letteralmente addosso, perdo l'equilibrio, finendo sul divano
"beh, Vince, non sei contento di vedermi?" chiedo all'uomo accanto a me. Lui s'incupisce ancor più.
"no" mormora, in modo che solo io potevo sentirlo. Non si sarebbe mai azzardato a dirlo ad alta voce: Dom gli avrebbe urlato dietro
"ti dobbiamo presentare una persona" annuncia Mia, sedendosi sulle gambe di Vince: allora erano tornati insieme!
"chi?" chiesi curiosa, tornando a sorridere
"lo vedrai domani" liquida Dom, tornando a sedersi. Aveva detto 'lo', perciò era un uomo "Letty, porta Alex nella camera degli ospiti, ha bisogno di riposarsi" ordinò poi, alla fidanzata. Non volevano farmi sentire di cosa stavano parlando. Ovvio. Dom Toretto si fidava di me, certo, ma per lui ero la 'piccola', quella da proteggere. Non avrebbe mai cambiato idea, forse perché mi aveva trovato davanti alla sua officina quando avevo appena quindici anni, forse perché mi aveva cresciuta come una figlia, a lui devo tutto ciò che sapevo in merito alle auto, merito suo la mia bravura nel correre. Nonostante ora abbia vent'anni, sarei rimasta per sempre la sua bambina. Perseguitata dalla legge per corse clandestine, ma pur sempre la sua bambina. Salgo senza lamentarmi, poso il borsone sul lettino blu e mi svesto. Chiudo la finestra, spengo la luce e mi concedo qualche ora di sonno.
Mi sembrava di essermi appena addormentata quando Mia viene a svegliarmi.
"forza, dormigliona! Andiamo al lago"
"al lago?" ripeto come un'ebete, ancora intontita dal sonno perso "e perché mai dovremmo andarci?"
"perché al lago c'è l'officina di Dom" spiega lei, paziente. Lo sanno tutti che appena svegliata non mi devono dire cose difficili
"già ,giusto" poi mi vien in mente che mi dovevano presentare una persona. Salto giù dal letto e inizio a vestirmi: shorts di jeans, maglietta nera aderente, scarpe con tacco alto, capelli raccolti in una coda
"sei diventata una perfetta valletta" mi accoglie Vince con le sue frecciatine, non appena scendo in cucina
"io non sono una valletta. Io corro. Devo ricordarti che ti ho battuto più di una volta?" rispondo in tono di sfida
"dai, non litigate" interviene Toretto. Tra me e Vince non c'è mai stato un buon rapporto, perché, a suo dire, sono la 'pupilla' di Dom; perché c'ha provato con me, prima che con Mia, e Toretto ha minacciato di spaccargli la faccia se ci avrebbe riprovato; perché, come gli ricordo abbastanza spesso, sono più veloce di lui. Prendo due uova dal frigorifero e una padella dal ripiano. Spacco le uova e le metto  a friggere con un po' di burro. Poi quando sono pronte, le sposto su un piatto e mi siedo sul ripiano di appoggio della cucina, mangiando con calma. Era un bel po' di tempo che non riuscivo a far colazione in santa pace. Pian piano se ne vanno tutti, a preparare le macchine, suppongo, finché non rimango sola con  Vince. Appoggio il piatto nel lavandino affianco a me e lo sento avvicinarsi. Mi apre le gambe con forza per arrivare viso contro viso. Sento il suo respiro: succo d'arancia. Mi sfiora il collo e gli tiro una sberla
"come siamo incazzate" commenta, riavvicinandosi. Mi mette una mano sulla gamba, sento la sua eccitazione premere contro di me
"mi fai schifo!" mormoro, cercando di allontanarlo
"è questo che mi piace …. Potresti essere mia figlia, risparmiati la ramanzina. E risparmiati anche le minacce … tu non sei il tipo che va a rifugiarsi sotto le gonne di Dom, vero?" ha ragione. Maledettamente ragione. Ed è questo che mi fa incazzare di più. Lui sa perfettamente che non andrò mai da Toretto a fare la spia, è una questione di orgoglio, e che da sola non posso fare nulla
"stammi lontano!"
"e dai! Non mi dire che non ti è piaciuto, l'ultima volta"
"mi è piaciuto di più quando Dom ha minacciato di spaccarti la faccia" gli do un'altra spinta all'altezza delle spalle, ma lui non accenna a spostarsi. Ma non finirà come l'altra volta. Ora non siamo soli e sono sicura di saper urlare abbastanza forte da farmi sentire fino in giardino
"mmh..." inizia a tormentarmi il bottone dei pantaloncini "non dirmi che non ti sei portata a letto altri uomini … io lo so … cosa direbbe Dom?" cerca di ricattarmi. Non sa che è una sfida persa
"puoi anche dirglielo, se vuoi. Non credo che gli interessi. Sono maggiorenne, è la mia vita. A lui da fastidio il fatto che il ragazzo di sua sorella ci provi con me … dopotutto, l'hai detto tu: potrei essere tua figlia" mi appoggio alle sue spalle e salto giù ,allontanandomi definitivamente, con un sorriso sulle labbra. Non mi volto indietro a guardare la sua espressione. Ho paura che mi riprenda. Ho paura di lui, della sua forza. mi ha violentato una volta e non è escluso che lo rifaccia. Raggiungo gli altri in giardino ,facendo finta che non sia successo nulla: non voglio ferire Dom, dopotutto Vince è suo amico, nonostante sia un porco. Se Toretto fosse una donna se ne sarebbe già accorto. Salgo al volante della mia Nissan Skyline R34 blu e bianca. modificata, ovviamente. Letty e Dom aprono la fila e io mi metto in coda, dietro di loro e davanti a Vince. Questione di orgoglio.
