Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: WhiteLight Girl    16/05/2011    2 recensioni
-Fermateli vi prego!!!- Supplicò Gwen rivolta verso le due ragazze. –Impeditegli di fare ciò che vogliono!!!-
Sakura la guardò non capendo. Poi un lampo. Gwen sollevò il coltello e se lo conficcò nel petto con forza, uccidendosi. Si accasciò a terra sanguinante. Si era uccisa pur di non farsi prendere.
I demoni ruggirono dalla frustrazione. Avevano perso la loro vittima. La loro prescelta. Scattarono tutti indietro all’improvviso. Sakura e Tomoyo si sollevarono di scatto pronte a difendersi ma i demoni non avevano più interesse per loro. La creatura scrutò Gwen un ultimo istante, poi con un movimento rapido puntò gli occhi in quelli di Sakura e la scrutò.
Genere: Drammatico, Horror, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Lee Shaoran, Sakura Kinomoto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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L’ULTIMA RESISTENZA

La grotta in cui ora si trovava Sakura era invasa sa una fluorescente luce rossiccia che sembrava fuoriuscire dalle pareti.
Era gelida, e il bozzolo che stava sul fondo della cavità nel mezzo aveva tutta l’aria di essere vivo. Lampeggiava a tratti e sobbalzava come se fosse un cuore pulsante.
Quelli che sembravano rivoli di bava viscida scendevano disgustosamente lungo le sue pareti raggruppandosi al suolo fino a formare pozzanghere puzzolenti.
Sakura puntò i piedi sul pavimento scivoloso per evitare che Shaoran la spingesse dentro, ma scivolò sulle pietre che segnavano l’ingresso e finì a terra.
Il demone la sollevò a forza, e lei tentò di divincolarsi inutilmente.
-Lasciami! Lasciami stare! -, strillò.
Ma lui non mollò, anzi affondò le lunghe unghie affilate nel suo braccio e la tenne ferma perché altri demoni potessero avvicinarsi.
Poi sorrise, mentre le gambe di Sakura tremavano dalla paura.
Due giorni prima Shaoran si era presentato da lei con gli occhi crudeli, si era seduto in un angolo e aveva continuato a fissarla senza muovere un muscolo fino a quella mattina.
Poi si era alzato, l’aveva afferrata e l’aveva trascinata fino a quella caverna.
Due alti esseri deformi le si posero davanti, ed uno afferrò Sakura per il mento, scrutandola dritta negli occhi.
E ora ogni tentativo di porre resistenza sembrava completamente inutile. Puntava i piedi nel fango bavoso, si aggrappava agli speroni di roccia che spuntavano dalle pareti dello stretto ingresso che portava alla sala più grande, ma loro la costringevano ad avanzare ancora.
I demoni erano più forti di lei, e la condussero senza troppi sforzi alla cavità.
Ai piedi di Sakura la fossa scendeva ripida per circa quattro metri, per culminare con un groviglio di rovi pulsanti simili a vene, che si attorcigliavano disgustosamente fino a divenire il bozzolo di cui le avevano parlato.
Sakura, a quella vista, capì che era finita.
O per lo meno capì che se non fosse riuscita a fuggire in quel momento sarebbe finita di sicuro.
Sentiva il peso della pancia d’intoppo come non mai. Il bambino/demone era cresciuto, e se non fosse riuscita a uscire di lì non avrebbe potuto neanche vederlo. Rischiava di lasciarlo in balia di quei mostri e se fosse successo non se lo sarebbe mai perdonato.
Chiuse gli occhi, approfittando della distrazione dei tre che la stringevano. Stavano ascoltando le indicazioni della creatura che si faceva chiamare Beleth.
Delle parole che il demone disse Sakura ne afferrò solo un paio;
-Portatela giù, non fatele del male-
Poi cercò di isolarsi, di ignorare ciò che le accadeva attorno e concentrarsi.
