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Autore: free    19/02/2006    2 recensioni
Se Hanamichi fosse il ragazzo della sorella di Mitsui? E se il loro genitori stessero per sposarsi? Cosa succederà dopo?

ATTENZIONE STORIA SOSPESA
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Hanamichi Sakuragi, Hisashi Mitsui
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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-Strane situazioni in famiglia-

by free

-Cambiamenti...-

"Eccolo! è arrivato papi!" Hikami si alzò di scatto risvegliatasi dal suo silenzio, saltò i tre scalini che la dividevano dal marciapiede e si lanciò nelle braccia del padre; un uomo alto e dall'aspetto giovanile la abbracciò poi si accorse dell'altro figlio seduto fuori dalla porta di casa.
"Come mai siete fuori?" chiese.
"Hisa non aveva le chiavi!" disse Hikami lanciando un'occhiataccia al fratello che ricambiò con un sorriso sprezzante. Il signor Mitsui aprì la porta di casa con i figli che gli stavano alle calcagna, quando aprì la porta i due ragazzi alle spalle lo travolsero. I due fratelli si guardarono fisso nelle palle degli occhi per alcuni istanti poi correndo a gambe levate imboccarono un corridoio, quando furono a metà la ragazza che si trovava dietro di lui richiamò l'attenzione dell'altro.
"Ehi Hisa!" il ragazzo si girò e in quell'istante la ragazza gli sfrecciò di fronte aprendo una porta in fondo al corridoio "Mi dispiace fratellone ma il bagno è mio!" Sghignazzò e si chiuse la porta alle spalle mentre sentiva le voce impracante del fratello e quella di suo padre che rimproverava il malcapitato per aver corso per il corridoio. Dopo un quarto d'ora che a Hisashi sembrò infinito, Hikami uscì dal bagno.
"Ce ne hai messo di tempo, eh?!"
"Per te, questo ed altro!" lui le fece il verso e lei gli rispose dicendo "Voi la guera?!..." (passatemi qst espressione dialettale!thanks!^^ ndR) il fratello la guardò stupito "Io ci penserei bene se fossi in te..." e si allontanò lasciandolo a bocca asciutta; si avviò lungo il corridoio, quando fu giunta nell'ampia sala girò per andare in cucina dove il padre stava preparando la cena. Si avvicinò al tavolo, prese una sedia e si sedette.
"Ti serve una mano?" chiese al padre
"No, tesoro, però tra un pò apparecchia"
"No, oggi tocca a Hisa..." allungò un braccio verso il piano dove il padre stava tagliuzzando della verdura e gliene rubò un pezzo.
"Da quando in qua io e te abbiamo i turni?" disse una voce alle sue spalle
"Daf.....sciomprfe!" rispose lei con la bocca piena
"Sei una sfaticata!" ribattè Hisashi afferrandole le scapole e strattonandola
"mbfa scei sfemo?.....affami sfare!" si stava per strozzare cercando di resistere alla sua presa "pafpaà aiuffo!" Al ragazzo arrivò una scoppola sul collo dal padre (evvai col coppì! cm se dice dalle parti mie!ndR)
"Ahi!" sibilò Hisashi massaggiandosi il collo.
"Coscfìì..." finalmente lei riuscì a deglutire in pace "Così impari!" e gli mostrò non molto garbatamente la lingua.
"Basta ragazzi" disse pacato il padre "adesso apparecchiate!" i due annuirono un pò contrariati.

"Hana sono tornata!" Hana si affacciò dalla cucina e con un gesto della mano salutò sua madre; questa si tolse la giacchetta, la posò delicatamente sull'attaccapanni poi si avviò verso la stanza dalla quale era uscito il figlio in veste da cuoco. Entrò: tutto era già pronto ed apparecchiato, come sempre anche se lei sapeva che tra non molti giorni suo figlio avrebbe apparecchiato per cinque e che forse non sarebbe stato il solo a cucinare. Immersa nei suoi pensieri si avvicinò al figlio e gli scoccò un bacio sulla fronte, si indirizzò verso il lavandino, si lavò le mani e poi si sedette al tavolo con suo figlio di fronte. Improvvisamente sentì lo stomaco chiudersi, non che il cibo preparato da suo figlio non le piacesse anzi, era ottimo, ma sapeva che da lì a pochi minuti o forse alcune ore avrebbe parlato con suo figlio di una cosa importante e non sapeva come quest'ultimo avrebbe reagito.
"Come mai non mangi, ma?" la voce di suo figlio la destò, si accorse che lo stava fissando.
"Oh scusami, oggi è stata una giornata abbastanza pesante, sono un pò fuori fase."
"Ok, forse se mangi starai meglio..." vide che sul volto di suo figlio si si stava piano piano allargando un sorriso che la rincuorò, prese a mangiare. Continuò a fissare il suo ragazzzo per tutta la durata della cena senza dire nulla pensando a tutto quello che era suo figlio per lei: se lui non l'avesse aiutata probabilmente non sarebbe stata nemmeno lì, in quella cucina. Insieme ne avevano passati di periodi brutti, forse troppi, ma da qualche anno le cose sembravano andare per il verso giusto e il tempo aveva lasciato solo alcune cicatrici ad asciugarsi. Quando ebbero finito di cenare aiutò il figlio a sparecchiare e poi iniziò a lavare i piatti lasciandolo libero dagli impegni domestici.

"Ragazzi potete venire qui in cucina un momento?" urlò il signor Mitsui dalla cucina poco dopo i suoi due figli si presentarono davanti a lui.
"Che c'è papi?" chiese con voce ingenua Hikami appoggiata allo stipite della porta.
"Mettevi seduti perfavore..."