Arriviamo all'officina e Mia mi fa vedere dove posso parcheggiare
"dopo gli do un'occhiata. Sicuramente si può migliorare" promette Dom. mi guardo intorno: ci sono decine di macchine. A un certo punto arriva sgommando una Toyota Supra verde acido, con delle fiammate azzurre sui lati. Scende un ragazzo biondo, avrà al massimo otto anni più di me, alto e con due occhi chiarissimi. Bellissimo. Credo che il mio cuore salti qualche battito quando lo vedo avvicinarsi. E questo da dove sbuca? Batte il cinque a Dom. salivazione a zero.
"lui è Brian, la persona di cui ti parlavo ieri sera" Toretto mi presenta quel dio sceso in terra. Cerco di riprendermi per non fare brutte figure
"Alex" tendo la mano e lui me la stringe, sorridendo
"mi deve un'auto da dieci secondi" annuncia Dom, a mo' di spiegazione "potresti aiutarlo a sistemare quella Honda?"
"certo" annuisco con vigore mentre indica una macchina un po' scassata, in fondo al garage. La raggiungiamo "che bella … " mi lascio sfuggire, prima di aprire il cofano
"te ne intendi?" chiede Brian
"sono cresciuta in questa officina. Da quanto conosci Dom? "
"molto poco. Gli ho distrutto un'auto" confessa. Mi infilo in auto e con mia sorpresa, lui mi segue. In men che non si dica, l'abitacolo si riempie del suo profumo: muschio bianco e qualcos'altro, forse dopobarba. Cerco di concentrarmi nel controllare le marce e i pedali, ma quegli occhi chiari che mi fissano non aiutano di certo. Ma che cazzo mi sta succedendo?? Io non sono certo un tipo sentimentale … amore è sentirsi parte della tua auto dopo aver vinto una gara. Con gli uomini è solo attrazione.
"ha un motore JZ2" annuncio dopo aver controllato il cofano" e qui c'è spazio per almeno due bombole di NOS."
"te ne intendi!" commenta Brian, colpito. Perché cadono tutti dal cielo quando scoprono che una ragazza s'intende di automobili?
"Dom!" urlo per sovrastare il casino del garage . Quando si avvicina continuo "secondo me questa è una delle migliori"
"non siamo uno sfasciacarrozze, Alex"
"guarda" rialzo il cofano
"porca troia!" esclama "ok, Brian avevi ragione …. Jesse, Vince, ordinate i pezzi. Questa la rimettiamo a nuovo. Alex, porta il nostro amichetto a fare un giretto e vedete di pranzare, che dopo c' è del lavoro da fare" chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo
"andiamo" mormoro, uscendo dal garage
"a piedi?" chiede Brian, contrariato
"si, a piedi. Problemi? Stanotte avrò dormito si e no due ore, non voglio fare un incidente. E la mia auto non la guida nessuno" spiego. Non sono in vena di discussione. Per cui, o gli va bene così, o vado da sola.
"come vuoi. Avevi da fare stanotte?" chiede malizioso. È un tono molto simile a quello che usa Vince, ma su di lui ha un effetto completamente diverso
"si, un appuntamento. Con una gara" ride "e ho vinto" puntualizzo. All'improvviso mi prende per i fianchi e mi sposta, verso di lui
"che fai?" chiedo, arrabbiata
"non hai visto quella bici? Ti stava per venire addosso"
"te l'ho detto, non ho dormito granché" mi giustifico. La verità è che quando parla non riesco a prestare attenzione a nient'altro, ma meglio non dirglielo "dove abiti?"
"al porto, in una piccola barca. Sono in città da poco"
"che bello!" esclamo. Quando ero piccola avevo disegnato le onde al mio letto, per poter immaginare di essere sull'acqua. Inutile dire che tra le onde si vedevano anche quattro gomme Goodyear.
"se vuoi puoi venire a trovarmi. Quando vuoi"
"anche adesso?" chiedo senza pensarci
"come mai sei così tanto curiosa?"
"quando ero piccola sognavo che il mio lettino fosse nell'acqua. Immaginavo che si muovesse mentre io dormivo. Non sono mai salita su una barca e non sai quanto mi piacerebbe" spiego, sperando di non risultare troppo infantile
"vieni" gira a sinistra e pian piano ci allontaniamo dal centro abitato, fino a quella distesa sconfinata che è l'oceano Pacifico. Si sente una calma innaturale. E una quiete … saliamo su di una piccola imbarcazione bianca. lo seguo sottocoperta e mi lascio mostrare la sua 'casa'. È cento volte meglio di come mi sarei mai immaginata una barca
"vuoi qualcosa da bere? Una birra?"
