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Autore: KillianDestroy    14/05/2011    1 recensioni
Shannon è solo, ha perso l'amore della sua vita e suo figlio da qualche anno. Non riesce a dare un senso alla sua vita finchè un giorno non incontra una ragazzina che gli darà uno scopo...
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno seguente andai all’ospedale per accompagnare Evy a casa. Proprio mentre stavo per entrare nella sua stanza, un’infermiera mi avvisa di non entrare.
“È successo qualcosa?”
“No, no, signore. È solo che è passato a trovarla il fratello e mi ha detto di voler stare in pace un po’ con la signorina.”
Entrai comunque. Trovai Evy sdraiata sul letto, con le palpebre chiuse e il respiro regolare; stava dormendo e notai dei fili attaccati al suo corpi. Il fratello era seduto vicino a lei, con in volto un’espressione sconvolta e carica di tristezza.
“Ha avuto una piccola ricaduta. La terremo qui per tutta la settimana”
Intanto l’infermiera era entrate e mi si era avvicinata lentamente.
“Cosa è successo?”
“Ha avuto una crisi. Succede a volte.”
Il fratello aveva alzato lo sguardo dal corpo della ragazza e aveva risposto alla mia domanda. Fece un cenno all’infermiera, che immediatamente lasciò la stanza.
“Che tipo di crisi?”
“Beh, è mettila così: il suo cervello si è preso una pausa per 20 secondi circa. Ha smesso completamente di funzionare. Era come svenuta, ma non respirava né le batteva il cuore. È colpa del tumore al cervello, le ho detto mille volte di farsi operare, ma lei non vuole, e io non posso obbligarla. È maggiorenne.”
Rimanemmo per qualche minuto in completo silenzio, interrotto solamente dal ‘tic’ delle macchine.
“Tra quanto si sveglierà?”
“Qualche ora. Le hanno dato parecchio sedativo, così che anche il cancro si addormentasse … Shannon, ti posso chiedere un favore?”
“Come fai a sapere il mio nome?”
Rise.
“Beh, Evy mi ha parlato di te; mi ha detto che l’hai portata qui. Inoltre ricordo bene che per Cherry eri un mito. Evy ti ha parlato di lei?”
“Mi ha detto solamente che ci ascoltava …”
“Sì, a tutte le ore. Era una vostra fan, molto molto attaccata a voi. Ancora non ci posso credere che se ne sia andata … comunque, ritornando a quello che ti stavo dicendo, vorrei che la convincessi a farsi operare, rischia la vita altrimenti.”
“Certo, farò il possibile per aiutarla.”
Il ragazzo rifletté molto sulle mie parole, che mi erano uscite spontanee, finchè non decide di evitare domande particolari e ritorna al suo posto.
“Scusa, prima non mi sono presentato: il mio nome è Rafe.”
“Sei più grande di Evy?”
“Sì, ma di pochi minuti. Siamo gemelli.”
Lo guardai bene: erano completamente diversi. Rafe era biondo e io suoi capelli erano liscissimi, Evy bruna e riccia; lui aveva due occhioni grigi come il ghiaccio, e quelli di lei erano color caffè. Il viso della ragazza era molto tondo, da bambina quasi, mentre il viso del ragazzo era spigoloso e rigido, da uomo. avevano entrambi però forse un solo tratto in comune: i loro occhi non erano mai freddi. Esprimevano sempre tutte le loro emozioni.
“Vorrei poter stare da solo con lei, se non ti dispiace.”
“Certo non c’è problema. Se succede qualcosa, vicino al letto c’è il campanello. Digita il 3 e arriverà subito l’infermiera.”
Lasciò la stanza, e io mi sedetti sulla sedia vicino il letto. Evy dormiva ancora beatamente, in uno stato di pace e tranquillità quasi surreale. Rimasi lì a guardarla per parecchio tempo, perché ad un certo punto aprì gli occhi, stiracchiandosi. Si guardò intorno, e quando di me, mi sorrise. Ma subito sul suo volto apparve un’espressione di sofferenza e si massaggiò le tempie.