"Ti devo dire una cosa Hana che cambierà la nostra vita" Hanamichi guardò stupito la madre, non capiva cos'altro potesse cambiare la loro vita di nuovo, decise di sedersi di fronte a lei e di rimanere in silenzio...

"Ragazzi, da qualche mese io e la mia compagna..."
"Cosa?" Hisashi si alzò di scatto e fissò il padre "tu hai una compagna da qualche anno e non ci hai mai detto niente?" Hikami quardò prima il padre e poi il fratello, sapeva che non gli andava a genio che il padre frequentasse altre donne...
"Hisashi perfavore calmati..." fece cenno al primogenito di sedersi e poi continuò...

"...abbiamo deciso di andare a vivere insieme, sempre che a te e ai suoi figli stia bene." Hanamichi si alzò di scatto e si passò una mano sulla nuca in un gesto di nervosismo.
"Vivere insieme...??....figli?!?" si passò le mani sugli occhi come per cercare di destarsi da uno strano sogno "Mamma tu sai quante ne abbiamo passate...e se anche lui?..." guardò la madre negli occhi poi si sedette cercando di rimanere calmo.
"No Hana" riprese sua madre "lui non è..."
"Non è come mio padre?.....ne sei sicura?" afferrò i polsi di sua madre "Io non voglio che tu soffra di nuovo capito?" si tuffò di nuovo in quegli occhi velati di lacrime molto simili ai suoi.
"Hana io sono sicura di quello che faccio, ma ho bisogno del tuo aiuto."
"ok, ma quando..."

"...dobbiamo incontrarla?" chiesero stupiti i figli.
"Incontrarli..." sapeva che il fuoco che aveva affievolito stava per divampare nuovamente.
"Sono due?" chiese Hisashi incredulo.
"Ma che hai capito!" rispose Hikami "avrà un figlio....no?!" Il padre guardò i due e annuì, vide sua figlia sorridere ma rimanendo pur sempre stupita mentre, l'altro figlio era ancora teso e nervoso.
"Ci piacerebbe se domani..."

"...ci vediamo con lui...e..con con i suoi figli?" Hanamichi sperò che quell'appuntamento arrivasse il più tardi possibile.
"Si domani a pranzo..." Hanamichi rimase a bocca aperta, fece finta di non capire nella speranza di averlo fatto. "Dai...promettimi che non mi farai fare brutta figura..." accarezzò la guancia del figlio...

"Ok, domani a pranzo." rispose Hisashi ancora scettico quando si alzò fece un segno impercettibile con la testa alla sorella, lei annuì con uno sguardo fugace: era ora di una riunione tra fratelli.
"Buonanotte ragazzi!"
"Buonanotte" risposero i due mentre uscivano dalla sala e si dirigevano verso le scale per andare in camera. Hisashi fece entrare la sorella, poi chiusa la porta si gettò sul letto e iniziò a gesticolare in modo confuso.
"Ma che ti prende?" sibilò sua sorella mentre dall'armadio tirava fuori il pigiama
"Che mi prende a me?" disse con voce decisa ma dal volume basso "Che gli prende a lui?!?" portò prima le mani al petto, poi indicò la porta, poi fece le spallucce.
"Hisa..."sospirò lei "nostro padre è abbastanza adulto per decidere ciò che vuole fare"
"Senti chi parla di decisioni...tu che pasturi (altro termine dialettale ndR^^) con Sakuragi nello spogliatoio!"
"Senti, mi sembra un argomento non molto attinente con quello che succederà domani!" scagliò la divisa scolastica contro la schiena di suo fratello (aaaaaaarghhhhh..."_". ndR).
"Per una volta hai ragione!" disse lui parando il colpo con il cuscino.
"Secondo te dove andremo a vivere?...rimarremo qui o cambieremo casa?"
"Tu...tu ti preoccupi di dove andremo a vivere?....non ti interessa sapere chi è lei?"
"Non più di tanto e poi di che ti preoccupi, domani la vediamo!" Hisashi sgranò gli occhi
"Come fai a stare così tranquilla!" gesticolò in aria
"Bhò..non lo so...non mi preoccupo, nostro padre ha deciso di farsi una nuova vita e sembra avere tutte le buone intenzioni perchè dovrei preoccuparmene. Voglio dire, non è una decisione facile prendersi sulle spalle una compagna con un figlio e per di più avendone già due. Non credi?" e si buttò distrattamente sul letto.
"Non ne sono ancora convinto..."
"Quindi pensi che nostro padre sia un pazzo a rifarsi una famiglia?"
"Non lo so Hikachan"
"Bhè Hisa, forse non accetti una nuova famiglia, però anche se ci sarà e non potrà sostituire quella vecchia..." Hisashi sentì la sorella tirare su con il naso e fare un respiro profondo "...ma provarci almeno a costruirne un' altra non è una cosa da niente..e forse papi ce la può fare e..." la sentì singhiozzare "forse il mio è solo un sogno...è solo un castello in aria." Vide Hikami sedersi sul letto e nascondere la testa nelle ginocchia, Hisashi sapeva che sua sorella faceva così quando si sentiva sola così si avvicinò a lei e la abbracciò cercando di farle sentire che lui, accanto a lei, ci sarebbe sempre stato.

WIP--------->>>Owari

Finito anche questo terzo capitolo...fatemi sapere cosa ne pensate! Owari e al proximo capitolo!^^

 

  
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