Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: lisa76    12/05/2011    9 recensioni
Le cose cambiano. Il sogno di Harry si infrange, un tradimento cambia radicalmente la vita di Hermione, una legge la spinge a scelte impensate. Mentre il mondo di Harry cade a pezzi quello di Hermione si sta formando. Il riavvicinamento tra i due porta Harry ad interrogarsi sul rapporto del amica con l'ex nemico e a riconsiderarare le sue scelte. Tutto cambia, ogni esperienza ci porta a scelte che non avremmo mai pensato di fare, ma non sempre è un male. Dimenticate l'epilogo di J.K.R.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
2. 2-


Un servile maggiordomo, umano stranamente, lo accolse e lo tradusse in un salottino in attesa di avvertire la signora della visita.

Guardandosi intorno, già nell’atrio di quel grande maniero, Harry aveva notato quanto poco restasse di quella che era stata la casa di Lucius Malfoy che lui aveva avuto la sfortuna di visitare come prigioniero anni prima.

La casa un tempo tetra e permeata, a suo avviso, di oscurità e malvagità risultava ora splendente e luminosa, ricca e sfarzosa come era sempre stata ma decisamente più abbagliante. Quanto di quel cambiamento fosse imputabile all’amica gli era oscuro, ma certamente quella casa non gli dava ora i brividi che ricordava.

Mentre attendeva nel salottino elegantemente finito nei toni del lavanda si chiese che effetto avesse avuto sul amica venire a vivere nel luogo in cui Bellatrix l’aveva torturata.

<< Harry? >> una voce fin troppo nota lo riportò alla realtà del momento.

Hermione, fasciata in un tubino color crema e con i capelli raccolti in un’elegante crocchia, lo fissava stupita dalla porta, alle spalle della ragazza il suo giovane marito elegantissimo in un completo “fumo di Londra” con la cravatta leggermente allentata e lo sguardo corrucciato.

Per un attimo si sentì terribilmente fuori luogo al cospetto dell’elegante coppia.

<< Hermione >> sussurrò appena con la voce rotta dall’emozione. Tutto il peso di quella giornata e delle considerazioni che ne erano seguite gli cadde sulle spalle velandogli gli occhi.

La ragazza evidentemente scossa dalla vista del ragazzo mal in arnese e con gli occhi pieni di tristezza gli corse incontro stringendolo in quell’abbraccio che tanto aveva anelato e lui prontamente appoggiò il viso sulla testa dell’amica in un gesto che un tempo era stato abituale e che ora gli riportava alla mente tutto quel calore e quell’amicizia che pensava persi per sempre.

<< Harry! Cos’è successo? Perché sei tutto bagnato? >> chiese agitata, lui la strinse più forte mormorando ancora una volta il suo nome.

<< Per Merlino Potter che diamine ti è successo? >> chiese a sua volta Malfoy facendogli finalmente alzare il capo e incrociare gli occhi dell'altro, ora apertamente ostili.

<< Malfoy. >> disse schiarendosi la voce e allontanando appena l’amica per cercare il suo sguardo ora notevolmente preoccupato.

<< Scusate se mi sono presentato qui senza avvisarvi, ma … non sapevo dove andare io … Hermione ho bisogno di parlare con te, ma prima di tutto devo chiederti scusa >> disse con non poca difficoltà. Nonostante lavorasse ogni giorno con il biondo ex Serpeverde, sviscerare i suoi problemi davanti ai suoi occhi, furenti peraltro, non era il massimo.

Concentrandosi quindi sugli occhi dell’amica, ora spalancati, cercò di dimenticare la presenza del marito, merlino il solo pensarlo gli dava i brividi, di lei.

<< Scusa? >> chiese con voce tremante Hermione.

<< Si! Scusa! Scusa per come mi sono comportato negli ultimi anni, per tutte le volte che non ti ho ascoltato o che non ti sono stato vicino. Sono stato un pessimo amico e pensare che io ti considero quasi mia sorella e ti ho trattato così … >> concluse scuotendo la testa e regalandole un tenue sorriso imbarazzato.

<< Oh Harry!!! >> disse Hermione per poi fiondarsi tra le sue braccia con le lacrime agli occhi.

Malfoy intanto, chiaramente indispettito, se ne stava rigido con le braccia conserte nel centro del salottino trucidando con lo sguardo l’uomo che stringeva al petto sua moglie in lacrime.

<< E a cosa dobbiamo questa epifania? >> chiese sarcastico con voce strisciante, che ricordava immensamente il tono che riservava a loro tre negli anni di Hogwarts.