"non posso" cerco di spiegare
"fai le corse clandestine e non bevi perché non hai ancora ventun'anni?? Non è un tantino incoerente?" vengo rapita dall'espressione che assume quando dice 'tantino'
"lo so … sono piena di contraddizioni … ma per me le corse automobilistiche non sono un reato, anche se i federali la pensano diversamente … è divertimento, se si prendono le giuste precauzioni"
"lo sai che la tua idea di corsa corrisponde all'opinione comune di sesso?"
"amo la mia macchina" mi giustifico
"non ti puoi portare a letto un' auto" cerca di venire a capo dei miei ragionamenti. Chi mi conosce sa che è inutile
"perché, amore è per forza sesso?"
"ci può essere sesso senza amore, ma non amore senza sesso. Non ha senso" sembra un filosofo. Di quelli vecchi e noiosi, con la barba lunga. Ma è decisamente troppo bello per essere un filosofo.
"l'hai detto tu che non mi posso portare a letto la mia auto" ribatto, rigirando le sue parole. Non può vincere, con me.
"perché non provi con un essere umano?"
"tipo?" tipo te, mi rispondo da sola. Ok, sto impazzendo.
"non so … " si avvicina al divano dove nel frattempo mi sono seduta e si inginocchia davanti a me ".. Potresti provare a guardarti intorno … " mi prende da sotto il mento perché lo guardi negli occhi " … ce n'è di gente interessante in giro" si avvicina ancora un po'. E non resisto più. Colmo in un attimo quei pochi centimetri che sono rimasti fra di noi e lo bacio. Mi risponde con passione, ed impazienza. Gli allaccio le mani intorno al collo, mentre una della sue mani scende ad accarezzarmi la schiena e l'altra passa fra i miei capelli, sciogliendo la coda. Sposto una mano per accarezzargli il collo, giocando con il colletto della polo. Slaccio i due bottoni. Ci alziamo ,sempre con le labbra unite, e raggiungiamo il letto. Nel frattempo faccio in modo che la sua maglia cada per terra e passo le mani sul suo petto, fino agli addominali, leggeri. Ci stacchiamo un attimo per dargli l'opportunità di togliermi la maglietta, che va a fare compagnia alla sua, sul pavimento. Con un abile gesto mi slaccia anche il reggiseno e io inizio a giocare con i suoi jeans, fino a sfilargli anche quelli. Mi tolgo le scarpe e mi abbasso di una decina di centimetri, arrivandogli comunque al mento con gli occhi. Lo sento litigare con il bottone dei miei shorts, proprio come Vince quella mattina. Ma questa volta voglio che me li tolga e mi aiuto con il bacino. Sento la sua erezione contro le mie gambe, mentre mi fa cadere sul letto. Non smettiamo di baciarci nemmeno mentre mi sfila delicatamente le mutandine. Scendo con le labbra fino a baciargli il collo, gli lascio un succhiotto all'altezza della clavicola e poi scendo sempre di più fino a riempire di baci anche gli addominali. Risalgo per incontrare di nuovo la sua bocca, mentre con le mani gli sfilo i boxer neri. Mi fa ribaltare, in modo che mi trovi sotto di lui. Con una mano mi accarezza il seno, con l'altra scende fino al bacino. Mi solletica il clitoride, facendomi gemere di piacere, prima di entrare dentro di me. Lentamente, quasi come se avesse paura. E invece sono io ad aver paura: non mi sono mai trovata così coinvolta con un ragazzo. Le sue spinte si intensificano e inarco la schiena più volte, per sentirlo vicino, gemendo sempre più forte. Veniamo insieme, lui ancora dentro di me. Si accascia su una mia spalla, senza forze e sento il suo respiro irregolare, come il mio. Mi morde piano il lobo dell'orecchio e poi ci passa sopra la lingua. Continua a baciarmi il collo, mentre riprendo fiato
"sesso senza amore?" mi sussurra, facendomi sobbalzare, con quella melodia perfetta che è la sua voce
"tutti possono sbagliarsi. E io … credo di essermi appena innamorata … " mormoro in risposta, cercando di controllarmi. Rimaniamo così per un lasso indefinito di tempo. Minuti, forse ore abbracciati sul letto. Gioco con i suoi capelli, con i riflessi che sprigionano alla luce del sole. Quando vedo la luce diminuire e le ombre farsi più lunghe, spalanco gli occhi
"cazzo! Dovevamo tornare al garage!" esclamo, facendolo spaventare. Si alza di scatto e inizia a raccattare i vestiti in giro per la stanza. Mi vesto ancora seduta sul letto. Poi scendo per mettermi le scarpe. Corriamo per le strade di Los Angeles, mano per mano. Oggi ho scoperto cos'è l'amore, dopo vent'anni. Per fortuna so correre con dieci centimetri di tacco. Mi sistemo un'ultima volta prima di entrare nel garage e metto entrambe le mani in tasca.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Fast&Furious / Vai alla pagina dell'autore: saraviktoria