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Autore: Oscar_    07/05/2011    5 recensioni
Nacque in una piovosa notte, l’undici di ottobre. Le sue acute grida raggiungevano le oscure nuvole cariche d’acqua, che si abbattevano con furia su quel piccolo rifugio che oramai aveva perduto sicurezza.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Biografia di un Mezzosangue

 
 
 
 
 
 
 
 
 



 1. He was born in a rainy night
 
 
 
 
 


Come iniziare questo racconto? A dir il vero non lo so... Potrei narrarvi di pecorelle arcobaleno che si librano nei cieli cobalto! Però suppongo non v’interessino eh.
Siete proprio certi di voler ascoltare questa storia? Vi assicuro che non è nulla di divertente! La sua storia anzi, è piena di noie!
Sì, okay, ne siete convinti eh... A vostro rischio e pericolo! Lui è tutto tranne intrigante!
Bene, la pianto sennò mi picchia.
Premetto che forse alcuni di voi già lo conoscono, in un modo o nell’altro lui è sempre in mezzo...
Magari vi farà anche piacere conoscerlo meglio. Ci spero; cercherò di descrivere la sua vita come avrebbe desiderato.
Grazie per l’attenzione.
 
 
*** 
 
 
Nacque in una piovosa notte, l’undici di ottobre. Le sue acute grida raggiungevano le oscure nuvole cariche d’acqua, che si abbattevano con furia su quel piccolo rifugio che oramai aveva perduto sicurezza. Il padre entrò correndo nella casupola, non avendo nemmeno tempo per osservare la bellezza del suo figlio appena nato.
- Forza, dobbiamo andare via subito. Li ho già contattati, sono pronti a riceverci. -
- Lui starà bene, vero? - La madre del piccolo alzò gli occhi al marito, che la guardava con un misto di dolcezza e rassegnazione; egli annuì appena e poi l’aiutò ad alzarsi, sorreggendo per un momento il neonato, che continuava a piangere. La madre si abbassò all’orecchio del figlio, sussurrando con amore:
- Ssh, dormi Caius. Adesso mamma e papà ti portano a casa della zia Marie. Vedrai che là ti tratteranno benissimo. Ed hai anche un cuginetto in arrivo! Cuginetto che per te sarà come un fratellino. Ti giuro che mamma e papà faranno il possibile per tornare da te, non sai la voglia che abbiamo di restare con te... Su, chiudi quei bellissimi occhi color miele e scivola in un tranquillo sonno, entro pochissimo sarai dalla zia, va bene? – Ed il neonato chiuse gli occhioni come gli era stato chiesto, dimostrando sin dalla nascita la sua portentosa intelligenza.
La coppia ed il piccolo si diressero sotto la pioggia per le vie oscure della città, arrivando dopo quelle che sembrarono ore, al luogo desiderato:
Una spaziosa villa si ergeva in periferia, provvista di giardino, piscina, ed ogni tipo di comfort. I genitori del neonato si sentirono rassicurati dalla prospettiva felice che sembrava attendere il figlio. La madre si accasciò dinnanzi il cancello, sfiancata dallo sforzo di un parto non assistito.
- Va’, portalo da loro, io ora mi nascondo... – Mormorò coperta dal baccano del temporale, che non smetteva d’infuriare al di sopra delle loro teste. Il marito annuì brevemente e si avviò correndo nel giardino, arrivando in pochi secondi alla porta.
Suonò due volte di seguito il campanello dorato col cognome “Michaelis – Lacroix” intagliato sopra ed attese, stringendo il piccolo fra le possenti braccia, tentando il più possibile di non fargli arrivare umidità. Poco dopo uno spiraglio di luce gli illuminò il volto, ed una faccia familiare spuntò a rassicurarlo.
- Oh eccoti... - Quella voce calda, che conosceva in ogni sfumatura lo riportò ai vecchi tempi dell’accademia, quando niente di tutto quello che era accaduto gli si prospettava davanti.
- Frank! Oh Frank, che salvezza... – Mormorò il padre del piccolo, che iniziava a tremare nel suo abbraccio.
- Ma dov’è tua moglie...? – Domandò Frank, guardando attorno all’inzuppato amico, quasi sperando di scorgere una figura conosciuta.
