“Buono! Posso averne ancora?” Pete ha sempre fame, non c’è niente da fare.
“Certamente Peter!”
La nonna di Jim è sempre gentilissima con noi, e con lui in particolare. L’entusiasmo con cui mangia è incredibile, e lei sembra gradire.
“E te, Katleen? Non hai fame, oggi?“ chiede preoccupata alla nipote. (Katleen è il vero nome di Kate).
“No, nonna. Era tutto ottimo, mo non ho proprio fame! Davvero!”
“Queste ragazze! Sempre con la mania della dieta! Dovresti prendere esempio dagli altri! Hanno già spazzolato per bene i piatti! E non voglio che domani tua madre mi rimproveri che sei sciupata!”
“Nonna, sto benissimo. Ho mangiato tutto il formaggio, e anche la frittata. Mi è più che sufficiente. E poi non sono a dieta!”
“Come vuoi, ma se poi tua madre si lamenta…”
Kate fa spallucce e si caccia in bocca un altro pezzo di formaggio, per far contenta la nonna.
“Davvero parti domani?” chiede Jim con noncuranza.
“Sì! Mamma ci vuole tutti a casa in questi giorni. Motivi d’organizzazione domestica. E se no poi non ci vediamo per un anno, tutti quanti!”
“Mi dispiace! Ci siamo divertiti con te!” Remus, formale come sempre.
“Non vado mica a Samarcanda! Ci vediamo a Hogwarts a settembre!” sorride lei.
“Chi intendi per “tutti quanti”?” chiedo io.
“Come, non lo sai? Io sono la sesta di sette! Ho due sorelle più grandi, Emma e Christine, e quattro fratelli, Paul, Tom, Harry e Tim. Io e Tim siamo gemelli. È l’unico più piccolo di me. È nato un quarto d’ora dopo”
Rimaniamo tutti sorpresi. Non ha mai fatto cenno prima alla sua famiglia.
“Quindi Timoti Potter è il tuo gemello!” Esclamo.
“Già. Non lo sapevate?” chiede, un po’ divertita.
“Pensavo che fosse solo un caso di omonimia!” Remus rompe l’imbarazzo generale. Dovremmo fargli un monumento.
“A Hogwarts siete indivisibili. Come mai non è venuto con te?” chiedo io, cercando di connettere le idee e di fare una figura migliore di quella che ho appena fatto.
Kate scrolla le spalle e si toglie una ciocca di capelli dal viso.
“I miei pensano che ci fa bene stare un po’ lontani ogni tanto. Secondo loro dovremmo un po’ abituarci a agire da soli…comunque, tornando a noi, che facciamo oggi pomeriggio? È il mio ultimo giorno, e voglio divertirmi. Qualche idea?” nessuno nota il brusco cambiamento di discorso, e io non faccio altre domande.
“Che ne dite di andare al lago a pescare? Non ci siamo ancora mai andati!” propone Jim, rapidissimo.
“Ottima idea! Vado a prendere il necessario in soffitta!” Kate corre fuori dalla stanza, seguita dalla nonna, che cerca di spiegarle dove andare a cercare.
Noi ci scambiamo un’occhiata e ci voltiamo verso Jim.
“Non sono affari nostri. E, per favore, non fate domande. Neanche io capisco bene la situazione”.
Rimaniamo in silenzi finché non tornano con canne, lenza ami, esche e tutto l’occorrente. Ci carichiamo tutto in spalla, la nonna aggiunge un cestino per la merenda e ci avviamo lungo il viottolo che porta al lago