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Autore: lalledy    19/05/2011    8 recensioni
(“Mi ami?” gli dissi masochista, vomitandole quasi quelle due parole. “…No…” fece lui in sussurro, senza smettere di guardarmi.) Come avevo promesso ecco a voi il seguito di "Blackout": cosa è successo a Bulma e Vegeta dopo quella famosa notte?
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Blackout'
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Dolore

 

Il brutto della dipendenza

è che non finisce mai bene.

Perché ad un certo punto qualunque cosa sia

quella che ti fa stare bene...

smette di farti bene...

e comincia a farti male.

Eppure dicono che non ti togli il vizio

finché non tocchi il fondo.

Ma come fai a sapere quando l'hai toccato?

Non importa quanto una cosa ci faccia male...

certe volte rinunciare a quella cosa...

fa ancora più male.

(Grey’s Anatomy)

 

Se ne era andato.

Vegeta se ne era andato.

Come un incendio disastroso e poi domato, una malattia sfibrante e poi curata, il principe dei saiyan aveva abbandonato la mia casa senza dire una parola, senza lasciare nulla dietro di sé.

Forse era meglio così…

Un osso rotto guarisce più in fretta di una ferita, soprattutto non lascia cicatrici.

Almeno così pensavo…

“Non devi soffrirne, Bulma, lui è fatto così…”

Sedute sotto il gazebo in giardino, io e Chichi guardavamo il tramonto assorte, mentre l’aria di fine giugno si faceva sempre più afosa.

Nonostante la compagnia e lo spettacolo naturale che aveva davanti, i miei occhi continuavano a girare inquieti, da destra verso sinistra, calamitati, mio malgrado, sempre verso la stessa traiettoria: quella della Gravity room, vuota.

“La colpa è mia, Chichi, sapevo a cosa andavo incontro… sono una stupida”

“Tutti gli uomini sono stupidi quando si parla d’amore”

“Già…”

Una piccola lacrima rigò il mio viso lentamente, ma né la mia espressione né tanto meno il mio sguardo diedero segno di cambiare.

Piangevo come un vaso ricolmo ormai, un recipiente impassibile troppo pieno.

Non potevo più permettermi di crollare.

“Penso che lui abbia bisogno di tempo, Bulma… solo questo…”

“Ed io di dimenticarlo, magari”

“Non è questo che vuoi, lo sai”

“Davvero?”

“Sì, tu non vuoi dimenticarlo, Bulma, avresti bisogno di dimenticarlo, questo è differente. L’amore non è raziocinio, qui sta il problema, non decidi di chi innamorarti, non abbiamo voce in capitolo su come, dove, quando. Amiamo le persone senza un perché a volte, anche se ci sarebbero mille motivi per non farlo, anche se sappiamo che ci farà male. Ciechi, sordi, muti, sciocchi… l’amore ci rende scheletri sensibili, ma senza organi. è una ferita…una sanguinosa, orribile ferita, eppure… viviamo più in quel momento, prima della morte, che in anni e anni di vita”

Sorrisi, tra le lacrime.

Crepa di luce nel mio cuore in cancrena.

“Chichi…”

“Non scordarti di lui, Bulma, sarebbe difficile, ne soffriresti…”

“Oh, non potrei neanche se volessi…”

“…Cosa?”

“Sono incinta, Chichi… sono incinta…”

 

Blackout_Intermezzo_

Lalledy

 

 

E giunse l’attesissima fine.

No, tranquille non intendo la fine-fine, intendo quella di Blackout_Intermezzo_.

Il seguito, Blackout_Notturno arriverà su Efp tra poco, quando mi sarò messa in pari con le altre storie, bellamente abbandonate dalla mia ispirazione.

Prendetevela con lei, non è colpa mia!

Grazie a chi mi ha seguito sempre!

Grazie a chi mi ha sostenuto sempre, anche fuori dal web (Abba, Boss, Malu, Sabri sto parlando proprio di voi!!)

Grazie a chi ha recensito ogni capitolo, chi solo una volta, chi ha letto e basta!

Grazie a chi ha deciso di condividere con me quel viaggio magnifico che io chiamo fantasia!

 

Lalledy <3

   
 
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