Hermione si staccò da lui per girarsi verso il marito << Draco per favore! >> disse con voce severa cui lui rispose alzando le mani in segno di resa e scrollando il capo.

<< E’ una legittima domanda, tesoro. Si è presentato conciato così alla nostra porta >> disse accigliato tradendo un leggero risentimento.

<< Perché non torni di là da tua madre e ti scusi da parte mia, mentre io parlo con Harry? >> chiese conciliante la ragazza facendo assumere nuovamente al marito la rigida posa da poco abbandonata.

<< Ti ricordo che lui è … >> ma non lo fece finire.

<< Lo so Draco lo so. Non ti preoccupare. Voglio solo parlare con Harry. Ti prego raggiungi Narcissa. >> disse seria avvicinandosi a lui e sfiorandogli con mano leggera le braccia conserte.

Malfoy trattenne ancora un attimo lo sguardo duro verso Harry per poi abbassare gli occhi verso quelli della moglie, notevolmente più bassa di lui nonostante i tacchi alti. Si fissarono un attimo quasi misurandosi, finché il ragazzo sbuffò sommessamente e perse la posizione rigida. Afferrò la mano della ragazza protesa verso di lui e la sfiorò appena con le labbra.

<< Come desideri, ma ricordati quello che ci siamo detti. Non tutti hanno diritto all’eterno perdono. >> disse perentorio per poi trafiggere Harry con lo sguardo e guadagnare l’uscita.

Hermione sospirò a sua volta e ancora girata nella direzione in cui Draco era sparito, gli disse semplicemente di seguirla.

Hermione lo condusse in uno studio, che doveva appartenerle, viste le numerose foto che ritraevano la ragazza insieme ai genitori, a Molly e Arthur Weasley, allo stesso Harry ai tempi della scuola e con le divise degli Auror ed infine alla foto del matrimonio da poco celebrato.

Quest’ultima foto attrasse l’attenzione di Harry che titubante la prese in mano << Eri bellissima, mi spiace di essere stato così idiota da perdermi un giorno come questo >> disse mestamente alla ragazza che nel frattempo si era accomodata dietro all’imponente scrivania.

<< Spiace molto anche a me >> disse lei facendogli segno di accomodarsi. << Senti freddo? Vuoi che ti procuri dei vestiti asciutti? >> chiese premurosamente e lui scosse la testa. Voleva parlare, voleva chiarirsi e poi in quella stanza il fuoco ardeva vivace nel grande camino scaldandolo, o forse era la speranza di ricostituire l’antico sodalizio con l’amica di sempre a scaldarlo.

Una volta che si fu accomodato, guardò la ragazza che lo fissava concentrata, stava cercando di organizzare le parole che gli vorticavano in testa, quando lei come sempre lo anticipò.

<< Harry cos’è successo? Cosa ti ha portato alla mia porta a pormi scuse per … tutto? >> chiese lei corrucciando appena le sopracciglia.

Lui si massaggiò gli occhi sotto gli occhiali, non più quelli rotondi dei tempi della scuola sempre storti e riaggiustati più volte. Un paio nuovo a lente libera con i profili argentati, di una marca famosa, che Ginny aveva tanto insistito perché comprasse convincendolo che ormai con la posizione che rivestiva doveva dare un’immagine più seria di se. Si certo l’immagine, ecco cosa interessava veramente alla cara Ginevra.

Stancamente raccontò all’amica quanto gli era accaduto durante quella assurda eterna giornata, comprese le sue riflessioni sui propri errori specialmente nei confronti della bella ragazza che gli sedeva di fronte e che circa a metà del suo racconto si era alzata e lo aveva raggiunto dall’altra parte della scrivania stringendogli le mani in segno di solidarietà.

Aveva pianto il “ragazzo sopravvissuto” ripercorrendo quegli errori che ora come ora gli sembravano così chiari, ma che prima, mentre li viveva, non aveva capito.

<< Harry non puoi darti la colpa per tutto, se qualcuno ha sbagliato in questa storia quella è Ginny. Forse l’hai troppo amata, ecco, forse … forse ti sei fatto prendere un po’ troppo dalla vita che sognavi e che volevi realizzare. Ma non puoi darti tutte le colpe. >> disse calma stringendogli forte la mano che teneva intrecciata alle proprie.

<< Ma con te sì. Con te ho sbagliato tutto. >> disse convinto. << Prima quando non ti ho difeso davanti a Ron e poi … poi quando non sono stato in grado di proteggerti da questa stupida legge. Ti ho lasciato sola, ti ho lasciato a Malfoy >> disse scuotendo la testa con rabbia.