Si sforzò di mettere da parte la paura, di attingere ai poteri di suo figlio per farsi strada fino al mondo da cui proveniva.
Fu dopo poco che dal ventre si sprigionò una disgustosa sensazione di potere oscuro. Fu nauseante, ma non lasciò la presa, scatenò una sfera di energia contro Beleth e ne caricò un’altra per il primo demone che le si sarebbe avventato contro.
Mentre Sakura colpiva di seguito due delle creature che le erano più vicine Beleth finì a terra, e venne immediatamente aggredito.
Sia Sakura che gli altri restarono stupiti. Shaoran stava addosso a Beleth, e gli aveva mozzato la testa di netto con un sorriso più che sadico stampato in faccia. Poi si voltò a guardare gli altri con espressione di trionfo, si alzò e mostrò le mani insanguinate.
-Prendo io il comando ora-, ruggì. Poi puntò gli occhi rossi contro Sakura e aggiunse: - Sbattetela nel bozzolo.-
Nessuna creatura di quelle che stavano lì dentro ribatté, ovviamente succubi della legge del più forte come fossero animali.
Sakura scrutò l’espressione sadica di Shaoran con disgusto. La nausea l’aveva tramortita; il suo potere, assieme a quello di suo figlio, andava scemando.
Si lasciò afferrare da due creature gobbe e dalle zampe artigliate, una delle due la sollevò tra le braccia e la portò giù nella fossa.
Sakura si riprese solo davanti al bozzolo, iniziò a tremare, sfinita e rassegnata.
Fecero per spingerla tra le membrane bavose, ma lei scrollò il braccio e la lasciarono incuriositi. -Faccio da sola-, borbottò.
-Eih!-, La richiamò Shaoran dalla cima del burrone. –Non fare scherzi- Ordinò beffardo leccandosi il sangue di Beleth dalle mani.
Sakura lasciò scorrere le lacrime sulle guancie, si arrampicò sui bordi unti del bozzolo reprimendo il disgusto. Come se fosse vivo quello si aprì, lasciandole libera la vista di uno spazio angusto e umido simile a una lingua marrone.
Se prima aveva pensato che sarebbe stato meglio farla finita subito accontentandoli ora non ne aveva più il coraggio.
-Finirà tutto se entri-, le disse Shaoran apparendole affianco. –Non sentirai più nulla, dopo un po’.- Stette ad osservarla qualche secondo. Poi, impaziente, aggiunse:
-Farà un male cane solo all’inizio, poi sarà come morire.-
La lingua nel bozzolo iniziò a muoversi, mostrando un buco fondo e scuro da cui strisciarono fuori dei tentacoli rossi schiumosi.
Sakura esitò ancora, e il demone che le stava affianco perse la pazienza. La spinse dentro.
I tentacoli le si avvolsero attorno e la strinsero. Le pareti del bozzolo divennero tanto strette da soffocarla.
Pensò che stava per arrivare il momento che Shaoran le aveva detto; il momento in cui si sarebbe sentita morta, ma non fu così.
Sentì che la chiamavano, ma non trovò la forza di rispondere. Sentì il bozzolo stringere ancora, si muoveva, si ribellava a qualcosa.
Lo sentì lamentarsi, poi la presa si allentò e le pareti bavose si afflosciarono attorno a lei.
Qualcuno la liberò dai tentacoli e la sollevò tra le braccia.
-Sakura! Sakura!-, la chiamava con insistenza.
La ragazza tossì, sollevò gli occhi e vide chi non si sarebbe mai aspettata.
Shaoran la fissava preoccupato e la stringeva tra le braccia.
-Levami le mani di dosso!- Gridò lei iniziando a prenderlo a pugni.
Lui la lasciò andare, permettendole di saltare a terra e sostenendo il suo sguardo diffidente con un’espressione particolarmente mortificata.
Sapeva che non si sarebbe dovuto aspettare nulla di diverso. Si limitò ad abbassare lo sguardo e a chiedere: -Stai bene?-