- È rimasta sul cancello, non ce la faceva... – Quel pensiero lo scosse lievemente e gli diede la forza per sbrigarsi e non indugiare oltre nella casa amica. – Prendilo, abbine cura, ti prego... – E passò il minuscolo fagottino nelle braccia del conoscente, che lo guardò preoccupato.
- Per quanto dovremo fargli da genitori...? –
- Forse per sempre. Ti prego Frank, ci fidiamo di voi... Quel figlio è tutto per noi... – E l’uomo annuì, sorridendo rassicurante alla figura bagnata.
- Se tornerete, lo troverete cresciutissimo e proprio come l’avete sempre desiderato, promesso. Com’è che si chiama? –
- Caius, si chiama Caius... –
- È un nome bellissimo. – L’uomo annuì. – Arrivederci a presto, amico mio... - E detto ciò, Frank posò una calda mano sui vestiti del conoscente, in segno di conforto, per poi lasciarlo correre via, nuovamente sotto la pioggia, nuovamente in balia della morte, che gli era da sempre andata dietro.
Tornò in casa, reggendo saldamente il neonato fra le calde braccia. La moglie, splendida come sempre, li attendeva sul divano, assorta in un luogo lontano, troppo lontano per essere captato da un presente in quella stanza.
- Marie, ecco tuo nipote. – Annunciò sorridente Frank, sedendosi affianco alla moglie e mostrandole il piccolo.
- E così è un mezzosangue... – Il marito annuì appena. – È bellissimo, guarda che occhi limpidi... – Mormorò osservando gli occhioni mielati del piccolo, spalancati ad osservare il mondo; nel frattempo si era svegliato.
- Sì, è proprio bellissimo... – La moglie puntò i neri occhi in quelli scarlatti dell’amato e si fece seria, per poi domandargli:
- E... Loro? – Anche il marito cancellò il rassicurante sorriso, e rispose fissando assorto il bambino in grembo alla moglie.
- Tuo fratello sembrava sicuro di sé, lei non c’era, non se la sentiva di venire fin qui... – E detto ciò rimase in silenzio, mordendosi appena un roseo labbro. Marie annuì leggermente e rimase a guardare il bambino.
- Come l’hanno chiamato? –
- Caius. –
- È proprio da lui... – Rise appena. – Comunque è un nome molto bello. – Annuì fra sé e poi socchiuse gli occhi, in segno di stanchezza, in fondo era pur sempre incinta.
- Riposa un po’, penso io a cambiarlo eccetera. – Disse Frank, prendendo dalle braccia della moglie il neonato.
- D’accordo, ma se hai bisogno... Svegliami... – Mormorò sorridendo per poi chiudere totalmente gli occhi scuri.
Frank si alzò silenziosamente dal divano ed andò nella futura camera dei due cugini, sorridendo e stringendo il piccolo. Dopo averlo cambiato con una tutina beige ed avergli asciugato i capelli biondi appena accennati sulla rosea testolina lo mise nella culla, con affianco una piccola bandierina che rappresentava il simbolo ospedaliero; i genitori avrebbero voluto che divenisse un medico. Dopodichè spense la luce ed uscì piano dalla camera, lasciando la porta aperta.
Il neonato non si addormentò ed anzi, rimase ad osservare la bandierina coi curiosi occhi dorati. Poi allungò una manina a toccarla ed un sorriso di stupore s’impadronì del suo paffuto visetto.
Né i genitori né gli zii immaginavano ciò che un giorno sarebbe diventato, tutto ciò che avrebbe vissuto, né quello che avrebbe a testa alta affrontato.
Il cognome del padre venne poi mutato in quello dello zio, ed il bambino nacque ufficialmente come Caius Michaelis, nome che gli avrebbe causato di tutto e di più.
 
 
*** 
 
 
Ebbeh! Vi piace? :P io mi ci sto spaccando perché in questo periodo sto uno schifo ç_ç mi tartassano di compiti perché entro poco ci saranno i miei esami, quindi perdonate se non aggiornerò molto spesso, anche se le idee e la voglia sono sempre presenti!!
Spero tanto che mi sosteniate, così aggiornerò più in fretta ^^.
Per chi non lo sapesse, Caius è un OC. Nothing else!
 
A presto ;)
   
 
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