Hermione sospirò ancora. Effettivamente aveva fatto tutte quelle cose e lei ne era rimasta pesantemente ferita. Era quello che Draco tentava di ricordarle con quella frase.

Ma alla fine non le era andata così male. Certo il suo non era un matrimonio d’amore, ma lei e suo marito avevano un buon rapporto. Da quando si erano trovati a lavorare insieme e lui aveva perso quell’aria spocchiosa e snob che aveva caratterizzato gli anni della scuola, avevano sviluppato una proficua collaborazione arrivando a comprendersi anche solo con uno sguardo, tanta era la familiarità che avevano raggiunto. Quando la nuova legge l’aveva stretta alle corde imponendole una scelta tra quei due mondi su cui si era sempre sentita in bilico, Draco le aveva offerto una via d’uscita perfetta. A lei serviva una mano per restare nel mondo della magia, a lui serviva una mano per riportare in auge il nome della sua famiglia e la sua credibilità. Era un contratto che avrebbe soddisfatto i bisogni di tutti. Nessuno dei due cercava l’amore infondo. Lui era stato cresciuto sapendo che avrebbe contratto un matrimonio d’interesse, mentre lei aveva perso tutte le sue romantiche illusioni sull’amore quando l’unico uomo che aveva realmente amato per tutta la sua giovane vita l’aveva tradita e umiliata, addossando a lei ogni responsabilità del naufragio della loro relazione. E lei si era sentita così sola. Proprio come ora si doveva sentire Harry.

Draco l’aveva ammonita più volte sulla sua troppo grande propensione al perdono, troppo buona e troppo Grifondoro a detta del marito.

Avevano speso giorni interi a discutere della situazione della ragazza rispetto ai suoi amici di un tempo, giorni e da quando si erano sposati anche notti.

Non c’era tenerezza nel suo matrimonio, non c’erano baci appassionati o slanci amorosi, ma di sicuro c’erano reciproca comprensione e solidarietà, c’erano rispetto e sostegno, insomma non le era andata così male.

Infine aveva trovato anche Narcissa.

La madre di Draco era stata la sorpresa più grande di quel matrimonio, forse più dello sfarzo della sua nuova vita.

Narcissa si era rivelata una donna gentile e affettuosa, che istruiva con amabile pazienza la nuora del tutto digiuna di etichetta dell’alta società magica. Ma lo aveva fatto con affetto e simpatia, stringendo con la ragazza un rapporto alla pari.

Riemergendo dai propri pensieri la ragazza decise che infondo lei era una Grifondoro e se qualcuno doveva avere diritto al suo perdono quello era Harry.

Harry che l’aveva sempre protetta e appoggiata, che considerava come il fratello che non aveva mai avuto, che le era sempre stato vicino.

<< Accetto le tue scuse Harry, perché ti sei comportato male con me negli ultimi anni e perché ti avrei voluto accanto nel giorno più importante della mia vita. Il mio non sarà un matrimonio d’amore, ma è l’unico che mai avrò e ti avrei voluto accanto. Tu sei tutta la mia famiglia ormai e il fatto che non fossi lì con me, ad accompagnarmi all’altare e a sostenermi, mi ha profondamente ferito. Ma proprio perché sei tutta la mia famiglia non posso rinunciare nuovamente a te ora che sei qui. Con me. >> disse con la voce rotta. Mentre il ragazzo si sporgeva per stringerla e sussurrarle ancora scuse e quanto le voleva bene.

Piansero entrambi finché le lacrime non si trasformarono in risate.

<< Un matrimonio in grande stile, ho letto. Proprio come piace a te ! >> disse Harry con il sorriso sulle labbra ebbro della felicità di aver ritrovato l’amica di sempre.

<< Oh sì, non immagini! Una gioia! Tutti quegli sconosciuti che mi stringevano e si congratulavano con me. E Ginny ha pianto lo sai? Ma si può essere così falsi? C’era perfino Lavanda. Quando l’ho vista, avrei voluto affatturarla! >> disse ridendo a sua volta. Sembravano di nuovo quelli di un tempo e i loro sguardi felici ne erano la prova.

Harry si fece serio di colpo.

<< Con lui? Tutto bene? >> chiese incatenando lo sguardo dell’amica nel verde splendente dei suoi occhi.

Hermione sorrise appena << Si tranquillo. Il nostro non è un grande amore ovviamente, ma abbiamo il nostro equilibrio. Draco non mi fa mancare nulla ed è fin troppo … protettivo alle volte. >> disse rialzando gli occhi sull’amico leggermente imbarazzata. Draco tendeva ad essere piuttosto possessivo con lei. Lo avrebbe definito geloso se non avesse saputo che era impossibile, più che altro era possessivo aveva concluso la ragazza e come con ogni altra cosa che gli apparteneva non sopportava che qualcuno toccasse lei, in nessun senso.