-Una favola-, borbottò la ragazza caricando una sfera d’energia che sperava fosse abbastanza potente da disintegrarlo.
Lui la guardò di nuovo, comprensivo, pronto a beccare in pieno la punizione che si meritava senza reagire.
Sakura si preparò a distruggerlo, ma la voce di Tomoyo la bloccò.
-Shaoran! Qui abbiamo un grande problema! Ne arrivano altri, e il tuo te cattivo è troppo forte per me! –
Sakura si voltò a guardare la sua migliore amica. Tomoyo le sorrise, sollevata dal fatto che stesse bene ma preoccupata per lei.
Lanciò un paio di pozioni attorno a se e facendo saltare per aria un paio di creature.
-Ti dispiace farlo fuori dopo che saremo usciti di qui?-, chiese a Sakura con un sospiro.
Fu in quel momento che Sakura notò che nella grotta c’erano due Shaoran. Caricò l’energia della sfera e la scagliò contro un gruppetto di demoni facendone fuori la metà.
-Se fai qualcosa che non mi convince ti ammazzo-, disse a Shaoran minacciosa, poi si avvicinò a Tomoyo, che stava appena pochi metri più in là. Si abbracciarono, mentre Shaoran teneva a bada i mostri che li circondavano.
-Oh! Amica mia! Ero così in pensiero per te! Scusami! Scusami se ci ho messo tanto! Non riuscivo a trovarti, non sapevo più dove cercare!- Singhiozzò Tomoyo.
-Non preoccuparti- La tranquillizzò Sakura, felice che finalmente fosse arrivata.
Sciolsero l’abbraccio, e Tomoyo lanciò un’occhiata alla pancia dell’amica. -E’ di Shaoran-, disse. Non era una domanda.
Sakura annuì.
Tomoyo lanciò al ragazzo un’occhiata di puro odio.
-Quando saremo fuori faremo i conti.-, minacciò. Poi tornò a rivolgersi a Sakura. –Ce la fai a usare i tuoi poteri?-
-No, qui dentro no-
Tomoyo la prese per le mani e provò a farle coraggio: -Ascoltami, era quel bozzolo che ti impediva di usarli, ora che è distrutto dovresti riuscirci. Provaci, ti prego.-, supplicò.
Sakura prese fiato, sollevò una mano e la puntò contro uno dei nemici. Si sforzò di ricordare come si faceva, e con una sola mossa scaraventò una creatura contro una parete. La vide prendere fuoco e sorrise.
Liberò tutta la rabbia che aveva represso e la scagliò contro ogni demone che riusciva a vedere.
Shaoran, nel frattempo, se la vedeva con il suo lato demoniaco.
Lo prese a pugni con foga, massacrandolo come avrebbe voluto massacrare se stesso.
L’altro provò a graffiarlo, lo mancò le prime due volte e la terza lo beccò al fianco, strappandogli un urlo.
Shaoran lo afferrò per i collo e lo spinse a terra, stringendo la presa più che poteva. Ma quello si liberò e lo lanciò contro una parete.
Il ragazzo urlò ancora, sentendo le ferite riaprirsi con dolore.
L’altro se si avvicinò piano, pregustando il momento in cui l’avrebbe ucciso, ma fu scagliato contro la parete da un’altra creatura, che era stata lanciata alla ceca da Sakura.
L’esplosione di quest’ultimo lo trascinò con se. All’improvviso restarono solo i tre ragazzi.
Shaoran e Tomoyo portarono lo sguardo su Sakura stupiti. La ragazza ansimava e tremava. Aveva dato fondo a tutte le energie che aveva e ora non riusciva a reggersi in piedi.
Le gambe le cedettero, e Tomoyo fece appena in tempo ad afferrarla prima che finisse a terra.
-Sakura!-, gridò la ragazza.
-Sakura!-, le fece eco Shaoran correndo incontro alle due.
-Tu sta alla larga!-, lo rimbeccò Tomoyo minacciosa. Lui si fermò a meno di tre metri da loro.
-Sakura, riesci a sentirmi?-, chiese Tomoyo premurosa.
-Sono a pezzi, ti prego, portami fuori da qui-, supplicò Sakura.
Tomoyo alzò lo sguardo su Shaoran e, continuando a reggere la testa di Sakura sollevata da terra, allungò una mano verso Shaoran.
Il ragazzo la afferrò, e portò tutti e tre fuori da lì.