“Evy, dovresti ascoltare tuo fratello.”
Abbassò lo sguardo e fisso il lenzuolo davanti ai suoi occhi.
“Non iniziare anche tu con questa storia. Non ho bisogno di nessuna operazione, sto benissimo!”
“E si vede, infatti sei su un letto dell’ospedale, appena sveglia dopo ore di sonno obbligato da sedativi! Evy, che problema c’è? Hai paura di farti operare? Non sentirai nulla, sarai sotto anestesia!”
“Non è quello il problema? È solo che … Ah, lascia stare, è inutile che te lo spieghi. Non sono problemi tuoi! Solo non capisco perché tu sia ancora qui; mi rilasceranno tra una settimana. Mi dispiace averti fatto fare tutta questa strada per nulla, ma ora puoi andare!”
“No, voglio rimanere qui con te, non ti abbandonerò …”
Non riuscii a terminare la frase. Al suono delle mie parole iniziò ad urlare, come una pazza, ed entrò subito Rafe, che le si avvicinò, prendendole i polsi e cercando di calmarla. Ci riuscì, ricevendo però numerosi schiaffi sulla faccia.
“Evy, va tutto bene, tranquilla. Shannon, forse è meglio che tu te ne vada, ti spiegherò dopo.”
Lascia la stanza e l’ospedale, salii in macchina e presi per la casa di Jared.
Mi venne ad aprire furioso, urlandomi contro.
“Dico, ma sei pazzo?! Da quand’è che salti le prove della band? Inoltre hai il cellulare spento sa ieri mattina!”
“Scusami, mi si è scaricata la batteria e mi sono dimenticato di ricaricarlo. È solo che ieri ho incontrato una ragazza  …”
Gli racconta tutto ciò che era successo in quei due giorni. Lui rimase per tutto il tempo in silenzio, cosa molto strana. Mio fratello ha sempre qualcosa da dire, o il più delle volte da ridire, in ogni momento. Le uniche volte in cui non parla son quando dorme, fortunatamente, e quando è preso da qualcosa. Al termine del mio racconto, spostò lo sguardo da me e al tappeto, fissando in realtà il nulla. Rimase così per una decina di minuti, dopodiché mi stufai e gli diedi un leggero colpetto sulla spalla per risvegliarlo dai suoi pensieri.
“Jared, torna sulla Terra! Hai commenti da fare o me ne posso andare … anzi, no, ti devo chiedere un favore!”
“Dopo, ora ascoltami. Qualche giorno fa ero uscito a fare un giro e, camminando al parco, ho visto una ragazza. Era seduta su un’altra panchina, insieme ad un ragazzo, e piangeva. Il ragazzo l’ha chiamata e così ho potuto sentire il nome …”
“Evy.”
“Esatto. Il nome del ragazzo non l’ho sentito, ma dalle tue descrizioni mi sembrano proprio loro.”
“E cosa dicevano?”
“Beh … Shan, non è facile dirlo, okay? È che … Evy è fidanzata con un uomo che, beh, è molto manesco … aveva una ferita in fronte, e il labbro tagliato … Shan? Shan? Ci sei?”
No, non c’ero. Quella rivelazione mi aveva lasciato basito, senza parole. Perché il destino a volte deve essere così crudele? Quella povera ragazza … un tumore al cervello, la morte di una sorella e un uomo che, invece che starle accanto e accudirla, le fa del male … Quanto ancora avrei scoperto di crudele nella sua vita? Quanto ancora doveva soffrire? 




Hey! Rieccomi qui, con un nuovo capitolo! Ho provato a spiegare il meglio possibile parte della vita di Evy, ma se qualcosa non è chiaro sono qui per chiarimenti (certo, non vi posso dire tutto tutto perchè  parte sarà spiegata pi avanti). Un grazie enorme a chi legge/commenta!!
Baci
Manu
  
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