<< Sicura? >> chiese Harry notando il leggero disagio dell’amica, la quale annuì convinta.

<< Che cosa pensi di fare ora Harry? >> chiese poi decisa a spostare su di lui la conversazione, conscia che il suo matrimonio ben poco chiaro a lei, dovesse apparire un enigma insormontabile ad occhi esterni.

Il ragazzo si strinse nelle spalle, al momento non aveva assolutamente idea di cosa fare o dove andare.

<< Non penso che sia il caso che tu torni da Ginevra, almeno per questa sera. Puoi restare con noi. Abbiamo non so quante stanze e siamo solo in tre >> disse meditabonda. Il suo cervello, sempre fin troppo attivo, stava già vagliando le varie soluzioni al problema dell’amico e il suo cuore anelava di averlo accanto ancora un po’ ora che lo aveva valutato.

<< Io … ecco … non credo che Malfoy … >> cercò di dire Harry, ma lei lo fermò alzando una mano.

<< Con mio marito me la vedo io, tranquillo >> disse regalandogli un leggero sorriso. << Ma prima o poi dovrai parlare con Ginevra >> disse convinta.

Harry per la prima volta notò con quanto astio l’amica pronunciava il nome della sua ormai ex fidanzata, la osservò attentamente per poi fargli la domanda di cui più temeva la risposta.

<< Tu sapevi che mi tradiva? >> chiese guardandola da sotto le ciglia, timoroso della risposta e in evidente imbarazzo.

<< No >> rispose convinta Hermione << O meglio, non ne avevo la certezza, ma il dubbio ti confesso che mi era venuto. L’atteggiamento che ha tenuto nella faccenda tra me e suo fratello mi aveva insospettito. La Ginny che conoscevo io avrebbe lanciato una fattura coi fiocchi al fratello, ma quando le ho parlato in cerca di conforto, non è stata minimamente infastidita. Certo gli ha dato del cretino, ma senza veemenza. Come se lo facesse solo per accontentarmi. E poi è cambiata parecchio in questi ultimi anni. Già l’ultimo anno ad Hogwarts, quando voi non c’eravate, aveva atteggiamenti diversi dal solito. Quando poi, finita la scuola, è venuta direttamente a vivere con te, non sembrava più la ragazzina che avevo conosciuto alla Tana. Gli atteggiamenti erano sbagliati, studiati, come se l’apparenza di se e del vostro rapporto fosse diventato il suo scopo ultimo. >> disse lei persa nei suoi ricordi, rimpiangendo ancora una volta quella che era stata forse la sua unica vera amica.

Il silenzio cadde tra i due amici, persi entrambi nei ricordi di come la loro vita era cambiata senza quasi che se ne accorgessero.

<< Tu hai sempre avuto una percezione migliore di me di quello che ci circondava >> disse amaramente Harry rompendo il silenzio che si era creato. Lei gli rivolse un piccolo sorriso, minimizzando con un gesto le parole dell’amico. Ma lui scrollò le spalle insistendo.

<< Si Hermione è sempre stato così, tu le cose le vedevi prima ed io ho iniziato a sbagliare, quando ho smesso di fidarmi ciecamente del tuo intuito e della tua sagacia. >> disse sorridendole con occhi tristi.

<< Abbiamo sbagliato tutti Harry. Io, te, Ginny, Ron. Tutti quanti. Non serve a nulla piangere sul latte versato, lo sai. >> disse sorridendo a sua volta.

<< Già. Hai ragione sorellina. >> disse stringendola ancora e facendola ridere.

In quel momento bussarono forte alla porta e la voce leggermente alterata del padrone di casa richiamò la moglie.

Lei si staccò veloce dall’amico, volgendo uno sguardo divertito prima alla porta e poi all’amico al quale sussurrò piano << Ora ci sarà da ridere >> prima di alzare la voce ed invitare docilmente il marito ad entrare.

POSTO PICCOLO:

Ciao ecco a voi il secondo capitolo con la speranza che vi piaccia, come ho scritto nelle note i caratteri saranno O.O.C. quindi non prendetevela troppo per i fratelli Weasley perché qui non fanno una gran bella figura. Per il resto che dire oltre a GRAZIE a chi ha letto e commentato lo scorso capitolo.  

http://acasadilisa.blogspot.com/

Un bacione Lisa 

PICCOLO SPAZIO PUBBLICITÀ: L'Antidoto     'Rincontrarsi' Incredibilmente Noi
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K.Rowling.
Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: lisa76