Sonomi porse a Sakura una tazza di tè caldo. Dopo aver fatto un bagno e una bella dormita la ragazza si sentiva decisamente meglio.
-Sei sicura di non voler restare da noi?-, le chiese la donna premurosa.
-No, ti ringrazio, ma preferisco andare in qualche posto sperduto da qualche parte. Prometto che vi scriverò.-
Tomoyo trattenne a stento le lacrime: -Potresti avere bisogno d’aiuto, per il bambino o per qualunque altra cosa!-
-Tomoyo, io ti ringrazio tanto, davvero, ma voglio solo andarmene il più lontano possibile da qui, tantopiù che nessun incantesimo è servito a fare ricordare agli altri della mia esistenza-
Si asciugò le lacrime e sospirò.

Decise di prendere il treno quel finesettimana. Portò con se poca roba, solo perché Tomoyo e Sonomi avevano insistito tanto. Aveva giusto un paio di ricambi e un quadernetto con qualche formula che avrebbe potuto servirle.
Passò dal parco, prima di dirigersi alla stazione, e incontrò suo fratello, che non la riconobbe. Non provò neanche a parlargli, anzi alzò il passo e se lo lasciò alle spalle. Conscia che comunque non avrebbe ricordato.

Shaoran l’aspettava sulla banchina; non se lo aspettava.
-Cosa vuoi?-, gli chiese Sakura brusca.
-Solo vedere come stavi. Dovresti restare con Tomoyo, sua madre si occuperebbe di te e non saresti da sola.-, sospirò, -non voglio che tu stia da sola in un posto sconosciuto.-
-Va al diavolo-, rispose Sakura gelida.
-Mi dispiace-, disse solamente Shaoran.
Il treno che Sakura avrebbe dovuto prendere sarebbe partito a momenti; era già fermo davanti a loro.
Shaoran non provò neanche a chiederle se l’avrebbe mai perdonato. Sapeva già la risposta e non voleva sentirla dalle sue labbra.
-Tu cosa hai intenzione di fare?-, chiese la ragazza.
Tomoyo le aveva spiegato che Shaoran ormai era solo un mezzo stregone.
-Credo che proverò a fare qualcosa di buono.-, rispose timoroso. –Non lo so ancora esattamente.- Seguirono alcuni istanti di silenzio, poi Sakura si decise a fare la domanda che più le premeva:
-Sarà cattivo? Il bambino intendo.-
-No, per quello serviva il bozzolo, così avrà il suo libero arbitrio.-, rispose il ragazzo.
-Ok-
-Come lo chiamerai?-, chiese poi di getto il ragazzo.
Sakura fremette per un istante, strinse il borsone e si diresse verso il treno. Salì a fatica, poi si voltò verso Shaoran e rispose seccata: -Maya se sarà una femmina, Miky se sarà un maschio-
Le porte si chiusero con un sibilo, il treno partì. Shaoran strinse i pugni, chinò la testa, girò i tacchi e andò via.



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Sorpresa! Questo capitolo l’ho iniziato una settimana fa, ho scritto 10 righi e poi l’ho abbandonato. Ieri mi sono detta “Ok, scriviamo altri dieci righi così in qualche mese riesco a finirlo”, poi – come vanno queste cose quando scrivo pensando a tutt’altro (ieri stavo sentendo musica e stavo cercando di imparare la canzone che sentivo, invece di concentrarmi) – rigo dopo rigo, pagina dopo pagina, ho finito il capitolo e con questo anche la fan fiction. So che non è un lieto fine con i fiocchi, ma Sakura non poteva davvero più fidarsi di Shaoran, anche se probabilmente di quello che è stato non è rimasto più nulla.
E con questa è fuori una! La prossima sarà “La maschera d’argento”.
****----****----**** EverIchigo: Allora, dato che la fic si conclude qui comunque lo Shao in miniatura non si vede, però sono arrivati in tempo!
Dany92: Tomoyo è proprio tosta. Ma sul serio io metto tanta suspense e faccio appassionare? Bah! Speriamo XD
Paperella96: Ok, l’hanno tirata fuori, possiamo rilassarci?
Marcy87: Grazie, grazie, troppi complimenti, davvero. Mi spiace solo che sia finita!

   
 
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